“La Giulia dei Morini” di Clara Negro

Titolo: La Giulia dei Morini 
Autore: Clara Negro 
Casa Editrice: Morellini editore 
Collana: Varianti 
Data uscita: 2 Maggio 2025 
Pagine: 455 
Genere: Romanzo storico 

Il Bellingeri le aveva mostrato le regole della tavola e quelle della buona società, Giulia ci passava delle mezz’ore davanti allo specchio a provare saluti e riverenze, inchini e baciamani sulle note secche di qualche vecchia nobildonna. 
Grazie a lui la Morina fu introdotta in una cerchia diversa dalla schiera di personaggi goderecci frequentati fino ad allora, niente più festini di soli uomini, o insieme a donne compiacenti più di lei.
Dopo qualche tempo che si frequentavano il giudice iniziò a portarla a teatro, al ristorante, la scortava all’opera, e, negli ultimi tempi, l’aveva introdotta anche alle feste private della Bologna bene, quella dei nomi altisonanti, e non si curava delle occhiate malevoli di mogli, madri e fidanzate, fossero esse blasonate o no. 
Fu proprio all’opera che il Bellingeri presentò la sua giovane compagna a una vecchia amica: la contessa Elvira Sampieri. 

Il nuovo romanzo storico della scrittrice Clara Negro, è ambientato durante il ventennio fascista tra la Toscana, Genova, Bologna e Sanremo. 
La protagonista del libro di chiama Giulia Corsini, soprannominata da tutti “la Morina”, per via del colore della pelle e dei capelli della famiglia a cui appartiene, (anche se Giulia, ha i capelli biondi). 
La Giulia (così viene chiamata nel libro, con l’articolo davanti al nome proprio, per l’influenza toscana), è la più bella della famiglia Morini, bionda, alta e sottile, dallo spirito ribelle e ambizioso che la porta a commettere azioni sconsiderate per entrare a far parte di una stretta cerchia di nobili. 
La famiglia di Giulia ha origini toscane, il padre Alfredo si è sempre battuto per difendere i suoi ideali, anche a costo di abbandonare il proprio lavoro e le sue origini, insieme alla sua famiglia. 
Giulia e la sua famiglia, composta dalla madre Giovanna, il padre Alfredo, le sue sorelle Ersilia, Adalgisa e Colomba, e i suoi fratelli Moro e Colombo, sono stati costretti a lasciare la Toscana per trasferirsi a Genova, alla Rimessa. Pontedecimo è una frazione di Genova, lontana dal fronte e grazie alle Ferriere, offre agli abitanti numerosi posti di lavoro. 

Come sarà la nostra vita adesso? Una terra nuova, nuova gente, e chissà com’è la loro parlata? La Rimessa, Pontedecimo, Genova, ho sentito quei nomi dall’Alfredo, e mi fanno un po’ paura. Ci sono monti aspri e sassosi dove stiamo andando, nella campagna alle spalle della città, una città lontana dal fronte, ha detto il babbo, ma che dà l’acciaio e il ferro per la guerra. Per questa ragione il lavoro non manca. In quella valle, Polcevera, l’ha chiamata l’Alfredo, ci sono le Ferriere, ferrovie dove c’è bisogno di braccia buone. 

Possiamo dividere essenzialmente, la vita della protagonista Giulia, in quattro tappe principali, quattro come le città in cui ha dovuto trasferirsi (Toscana, Genova, Bologna e Sanremo). 
Ogni tappa, mostra con chiarezza lo spirito ribelle della protagonista e il suo desiderio di conquistare le vette più alte della società. A Giulia, non piaceva vivere alla Rimessa, desiderava una vita agiata che le garantisse tutti i comfort. Per questo motivo, proprio durante l’alluvione del novembre del 1921, che ha visto aumentare notevolmente le dimensioni del fiume Polvevera, suo fratello Moro, aveva invitato a casa un uomo di nome Otello Manzi. 
Otello Manzi, come Moro, lavora nelle ferrovie e vive a Bologna, insieme alle sue sorelle Fedelma e Aminta, che lo riveriscono come un Re. 

Odio l’inverno, e l’inverno alla Rimessa mi è insopportabile. Giorno dopo giorno questo posto diventa sempre più triste e squallido. Siamo a novembre e sono ormai due settimane che piove, giorno e notte, senza tregua, tanto che il Polcevera sembra un fiume vero, e non quel rigagnolo che striscia verdastro tra i sassi in estate. Le onde marroni di terra si abbattono contro le murate, e l’acqua ha saltato gli argini in qualche punto lasciando fango e terra sulle strade, buttando alberi spezzati dal vento e ghiaia e rocce contro le porte delle case. 

Otello Manzi anche se è “un uomo fatto e finito”, con il doppio degli anni di Giulia, rimane colpito dalla sua bellezza, tanto da decidere di sposarla. Per Giulia, il matrimonio con Otello, è l’occasione per lasciare la vita “sciatta”, umile della Rimessa, a favore di una nuova vita a Bologna. 

<<Certo che a s’è scistemâ a Morina, a l’ha faeto bên, a saia na scignôa, e sénsa fâ ninte!>>
<<Tanto non l’è mai andato di faticare a quella lì!>>
Le donnette, spettegolando a gruppi, aspettavano che gli sposi uscissero dalla chiesa. Gli uomini che vedevano passare la Giulia, sottile e pallida, fasciata in quell’abituccio di mussola bianca che Giovanna le aveva cucito addosso, avrebbero voluto vestire i panni dell’Otello. 
Di quel giorno alla Morina rimasero negli occhi le lacrime della madre, il pianto dirotto dell’Ersilia e sulla pelle l’abbraccio robusto di Colomba, che le aveva sussurrato all’orecchio, ” il mondo è pieno di gente più furba di te”. 
Era salita sul treno con il marito che la mangiava con gli occhi, con una valigia, il baule del corredo, e una scatola di libri. Erano il regalo della vecchia maestra della Rimessa, la Nerina, ed era merito suo se Giulia sapeva leggere e far di conto.

A Bologna, vivrà insieme alle cognate Fedeltà e Aminta, che le mostreranno un nuovo modo di fare soldi, senza coinvolgere il marito. E’ così che Giulia, partecipa a feste altolocate e conosce delle personalità importanti come nobili decaduti, borghesi arricchiti e donne, mogli invidiose della sua bellezza. 
Giulia fa della bellezza un vero e proprio strumento di potere, in un clima molto difficile e rigido per le donne, viste solo come “mogli” e “madri”, senza poter godere della propria libertà. 

D’altra parte erano gli anni in cui tutti gli uomini avevano il dovere di esibire coraggio e amor di patria, e le donne di figliare e a dare al paese prole sana e numerosa. Erano gli anni dei sogni disillusi, di un’Italia umiliata e povera che raschiava il fondo di un barile già vuoto da un pezzo. Tutti facevano un gran parlare di scioperi e sommosse e scontri fra socialisti e nazionalisti. […]
Le tornò in mente l’Alfredo, sarebbe stato felice delle ribellioni degli operai, orgoglioso di vedere i contadini battersi per il possesso della terra. 
Quello era il momento che suo padre aveva aspettato per tanto tempo: combattere l’autorità e le istituzioni e con la lotta aperta contrastare il fascismo. 

A complicare il clima e la situazione in Italia, si sviluppa il fascismo, un movimento oppressivo guidato da Mussolini, con l’obiettivo di sterminare gli ebrei, ritenuti inferiori ed eliminare qualsiasi persona contraria alle idee del Duce e del Regime. 
Giulia frequenta sempre più assiduamente salotti e feste mondane, entrando nelle grazie della contessa Elvira Sampieri, che le farà conoscere molte persone importanti, anche un nobile di nome Edoardo Belotti. Giulia si innamorerà di Edoardo, mettendo in dubbio la sua vita, i suoi ideali e il matrimonio con l’Otello. 
Ma Bologna, sarà solamente una tappa all’interno della storia, perchè la protagonista e suo marito Otello, si trasferiranno a Sanremo, il luogo in cui la Morina troverà definitivamente la sua strada, sotto le torri del Casinò. 
Un romanzo storico che intreccia magistralmente l’emancipazione femminile, la vita, le passioni e l’identità, ambientato durante il fascismo. 
Lasciatevi travolgere dalla penna sublime di Clara Negro, che vi farà conoscere una donna brillante, ribelle e ambiziosa!

A differenza della magnolia però Giulia non aveva radici che la legassero alla terra. Non ne aveva mai avute. Mai si era sentita parte di un luogo. Tutti i dove che aveva abitato, li aveva trasformati in casa, e altrettanto facilmente li aveva abbandonati senza rimpianti. 
In fondo, abbandonare i luoghi era molto più facile che lasciar indietro una famiglia. 
La Morina aveva fatto anche questo per sopravvivere via da San Giovanni, dalla Rimessa e da Bologna. 

La scrittrice di gialli, genovese Clara Negro, pubblica “La Giulia dei Morini”, in cui la vita della protagonista si intreccia agli avvenimenti storici narrati nel libro. 
I temi trattati sono l’emancipazione femminile, la passione, la libertà, la ricerca d’identità, le maschere, gli ideali, i dialetti italiani, il giudizio degli altri, il fascismo, le amicizie e l’amore. 

Dopo i primi tempi di entusiasmo, aveva capito che tutti lì indossavano una maschera, e forse nascondevano dietro falsi sorrisi e il vuoto dell’anima. Era come muoversi sulla scena di un grande teatro dove ognuno giocava un ruolo che spesso neppure si era scelto, e che forse altri avevano deciso per lui. L’unica cosa vera, concreta era il denaro, a cui tutti agognavano. Lei compresa.
“E che maschera ho scelto di indossare, io?” Sorrise, e delicatamente si passò una mano sul viso.
“Quella della bellezza”, pensò. 

Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, magistrale ed emozionante, in grado di far commuovere il lettore. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni inserite dall’autrice, che permettono al lettore di affezionarsi alla protagonista Giulia, ma anche alla simpatia e spontaneità di  Fedelma e Aminta. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro ambientato durante il fascismo, che tratta con delicatezza l’emancipazione femminile, la ricerca d’identità e le maschere. 
Consiglio questo libro anche a tutte/i coloro che desiderano conoscere una protagonista brillante, intelligente, con uno spirito ribelle e ambizioso. 
Buona lettura 📚📚!!

“Paolina Leopardi. All’ombra del Poeta” di Francesca Monaco

Titolo: Paolina Leopardi. All’ombra del Poeta
Autore: Francesca Monaco
Casa Editrice: Morellini Editore
Collana: Femminile singolare
Data uscita: 31 Gennaio 2025 
Pagine: 224 
Genere: Romanzo storico 

Nel silenzio della mia camera il nodo del pianto, trattenuto in gola troppo a lungo, inizia a sciogliersi. Il vuoto è già incolmabile e il cuore mi pesa di parole non dette e di gesti non compiuti. […] 
Mi sento confusa, come se un estraneo fosse venuto ad abitare nella mia testa senza chiedermi il permesso. Devo tenermi occupata, devo provare a fare altro per non rischiare di impazzire. 
E allora scelgo l’unica cosa in grado di curarmi.
La scrittura dà voce a ciò che voce non ha e attutisce il vuoto che sentiamo dentro. Me lo ha insegnato Giacomo. La scrittura rende accettabile anche l’aspetto tragico delle cose e io, mai come adesso, ho bisogno di crederlo. 

Tutti conosciamo Giacomo Leopardi, ma cosa sappiamo di sua sorella Paolina Leopardi? 
E’ arrivato il momento di conoscere Paolina Leopardi, e per farlo dobbiamo entrare all’interno dell’austero Palazzo Leopardi a Recanati e tuffarci nel passato!!
Siete pronti? 
Renati è il borgo in cui ogni vicolo, ogni edificio, ogni porta, celebra l’immortalità artistica del grande poeta Giacomo Leopardi. Ed è proprio a Recanati che sono nati Giacomo Leopardi, Carlo Orazio, Luigi e Paolina Leopardi, la protagonista del libro. 
Paolina è l’unica figlia femmina in casa Leopardi, ha avuto la fortuna di ricevere la stessa istruzione ed educazione dei suoi fratelli, grazie al volere del padre Monaldo. 
Il padre Monaldo è un uomo di animo buono, molto severo, che ha sempre posto dinnanzi a tutto, l’istruzione dei suoi figli. In questo libro, viene data a Monaldo una nuova veste, un aspetto più umano, severo e rigoroso, ma che desidera il meglio per i suoi figli. 
La madre Adelaide, è una donna completamente ossessionata dalla religione e dal benessere economico, a discapito dell’amore per i propri figli. Adelaide è colei che comanda e guida Palazzo Leopardi, amministra il patrimonio di famiglia e “comanda” suo marito, e forse, è proprio per questo che Monaldo si comporta così con i suoi figli. 

<<Ho sempre temuto che la quantità esorbitante di tempo che tu e i tuoi fratelli avete passato sui libri fin da piccoli avrebbe finito con il condizionarvi la vita, ma non pensavo che la tua tristezza fosse arrivata a simili livelli. Non esiste soltanto lo studio, non ho mai capito come abbiate fatto a sopportare tutte quelle ore in biblioteca imposte da Monaldo.>>
<<Nostro padre è di animo buono e ci ha sempre amati di un affetto profondo. Severo e dolce allo stesso tempo, è un uomo cocciuto e pieno di pregiudizi, difficile smuoverlo dalle proprie convinzioni. Ha una fiducia eccessiva nella sicurezza del suo pensare, ma è una persona integra moralmente e gli sono grata per averci trasmesso anche l’amore per l’arte, la cultura, il sapere…>>

Paolina è una ragazza molto intelligente, elegante e malinconica, che la rende unica e affascinante. Da sempre Paolina, ha un legame profondo, quasi morboso, con suo fratello Giacomo, che sin dall’infanzia dimostra di essere il genio della famiglia. Paolina ha la fortuna di studiare insieme a lui, di osservare i suoi gesti, ma anche di ricopiare le sue missive, i suoi componimenti. 
Per Paolina, il legame con suo fratello Giacomo è molto simile all’amore, amore che non ha mai avuto la fortuna di provare e ricevere. I suoi genitori, avevano provato ad organizzare il suo matrimonio, ma Paolina desiderava semplicemente essere amata, e anche quando si innamora del suo futuro marito, Raniero Roccetti, Paolina, capisce che lui probabilmente non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti e così manda a monte il matrimonio. 
Paolina vivrà per sempre con il rammarico di non aver provato l’amore, l’amore da lei tanto sognato e venerato. 

Giacomo è il mio Muccio, il mio tutto, ma da alcuni giorni non mi da tregua. Mi suggerisce continuamente di stare più calma e di non disperarmi se tutte le trattative matrimoniali degli ultimi anni sono naufragate. […]
<<Vi siete attivati per trovarmi un marito, e vi ringrazio per questo, ma la causa è disperata. Bisogna prenderne atto. Non voglio saperne più niente. Non voglio sposarmi e non voglio più essere portata a quella specie di mercato. Sono stanca di ingoiare umiliazioni e stufa anche di parlarne.>> 

E’ così che Paolina si dedica alla scrittura, grazie al consiglio di suo fratello Giacomo, che la esorta a scrivere per esprimere i suoi sentimenti e per sentirsi meno sola. 
Ma la vita di Paolina cambia nel 1830, l’anno in cui suo fratello Giacomo lascia Palazzo Leopardi, lascia Recanati per seguire il suo destino di scrittore e poeta. Paolina, a differenza dei suoi fratelli che progressivamente lasceranno Palazzo Leopardi, è costretta a vivere tra quelle mura, per lei, molto simili a una prigione. 
E’ in questo periodo, che Paolina si sente molto sola ma perfortuna, grazie a suo fratello Giacomo, intrattiene una corrispondenza epistolare con Marianna Brighenti, una cantante lirica molto brava a quei tempi. 
Paolina aspetta con ansia le lettere di Marianna, l’unica sua confidente, ad eccezione di suo fratello Giacomo. 
Nonostante lei e Giacomo sono lontani, tra di loro c’è un legame molto forte, una sorta di filo rosso che li unisce e li accompagnerà per tutta la vita (e non solo).
Un giorno, arriva una lettera a Palazzo Leopardi e Monaldo, comunica a sua figlia Paolina, il decesso di Giacomo Leopardi avvenuto il 14 Giugno 1837, presso la città di Napoli. 
Non sarà facile per Paolina, superare, elaborare il lutto, ma il loro legame è più forte di tutto, anche della morte, e lei è certa, che un giorno potrà di nuovo abbracciarlo. 

<<Stavolta si tratta di Giacomo.>>
Soffoco un singhiozzo. 
<<E’ sua quella lettera?>> Sento le forze venire meno. 
<<Sta bene?>> 
Continua a fare cenno di no con il capo. 
<<Paolina, dovremo essere forti…>>
<<No…>> E’ l’unico suono che la mia voce strozzata riesce a emettere, la prima difesa allo strazio che sento arrivare. <<Giacomo no…>> 
E’ ancora troppo il bisogno che ho di lui. 
Di sapere che lui c’è. 
Prima ancora che mio padre trovi il coraggio di dirmi il resto, mi accascio a terra ripiegandomi su me stessa come un vestito abbandonato. 
Perchè è proprio così che mi sento. Abbandonata dall’unica persona da cui mi sia sentita realmente amata. 
Questa consapevolezza permette al dolore di attraversarmi la pelle. 

Alla morte dei suoi genitori, all’età di sessant’anni, Paolina decide di viaggiare e ripercorre tutte le città, i luoghi in cui il fratello ha vissuto: da Pisa (la città tanto amata da Giacomo) a Napoli, il luogo in cui è custodita la sua tomba. 

Qui si chiude miseramente il romanzo di Paolina Leopardi, così splendente nella fantasia e nel cuore, così povero nella realtà.

Non è in mio potere lasciare dopo di me un nome degno di associarsi a quello del nostro Giacomo, né sarei capace di giudicare quelle opere di letteratura. Però ecciterà sempre la mia ammirazione e invidia, qualunque persona del nostro sesso sia in grado di mostrare che noi non siamo nate soltanto per quello cui ci credono destinate gli uomini. 

La scrittrice Francesca Monaco ha pubblicato “Manuale di sopravvivenza agli uomini e ai dolci” (Trenta Editore), “Ormoni e limoni” (Ventura Edizioni), e dopo aver seguito i corsi di scrittura di Sara Rattaro ha pubblicato alcuni suoi racconti nelle antologie “Questione di scelte”, “Ritratti di donne”, “Le Spietate” e “Gli eroi della Shoah” (Morellini Editore). 
La scrittrice Francesca Monaco con “Paolina Leopardi. All’ombra del Poeta”, vuole porre in risalto la figura di questa giovane donna, posta nell’ombra dal fratello Giacomo Leopardi. 
La figura di Paolina è molto importante, è una donna intraprendente, che lotta per la libertà in un periodo molto difficile per le donne. In queste. pagine, Paolina si racconta con una nota di malinconia, ma anche piena di vita e di coraggio. 
Il lettore imparerà a conoscere Paolina, il legame profondo con suo fratello Giacomo, ma anche il rapporto speciale con le donne, come l’amicizia con la cantante lirica Marianna Brighenti, con cui ha scambiato ben 35 anni di lettere. 
I temi trattati sono l’educazione, il rapporto tra genitori, la religione, la morte, l’oppressione familiare, la letteratura e gli studi, l’amicizia e il sostegno tra donne, l’amore tra fratelli e la scrittura, l’unica medicina, l’unica arma in grado di salvarci dalla solitudine. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, profondo, ricco, poetico e superbo, in cui all’inizio di ogni capitolo sono presenti delle missive, tratte dalle lettere tra Giacomo e Paolina, ma non solo. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni inserite dalla scrittrice che permettono al lettore di affezionarsi alla protagonista. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano conoscere una donna straordinaria, molto sensibile ed intelligente, che non ha nulla da invidiare a suo fratello Giacomo Leopardi. 
Ringrazio Sara Rattaro e la casa editrice Morellini Editore, per avermi inviato la copia cartacea del libro che mi ha permesso di conoscere meglio Paolina Leopardi, una grande donna intraprendente, una donna che merita di essere conosciuta e menzionata per le sue doti, per il suo carisma.
Buona lettura 📚📚!!

 

“Le spietate” a cura di Sara Rattaro

Titolo: Le Spietate 
Curatore: Sara Rattaro 
Editore: Morellini 
Collana: Fuori collana 
Data uscita: 14 Giugno 2024 
Genere: Racconti 
Pagine: 176 

<<I guanti neri che coprono le mani dell’accusata vogliono far tacere la sua coscienza!>> aveva tuonato il pubblico ministero durante il processo. 
Lei non sa dire se avesse ragione. Sa solo che da quella notte, li indossa quando mangia, quando lavora a maglia o ricama, anche mentre dorme. Li toglie solo per lavarsi le mani e anche allora evita di guardarle. 

“Le Spietate” è una racconta di dodici racconti incentrati su dodici donne, donne senza scrupoli che hanno ucciso persone, bambini senza remore. 
Le donne menzionate nell’antologia sono: Amelia Dyer, Rina Fort, Irma Grese, Belle Gunnes, Ljudmila Pavličenko, Bonnie Elizabeth Parker, Madame Alexe Popova, Dorothea Puente, Vera Renczi, Caterina Sforza, Mariam Soulakiotis e Giulia Tofana. 
Il lettore si immergerà in ogni racconto che ha l’obiettivo di mostrare la vita di ogni donna, una vita enigmatica, complicata e ingarbugliata. Ogni donna menzionata in questa antologia, racconta le motivazioni che l’hanno spinta a comportarsi in quel modo: chi per vendicarsi di una violenza subita, chi per vendetta, per regolamento di conti o per pazzia. 
Il lettore avrà modo di immergersi nella lettura tra l’oscurità della Londra vittoriana con Amelia Dyer, al terrore nei campi di concentramento con Irma Grese e tante altre storie di donne spietate, che per una serie di circostanze hanno modificato la loro vita e il loro essere. 

Sono stanca di sentire gli occhi di tutti puntati su di me. 
Una volta mi piaceva. 
Quando ero un supervisore anziano nel campo, camminavo lungo il filo spinato, controllando che tutti i detenuti rispettassero le mie regole, che abbassassero gli occhi al mio passaggio, che capissero che noi eravamo gli esseri umani […]

L’antologia “Le Spietate” è stata curata dalla scrittrice Sara Rattaro, ogni racconto è in grado di stupire, affascinare e tenere con il fiato sospeso il lettore. 
I temi trattati sono la crudeltà, il sangue, l’ingiustizia, la violenza, i neonati, i campi di concentramento, la giustizia, l’ingiustizia, il potere, la manipolazione, il tradimento, la criminalità e la forza e determinazione di queste dodici donne che hanno dimostrato di poter spaventare tutti, anche gli uomini. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, affascinante e ipnotico, in grado di insinuarsi nella mente del lettore sin dalle prime pagine. 
I personaggi sono descritti bene, ogni racconto è formato da una biografia che permette al lettore di conoscere qualche informazione sulla protagonista della storia. La narrazione di ogni racconta si alterna tra passato e presente e con numerose descrizioni, che permettono al lettore di entrare in empatia con la protagonista, tanto da giustificare e comprendere alcuni comportamenti criminali. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro che si focalizza sulle azioni spietate, cruente e violente di dodici donne, donne che hanno cambiato la storia. 
Ringrazio la scrittrice Sara Rattaro e la casa editrice Morellini editore per avermi inviato la copia cartacea di questa antologia, che mi ha permesso di conoscere nel profondo la storia di queste dodici donne e di emozionarmi con loro. 
Buona lettura 📚📚!!

“Ritratti di donne 2” a cura di Sara Rattaro

– Da Sibilla Aleramo a Tina Turner, 27 autrici raccontano 27 donne straordinarie.

Titolo: Ritratti di donne 2. -Da Sibilla Aleramo a Tina Turner, 27 autrici raccontano 27 donne    straordinarie. 
Autori: Vari 
Casa Editrice: Morellini Editore 
Genere: Narrativa 
Data uscita: 26 Aprile 2024
Pagine: 224 
Acquista: https://www.morellinieditore.it/books/ritratti-di-donne-2/

 

<<Una volta hai detto: per una donna è più difficile fare carriera, ma molto più divertente. Lo pensi davvero?>>
<<Sì, lo penso davvero. Tutti ti guardano come una mosca bianca, ma ti ascoltano. Mi chiedevi come si impara questo lavoro, secondo me come tutti. Ci sono due aspetti che mi hanno insegnato, soprattutto gli americani: programmare le cose da fare e motivare le persone. Tutte le attività di questo mondo si riducono a questi due ingredienti, apparentemente semplici, ma non facili da attuare.>>

Ritratti di donne 2 è una raccolta di 27 racconti incentrati su 27 donne straordinarie, che hanno lottato per emergere. Le donne menzionate nel libro, hanno passioni, sogni e vite diverse ma hanno in comune l’essere donna, considerata da tutti come l’angelo del focolare, come se i sogni fossero una prerogativa esclusivamente maschile. 
Le donne raccontate nel libro sono: Sibilla Aleramo (scrittrice, poetessa e giornalista italiana), Marisa Belisario (prima donna top manager in Italia), Nellie Bly ( prima giornalista d’inchiesta donna della storia), Anna Bolena (regina d’Inghilterra), Antonia Louise Brico (prima direttrice d’orchestra riconosciuta a livello internazionale), Claude Cahun (fotografa, scrittrice e attrice), Rachel Carson (biologa marina e pioniera nella divulgazione scientifica), Maria Costa (poetessa), Alba de Céspedes (scrittrice, poetessa, giornalista, autrice di testi per il cinema, il teatro, la radio e la tv), Isabella di Brienne (seconda moglie di Federico II di Svevia), Margherita Di Savoia (prima Regina d’Italia), Amelia Mary Eahart (aviatrice statunitense), Oriana Fallaci (giornalista e scrittrice), Anna Freud (psicologia infantile), Jane Goodall (etologa e primatologa), Margherita Hack (astrofisica), Rosemary Kennedy (terza figlia di Rose e Joe Kennedy), Anna Magnani (attrice), Maryam Mirzakhani (matematica), Dolores O’ Riordan (cantautrice e chitarrista islandese), Rosa Parks (narratrice), Beatrix Potter (scrittrice di letteratura per l’infanzia), Jill Robinson (ama gli animali, fondatrice dell’associazione “Dott.Dog.”), Ruth Handler (creatrice di Barbie), Alfonsina Strada (prima donna a competere in gare ciclistiche maschili), Wislawa Szymborska (poetessa) e Tina Turner (cantante). 

All’inizio di ogni racconto, il lettore troverà una piccola biografia della protagonista, oltre alle motivazioni di ogni autrice sulla scelta di raccontare quella donna, seguita dal racconto e da alcune informazioni sull’autrice. 
Ritratti di donne 2 nasce con l’intento di far conoscere la vita delle donne, donne poste ai margini o trascurate dalla società, che meritavano e meritano tutt’oggi di essere conosciute per la loro tenacia, forza, coraggio e determinazione. 
I temi trattati sono il sapere, la scienza, il mondo dello spettacolo, l’arte, il giornalismo e il mondo dell’editoria, la fatica di ogni donna, i pregiudizi, l’amore, essere madre, la forza, la libertà e le difficoltà che ogni donna ha dovuto affrontare per non rimanere schiacciata dai desideri maschili. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, ogni racconto è ricco di descrizioni molto realistiche e in grado di far entrare in empatia il lettore con le protagoniste. 
Le protagoniste sono strutturate bene, grazie alla loro forza e alla loro costanza, hanno lottato per far valere i propri diritti e per seguire le proprie aspirazioni. 
Ringrazio Sara Rattaro per avermi fornito la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di conoscere la forza di queste 27 donne meravigliose. 
Complimenti alle 27 autrici (Loretta Ricchiuti, M.Cristina Bombelli, Linda Rossi, Giorgia Bassi, Evelina Proli, Piera Cavalieri, Lisa Carraro, Grazia Riggio, Maria Luisa Mosele, Annarita Ferraioli, Margherita Ciociano, Daniela Chemello, Jenni Lazzarin, Cristina Panigatti, Maria Cristina Perica, Veronica Favale, Patrizia Gariffo, Luisa Diaco, Giamila Zaghloul, Marinella Riccardi, Caterina Frecentese, Teresa Capezzuto, Francesca Granai, Cristiana Mantovani, Francesca Garda, Paola Maria Greco e Claudia Barrera), per l’ottimo lavoro. 
Buona lettura 📚📚📚!!

“Bonnie Parker. Un destino chiamato Clyde” di Arianna Destito Maffeo

Titolo: Bonnie Parker. Un destino chiamato Clyde. 
Autore: Arianna Destito Maffeo 
Casa Editrice: Morellini Editore
Collana: Femminile singolare 
Data uscita: 27 Ottobre 2023 
Pagine: 244 
Genere: Romanzo autobiografico
Acquista: https://www.morellinieditore.it/books/bonnie-parker/

Non faccio in tempo a versare la cioccolata nelle tazze che, sulla soglia della cucina, appare lui. Completo grigio, capelli tagliati di fresco, corti ai lati e un ciuffo tenuto in ordine da parte. Un profumo orientale e la sensazione che qualcosa stia per travolgere il mio destino come una tempesta di polvere. 
Si presenta, si abbassa il cappello, si aggiusta il ciuffo di capelli neri lucenti e mi sorride. Sono già sua. 
<<Sono Clyde.>>
Mi porge la mano, la stringe e i suoi occhi continuano a sorridere. 
La sua mano, sebbene sia gelata, riesce subito a scaldarmi. E lì, in quel momento, in una casa modesta in un luogo seminato di baracche e di miseria, accade qualcosa. 

Il libro è ambientato alla fine degli anni Venti a Cement City, un sobborgo di Dallas, dove abita Bonnie Parker, una ragazza gentile, vivace, ironica e curiosa. Bonnie è affascinata dal mondo del cinema e vorrebbe fare l’attrice o la scrittrice. Bonnie non riesce a trovare un lavoro, figuriamoci se può concedersi il lusso di realizzare le sue aspirazioni.
Un giorno, Bonnie trova lavoro al “Marco’s Caffè”, ma a dicembre del ’29 il locale ha risentito della caduta di Wall Street e Bonnie è stata licenziata. 
A sedici anni si sposa con un ragazzo di nome Roy, molto egoista e distratto, che con la scusa del lavoro, la trascura e la lascia sempre da sola. Bonnie è sposata con un uomo che non vede mai, che sente raramente e si sente sola, abbandonata e stanca di aspettare un ragazzo che dimostra di fregarsene di lei. 
E’ così che Bonnie si ritrova senza l’uomo che ama e senza un lavoro, con un futuro incerto e pieno di incognite. Ma Bonnie non sa, che il futuro ha dei piani per lei, un futuro che si chiama “Clyde Barrow”. 
Un giorno, Bonnie incontra un ragazzo affascinante, sicuro di sé e spensierato, di nome Clyde Barrow e rimane subito colpita dai suoi modi eleganti. Tra Bonnie e Clyde è un vero amore a prima vista, caratterizzato da una forte attrazione e affinità, sia a livello emotivo, sia a livello psicologico. 
Ma dietro ai vestiti eleganti, Clyde nasconde la sua vera personalità di bandito. 
Bonnie è perdutamente innamorata di Clyde e non le interessa se è un bandito, è disposta a tutto per stare al suo fianco, anche di scappare. 

Finalmente c’è qualcuno al mondo per cui esisto e non sono invisibile. 
Qualcuno che mi chiede come sto. E che addirittura mi ascolta se gli rispondo. 
Sono euforica, di quell’euforia un po’ stupida. 
Clyde Barrow. Ripeto il suo nome nella mente. A volte lo sussurro. A volte lo scrivo sulla carta scarabocchiando fantasie inconfessabili. 
Da quando lo conosco mi sembra di essere diventata una persona intera. Come se per la prima volta avessi scoperto di valere davvero qualcosa. 
Mi sento Bonnie nel mondo, con i piedi ben saldi per terra, la prima volta. Come se l’universo avesse un senso e un colore nuovo, anzi, più colori. 
La mia vita ora sembra diventata un film, di quelli che non mi perdo per nessuna ragione al mondo. 
Il sapore della vita ora è diverso. Sa di buono, di cotone pulito, di sapone e di spezie. La mia vita sa di Clyde Barrow. E’ il nuovo odore che cerco nel mondo. 

E’ così che Bonnie e Clyde attuano una fuga, che li porterà a diventare i criminali più ricercati di tutta l’America. 
Ma chi è Bonnie Parker? 
Come sarebbe stata la sua vita senza Clyde? 

Clyde afferra il volante e fugge. La radio parla solo di noi. Le nostre fughe sono ormai leggendarie. Rido di gusto. Ora che non ho più il tempo di sognare, senza cercare null’altro che l’amore per Clyde, mi ritrovo alla ribalta come “gun moll”, la ragazza del gangster. 
Certo non è quello che immaginavo per me. Ma la vita è strana. Forse bisognerebbe vivere sempre come se non ti importasse di nulla, affetti, desideri e tutto il resto. Come se fossi, sempre distratta, girata da un’altra parte, mentre la vita ti insegue. 
Nel bene e nel male. E noi, di fughe, ne sappiamo qualcosa.

La scrittrice Arianna Destito Maffeo dopo aver pubblicato il suo primo romanzo “Un gelido inverno in Viale Brigny” (Morellini Editore, 2021), pubblica “Bonnie Parker. Un destino chiamato Clyde”, raccontando la storia della protagonista attraverso due punti di vista: quello di Bonnie e quello di sua madre, Emma. Grazie a questa scelta narrativa, il lettore ha modo di immedesimarsi in Bonnie, ma anche di sentire il dolore di Emma, una madre piena d’amore, che si domanda quando sua figlia è diventata una criminale e nonostante tutto, spera in un lieto fine per sua figlia. 
Il lettore si ritroverà a vivere la storia di Bonnie, la ragazza del gangster Clyde, rivivendo il periodo storico degli anni Venti, tra il proibizionismo, la Grande Depressione, l’età del jazz e il cinema, 
I temi trattati sono i sogni, il giornalismo, il proibizionismo, il cinema, l’amore di una madre, i crimini e l’amore, in grado di distruggere ogni barriera e di far emergere una personalità completamente diversa, come nel caso della protagonista Bonnie. Grazie a Clyde, Bonnie diventa una persona più sicura, passionale, determinata e coraggiosa, pronta a sfidare tutto e tutti pur di stare a fianco dell’uomo che ama. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, coinvolgente e pieno di colpi di scena che affascinano il lettore fino alla fine del libro. 
I personaggi sono strutturati bene, ognuno di loro riesce a far emozionare e divertire il lettore. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro ambientato negli anni Venti, a chi vuole leggere una storia intrigante, accattivante e ricca di colpi di scena. 
Ringrazio la scrittrice Sara Rattaro, per avermi fornito la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di sentirmi una fuorilegge insieme a Bonnie e Clyde. 
Buona lettura 📚📚!!

“La bellezza rimasta” di Roberta Zanzonico

Titolo: La bellezza rimasta. Quando l’oblio porta la felicità. 
Autore: Roberta Zanzonico 
Casa Editrice: Morellini Editore
Collana: Varianti 
Data uscita: 4 Novembre 2022
Pagine: 143 
Genere: Romanzo contemporaneo 
Acquista: https://www.amazon.it/bellezza-rimasta-Varianti-Roberta-Zanzonico-ebook/dp/B0BK2CGDZT

La signora Chiara osservava il ciliegio attraverso la finestra, quando si ritrovò invecchiata tutta d’un tratto. L’albero era coperto da fiori bianchi, che sbocciavano ogni anno in primavera intorno alla data del suo compleanno, come a ricordarle che il tempo passava. 

Il libro è ambientato in un piccolo paesino di nome Filaccione, dove vive la signora Chiara, una donna anziana di settant’anni, sposata con il signor Antonio. 
Il signor Antonio era un pescatore, e un giorno era rimasto incantato dagli occhi azzurri di Chiara, tanto da chiederla in moglie. Chiara è sempre stata una donna “normale”, non troppo bella e non troppo intelligente, con il desiderio di formare una famiglia tutta sua e con dei figli da crescere. 
Un giorno, Chiara chiede al marito dei figli, ed è in quel momento che il signor Antonio, si rende conto di non aver mai dimenticato il primo e unico amore. 
L’insoddisfazione di non essere abbastanza per il marito e la mancanza dei figli, porta la signora Chiara ad abusare dell’alcool, cercando in una bottiglia di vino di cancellare il dolore. 
Ma alla soglia dei settant’anni, la signora Chiara si ritrova a vivere nel passato, perché affetta da una malattia causata dall’abuso di alcool, che non le permette di formare nuovi ricordi. 

Arrivata ai settant’anni, la routine mattutina della signora Chiara era invariata da almeno un decennio, da quando era rimasta intrappolata in un eterno passato. […]
Le memorie precedenti alla malattia rimanevano l’unica realtà conosciuta. Così la signora Chiara pensava di avere ancora sessant’anni e non settanta, e ignorava che il marito si stesse lasciando morire di depressione su una poltrona di pelle. 

Mentre la signora Chiara non riesce a immagazzinare nuovi ricordi, suo marito trascorre le sue giornate, seduto su una poltrona con la televisione accesa, annegando nei ricordi e nella depressione. 
Ben presto tra gli abitanti di Filaccione, si sparse la voce della malattia della signora Chiara, che viveva la sua vita e i suoi ricordi a dieci anni prima.
Il signor Morbidelli vive anche lui a Filaccione, insieme a suo figlio Gioacchino, conosciuto da tutti per la sua pazzia, per essersi cavato l’occhio destro. Tutti, ad eccezione della signora Chiara, i suoi ricordi risalgono a quando Gioacchino non era pazzo e desiderava diventare un medico. 
Il signor Morbidelli inizia a trascorrere sempre più tempo con la signora Chiara, approfittando della sua malattia per lodare il figlio, di cui si vergognava per la sua pazzia. 
Oltre al signor Morbidelli, anche la vedova Rinaldi, si recava dalla signora Chiara, non sapendo che il marito era morto nel letto di una prostituta. La vedova Rinaldi poteva chiacchierare con la signora anziana di suo marito, nascondendo il tradimento e pavoneggiando i suoi gioielli. 

Nell’arco di poco tempo, quasi ogni abitante di Filaccione era andato a parlare con la signora Chiara almeno una volta. Le file davanti alla porta si fecero più lunghe e così i compaesani dapprima si lamentarono sul perché uno dovesse avere la precedenza sull’altro, e poi organizzarono i turni, sempre approvati dalla vedova Rinaldi. 

A poco a poco, tutti gli abitanti di Filaccione si siederanno al tavolo della signora Chiara, per vivere nel passato, tornando indietro quando si era (o si pensava di essere) felici. 
Ma siamo così sicuri, che vivere nel passato ci renda felici? 
Siamo così sicuri che nel passato siamo stati felici? 
E se il presente, il futuro nascondessero una vita vera, piena di sentimenti e di felicità? Che senso ha, allora vivere nel passato alla ricerca di una felicità ormai finita?

La scrittrice e psichiatra Roberta Zanzonico con “La bellezza rimasta. Quando l’oblio porta la felicità”, ha raccontato una storia profonda, utilizzando dei protagonisti veri come la signora Chiara, il signor Morbidelli, il signor Antonio, il gioielliere e altri, che hanno una patologia o una situazione di profondo disagio.
Il libro “La bellezza rimasta. Quando l’oblio porta la felicità”, è stato candidato da Giulia Ciarapica al Premio Strega 2023 perché <<La bellezza rimasta di Roberta Zanzonico rivela a partire dallo stillo in copertina (<<Quando l’oblio porta la felicità>>), tutta la sua originalità letteraria. Non è soltanto un romanzo sul potere della dimenticanza e sulla forza che il passato esercita sulla nostra vita di tutti i giorni, ma è soprattutto una storia che ci pone di fronte a un grande, problematico ma definitivo quesito: non è forse più facile tornare indietro che andare avanti?>>
E’ con questo quesito, che il lettore si ritroverà incatenato nella storia e nello stile scorrevole, armonico e poetico della scrittrice. 

I temi trattati sono la malattia, l’oblio, i ricordi, il disagio esistenziale, il tradimento, le apparenze, il primo amore, la vocazione spirituale, la bellezza e l’amore, in tutte le sue sfaccettature, compreso quello per sé stessi. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, armonico, poetico e profondo, che conquista il cuore e l’anima di ogni lettore. 
I personaggi sono strutturati bene, che ruotano intorno alla signora Chiara, come suo marito il signor Antonio, la vedova Rinaldi, il signor Morbidelli e il figlio Gioacchino e don Giorgio. 
Ogni personaggio ha una propria chiave di lettura, viene descritto in modo autentico, realistico, grazie alle ampie descrizioni e alla bravura della scrittrice. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere una storia intensa, emozionante e realistica, in grado di far riflettere il lettore su molte tematiche importanti, come saper cogliere la felicità nel corso della vita, senza pensare al passato. 
Ringrazio la casa editrice Morellini Editore e Sara Rattaro, per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di emozionarmi, di commuovermi e di riflettere sul significato della parola felicità. 
Vi piacerebbe incontrare una persona come la signora Chiara, a cui raccontare la vostra vita? 
Fatemelo sapere nei commenti, 
buona lettura 📚📚!!

“Stella Benson. La cacciatrice di parole” di Francesca Cosentino

Titolo: Stella Benson. La cacciatrice di parole. 
Autore: Francesca Cosentino 
Casa Editrice: Morellini Editore 
Collana: Femminile singolare 
Data uscita: 27 Ottobre 2023 
Pagine: 210 
Genere: Romanzo biografico 
Acquista: https://www.ibs.it/stella-benson-cacciatrice-di-parole-libro-francesca-cosentino/e/9791255270874?lgw_code=1122-B9791255270874&gad_source=1&gclid=Cj0KCQiAwvKtBhDrARIsAJj-kTg30Tm1ogigS2GZWL63t5tljjcRAP-idqZDochDwOG2bPd3f-rN-YYaApH5EALw_wcB

Libertà, libertà. Stella non pensava ad altro. 
<<Voglio essere libera come un uomo>> proclama con forza. Era determinata a scardinare i ruoli sociali, a cancellare regole che riteneva inutili e ingiuste. Era fuori dai canoni e dalle righe. 

La scrittrice e giornalista Francesca Cosentino, nel libro si ispira alla vita dell’importante scrittrice Stella Benson. Stella Benson è nata nel 1892 in Inghilterra, da una famiglia aristocratica che viveva a Lutwyche Hall. Nonostante le sue origini aristocratiche, quando Stella ha vent’anni, decide di lasciare la vita agiata familiare, per seguire i suoi principi e idee “rivoluzionarie” per l’epoca. 

Eppure il suo più grande desiderio era uccidere lo spettro di un destino già scritto che aleggiava sulla sua testa. 

La scrittrice Francesca Cosentino racconta la vita della scrittrice Stella Benson, in modo romanzato, riuscendo a trasmettere la grande passione per la scrittura di Stella, ma anche le sue idee sull’emancipazione femminile, servendosi anche di bellissime descrizioni di luoghi in cui ha vissuto l’importante scrittrice. 
La storia di Stella Benson viene raccontata da più voci, attraverso cinque capitoli che permettono al lettore di scoprire ogni lato, sfaccettatura della scrittrice. 
Il lettore conoscerà il punto di vista del “primo amore” e amico Nigel, della zia Mary, che l’ha sempre influenzata sul matrimonio e di andare a vivere da sola, dell’amica Winifred, ma anche si Stella e di suo marito Sheamas. 
Il lettore imparerà a conoscere Stella Benson e la sua grande passione per la scrittura, che le permetterà di conoscere l’importante scrittrice Virginia Woolf, tanto da stringere un rapporto molto simile all’amicizia. 

Tra loro ci sono dieci anni e una generazione di scrittori. Virginia è molto famosa. Il suo ultimo romanzo l’ha consacrata una delle autrici più innovative e apprezzate in Inghilterra. 
Stella la considera un mostro sacro, un pilastro della letteratura. Teme il suo giudizio tagliente, anche se Virginia le riconosce talento. 

Oltre a Virginia Woolf, Stella conoscerà molti scrittori famosi dell’epoca, continuando a pubblicare nuovi romanzi e poesie. Oltre alla passione per la scrittura, Stella è affascinata dall’arte e dal disegno, riuscendo a creare un legame speciale tra la scrittura e il disegno. 
La vita di Stella Benson viene raccontata tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta, percorrendo i suoi numerosi viaggi tra Londra, la California e la Cina. 

C’è uno strano potere nel silenzio, lo stesso piacere che si prova quando la musica finisce. Le parole esistono perché c’è il silenzio, è nell’assenza che le riconosciamo e diventano preziose. 
Senza silenzio, le parole non avrebbero valore.

La scrittrice e giornalista Francesca Cosentino con “Stella Benson. La cacciatrice di parole”, racconta la vita dell’importante scrittrice inglese, in modo unico e ricco di dettagli, tanto da rendere il lettore partecipe della storia. 
I temi trattati sono l’emancipazione femminile, i primi movimenti delle suffragette, il diritto di voto delle donne, il matrimonio, la figura della donna, la Grande Guerra, il grande amore, l’arte e la passione per la letteratura e la scrittura. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, unico, sensazionale, pieno di sinestesie e di elementi narrativi che rendono la storia poetica e strutturata molto bene. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alla scelta della scrittrice di raccontare la storia di Stella Benson, utilizzando più voci e punti di vista. 
Oltre ai personaggi, un ruolo centrale nella narrazione lo ricopre la passione per la scrittura, un sentimento profondo, capace di andare oltre il tempo, che scandiva tutte le giornate di Stella. 
Ringrazio la casa editrice Morellini e Sara Rattaro, per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di conoscere nel dettaglio la storia dell’importante scrittrice inglese Stella Benson. 
E voi avete mai letto i libri di Stella Benson? 
Conoscete la sua storia? 
Fatemelo sapere nei commenti, 
Buona lettura 📚📚!!

“Cambiare il finale. Tredici storie di libertà”

Titolo: Cambiare il finale 
Curatore: Sara Rattaro 
Collana: Fabbrica delle Storie 
Casa Editrice: Morellini Editore 
Pagine: 256
Data uscita: 11 Novembre 2023
Genere: Antologia di racconti 
Acquista: https://www.morellinieditore.it/scheda-libro/autori-vari/cambiare-il-finale-9791255270980-596482.html

<<Joan Clark?>>
Mi voltai. 
Sulla porta c’era un uomo alto e magro, con un volto delicato. Indossava un impermeabile grigio e aveva i capelli bagnati. Teneva in mano un distintivo della polizia. 
Guardai fuori dalla finestra, pioveva a dirotto e i soli rumori percepiti erano quelli del vento e del rullo delle ruote delle auto che sguazzavano nel fango. 
<<Si tratta di Alan?>> domandai. 
<<Mi dispiace.>>

Sara Rattaro- Joan Clark

Questo libro è la conclusione, di un corso di scrittura tenuto dalla scrittrice Sara Rattaro, che si focalizza sul tema della libertà. Bisogna riflettere molto sul significato della parola “libertà”, che quotidianamente diamo per scontato, perché siamo riusciti ad essere indipendenti e autonomi. 
Ma per comprendere a fondo il suo significato, bisogna pensare a tutte quelle persone che hanno combattuto nel passato, e che combattono ancora oggi per riuscire ad ottenere il diritto alla libertà. 
Questa antologia è l’insieme di tredici storie di libertà, ma anche di violenze e di resistenza, che subiscono tutte quelle donne per cercare di lottare per ottenere il diritto alla libertà di essere donna. 
Sono storie che iniziano dal passato, con Arminda la figlia di Doramas, il guerriero più valoroso e pericoloso, ma anche le grida di dolore di tutti gli abitanti di Pechino il giorno del 4 Giugno 1989, in cui un gruppo di giovani studenti era sceso in piazza per rivendicare la propria libertà, sacrificando la propria vita. 
Ma è anche la storia di donne che hanno amato un uomo violento, che ha soffocato la propria libertà, perdendo ogni diritto, anche quello di parlare. 
Avete mai pensato al significato della parola libertà? 
Quale è la prima parola, immagine che vi viene in mente? 

Questo libro è stato scritto da dodici scrittori emergenti: Maria Cristina Bombelli, Chiara Buoni, Emilia Covini, Marco Contrafatto, Alessandra D’Alessandro, Margherita Firpo, Marcella Manca, Cristiana Mantovani, Cristiana Melli, Antonella Miloro, Grazia Riggio e Federica Sportelli. 
L’ultima storia chiude il ciclo di racconti con Joan Clark, scritto dalla scrittrice Sara Rattaro. 
Il lettore si ritroverà a fare un salto nel passato, che gli permetterà di pensare all’importanza di essere liberi ogni singolo giorno. 
Il tema trattato è la libertà in tutte le sue sfaccettature e lo stile di scrittura è scorrevole, profondo e commuovente, in grado di entrare nel cuore e nell’anima del lettore.
I personaggi che vengono descritti in ogni racconto sono strutturati bene, in modo da far percepire al lettore il dolore, la lotta e la violenza che hanno dovuto affrontare per rivendicare la propria libertà. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere dei racconti profondi sulla libertà, ma anche a chi desidera fare un tuffo nel passato. 
Ringrazio la scrittrice Sara Rattaro e la casa editrice Morellini Editore, per avermi permesso di leggere il libro “Cambiare il finale”, che mi ha fatto riflettere sulla parola “libertà”, che troppo spesso diamo per scontata. 
Buona lettura 📚📚!!

“Sono venuta a prenderti” di Alessia Figini

Titolo: Sono venuta a prenderti
Autore: Alessia Figini 
Editore: Morellini Editore
Collana: Varianti
Data uscita: 1 Settembre 2023 
Pagine: 320
Genere: Romanzo contemporaneo
Acquista: https://www.amazon.it/Sono-venuta-prenderti-Alessia-Figini/dp/B0C11ZNK8Q

Avevamo escogitato un piccolo trucco perché potessi riconoscerlo subito: indossava sempre qualcosa di rosso, una sciarpa d’inverno, una felpa in primavera, una maglietta oppure un cappellino con la visiera d’estate. Quel segnale mi diceva: sono qui amore mio, sono venuto a prenderti.

La protagonista del libro si chiama Evelyne, una ragazza di ventitré anni molto insicura e fragile. Quando era bambina, aveva avuto la fortuna di avere un bellissimo rapporto con il proprio padre. Ma un giorno, suo padre abbandona lei, suo fratello Manuel e la madre, facendo emergere in Evelyne tutti i sensi di colpa e le insicurezze, che l’accompagneranno per tutto il periodo adolescenziale. 
Evelyne aveva sempre avuto un rapporto difficile e distaccato con la madre, ma con la scomparsa del padre era anche peggiorato. 
Evelyne è cresciuta con le sue insicurezze, creando una barriera, un muro tra lei e il resto del mondo, isolandosi dai suoi coetanei per non rimanere di nuovo ferita. 
Dentro di lei è ancora presente una ferita molto profonda, legata all’abbandono del padre e a volte cercava dei tratti del padre, nelle persone che incontrava. 

La solitudine nella quale cercavo conforto si era però rivelata un arma a doppio taglio: se da un lato mi preservava dalle delusioni di eventuali fallimenti nei rapporti interpersonali, dall’altra scavava indisturbata nell’animo, creando uno spazio vuoto e silenzioso dove il rumore dei miei ricordi aveva un’eco assordante.

Evelyne era stata ferita non solo dal padre, ma anche dalla sua migliore amica Chiara; da quel momento non era più riuscita ad avere un’amica al proprio fianco. Finché non si ritrova a dividere l’appartamento, con due ragazze molto stravaganti: Rossella e Tiziana.
Rossella e Tiziana riusciranno ad abbattere il muro di Evelyne, creando un bel rapporto d’amicizia. 
Il giorno dell’esame di diritto privato, Evelyne incontra un ragazzo di nome Omar, che si insinuerà nei suoi pensieri.
Per la prima volta Evelyne, non riesce ad arrestare i propri pensieri e decide di lasciarsi andare… ma il dolore della perdita del padre si insinua nella sua mente alla prima difficoltà e dovrà decidere che cosa fare, lasciarsi sopraffare dal dolore o vivere la propria vita? 

Quando avrei smesso di cercare papà nelle persone che incontravo? 
Quando avrei accettato il fatto che non sarebbe più tornato da me?

La scrittrice Alessia Figini dopo “La luce all’improvviso”, pubblica il suo secondo romanzo “Sono venuta a prenderti”, creando una storia profonda, in cui la protagonista cercherà di ricordare la propria infanzia e gli abbracci del padre. 
Il lettore si ritroverà a compiere un viaggio introspettivo, alla ricerca della propria bambina/o, che è presente in ognuno di noi. 
I temi trattati sono l’abbandono, il rapporto tra fratelli e genitori, l’omosessualità, la droga, le insicurezze, le fragilità, il passato, l’amicizia e l’amore. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, armonico e pieno di emozioni, in grado di far commuovere il lettore. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle abilità della scrittrice Alessia Figini di inserire molte descrizioni e stati d’animo dei personaggi. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono ritrovare la strada di casa, l’odore degli abbracci dei propri genitori. 
Ringrazio la casa editrice Morellini Editore, per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di immedesimarmi nella protagonista, tanto da percepire il dolore per l’abbandono del padre. 
Colgo l’occasione per congratularmi con la scrittrice, Alessia Figini per essere riuscita a raccontare una storia profonda, emozionante e ben costruita nei minimi dettagli. 
Come è stata la vostra infanzia? 
Che rapporto avete avuto con i vostri genitori e fratelli?
Fatemelo sapere nei commenti, 
Buona lettura 📚📚!!

“Lady Montagu. Le cicatrici del cuore” di Chiara Ferraris

Titolo: Lady Montagu. Le cicatrici del cuore
Autore: Chiara Ferraris
Editore: Morellini Editore
Collana: Femminile Singolare
Data uscita: 28 Aprile 2023
Pagine: 248
Genere: Narrativa biografica 
Acquista: https://www.amazon.it/Lady-Montagu-Chiara-Ferraris/dp/B0BLH1KL2N/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=2CEVA0KRNJ234&keywords=chiara+ferraris&qid=1686823699&sprefix=chiara+ferraris%2Caps%2C148&sr=8-1

Sono arrivata alla conclusione che la bellezza sia sopravvalutata e vorrei tanto averlo scoperto prima. 
In questa mia esistenza di cristallo, in cui ho sempre tentato di brillare più di quanto la luce lo permettesse davvero, ho creduto per anni che a deturparmi fossero le cicatrici che porto sul volto. 
E invece ce ne sono altre, di ferite, che hanno deformato la mia fisionomia, deviando le strade della mia felicità, cicatrici talmente spesse da rendere impercettibile anche il defluire del sangue.
Sono le cicatrici del cuore.

La protagonista del libro è Lady Mary Wortley Montagu (1689/1792), vissuta tra il XVII e il XVIII secolo. La narrazione si articola dal 1717 al 1761, Lady Montagu è sposata con Edward, dopo numerose controversie con il padre, ma alla fine aveva combattuto per il suo amore. 
Suo marito Edward viene nominato ambasciatore, per cui si recano a Costantinopoli. Il lettore si ritroverà immerso nella storia, ma anche nei segreti che riempiono questa terra così misteriosa.
Lady Montagu è una donna molto intelligente, ben presto si ritrova a conoscere ogni segreto delle donne turche.

Un giorno alla settimana, le donne turche arrivavano ai bagni, si spogliavano dei loro abiti, scoprivano volti, capelli, seni, gambe, i veli di mussola venivano depositati per quattro, cinque ore e lasciavano fuori il mondo esterno, fatto di quei veli e di uomini, mariti, padri e padroni. Era rinchiudere fuori, non rinchiudersi dentro, compresi in quell’istante. In totale libertà, quella della natura umana fatta donna.

Ogni donna turca si recava negli harem un giorno alla settimana, ed era l’unico momento in cui potevano essere veramente libere e confidarsi ogni tipo di segreto. Lady Montagu rimane sorpresa e affascinata, nel vedere tutte quelle donne nude; ma quest’esperienza si rivelerà molto importante per lei. Lady Montagu non si era mai sentita bene con sé stessa e con il proprio corpo, da quando aveva contratto il vaiolo, qualche anno prima. 
Il vaiolo aveva lasciato dei segni indelebili sul proprio volto, sul proprio corpo e si vergognava di mostrarli agli altri. Per questo motivo, ogni mattina si metteva la biacca sul volto per nascondere le cicatrici. Ma le donne turche fanno capire a Lady Montagu, che con loro poteva spogliarsi senza provare vergogna, perché non era nella loro cultura avere pregiudizi. 

In quale modo avevo percepito, nel bagno caldo, la bellezza delle donne turche? Erano loro stesse. Con i loro corpi, le proporzioni spesso aggraziate e talvolta no, i visi limpidi, non sempre perfetti. Non potevo non pensare alle cicatrici sul mio volto, ma nel mio cuore avevo la certezza, che se quel giorno mi fossi spogliata, e non solo, avessi tolto la biacca dalla mia pelle, mostrando i segni che il vaiolo mi aveva lasciato in eredità, non mi sarei sentita fuori luogo.
Sarei stata me stessa.
E per questo, solo per questo, sarei stata bella. 

Lady Montagu inizia a venerare ogni donna turca, decide di indossare una parrucca e abiti turchi, così leggeri ed eleganti, sentendosi libera, proprio come loro. 
Ma c’è una cosa che Lady Montagu teme più di qualsiasi altra cosa: il vaiolo. Lady non aveva mai dimenticato il dolore di aver perso suo fratello, a causa del vaiolo. Non aveva mai dimenticato quella sensazione orrenda, che si prova quando iniziano a manifestarsi i primi sintomi.
La febbre, che sembra corroderti e spaccare ogni ossa, le allucinazioni e le cicatrici, che mostrano i segni evidenti della malattia.
In Turchia si intrattiene con alcune donne turche, specialmente con Gul e Fatima, che hanno un posto speciale nel cuore di Lady. Gul mostrerà a Lady l’inoculazione, un metodo praticato in Turchia per diventare immuni al vaiolo. 

Veniva inoculato direttamente sulle ferite il materiale vaioloso prelevato in precedenza dalle pustole di un malato.

Lady decide di praticare questo metodo, direttamente a suo figlio; non avrebbe mai permesso al vaiolo di portarlo via. Dopo qualche giorno di febbre alta, di pustole sul volto, suo figlio non mostrava nessuna cicatrice né sul volto, né sul viso.
Nel gennaio 1718, Lady dà alla luce una bambina, che decide di chiamare Mary. Date le sue ottime condizioni, Lady non vuole trascorrere il suo tempo distesa nel letto, non si trovava più a Londra, ma a Costantinopoli e le donne dopo la gravidanza, uscivano per andare in città.
Lady Montagu decide che nessuno sarebbe più deceduto in Inghilterra, a causa del vaiolo. Da questo momento, compie ogni sforzo per portare il metodo dell’inoculazione a Londra. 
Pagina dopo pagina, il lettore avrà modo di conoscere ogni parte, ogni sentimento di Lady Montagu.
Lady Montagu una donna estremamente intelligente, razionale…ma all’improvviso si innamora di un ragazzo. La forza dell’amore è in grado di far compiere qualsiasi cosa. 
Mary lascerà il marito, per seguire un nuovo amore? 
Riuscirà a portare l’inoculazione in Inghilterra?

La scrittrice Chiara Ferraris dopo il successo di “Anime qualunque” e “l’impromissa”, con “Lady Montagu. Le cicatrici del cuore”, porta il lettore a conoscere ogni sentimento, ogni lato della vita di Lady. Vi ritroverete a passeggiare tra le botteghe, i mercati di Costantinopoli insieme a Lady. 
Il lettore avrà modo di apprendere le tradizioni delle donne turche, di sentire la loro forza, e di immedesimarsi a tal punto, che si ritroverà tra gli harem a sorseggiare il caffè e a sentire ogni segreto. 
I temi trattati sono l’amore, l’inoculazione, la forza di ogni donna, l’amicizia e l’amore profondo per i figli. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, poetico e raffinato, la narrazione è in prima persona che la scrittrice Chiara Ferraris, permette di dare voce direttamente a Mary. 
I personaggi sono strutturati bene, si percepisce ogni lato del carattere di Mary, grazie alla bravura della scrittrice Chiara Ferraris. 
Il lettore imparerà a conoscere la forza, la determinazione, ma anche la sofferenza di Lady Montagu. 
Ringrazio la casa editrice Morellini e la scrittrice Chiara Ferraris, per avermi inviato il libro, che mi ha permesso di conoscere una donna straordinaria. 
E voi conoscere Lady Montagu? 
Buona lettura 📚📚!!