“Rosso Carminio” di Massimiliano Cappelletti

Screenshot

Titolo: Rosso Carminio 
Autore: Massimiliano Cappelletti 
Casa Editrice: Book a book 
Collana: Narrativa 
Data uscita: 27 Marzo 2025 
Genere: Romanzo contemporaneo 
Pagine: 239 

[…] Montparnasse stava freneticamente cambiando pelle. Dove fino a qualche anno prima era ancora possibile ballare all’aria aperta, sorgevano ora edifici moderni alti fino a cinque piani. Così, locali da ballo en plain air all’epoca molto alla moda erano scomparsi per sempre. Al posto della Grande Chaumière, tanto per citarne uno, sorgeva ora una breve strada che, con ironia, ne ricordava il nome. Ma a catturare la mia attenzione non era certo la strafottenze dei nuovi palazzi; era piuttosto, il continuo viavai dell’omnibus a cavalli, dei tram che sferragliavano lungo Boulevard du Montparnasse, dei carri delle consegne, delle prime fragorose automobili; soprattutto erano i numerosi caffè e i bistrot come la Closerie de Lilas, La Coupole, Le Dôme, La Rotonde, Le Sélect, La Bonne Franquette, Le Boeuf sur le Toit che, come avrei scoperto più tardi, con la loro disponibilità ad accogliere nuove idee, mode e tendenze, avrebbero contribuito ad animare la vita artistica e culturale di Parigi. 
Da tempo ormai Montparnasse non era più una maestosa arteria che si perdeva nel vuoto della campagna. Il verde dei prati e i numerosi alberi da frutto, soprattutto ciliegi, che gli studenti decantavano durante le loro scampagnate, erano un ricordo. Come, del resto, lo erano le numerose scuderie e i rimessaggi di carrozze che, con il progressivo fallimento delle imprese di trasporti si erano trasformati in locali abbandonati. Ma furono proprio quelle baracchette vuote e polverose ad attirare artisti più o meno talentosi, che le occuparono per farne degli atelier. Montparnasse si apprestava così a diventare il quartiere degli artisti, come se il nome stesso, Monte Parnaso, datogli per scherno da alcuni studenti, avesse presagito un destino di gloria. […] A quel tempo, anche se molti di loro non avevano ancora raggiunto la fama, potevi imbatterti in personaggi come Pablo Picasso, Tsuguharu Foujita, Möise Kisling, Nina Hamnett, Jacques Lipchitz, Blaise Cendrars, Henry Miller, Man Ray- che creò il suo primo studio fotografico presso l’Hôtel des Écoles al numero quindici di Rue Delambre-, Kiki, ovvero la regina di Montparnasse, e per ultimi Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne. 

Il libro è ambientato nel Novecento a Parigi, racconta la storia di Amedeo Modigliani, della sua musa Jeanne Habuterne e della cantante di cabaret Alice. 
La storia viene raccontata attraverso lettere da Alice, che dopo aver vissuto per un periodo con la nonna, deve trasferirsi a Parigi dalla madre Nicole. E’ proprio a Parigi, che la vita di Alice cambierà completamente il suo destino. Alice inizia a visitare ogni angolo di Parigi, in particolare Montparnasse, conosciuto come il “quartiere degli artisti”. 
Ma Nicole, non è una mamma come le altre, perchè critica continuamente la figlia che non aveva mai desiderato. Alice non ha mai ricevuto affetto dalla propria madre, anzi, si è convinta di essere brutta e sgraziata perché la madre, continuava a ripeterglielo. 
Perfortuna, Alice può godersi il clima parigino, assaporando un buonissimo macaron in una pasticceria esclusiva. E’ così che conosce Colette, una donna con un aspetto stravagante che offre ad Alice un biglietto con il nome di uno scultore, che sta cercando una modella proprio come lei. 
Alice non riesce a crederci: lei una modella?

<<Vallo a trovare: chissà che non ti porti fortuna!>> La fissai incuriosita. 
<<E’ di uno scultore>> mi spiego. <<Ho posato per lui qualche volte. So che sta cercando una modella. Una con la faccia pulita. […] Digli che ti manda la tua amica Colette>> 

[…] Come se il mio aspetto fosse una sciagura a cui non si poteva porre rimedio. Ed era proprio così che mi vedevo attraverso gli occhi di mia madre. Eppure, più la scansavo, più l’idea di posare mi tentava; non ero certo venuta a Parigi per vendere fiori, né tantomeno per andare a servizio! Per una come me, che veniva dal nulla, fare la modella poteva veramente rappresentare l’unica possibilità di riscatto. Così pur non senza provare un certo disagio, presi coraggio e mi recai presso l’indirizzo stampato nel biglietto. 

E’ così che diventa la modella, posando di nascosto dalla madre. Ma un giorno, mentre Alice stava posando per lo scultore, era entrata la madre facendo una scenata e urlandole i peggiori insulti. 
Fu in quell’occasione che Alice, capisce di dover abbandonare la propria madre per essere se stessa. 

Prima o poi arrivi a un punto in cui non puoi spingerti oltre. Così, non sei più disposta a tollerare che altri, compresi tua madre, distruggano la tua vita. Ma devi prenderne coscienze, entrare in contatto con la tua sofferenza, con tutta la rabbia che hai in corpo, che non hai mai saputo, o voluto, liberare. Solo allora, dopo aver pianto la tua ultima lacrima, puoi alzarti in piedi, raccogliere le poche forze che ti sono rimaste e farti coraggio, perchè sei sola e non puoi contare che su te stessa. 
Maman aveva oltrepassato il limite. Capivo che era una donna distrutta, ma non per questo ero disposta a giustificarla, né tantomeno a sopportarne la crudeltà. Una volta per tutte mi era chiaro che, se avessi voluto diventare me stessa, avrei dovuto separarmi da maman e dal fallimento della sua vita. 

Per puro caso Alice incontrerà Charlotte, una donna che forse per pietà o per senso di colpa, deciderà di ospitarla e prendersene cura. Sarà proprio Charlotte, a dare lezioni di canto ad Alice e a proporla in vari locali di cabaret. 
Nonostante il canto, Alice posa per ogni artista, entrando a far parte di quel mondo, che tanto aveva sognato e venerato da quando aveva visitato per la prima volta Montparnasse. 
Alice diventa amica di Jeanne Hébuterne, un’aspirante pittrice, figlia di uno scortese contabile. Una sera, Alice e Jeanne erano andate in un locale e si erano imbattute nel giovane pittore italiano: Amedeo Modigliani. Alice e Jeanne si innamorarono entrambe di Amedeo, rimanendo intrappolate con lo sguardo, un secondo di troppo, nelle iridi del giovane pittore. 
Jeanne inizierà ad uscire con Amedeo, soprannominato da tutti “Dedo”, ignorando i sentimenti di Alice. Infatti, Alice nasconderà i sentimenti che prova per il pittore, dedicandosi completamente alla sua carriera di cantante in un night club. 
All’interno della narrazione, oltre a ripercorrere la vita di Modigliani e delle giovani ragazze, sono descritte le sedute di psicoanalisi di Alice e del dottor Carter. Il lettore si ritroverà tra situazioni sentimentali, relazioni tossiche e arte, alla scoperta di Amedeo Modigliani, un genio incompreso e tormentato con uno spirito bohèmien. 

Lo scrittore e psicoanalista Massimiliano Cappelletti, esordisce con “Rosso carminio”, un romanzo incentrato sulla figura di Amedeo Modigliani, messo a nudo con tutte le sue fragilità. Il lettore conoscerà un nuovo volto di Amedeo, un vero artista ma anche un genio incompreso. 
I temi trattati sono l’amicizia, le fragilità, la psicoanalisi, le dipendenze, i tradimenti, le maschere, le relazioni tossiche, l’amore e l’arte che si intrecciano tra loro. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, la narrazione avviene attraverso Alice, che tra lettere, dialoghi e sedute di psicoanalisi, racconta la sua vita e quella del giovane pittore italiano e della sua musa. 
I personaggi sono strutturati bene, soprattutto Alice che con le sedute di psicoanalisi, descrive i suoi sentimenti e tormenti interiori. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano ritrovarsi a vivere nella bellissima Ville Lumiere del Novecento, alla scoperta del grande pittore italiano Amedeo Modigliani. 
Ringrazio lo scrittore Massimiliano Cappelletti per avermi inviato la copia cartacea del suo libro, che mi ha permesso di conoscere il volto fragile di Modigliani, ma anche di visitare i bistrot parigini. 
Buona lettura 📚📚!!

“Ne plus Jamais. Un’anima dipinta” di Samanta Fugazza

Titolo: Ne plus Jamais. Un’anima dipinta 
Autore: Samanta Fugazza 
Casa Editrice: Independently published 
Data uscita: 30 Gennaio 2025 
Pagine: 446 
Genere: Romanzo rosa

Quando le anime gemelle si trovano, non si lasciano mai più. Ne plus jamais, mon amour. 

Se non hai ancora letto “Jamais. Mai senza me. Per sempre insieme a te”, il primo volume, puoi recuperare qui la recensione: https://deborahcarraro97.com/2024/02/10/jamais-mai-senza-me-per-sempre-insieme-a-te-di-samanta-fugazza/

Con “Jamais. Mai senza me. Per sempre insieme a te”, ci siamo emozionati con la bellissima storia d’amore tra Juliette e William, una storia d’amore tragica, proprio come quella di Romeo e Giulietta ma ambientata ai giorni nostri. 
Juliette ha imparato a conoscere l’amore grazie a William, ma a volte il destino è beffardo e crudele, pronto a rovinare ogni cosa. Juliette deve superare la morte di William, causata da un brutto incidente stradale, che ha distrutto il loro amore. 
Cosa accadrà in “Ne plus Jamais. Un’anima dipinta”? Continua a leggere per scoprirlo!!

A tre anni di distanza dall’incidente, Juliette continua a vivere sospesa tra passato e presente, senza riuscire a superare il lutto del ragazzo che amava. L’unica cosa, che assorbe completamente i suoi pensieri è il lavoro. 
Juliette era riuscita a terminare la laurea triennale e poi, aveva frequentato il master in Creative Direction for the Performing Arts. E’ così, che durante uno stage, aveva incontrato Noémi, proprietaria di una delle agenzie artistiche parigine più quotate, nonché suo capo. Noémi ha piena fiducia in Juliette, le affida un incarico molto prestigioso: organizzare la prossima mostra della galleria Grandier. 
Ma non sarà così semplice, perchè prima di organizzare la mostra, Juliette dovrà convincere Monsieur Grandier, che a differenza di sua sorella, non desidera affidare l’incarico a nessuna agenzia. 
Ma Juliette è determinata a dimostrare a Monsieur Grandier, le grandi strategie di marketing dell’agenzia Marie Antoinette per cui lavora. 
Dopo una scortese conversazione telefonica con Monsieur Grandier, Juliette lo incontra personalmente per spiegargli le sue idee. E’ così che Juliette, scopre che Monsieur Grandier è Samael, il ragazzo che tre anni fa aveva incontrato in piscina, il ragazzo che custodisce il cuore del suo William. 

La mia ossessione porta il nome di Samael, la persona che sono quasi sicura custodisca il suo cuore. L’immagine della cicatrice sul suo petto è un tarlo che mi buca la mente, nonostante gli anni trascorsi dallo scontro avuto in piscina con lui. I suoi occhi neri come l’abisso e il tono canzonatorio delle sue parole, “Fai attenzione a come nuoti, piccola sirena”, sono un ricordo fisso nelle mie giornate. E’ fallito il tentativo di approfondire la sua conoscenza, non saprei come rintracciarlo, e questo rende la mia sopravvivenza ancora più amara. 

Juliette vuole conoscere meglio quel ragazzo, inizierà a frequentarlo sempre più spresso, iniziando a provare qualcosa per lui. 
Ma ciò che prova è reale? 
I sentimenti che prova Juliette, sono per William o per Samael?
Juliette è in crisi, si ritrova imprigionata in una lotta molto difficile e complicata tra cuore e mente. 
Chi avrà la meglio? 
Riuscirà Juliette a elaborare il suo lutto e a riprendere in mano la sua vita? 

Il passato è sempre pronto a bussare e a presentarci il conto. Sta a noi decidere quanto e se aprirgli la porta. […]
Sono un uomo che ama l’arte e sa riconoscere le opere preziose e rate. E io ne sto stringendo una tra le braccia, proprio in questo momento…

 

La scrittrice Samanta Fugazza dopo “Jamais. Mai senza me. Per sempre insieme a te”, torna ad emozionare i suoi lettori con il sequel “Ne plus Jamais. Un’anima dipinta”. 
“Ne plus Jamais. Un’anima dipinta”, riporta il lettore a Parigi, la città dell’amore, piena di colori e di bellezze artistiche da mozzare il fiato, dove viva la protagonista Juliette, una ragazza sensibile che dopo la morte del suo ragazzo, vive ancorata nel passato. 
I temi trattati sono la violenza sessuale, il bullismo, le seconde possibilità, l’arte, l’amicizia, il rapporto genitori-figli, il rapporto tra fratelli, la morte, il passato che può condizionare il presente e la vita, che può sorprenderci in modo inaspettato. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, emozionante e commuovente, la scrittrice Samanta Fugazza riesce a descrivere alla perfezione i sentimenti e gli stati d’animo di ogni personaggio coinvolto nella storia, al punto da far affezionare il lettore a Juliette, Samael e Carlotta (fidanzata di Matteo e migliore amica di Juliette). 
Avevo già amato, nel volume precedente, la dolcezza e la sensibilità della protagonista, ma in questo secondo volume, ho potuto conoscere una Juliette diversa, una ragazza che sente di aver perso tutto, anche il suo cuore, che vive nel passato e non riesce a sorridere alla vita. 
Juliette ha la fortuna di poter contare sulla sua famiglia, in questo secondo volume, la protagonista è riuscita a riallacciare il rapporto con il padre Adrien, ma soprattutto ha Carlotta, la sua migliore amica e fidanzata di suo fratello Matteo, che cerca di farle capire l’importanza di vivere e di onorare ogni secondo, ogni minuto e ogni ora la vita. 

Mi stacco da lui e mi accorgo degli occhi lucidi della nonna. Fa sempre così ogni volta che vede me e mio padre insieme e, nonostante siano trascorsi almeno un paio d’anni da quando ho permesso al perdono di restituirmi quel rapporto padre e figlia che prima non avevo mai avuto, lei se ne commuove ogni volta. 
Non è stato un percorso facile, lo ammetto, ma ci abbiamo messo entrambi impegno e volontà affinché i sensi di colpa e il rancore lasciassero il posto all’affetto e alla condivisione delle nostre vite. E’ stata invece un’impresa più ardua riallacciare i rapporti con mia madre e su questo ci sto ancora lavorando. […]
La sua scelta di non svelare la verità sulla violenza da lei subita quando io ero ancora una bambina, è una realtà che non sono ancora riuscita a perdonarle, per lo meno non del tutto. 

I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni inserite dalla scrittrice che permettono al lettore di entrare in empatia con ognuno di loro. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere una storia d’amore, ma anche di lotta e di rinascita. Una storia profonda ed emozionante, che mette in evidenza quanto sia importante vivere senza rimpianti. 
Ringrazio la scrittrice Samanta Fugazza per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di conoscere meglio di Juliette.
Buona lettura 📚📚!!

“La ragazza senza radici” di Cristina Caboni

Titolo: La ragazza senza radici 
Autore: Cristina Caboni 
Casa Editrice: Garzanti 
Collana: Narratori moderni 
Edizione: 2
Data uscita: 22 Ottobre 2024 
Pagine: 288 
Genere: Romanzo contemporaneo 

La figura sovrasta le altre. Un uomo alto e biondo. Lo segue con gli occhi. C’è qualcosa in lui, nel modo in cui cammina, nel modo in cui affronta lo spazio, che l’affascina.
Un ricordo affiora. Un altro uomo. Un altro tempo.
Il cuore prende a batterle forte. 
<<Non è possibile>>, si dice. <<Non è possibile>>, ripete. Eppure, continua a fissare lo sconosciuto che adesso si volta e l’osserva a sua volta. Gli occhi, le labbra sottili, l’espressione grave che in un istante diventa beffarda e derisoria. […]
<<Era lui, Nikolaj. Era mio figlio.>>
Riccardo apre la bocca, poi la chiude. Le sorride. C’è una pena infinita nei suoi occhi.
<<Miranda, tuo figlio è morto.>>

La narrazione si sviluppa nel 2007, tra Sanremo, Nizza e Parigi. La protagonista del libro si chiama Adeline Weber, una ragazza che lavora presso gli archivi del comune di Nizza. 
Adeline era molto brava nel suo lavoro, oltre ad incrociare i dati statistici, si lasciava guidare dalla passione della sua occupazione, al punto da farsi coinvolgere nella vita delle persone che si recavano in comune alla ricerca di un genitore, un figlio o un parente. 
Ma una mattina, si presenta in comune una donna anziana di nome Miranda Gravisi Barbieri, che vuole avere informazioni su un figlio che credeva morto alla nascita. Miranda vive a Sanremo, insieme a suo marito Riccardo, e in occasione del concorso enologico tenuto nella sua proprietà, la donna aveva incrociato lo sguardo di un uomo alto e biondo. Miranda l’ha riconosciuto subito: è Nikolaj, suo figlio. Quando, Miranda aveva partorito era minorenne, non era sposata e aveva dato alla luce un bellissimo bambino di nome Nikolaj. Purtroppo, dopo qualche ora dal parto, le condizioni di salute di Miranda si erano aggravate, tanto da entrare in coma e al suo risveglio, le avevano comunicato che suo figlio Nikolaj, era morto. Da allora, Miranda ha cercato di superare il dolore della morte del figlio, rifugiandosi nella sua tenuta e nella vigna. 
Ma adesso, Miranda vuole conoscere la verità, sente che suo figlio Nikolaj è vivo. Per questo motivo, Miranda si era recata in comune a Nizza, per avere informazioni su suo figlio. 

Miranda si lasciò abbracciare. Era quello il rimedio per un cuore spezzato: l’amore e gli abbracci. E lei, per fortuna, li aveva entrambi. Così, mise da parte la disperazione che continuava a stringerle la gola, la relegò nel luogo in cui l’aveva confinata anni prima, nel momento in cui aveva deciso di vivere. Continuava a sentirla, naturalmente. Era là, ai limiti della coscienza. Ma ora al dolore profondo e antico della perdita si era unita un’ombra, vischiosa, oscura e gelida; erano l’incertezza, il sospetto e il dubbio che qualcuno le avesse portato via suo figlio. 
Ma perchè? Chi avrebbe potuto farle una cosa tanto crudele? 
Non riusciva a concepire una tale mostruosità. Forse le cose erano andate diversamente. Forse c’era una spiegazione. 
E poi comprese che non le importava. 
Voleva solo ritrovare suo figlio.

E’ così, che Miranda conosce Adeline, che l’aiuterà a trovare suo figlio, lasciandosi trasportare dalla storia del suo passato. Adeline, sa che non dovrebbe assecondare le richieste di Miranda, perchè il passato è passato e va lasciato dov’è. E questo Adeline lo sa bene…
Adeline è cresciuta in una casa famiglia, non ha mai conosciuto i suoi genitori che l’hanno abbandonata appena nata. Non è stato facile per Adeline, ma adesso è una donna realizzata e non deve voltarsi indietro, come continua a ripeterle il suo amico e assistente sociale Damien Martinelle. 

<<Se anche la questione di questo presunto figlio fosse vera, e ho qualche dubbio, cosa avrebbe a che vedere con te?>> 
Adeline battè le palpebre. Perché le faceva quella domanda? Damien conosceva il suo passato, sapeva che era stata abbandonata dalla nascita. Sapeva anche che trovare la sua famiglia d’origine era stato il suo unico obiettivo per molto tempo finché… […]
Per un istante pensò di opporsi, di dare voce all’emozione sorda che la spingeva a ribellarsi a quelle parole. Poi chinò il capo, le dita che si intrecciavano nervosamente. Spinse con la punta della scarpa una pallina, si chinò e la prese in mano stringendola forte. 
Damien aveva ragione. Era tutto vero quello che le aveva detto. 
Il passato non aveva importanza. 
Glielo aveva promesso. Lo aveva giurato quando si era lasciata Parigi alle spalle e aveva iniziato una nuova vita, là a Nizza.

Damien è “l’unica famiglia” di Adeline, per lei è una guida, un faro e un padre. Ma questa volta, Adeline non riesce ad ascoltare le parole di Damien, e decide di aiutare Miranda. In lei, nota la sua stessa emozione, disperazione, lo stesso dolore che prova da quando è nata. 

Eppure, mentre Damien le stava dicendo esattamente quello che lei voleva sentire, qualcosa infondo alla sua anima si era ribellato. Le aveva scalpitato dentro raggiungendo la superficie della volontà: speranza… brillante, profonda e potente. Suo malgrado si era sentita come in passato, mentre, nel buio della notte, circondata dai respiri degli altri bambini, immaginava che presto la sua mamma sarebbe corsa da lei e, dopo averla abbracciata, l’avrebbe riportata a casa. Al luogo a cui apparteneva, dove la sua famiglia l’aspettava. 
Ci aveva creduto così tanto che, non appena ne era stata capace, l’aveva cercata lei stessa, la sua famiglia. Per molto tempo quello era stato il suo unico obiettivo… ecco perchè si era sentita così vicino a Miranda. In lei aveva visto sé stessa. Il medesimo tormento, lo stesso dubbio feroce.

Adeline, da sempre affascinata alla genealogia, inizia a frugare tra vecchi documenti e carte dimenticate alla ricerca di un’indizio, di qualcosa che porti a Nikolaj. Ad aiutarla, sarà proprio il suo ex ragazzo, nonché il suo nuovo capo di nome Juan. 
Sarà l’occasione per Adeline, di analizzare sé stessa, di smettere di vergognarsi del suo passato e di iniziare ad aprirsi… 
Riuscirà Adeline ad accettare il suo passato? 
Riuscirà a raccontare a Juan, che i suoi genitori l’avevano abbandonata?
Riuscirà a trovare Nikolaj? 
Ma Adeline, non sa che ogni famiglia nasconde dei segreti, dei segreti che possono mettere tutto in discussione. 

Quanto potevano essere banali le parole, quanto era immenso e sconfinato ciò che nascondevano. Avrebbe voluto dirgli che le era mancato ogni giorno, che dopo di lui non c’era stato nessun altro con cui avesse voluto trascorrere più di una sera. Voleva dirgli che le dispiaceva per come era andata tra di loro e che con lui era stata felice. Invece si affrettò a prendere le sue cose. Allora sentì un lieve spostamento d’aria seguito dal tonfo della porta che si chiudeva. 
La tentazione di tornare indietro e continuare a parlare con Juan era forte, troppo. Lui ci aveva visto giusto, era stata a un soffio da abbracciarlo. 

Adeline si voltò, il cuore in subbuglio. Lui la guardava come se le leggesse dentro, come se riuscisse a vedere le parti che lei cercava disperatamente di nascondere, di riportare all’ordine, di ridurre al silenzio.

La scrittrice Cristina Caboni, dopo l’incredibile successo del libro “Il sentiero dei profumi”, un bestseller venduto in tutto il mondo, adorato dai lettori e dalla stampa, che ha conquistato la vetta delle classifiche italiane e straniere, torna in libreria con “La ragazza senza radici”. 
“La ragazza senza radici” racconta una storia emozionante, intensa, molto commuovente, incentrata sul passato e sulle proprie radici, che definiscono e determinano ciò che siamo. Questo, vale anche per la protagonista Adeline, che si sente diversa e smarrita, perchè non conosce le sue radici. 
La scrittrice Cristina Caboni con “La ragazza senza radici”, torna ad emozionare i suoi lettori, con una nuova storia emozionante e profonda. 
I temi trattati sono le relazioni, l’amore, il passato, la casa famiglia, la morte, il vino e la vigna, l’amicizia, la famiglia, il senso di abbandono, la Seconda guerra mondiale, il nazionalismo e le radici, che determinano chi siamo. 

Adeline si irrigidì. Aveva fatto delle ricerche, sapeva che dopo la Seconda Guerra Mondiale, molti italiani erano stati cacciati dall’Istria e i loro averi confiscati e nazionalizzati. Sapeva anche che i genitori di Miranda erano scomparsi. […]
<<C’era chi credeva davvero nel nazionalismo, nella proprietà collettiva, e poi c’era chi desiderava unicamente vendicarsi e non solo dei torti subiti: era gente violenta, per incorrere nella loro rabbia bastava portare un nome diverso. Appartenere a un’etnia differente[…]
Le persone tendono a riunirsi in gruppi omogenei, si sentono al sicuro all’interno di quei confini, e così facendo escludono gli altri. E’ facile, in seguito, incolparli delle proprie miserie. Comodo, no? […]
Quella gente… non li dimenticherò mai. 
Arrivarono con dei carri e trasportarono all’interno della mia casa dei miei genitori, i loro mobili. C’erano donne che si contendevano gli abiti di mia madre, si pavoneggiavano con i suoi gioielli. […]
Ero furiosa, io… non so cosa mi prese, ma iniziai a urlare, a strappare loro ciò che avevano rubato.

La narrazione è in terza persona, in cui quasi ogni capitolo viene raccontato dalla protagonista Adeline, ma sono presenti anche dei capitoli narrati da Miranda. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, appassionante, profondo, emozionante e commuovente, che evidenziano le relazioni (da quelle familiari, a quelle amorose e d’ amicizia), ma anche le radici profonde di ognuno di noi. 
Ho apprezzato molto, l’idea della scrittrice di inserire all’inizio di ogni capitolo, delle frasi inerenti alla storia e ad alcune curiosità sul vino. 

Tutto possiede un’anima, ne è convinta. Nel caso del vino si tratta di una serie di elementi che si combinano nel terroir, un insieme di fattori ambientali e umani che interagiscono determinando la sua unicità. Chi pensa che il vino sia una semplice bevanda ottenuta dalla fermentazione del succo d’uva si inganna. E’ ben altro: identità, tradizione, natura, abilità. Ma soprattutto mistero. 
Perchè tocca l’anima e la conduce in luoghi inesplorati, dove tutto è possibile. 

Grazie a Miranda, il lettore esplorerà anche il mondo affascinante del vino, della coltivazione della vite, che fanno da sfondo alla storia, una storia che racconta di tutti noi, perchè tutti siamo un intreccio di relazioni, legami familiari e affettivi. 
I personaggi sono strutturati bene, molto profondi ed emozionanti, come la storia raccontata dalla protagonista Adeline, in grado di entrare nel cuore del lettore. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano un romanzo profondo, emozionante ed intenso, incentrato sulle radici e sulla famiglia. 
Consiglio questo libro anche a tutte/i coloro che vogliono perdersi nella coltivazione della vite, vi sembrerà di sentire il profumo del vino “speciale” che Miranda ha regalato ad Adeline, un vino pregiato che riposa sul fondale sabbioso del mare, cullato dalle onde. 
Lasciatevi travolgere dalla scrittura delicata di Cristina Caboni… non ve ne pentirete!!
Buona lettura 📚📚!!

“Un nuovo giorno arriva quando trovi il coraggio di rifiorire” di Raphaëlle Giordano

Titolo: Un nuovo giorno arriva quando trovi il coraggio di rifiorire 
Autore: Raphaëlle Giordano 
Traduttore: Sara Arena 
Casa Editrice: Garzanti 
Collana: Narratori moderni 
Data uscita: 28 Gennaio 2025 
Pagine: 240 
Genere: Romanzo contemporaneo

<<Va tutto bene, Henriette.>> 
Quella frase la commuove: si prende la briga di rassicurarla, nonostante non sia tranquillo nemmeno lui. Ma se non fossero accomunati dalla paura, quelle quattro parole non avrebbero lo stesso sapore. Così assumono maggior peso. […]
La mano di Henriette trema in quella di Auguste. Nasconde il volto nel suo collo. Sono così vicini che percepisce il respiro affannoso di lui contro la tempia. E poi, stranamente, in quel momento di terrore d’un tratto si sente calma. Quella sensazione sembra durare un’eternità.
Alla fine la luce verde si riaccende. Hanno superato la zona di turbolenza. Si guardano. Sanno. Sono consapevoli di essere sfuggiti al peggio, ma anche del fatto che in futuro li attende qualcosa di più bello e di altrettanto terrificante. 
I sentimenti che stanno sbocciando dentro di loro. 

La protagonista del libro è Henriette Petrin, una ragazza diversa dalle altre, intrappolata dalla paura e dal terrore di non soddisfare i canoni della società. Henriette è una ragazza molto sensibile, porta sempre i capelli davanti ai suoi bellissimi occhi blu perchè non si sente bella e vorrebbe soltanto sparire. 
Henriette fa l’arredatrice d’interni ha deciso, di lavorare autonomamente perchè il clima rigido e ostile di un ufficio, oltre che frequentare altre persone per dodici ore al giorno, la farebbe crollare emotivamente e psicologicamente. Henriette, ha paura di entrare in contatto con le persone a causa della sua ipersensibilità, che la porta a sentire i sentimenti altrui.
Ma un giorno, una sua cliente di nome Claire De Montlhéry, le propone di collaborare con una prestigiosa azienda per creare un bellissimo giardino esotico. Henriette non può deludere Claire, ed accetta il nuovo lavoro. E’ così, che Henriette si ritrova a lavorare con Auguste, un uomo affascinante di trentatré anni.

<<Henriette? Lei è l’architetto d’interni?>>
La donna annuisce. Auguste è sbigottito. Si aspettava che avrebbe avuto a che fare con una sessantenne sicura di sé, magari un po’ presuntuosa, e invece si trova davanti una ragazzina dall’aspetto spaurito vestita in modo sciatto, che sembra un uccellino appena caduto dal nido…

Auguste è un ambizioso architetto paesaggista, che dedica tutta la sua vita alla carriera a discapito della sua vita personale, intima. Auguste agli occhi degli altri, sembra un ragazzo sicuro di sé, che non ha paura di niente… Ma non è così, Auguste indossa tutti i giorni una maschera per nascondere a tutti, soprattutto al suo capo Gerard, le sue paure e le sue fragilità.
Da bambino, Auguste, aveva imparato dal padre, che in ogni circostanza bisogna avere un comportamento esemplare, senza esternare le proprie emozioni e fragilità. E’ così che Auguste ha paura ad innamorarsi, ha paura a lasciarsi travolgere dai sentimenti.

Auguste ha sacrificato molto per la carriera. A trentatré anni non è sposato, non ha ancora avuto figli. […]
Finalmente si sentiva felice, a proprio agio. Finché un’esperienza sentimentale negativa non ha intaccato di nuovo la sua fragile autostima… Una storia della quale ancora subisce gli effetti nella sua vita da adulto. Auguste ha qualcosa da dimostrare al mondo e a sé stesso. Ha voglia di combattere e di far vedere di cosa è capace. In primo luogo, al suo capo, che rispetta e di cui desidera l’approvazione. Quella promozione, la vuole.
A tutti i costi.

E adesso, Auguste deve lavorare al progetto con Henriette, una sconosciuta di cui teme il confronto. La loro collaborazione partirà con il piede sbagliato, ma entrambi sanno che questo lavoro è fondamentale per la loro carriera.
Henriette e Auguste si ritrovano ad unire le forze, ed iniziano a pensare come creare il giardino più bello di tutta la Francia.
La vita, però, ha uno strano modo di funzionare. Henriette ed Auguste sono costretti a vedersi tutti i giorni per lavorare al progetto dei Montlhéry; ed è proprio così che i due, piano piano, imparano a conoscersi. 
Henriette imparerà a conoscere in profondità Auguste, un uomo che cerca di nascondere le proprie paure per soddisfare gli altri, rinnegando i propri sentimenti per evitare di soffrire. E Auguste, osservando Henriette, nota molte somiglianze e, sarà proprio grazie a lei se Auguste inizierà ad ascoltare il suo cuore senza paura. 
Henriette imparerà che nella vita, bisogna avere il coraggio di affrontare le proprie paure. Solo affrontando le nostre paure, si potrà rinascere e rifiorire.
E solo allora, forse è arrivato il momento per Henriette di togliersi i capelli dagli occhi e guardare il mondo senza paura.

Chi ti dice che io voglia una donna normale? 
E cosa significa normale, poi? 
Voglio renderti felice, non costringerti ad adattarti a una situazione che non ti va a genio. 

Quel giorno, per la paura di rimanere bloccata in una situazione insopportabile senza una via di fuga, un senso di profonda vulnerabilità si era radicato in lei. Da allora non è più stata serena. La preoccupa il pensiero di non riuscire a far fronte a ciò che potrebbe accadere. Vive costantemente con i nervi a fior di pelle. 
Alcuni nascono con un’armatura. Gli eventi spiacevoli sembrano non toccarli. Le conseguenze -gli scivolano addosso senza penetrare nel loro sistema. Henriette invece, ha coniato il termine <<paurosità>> perchè ha l’impressione che le paure filtrino con facilità dai pori della sua pelle e finiscano per andare vorticosamente in circolo, come canoe impazzite in un torrente, fino a invadere cuore e cervello. 

La scrittrice, artista, pittrice e coach di creatività Raphaëlle Giordano, torna con un nuovo romanzo dove la paura è l’inizio della rinascita, “Un nuovo giorno arriva quando trovi il coraggio di rifiorire”, aiuta il lettore ad affrontare le paure più profonde. 
Raphaëlle Giordano è un’autrice da oltre 7 milioni di copie vendute nel mondo, nei suoi libri, racconta i grandi cambiamenti della vita, le paure e le fragilità di ogni essere umano. 
I temi trattati sono la sindrome dell’impostore, la società, la bellezza, l’ipersensibilità, l’amore, le fragilità, le paure e la felicità. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, emozionante e riflessivo, in grado di far riflettere il lettore sui grandi cambiamenti della vira, sull’importanza di non giudicare le debolezze e paure degli altri, ma anche ad accettare e affrontare le nostre paure più nascoste. 

Una fobia inconfessabile come questa non è qualcosa su cui scherzare. Potrebbe capitare a chiunque! Vi fa ridere che un uomo grande e grosso abbia paura di un cane minuscolo, ma cosa sapete della sua storia? Di quello che ha passato per arrivare a sviluppare un terrore così incontrollabile? […]
Io questo signore, lo capisco. La sua debolezza deve avergli causato non poche difficoltà. Vi fa ridere che un tipo così alto e robusto si sia spaventato davanti ai chihuahua.
Ma prima di prendervi gioco delle fragilità di qualcun altro, dovreste pensare a come siete messi voi! 
Perchè la verità è che tutti abbiamo paura, anche se di cose diverse…

I personaggi sono strutturati bene, sia dal punto di vista fisico che psicologico, grazie alle ampie descrizioni inserite dalla scrittrice che permettono al lettore di entrare in empatia con Henriette e  Auguste, ma anche con gli altri personaggi. Mi sono affezionata e identificata molto in Henriette, perchè è una ragazza molto dolce e sensibile, che teme di rimanere intrappolata in una società priva di emozioni, ma è proprio grazie alla sua sensibilità che riesce ad essere un’ottima arredatrice d’interni. 
Ho apprezzato molto anche un personaggio “secondario”, ovvero la signora Claire che si fida ciecamente in Henriette, nonostante la sua giovane età e anche Claire, insegna al lettore che non bisogna avere paura di raccontare agli altri le nostre paure. Perchè alla fine, tutti noi abbiamo paura di qualcosa…
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che stanno affrontando un periodo difficile, a chi ha il blocco del lettore, ma anche a chi ha paura di essere sbagliato/a; grazie a questo libro, il lettore imparerà ad affrontare la vita e ad essere felice. 
E voi, avete paura ad affrontare le vostre paure? 
Avete mai avuto paura del giudizio altrui? 
Vi è mai capitato di riflettere sul significato della parola “paura”? 

 

<<Sei pronto? Chiudi gli occhi. Ascoltiamo…>>
Si ritrovano accovacciati, con gli occhi chiusi, ad assaporare la musica dell’acqua che, nella concezione del loro progetto, è diventata uno strumento paesaggistico. Henriette ha appoggiato una mano sull’avambraccio di Auguste. Lui solleva un po’ una palpebra per sbirciarla: ha un’espressione rilassata e un sorriso sereno che le aleggia sulle labbra. 

“L’amica della sposa” di Nicolas Barreau

Titolo: L’amica della sposa 
Autore: Nicolas Barreau 
Traduttore: Monica Pesetti 
Casa Editrice: Feltrinelli 
Collana: I narratori 
Data uscita: 7 Maggio 2024 
Pagine: 192 
Genere: Romanzo rosa 

Ti sembrerà impossibile, ma di recente, mentre riordinavo alcune cose, ho trovato il sacchetto con la sabbia della Dune du Pilat che abbiamo raccolto quell’estate. E all’improvviso mi è sembrato di tenere tra le mani un tesoro prezioso. Non voglio perdere tutto quello che abbiamo vissuto insieme da bambini, da adolescenti e da ragazzi che si credevano i re del mondo, ma in fondo della vita sapevano ancora poco o niente. 
Una cosa però la so: vorrei mettere da parte i vecchi rancori, di cui mi assumo l’intera responsabilità. Vorrei che fossimo di nuovo amici come prima. E penso che per farlo non esista momento migliore del mio matrimonio.

Il protagonista del libro si chiama Jean-Pierre Morel, il proprietario di un cafè littèraire nel Marais, a Parigi. Jean-Pierre è da sempre appassionato alla letteratura e grazie alla nonna (Mamie), riesce a realizzare il suo sogno ed apre il suo cafè littèraire: Café des Poetes. 
Durante un’insolita giornata primaverile di pioggia, Jean-Pierre riceve un invito per un matrimonio, che gli cambierà la vita. Paul, il suo ex migliore amico, colui che non sentiva e vedeva da molti anni, lo s al suonava invitando al suo matrimonio nel Sud della Francia. 
Jean-Pierre e Paul sono sempre stati inseparabili sin dai tempi della scuola; insieme progettavano molte cose, ma hanno sempre avuto gli stessi gusti in fatto di donne. 
Jean-Pierre e Paul sono sempre stati molto diversi, ma insieme si completavano alla perfezione, come una cosa sola. La loro amicizia era un valore aggiunto, trascorrevano tutto il tempo insieme e crescendo, iniziarono ad avere gli stessi gusti in fatto di donne. Ad entrambi, piacevano le ragazze bionde e se all’inizio poteva essere divertente, con il tempo la situazione diventò sempre più complicata, compromettendo definitivamente la loro amicizia. 
Perchè adesso, dopo tutti questi anni, Paul invita Pierre al matrimonio?
Dopo anni, Paul ha capito di aver sbagliato e di essersi comportato male con il suo migliore amico e lo ha invitato al suo matrimonio, perché continua a credere nella loro amicizia. Jean-Pierre decide di partecipare al matrimonio, ma il giorno della festa va tutto storto. 
Ocèan, la sua ex ragazza, si presenta all’improvviso a casa e gli ruba di nascosto l’invito del matrimonio. Come se non bastasse, sua nonna si sloga una caviglia ed è costretto ad accompagnarla al pronto soccorso. 
Jean-Pierre è in ritardo, e nel trambusto della partenza non trova l’invito del matrimonio. Ricorda il nome dello chateau, ma il castello dove si terrà la cerimonia è a Tabanac, Bergerac o Grèzillac? 
Jean-Pierre, cerca di farsi aiutare dalla sorella e seppur in ritardo, arriva al ricevimento.
Jean-Pierre si mimetizza tra gli ospiti e capisce di essere alla festa sbagliata.
Ma è proprio durante questa festa sbagliata, che incontra Juliette, una donna giovane con i capelli rossi che dice tutto quello che le passa per la testa. 
E anche se Juliette non ha i capelli biondi, Jean-Pierre è completamente affascinato da lei e forse una nuova storia d’amore sta per cominciare.

Non dormimmo quella notte.
Eravamo un uomo e una donna che avevano cercato una penna e un fuoco in una stanza al chiaro di luna, come nella vecchia canzone popolare, e per incanto avevano trovato altro. 
Avevamo trovato noi stessi. 

La scrittrice Nicolas Barreau, dopo aver raggiunto il successo internazionale con “Gli ingredienti segreti dell’amore” (2011), pubblica “L’amica della sposa”, rivelando la sua vera identità e raccontando una storia coinvolgente piena di imprevisti, tra decisioni sbagliate e la forza imprevedibile dell’amore vero. 
Con Nicolas Barreau preparatevi ad immergervi nel clima romantico francese. Il lettore si ritroverà a vagare per le strade francesi, ai piedi della maestosa e romantica Torre Eiffel e tra un croissant e un pain au chocolat, nascerà un nuovo amore. 
I temi trattati sono il destino, gli amori sbagliati, i tradimenti, la letteratura e la poesia, l’adolescenza, i sogni, il matrimonio, il colpo di fulmine, il perdono, l’amore e la vera amicizia. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, emozionante e in grado di coinvolgere il lettore sin dalle prime pagine. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni inserite dalla scrittrice. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano perdersi tra le strade francesi, a chi desidera una lettura piacevole in grado di far sognare ad occhi aperti e a chi crede nel destino. 
E voi, credete nel destino? 
Fatemi sapere nei commenti!!
Buona lettura 📚📚!!

“Mille luci sulla Senna” di Nicolas Barreau

Titolo: Mille luci sulla Senna 
Autore: Nicolas Barreau 
Traduttore: Monica Pesetti 
Casa Editrice: Feltrinelli 
Collana: I narratori 
Data uscita: 18 Ottobre 2022 
Pagine: 224 
Genere: Romanzo rosa 
Acquista: https://www.amazon.it/Mille-sulla-Senna-Nicolas-Barreau-ebook/dp/B0BF9TXBZX/ref=sr_1_1?adgrpid=143965221042&dib=eyJ2IjoiMSJ9.I3jMr25JaOu_c5eH9r6g8if2KRO50kJQTDJq32v85nPGjHj071QN20LucGBJIEps.wCbKIimIUXUp_3yjYBqrcCdwBjpz98Dx5o8eeJcoWTQ&dib_tag=se&hvadid=628030383734&hvdev=c&hvlocphy=1008337&hvnetw=g&hvqmt=e&hvrand=13242905529829141302&hvtargid=kwd-1836657681299&hydadcr=7696_2250828&keywords=mille+luci+sulla+senna&qid=1716379379&sr=8-1

Zio Albert era morto. Il fratello maggiore di papà, che soffriva di Alzheimer e da molti anni viveva in una casa di riposo in Borgogna, aveva tagliato i ponti con la famiglia da tempo e ora si era addormentato serenamente senza neppure ricordarsi chi fossimo. Ma a quanto pareva,  prima che la malattia peggiorasse, aveva fatto testamento. Io ero l’unica parente che godeva delle sue simpatie, e il sentimento era reciproco. Ripenso spesso a un’estate che non dimenticherò mai, quando per una fortunata combinazione di eventi, avevo trascorso le vacanze con zio Albert sulla sua houseboat. 

La protagonista del libro si chiama Joséphine Beauregard, la traduttrice della casa editrice Éditions Lassalle. Joséphine è l’unica della famiglia a svolgere un lavoro modesto, a differenza di sua sorella Eugénie, un’importante cardiochirurga e di Pauline, che aveva seguito le orme del padre diventando avvocato. Joséphine era considerata la “pecora nera” della famiglia, non percepiva un reddito alto, non si era sposata, non aveva figli e non aveva un compagno all’altezza da poter presentare alla sua famiglia. 
In realtà Joséphine, frequentava da tre anni un uomo sposato, di nome Luc Clément, che aveva un posto importante al Ministére des Affaires étrangéres. 
In una triste giornata autunnale, Joséphine trova nella cassetta della posta due lettere che cambieranno completamente la sua vita. La prima lettera è dell’editore Robert Lassalle, con cui collabora come traduttrice da anni, la seconda lettera proviene da un notaio sconosciuto. 
In pochi minuti Joséphine scopre di aver perso il lavoro, oltre alla terribile notizia della morte di suo zio Albert, che le aveva lasciato l’unica cosa che aveva, una houseboat ormeggiata accanto al pont de la Concorde. Ed è così che Joséphine ripensa alla bellissima gita estiva con lo zio, e a malincuore, visto che non ha nessuna certezza lavorativa, decide di vendere la houseboat. 
Joséphine decide di andare a vedere per l’ultima volta la houseboat (la princesse de la Loire), per ricordare suo zio e per salutarla definitivamente, prima di venderla ufficialmente al primo compratore. 
Ma a bordo della houseboat, trova un uomo di nome Maxime Lafôret, un amico e inquilino dello zio. Maxime ha un regolare contratto d’affitto, oltre a non aver nessuna intenzione di lasciare la Princess de la Loire. Joséphine non sa come fare per liberarsi di quell’individuo, è l’inizio di una commedia degli equivoci in cui, tra ripetuti boicottaggi dei programmi della protagonista, succederà di tutto. 
Riuscirà Joséphine a vendere la houseboat? 
Riuscirà a vivere la sua storia con Luc alla luce del sole? 
Che cosa accadrà?

Nicolas Barreau in realtà è uno pseudonimo, il libro è stato scritto da una scrittrice di nome Daniela Thiele, che dopo diciotto anni di anonimato, rivela la propria identità al Salone del Libro di Torino, per presentare il suo ultimo libro “L’amica della sposa”. 
Nicolas Barreau dopo aver ottenuto il successo internazionale con “Gli ingredienti segreti dell’amore” (2011), pubblica “Mille luci sulla Senna”, facendo vivere al lettore una bellissima storia a Parigi. La scrittrice accompagna i lettori nel cuore della città dell’amore, tra le piazze, le vie illuminate dalle mille luci di Natale, creando un’atmosfera magica e unica. 

Lo studio legale Bauregard era all’inizio del viale, lontano dai piccoli cafes, dalle pâtisseries, e dalle boutiques de mode che proliferavano intorno all’antica chiesa di Saint-Germain-des-Prés e che in quel periodo dell’anno esercitavano una forza magnetica sulle frotte di turisti. Nel tratto in cui mi trovavo in quel momento, gli eleganti palazzi ospitavano negozi di arredamento show-room di cucine, ambulatori medici e, appunto, cabinets d’avocats. 

I temi trattati sono le passioni, le lingue, le case editrici, i rapporti familiari, il Natale, il matrimonio, la morte, l’eredità, il tradimento e l’amore, quello vero e potente, che rompe tutti gli schemi. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, ricco di sorprese e colpi di scena, in grado di coinvolgere e entusiasmare il lettore. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle numerose descrizioni inserite dalla scrittrice. 
Consiglio questo libro a tute/i coloro che vogliono ritrovarsi a Parigi, tra le boulangerie, avvolti dal profumo dei croissant appena sfornati e dalle bellezza della Torre Eiffel, ma anche dalle bellissime luci natalizie che invadono la città. Consiglio questo libro anche a chi desidera leggere un libro leggero, romantico e pieno di colpi di scena. 

E’ tempo di avventura, dell’amore e di tutto ciò che vorremmo ricordare per sempre. 

Buona lettura 📚📚!!

“Il tempo delle ciliegie” di Nicolas Barreau

Titolo: Il tempo delle ciliegie 
Autore: Nicolas Barreau 
Traduttore: Monica Pesetti 
Casa Editrice: Feltrinelli Editore 
Collana: I narratori 
Data uscita: 30 settembre 2021 
Pagine: 288
Genere: Romanzo rosa 
Acquista: https://www.ibs.it/tempo-delle-ciliegie-libro-nicolas-barreau/e/9788807034558?gad_source=1&gclid=Cj0KCQjwxeyxBhC7ARIsAC7dS3_X1O2FYKcvN0ybk5ruSKLjzB4o0KbVq7AHX-oh3l53IkGFH2JuXbIaAkMvEALw_wcB

Sul retro si estendeva un prato con grossi alberi secolari che allungavano i rami spogli verso il cielo. Tavoli e sedie in ferro battuto dipinto di verde aspettavano la primavera. L’erba arrivava fin sulla riva, dove una vecchia panchina di legno sbiadito guardava la Senna scorrere con un pigro scintillio. 
Sulla sponda opposta, un gruppetto di pioppi bianchi luccicava al sole, e un salice piangente bagnava i nastri di foglie nell’acqua. Anche in quella gelida giornata di febbraio, tutto era come una favola. 

Il protagonista del libro si chiama André Chabanais, l’editor della Éditions Opale. Ma André non è solo un editor, è uno scrittore di successo, che si fa chiamare con lo pseudonimo “Robert Miller”. 
Un giorno, mentre André passeggiava per le strade di Saint- German, aveva visto una bellissima cuoca nel suo ristorante mentre sorrideva. Questa donna si chiama Aurélie, la proprietaria del ristorante “Las Temps des cerises”, rilevato dal padre dopo la sua morte. Ed è proprio guardando Aurélie, che André ha l’ispirazione per scrivere il suo romanzo. 
Dopo vari corteggiamenti e incomprensioni, raccontati nel libro precedente “Gli ingredienti segreti dell’amore” (2011), André è riuscito a conquistare Aurélie e vuole sposarla. 
Ma proprio quando decide di farle la proposta in occasione della festa di San Valentino, il ristorante di Aurélie, riceve una stella Michelin e lei è troppo euforica e distratta per accorgersi delle intenzioni del suo fidanzato. 
Ma i festeggiamenti per la stella Michelin non durano molto, Aurélie riceve una telefonata da Jean-Marie Marronier, lo chef del ristorante omonimo situato a Vétheuil e le comunica che la stella è stata in realtà assegnata a lui. Aurélie, dopo aver appreso la notizia dall’arrogante e presuntuoso chef, è molto triste e amareggiata, oltre a essere gelosa della bellissima libraia Artémise Belfond, che vuole far presentare il libro di (Andrè) Robert Miller nella sua libreria. 
Mentre André è occupato a presentare il suo libro, Aurélie deve incontrare l’arrogante chef per un’intervista.
Jean-Marie Marronier è un uomo molto raffinato, colto, dagli occhi azzurri  e con delle doti culinarie eccellenti e affascinato dall’arte di Monet. Aurélie rimane incantata dal luogo in cui sorge il ristorante di Marronier, oltre a rimanere affascinata da lui. 
E per la prima volta André ha paura di perdere la sua Aurélie, la sua musa, la donna che ama più di ogni altra cosa. A fare da cornice alla storia è la bellissima Parigi, la città dell’amore, che sembra prendersi gioco dei protagonisti, riuscendo a far divertire il lettore. 
Che cosa accadrà tra André e Aurélie? 
Può la gelosia trasformare una persona?

Noi crediamo ai miracoli. Chi se non noi, che viviamo di storie. Vendiamo sogni, lo ha detto lei, se lo ricorda?

Lo scrittore Nicolas Barreau dopo il successo internazionale “Gli ingredienti segreti dell’amore” (2011), pubblica “Il tempo delle ciliegie”, raccontando la bellissima storia d’amore tra André e Aurélie, inserendo quel tocco di mistero, di suspence e divertimento, in grado di sorprendere il lettore. 
I temi trattati sono le amicizie, la cucina, il successo, la stella Michielin, gli errori, il mondo editoriale, la gelosia e l’amore. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, intrigante e divertente, inserito nella bellissima cornice parigina, in grado di far sentire al lettore i profumi delle botteghe parigine e di far immaginare al lettore di camminare tra le strade della città. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni da parte dello scrittore che permettono di far entrare in empatia il lettore. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere una storia leggera, piena d’amore, suspence e che fa venire voglia di partire subito per Parigi!!
Buona lettura 📚📚!!

“Jamais. Mai senza me. Per sempre insieme a te” di Samanta Fugazza

Titolo: Jamais. Mai senza me. Per sempre insieme a te
Autore: Samanta Fugazza 
Casa Editrice: Independently published 
Data uscita: 24 Maggio 2023 
Pagine: 420 
Genere: Romanzo rosa 
Acquista: https://www.amazon.it/Jamais-senza-sempre-insieme/dp/B0C63RVMCW/ref=sr_1_1?qid=1707559916&refinements=p_27%3ASAMANTA+FUGAZZA&s=books&sr=1-1

Forse hai ragione, le promesse possono essere degli intenti effimeri ed io non posso offrirti il futuro perché non lo conosco. Ma di una cosa sono sicuro, lo voglio scoprire assieme a te perché ti amo e voglio camminare con te al mio fianco. Ricordatelo sempre ma petite Julie, je t’aime e su questo “mai” ne sono certo, jamais sans moi pour toujours avec toi. Mai senza me, per sempre assieme a te. 

Il libro racconta la storia d’amore tra Juliette e Williams, come Giulietta e Romeo ma dei giorni nostri. La protagonista del libro si chiama Juliette, una ragazza di Verona, molto sensibile e dolce, che decide di trasferirsi a Parigi, nella casa dove vive la nonna Esther, suo fratello Matteo e il papà Adrien. I suoi genitori si erano separati quando lei era molto piccola, e Juliette era cresciuta senza la presenza del padre. La mancanza del padre, ha generato in lei un dolore molto profondo, che crescendo ha causato in Juliette delle cicatrici interiori e intime. 
Nonostante il brutto rapporto con Adrien, Juliette decide di vivere a Parigi per frequentare l’Università, ma anche per ritrovare l’affetto della nonna Esther, oltre a stringere un forte legame con il fratello Matteo. 
Un giorno, mentre Juliette mangiava un gelato, incontrò William, un ragazzo molto bello e di origini italiane. Juliette rimarrà molto colpita dalla gentilezza e dai modi di William, tanto da iniziare a provare dei sentimenti contrastanti, nonostante le sue paure e un segreto che cerca di nascondere. 
Juliette a Verona, aveva avuto una relazione “tossica” con un ragazzo di nome Alessandro, e si era resa conto di non riuscire a provare nessuna emozione, nessun sentimento nei confronti di questo ragazzo. Ma il destino ha voluto che Juliette incontrasse William, per mettere alla prova i suoi sentimenti e sé stessa. 

Come se le lacrime potessero domarle, lascio che il trucco si sciolga sotto di esse. Sfrego le mani sul viso ma non sono sporche, sono solo bagnate. Sono tornata, sono qui nella mia stanza, non c’è nessuna festa, nessun trucco da togliere. 
Solo un cuore devastato ed un’anima ferita. William mi fa alzare, mi stringe in un abbraccio che sa consolare e dare speranza, che sa di casa. 

Una storia d’amore delicata e passionale, proprio come i petali di una rosa, il simbolo della relazione tra Juliette e William. 
Ma il loro amore non sarà semplice, Juliette e William dovranno affrontare un destino beffardo, crudele, pronto a distruggere ogni cosa, anche un sentimento molto forte. 
Che cosa accadrà a Juliette e William? 

La scrittrice Samanta Fugazza con “Jamais. Mai senza me. Per sempre insieme a te”, racconta la storia d’amore passionale, dolorosa e ricca di colpi di scena tra Juliette e William, ispirandosi a Romeo e Giulietta. 
I temi trattati sono la separazione dei genitori, i traumi, le relazioni tossiche, lo stupro, il primo amore, l’amicizia, la verità, il rapporto tra fratelli, la morte e l’amore vero, capace di scatenare un’insieme di emozioni e sentimenti. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, fluido, armonico, poetico e a tratti umoristico, soprattutto nei dialoghi tra Jennifer e suo fratello Matteo. La scrittrice Samanta Fugazza ha deciso di impostare la narrazione, alternando i punti di vista della protagonista Juliette tra il coma, causato da un brutto incidente, la sua infanzia, il suo trasferimento a Parigi e l’incontro con William. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni della scrittrice, che permettono al lettore di entrare in empatia con ognuno di loro. Sin dalle prime pagine, il lettore conoscerà la gentilezza e dolcezza di Juliette, ma anche la sensibilità e cortesia d’altri tempi di William. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere una storia d’amore emozionante, passionale, struggente e commuovente, arricchita da molte descrizioni sui personaggi e sui luoghi, ma anche da alcune scene spicy. 
Ringrazio la scrittrice Samanta Fugazza per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di sognare, innamorarmi e commuovermi insieme alla protagonista. 
Buona lettura 📚📚!!

“Senza più esitare” di Lucilla Ferretti

Titolo: Senza più esitare. Un’ipocondriaca a Parigi
Autore: Lucilla Ferretti
Editore: Independently published
Data uscita: 28 Dicembre 2020
Pagine: 232
Genere: Romanzo autobiografico
Acquista: https://www.amazon.it/Senza-più-esitare-Unipocondriaca-Parigi/dp/B08RJ8GGPN

Appoggiai la schiena al parapetto offrendo ai miei occhi la vista della Grenelle e rimasi così, in contemplazione, per diversi minuti. Di nuovo mi assalì un profondo senso di gratitudine. Ringraziai il mio coraggio, la volontà di intraprendere quell’esperienza da sola; mi congratulai per aver saputo scegliere quel luogo e capii che ognuno di noi ha già dentro di sé la cura per i propri problemi. Basta solo seguirla per trovare la pace. 

Il libro racconta l’esperienza dell’autrice Lucilla Ferretti, raccontando in modo diretto e ironico l’ipocondria e gli attacchi di panico. Il suo primo attacco di panico lo aveva avuto a diciotto anni, pensando si trattasse di un fenomeno raro e che non si sarebbe più presentato.
Da allora, Lucilla iniziò ad avere attacchi di panico in diverse forme e occasioni. 
Lucilla oltre a soffrire di attacchi di panico è ipocondriaca, si preoccupa di contrarre qualsiasi tipo di malattia. All’età di ventinove anni, Lucilla decide di lasciare la propria città, la propria famiglia e tutti i suoi cari e il proprio lavoro, per trasferirsi a Parigi.

Ogni parte di loro ha lasciato un segno della donna che sono oggi. Con grande dolore quindi, quell’estate, appresi che per me era finita. Ero stata in fondo troppo fortunata ed era venuto il momento di mettere un punto. Guarire e ritrovarmi; anzi volevo innamorarmi perdutamente di me stessa e concedermi un anno in cui mi sarei data il tempo per superare i miei limiti, le gabbie. Scelsi allora l’unica città in cui mi ero sempre sentita a casa, la città in cui avevo sognato di vivere per un po’ da quando ero bambina. 
Puntai il dito su Parigi.

Lucilla aveva scelto Parigi, perché era la città dei suoi sogni fin da quando era bambina. Decide di mettersi alla prova, parte per Parigi nella speranza di riuscire a superare le sue paure e di ritrovare sé stessa. Trova lavoro in un piccolo paesino Vaux-Sur-Seine, come ragazza alla pari per la famiglia Gerard. Appena arrivò a casa dei Gerard, trovò Laura, una ragazza molto dolce, anche lei italiana di Padova, che fino a quel momento era stata la ragazza alla pari della famiglia. 
Laura si rivela una figura molto importante per Lucilla, le spiega come comportarsi con i due bambini (Camille e Florian), ma anche con i loro genitori e le mansioni, che avrebbe dovuto svolgere. 

Lucilla durante la settimana, impara ad essere una buona domestica, mentre il weekend visita ogni luogo incantato di Parigi. 
Passeggia tra le strade di Parigi, tra gli arrondisement parigini e visita ogni museo, assaporando ogni momento e sensazione, tra un pain au chocolat e un delizioso croissant. 

Tutto mi affascinava, partendo dalle persone che incontravo per strada: famigliole cinesi, negozianti, uomini dall’aspetto ambiguo, ragazze sole, turisti prevalentemente cinesi. Avevo la cartina in mano e camminavo beatamente sentendomi tra la “mia gente”, pensando a quanto stessi bene. 
Camminai senza fretta prendendomi tutto il tempo di cui avevo bisogno e facevo soste per bere caffè disgustosi, dei quali non mi curavo. 

Giorno dopo giorno, Lucilla impara a conoscersi e a lasciarsi andare. Decide di salire sul treno, anche se soffriva di attacchi di panico.

Ormai il treno si stava avvicinando e in uno scatto d’istinto un guizzo di vita, all’aprirsi delle porte saltai dentro tremante come una foglia. Ricordo che mi agitavo in maniera così vistosa che le persone nel vagone presero a osservarmi con sguardo indagatore e minaccioso. Cercai come una furia qualcuno a cui rivolgermi nei pochi attimi che mancavano alla chiusura delle porte. 
Non avevo più vergogna. 

A poco a poco Lucilla supera le sue paure, i suoi “limiti”, ed inizia a non avere più attacchi di panico e a godersi il suo viaggio, senza aver paura di contrarre una terribile malattia. 
Il lettore si ritroverà a percorrere gli arrondisement parigini insieme a Lucilla, tra lunghe passeggiate e deliziose boulangerie. 

Iniziai a pensare che fosse una gran figata passare il tempo con Lucilla. Mi chiesi per quale motivo avevo trascurato così tanto quella fantastica amica che stavo scoprendo e presi ad amarmi intensamente, a proteggere selvaggiamente la mia felice solitudine. 

La scrittrice Lucilla Ferretti con “Senza più esitare. Un’ipocondriaca a Parigi”, fa viaggiare e scoprire le vie parigine, ma riesce anche a scaldare il cuore del lettore. 
Ogni pagina è ricca di riflessioni, spunti che faranno riflettere il lettore, in modo da combattere ogni paura, ogni debolezza. 

I temi trattati sono l’ipocondria, gli attacchi di panico, la paura, il coraggio e riuscire a mettersi in gioco, affrontando di petto e con coraggio ogni ostacolo, senza avere paura. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, vero e a tratti ironico, riuscendo a coinvolgere e divertire il lettore nelle sue vicende e in alcune disavventure paradossali. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono imparare ad amarsi, a sconfiggere le proprie paure, ma anche a chi ha bisogno di vivere in modo intenso la vita parigina. 
Ringrazio la scrittrice Lucilla Ferretti, per avermi inviato la copia cartacea del suo libro, che mi ha permesso di capire meglio le sensazioni che prova chi soffre di ipocondria e attacchi di panico. 
Al termine del libro, mi è venuta voglia di prenotare un biglietto aereo per Parigi, seguendo i consigli di Lucilla su alcuni ostelli affidabili e squisite boulangerie!! 
Avete mai sofferto di attacchi di panico o ipocondria? 
Che cosa avete fatto per risolverli? 
Di cosa avete paura?
Quale città scegliereste per sconfiggere le vostre paure? 
Fatemelo sapere nei commenti!!
Buona lettura 📚📚!!

“Che male c’è” di Marco Giangrande

Titolo: Che male c’è
Autore: Marco Giangrande
Editore: Longanesi 
Collana: La Gaja scienza
Data uscita: 13 Settembre 2022
Pagine: 304
Genere: Romanzo contemporaneo 
Acquista: https://www.amazon.it/Che-male-cè-Marco-Giangrande/dp/8830459240/ref=asc_df_8830459240/?tag=googshopit-21&linkCode=df0&hvadid=610969455831&hvpos=&hvnetw=g&hvrand=16237049927066240518&hvpone=&hvptwo=&hvqmt=&hvdev=c&hvdvcmdl=&hvlocint=&hvlocphy=1008337&hvtargid=pla-1924832019032&psc=1

Io mi sentii tradito dall’amore, da quel sentimento che evidentemente aveva deciso di evitare accuratamente il mio cuore, lasciandolo come una casa pronta, elegante, accogliente, ma desolatamente vuota.

Il libro è ambientato negli anni Ottanta, il protagonista si chiama Francesco Giuliani, ma tutti i suoi amici lo chiamano “Zez”, da “Zezo” che tradotto letteralmente dal napoletano significa “cascamorto della gentilezza un po’ mielosa”. La sua famiglia è borghese, la mamma Marisa è una donna molto dolce, cattolica e appassionata di cucina, sposata con Luigi, un uomo molto determinato e che voleva il meglio per i suoi due figli: Zez e suo fratello Carlo. 
Carlo è sempre stato il figlio perfetto, con ottimi voti e il padre ne è sempre stato orgoglioso. Ma Zez non era come il fratello, amava giocare a calcio con i suoi amici, che hanno reso la sua adolescenza unica, riuscendo a salvaguardarlo dalla sua profonda timidezza e dalla paura di essere sbagliato.
“Gli amici quelli veri, puoi non vederli per anni, ma quando ci si rincontra il filo si riannoda immediatamente ed esattamente nel punto in cui si era interrotto. 
Potenza dell’amicizia.”
La paura di essere sbagliato, aumentava giorno dopo giorno, soprattutto quando il padre lo fece iscrivere all’Università Federico II nella facoltà di Economia e Commercio. Il padre, era convinto che al termine del percorso universitario, avrebbe garantito al figlio di ottenere un buon lavoro. 
Ma a Zez non piacciono molto le materie scientifiche, e si ritrova pieno di dubbi e di tormenti su sé stesso. Conosce delle ragazze, ma ognuna si rivela inadeguata, sbagliata, come se lui non fosse degno di provare l’amore con la A maiuscola. Decide di andare via da Napoli, dalla sicurezza economica del padre e della sua famiglia.
Si trasferisce in una città lontano anche dai suoi amici, che per lui erano sempre stati un porto sicuro. 
Nella. nuova città inizierà a conoscere nuovi personaggi, anche un po’ strani, si ritroverà in contesti assurdi e in relazioni complicate. Ma il lavoro gli permetterà di andare anche a Parigi, di capire l’affetto profondo del padre Luigi. 
Zez riuscirà a trovare l’amore? Riuscirà a fare pace con i suoi tormenti?


Lo scrittore Marco Giangrande esordisce con “Che male c’è”, racconta il periodo di transizione dall’adolescenza all’età adulta negli anni ’80, riuscendo a catturare il cuore del lettore. 
I temi trattati sono l’amore, le amicizie, i viaggi, i tormenti interiori, il rapporto con il padre, le gioie e anche i sogni, che permettono a Zez di cercare la propria felicità. 
Lo stile di scrittura è semplice, leggero, piacevole con alcune parole in dialetto napoletano, che riescono a far sorridere il lettore.
Lo scrittore Marco Giangrande ha ripreso il tema dell’adolescenza, in una veste nuova, fatta di spalline, di Timberland, degli zaini Invicta e delle 50 Special, quando ancora i social non esistevano, riuscendo a catapultare negli anni ’80 il lettore.
I personaggi sono strutturati bene, che si congiungono perfettamente alla narrazione. I personaggi che ho amato di più sono Zez, un ragazzo insicuro, ma che a poco a poco riesce a farsi notare per la sua intelligenza, simpatia e sensibilità; ma anche donna Marisa, con le sue preoccupazioni per il figlio e per la sua arte culinaria, per questo custodisce un posto speciale nel mio cuore.
Il lettore si ritroverà ad immaginare ogni situazione raccontata, sorridendo e riflettendo in alcuni momenti.
Consiglio assolutamente questo libro, a tutti coloro che vogliono leggere un libro spensierato, piacevole e che è in grado di far rivivere l’adolescenza. 
Ringrazio la Casa Editrice Longanesi, per avermi inviato il libro di Marco Giangrande, che mi ha permesso di immergermi negli anni ’80, riuscendo a farmi divertire e riflettere, durante la lettura.
Buona lettura 📚!!