“Stella Benson. La cacciatrice di parole” di Francesca Cosentino

Titolo: Stella Benson. La cacciatrice di parole. 
Autore: Francesca Cosentino 
Casa Editrice: Morellini Editore 
Collana: Femminile singolare 
Data uscita: 27 Ottobre 2023 
Pagine: 210 
Genere: Romanzo biografico 
Acquista: https://www.ibs.it/stella-benson-cacciatrice-di-parole-libro-francesca-cosentino/e/9791255270874?lgw_code=1122-B9791255270874&gad_source=1&gclid=Cj0KCQiAwvKtBhDrARIsAJj-kTg30Tm1ogigS2GZWL63t5tljjcRAP-idqZDochDwOG2bPd3f-rN-YYaApH5EALw_wcB

Libertà, libertà. Stella non pensava ad altro. 
<<Voglio essere libera come un uomo>> proclama con forza. Era determinata a scardinare i ruoli sociali, a cancellare regole che riteneva inutili e ingiuste. Era fuori dai canoni e dalle righe. 

La scrittrice e giornalista Francesca Cosentino, nel libro si ispira alla vita dell’importante scrittrice Stella Benson. Stella Benson è nata nel 1892 in Inghilterra, da una famiglia aristocratica che viveva a Lutwyche Hall. Nonostante le sue origini aristocratiche, quando Stella ha vent’anni, decide di lasciare la vita agiata familiare, per seguire i suoi principi e idee “rivoluzionarie” per l’epoca. 

Eppure il suo più grande desiderio era uccidere lo spettro di un destino già scritto che aleggiava sulla sua testa. 

La scrittrice Francesca Cosentino racconta la vita della scrittrice Stella Benson, in modo romanzato, riuscendo a trasmettere la grande passione per la scrittura di Stella, ma anche le sue idee sull’emancipazione femminile, servendosi anche di bellissime descrizioni di luoghi in cui ha vissuto l’importante scrittrice. 
La storia di Stella Benson viene raccontata da più voci, attraverso cinque capitoli che permettono al lettore di scoprire ogni lato, sfaccettatura della scrittrice. 
Il lettore conoscerà il punto di vista del “primo amore” e amico Nigel, della zia Mary, che l’ha sempre influenzata sul matrimonio e di andare a vivere da sola, dell’amica Winifred, ma anche si Stella e di suo marito Sheamas. 
Il lettore imparerà a conoscere Stella Benson e la sua grande passione per la scrittura, che le permetterà di conoscere l’importante scrittrice Virginia Woolf, tanto da stringere un rapporto molto simile all’amicizia. 

Tra loro ci sono dieci anni e una generazione di scrittori. Virginia è molto famosa. Il suo ultimo romanzo l’ha consacrata una delle autrici più innovative e apprezzate in Inghilterra. 
Stella la considera un mostro sacro, un pilastro della letteratura. Teme il suo giudizio tagliente, anche se Virginia le riconosce talento. 

Oltre a Virginia Woolf, Stella conoscerà molti scrittori famosi dell’epoca, continuando a pubblicare nuovi romanzi e poesie. Oltre alla passione per la scrittura, Stella è affascinata dall’arte e dal disegno, riuscendo a creare un legame speciale tra la scrittura e il disegno. 
La vita di Stella Benson viene raccontata tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta, percorrendo i suoi numerosi viaggi tra Londra, la California e la Cina. 

C’è uno strano potere nel silenzio, lo stesso piacere che si prova quando la musica finisce. Le parole esistono perché c’è il silenzio, è nell’assenza che le riconosciamo e diventano preziose. 
Senza silenzio, le parole non avrebbero valore.

La scrittrice e giornalista Francesca Cosentino con “Stella Benson. La cacciatrice di parole”, racconta la vita dell’importante scrittrice inglese, in modo unico e ricco di dettagli, tanto da rendere il lettore partecipe della storia. 
I temi trattati sono l’emancipazione femminile, i primi movimenti delle suffragette, il diritto di voto delle donne, il matrimonio, la figura della donna, la Grande Guerra, il grande amore, l’arte e la passione per la letteratura e la scrittura. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, unico, sensazionale, pieno di sinestesie e di elementi narrativi che rendono la storia poetica e strutturata molto bene. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alla scelta della scrittrice di raccontare la storia di Stella Benson, utilizzando più voci e punti di vista. 
Oltre ai personaggi, un ruolo centrale nella narrazione lo ricopre la passione per la scrittura, un sentimento profondo, capace di andare oltre il tempo, che scandiva tutte le giornate di Stella. 
Ringrazio la casa editrice Morellini e Sara Rattaro, per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di conoscere nel dettaglio la storia dell’importante scrittrice inglese Stella Benson. 
E voi avete mai letto i libri di Stella Benson? 
Conoscete la sua storia? 
Fatemelo sapere nei commenti, 
Buona lettura 📚📚!!

“Caro diario…” di Fabiano Pini

Titolo: Caro diario…
Autore: Fabiano Pini
Casa Editrice: NeP Edizioni
Data uscita: 21 Febbraio 2023
Pagine: 152
Genere: Romanzo contemporaneo
Acquista: https://www.ibs.it/caro-diario-libro-fabiano-pini/e/9788855002714?lgw_code=1122-B9788855002714&gad_source=1&gclid=CjwKCAiA_OetBhAtEiwAPTeQZ6omjtMFNzRQLACLKk8VI0yk9mfWRPhk9Z9lq5GJn9T_yH9hVn0DZxoCFGcQAvD_BwE

E’ per tutto questo che mi sono deciso a scrivere questo diario. Per tutti gli errori fatti fin qui e per quelli che ancora farò, ma soprattutto per la speranza che scrivere i miei pensieri mi aiuti nel superare le mie incertezze, mettendomi di fronte alla giusta strada da prendere, ponendomi davanti le soluzioni più idonee ai miei problemi e che riesca a togliermi la paura di sbagliare.

Il protagonista del libro si chiama Roberto, un ragazzo giovane che grazie al suggerimento di Cristiana, un’amica di famiglia, decide di iniziare a scrivere la propria vita e sentimenti su un diario. 
Scrivere un diario non è facile, significa aprire il proprio cuore, raccontare le proprie paure e incertezze, mettendosi completamente a nudo. Ed è così che Roberto inizia a scrivere sul diario, raccontando i propri tormenti interiori. 
Al diario, racconta la fine del suo primo amore, con una ragazza di nome Francesca, ma anche i dubbi e le incertezze sul suo percorso universitario. Roberto, era iscritto alla facoltà di filosofia, era indietro con gli esami, e aveva paura di aver sbagliato completamente il suo percorso. 
Il libro è ambientato tra il 1999 e il 2000, un periodo di transizione e del famoso fenomeno chiamato come “Millenium Bug”. Il Millenium Bug è un errore di programmazione, che con l’azzeramento del calendario, avrebbe provocato la cancellazione dei dati nei sistemi informatici. Roberto racconta al suo diario di questo fenomeno, appassionandosi sempre di più al mondo dell’informatica. 

Un giorno un suo vecchio amico, gli propone di uscire a cena con un gruppo di amici; ed è qui che Roberto conosce una ragazza bellissima, di nome Patrizia. Patrizia è la ragazza più corteggiata, molto intelligente, seria ed inizia a chiacchierare con Roberto. Il ragazzo appena rientra a casa, non vede l’ora di raccontare al suo diario, di questo incontro.
Pagina dopo pagina, Roberto racconta le proprie paure, la paura di sbagliare, soprattutto sul proprio futuro e con le ragazze. Ma grazie all’esperienza del diario, Roberto imparerà a conoscere sé stesso, a capire i suoi sentimenti e a lasciarsi andare. 
Roberto troverà il coraggio di lasciare la facoltà di filosofia, per iscriversi ad informatica. Lui è certo che il mondo informatico sarà il futuro, e grazie al diario e anche a Patrizia, riuscirà a sfidare le proprie paure. 
Che cosa accadrà tra Roberto e Patrizia? 
Quali sono, secondo voi, i benefici di avere un diario?
E voi, avete mai avuto un diario? 

Ma la vera scusa per non scrivere un diario, secondo me, è proprio la consapevolezza inconscia che, su quelle pagine, sei costretto a scrivere di te stesso. Ti devi mettere a nudo, devi esporre le tue fragilità e scoprire che in molti aspetti sei fragile come un bambino e, per questo impressionabile, indifeso e vulnerabile.
Gli adulti non vogliono sentirsi vulnerabili, tutti si sentono forti, decisi, risolutori, boriosi e pieni di sé, spavaldi quando regalano consigli agli altri proponendo le loro teorie e modi di vita sicuramente migliori di quelli altrui.

Lo scrittore Fabiano Pini, dopo aver pubblicato undici opere di generi diversi, pubblica “Caro diario…” facendo conoscere al lettore il mondo intimo del giovane Roberto. 
Il lettore si ritroverà a ripercorrere gli anni tra il 1999 e il 2000, attraverso le pagine di diario del ragazzo, che racconta la propria routine di tutti i giorni, mettendosi completamente a nudo, rivelando le proprie paure, insicurezze e tormenti interiori. 
I temi trattati sono le emozioni, le paure, le fragilità, i primi amori, i rapporti familiari, l’università, il futuro, l’amore e la scrittura. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, riflessivo e divertente. Lo scrittore Fabiano Pini, ha utilizzato la forma narrativa del diario, per permettere al protagonista di raccontarsi senza filtri. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni fornite nel testo, che permettono al lettore di entrare in empatia con loro. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere una storia piena di sentimenti, di vere emozioni e divertente; una storia in grado di far capire al lettore l’importanza di affrontare le proprie paure, per cercare di trovare la propria strada nel mondo. 
Ringrazio lo scrittore Fabiano Pini per avermi inviato la copia cartacea del suo libro, che mi ha permesso di emozionarmi e divertirmi tra le pagine del diario di Roberto. 
Che cosa rappresenta per voi la scrittura? 
Avete mai scritto un diario, per esternare le vostre paure e sentimenti? 
Fatemelo sapere nei commenti!!
Buona lettura 📚📚!!

“Il secondo piano” di Ritanna Armeni

Titolo: Il secondo piano 
Autore: Ritanna Armeni 
Casa Editrice: Ponte Alle Grazie 
Collana: Scrittori 
Edizione: 6 
Data Uscita: 10 Gennaio 2023 
Pagine: 288 
Genere: Romanzo storico 
Acquista: https://www.amazon.it/secondo-piano-Ritanna-Armeni/dp/8833319539/ref=asc_df_8833319539/?tag=googshopit-21&linkCode=df0&hvadid=611016476320&hvpos=&hvnetw=g&hvrand=17165189435864744034&hvpone=&hvptwo=&hvqmt=&hvdev=c&hvdvcmdl=&hvlocint=&hvlocphy=1008337&hvtargid=pla-1947074980031&psc=1&mcid=6fee87bf26ce31d29ee8aa1da7f05193

C’è un cerchio rosso minuscolo, quasi invisibile. Indica un convento e una chiesa. Nel convento abitavano sette suore. 
Qui comincia la nostra storia. 

Il libro è ambientato a Roma nel 1944, presso il Convento delle Francescane della Misericordia, situato in periferia di un quartiere romano in costruzione. 
Nel convento abitano sette suore, guidate dalla Madre superiora Madre Ignazia, di origini tedesche. Ognuna di loro ha delle mansioni da svolgere, come gestire i conti e il cibo, cucinare, coltivare un piccolo orto nel giardino del convento e aiutare coloro che ne hanno bisogno. 
Mentre nella città di Roma, accadono degli episodi inumani nei confronti degli ebrei, il Vaticano tratta in segreto la resa nazista, e il pontefice sceglie la diplomazia e la via della cautela. 
Una mattina, un gruppo di sette ebrei suona il campanello del convento, chiedendo ospitalità alle suore. 

Erano in sette. Fermi sul piccolo piazzale davanti al convento. Dopo aver suonato il campanello si erano allontanati di qualche metro e ora guardavano in alto verso le finestre. 
[…]
Quando il portone si aprì, il gruppo rimase fermo e compatto. Solo gli sguardi si spostarono alla soglia dove era incorniciata la novizia, immobile e silenziosa. 

Queste persone vivevano nel Ghetto, tra di loro c’erano uomini anziani, giovani e bambini, che sono riusciti a scappare prima dell’arrivo dei tedeschi. 

Alle otto del mattino oltre un migliaio di ebrei, catturati al Ghetto e rimasti chiusi per due giorni nel collegio militare di via della Lungara, furono stipati nei suoi diciotto vagoni. Non conoscevano la loro meta né quanto sarebbe durato il viaggio. Avevano solo sentito parlare di campi di lavoro. Il treno non partì subito. Gli ebrei catturati aspettarono al chiuso per oltre sei ore. 
I lamenti, le grida, i pianti dei bambini non arrivarono alla parte della stazione adibita al trasporto passeggeri né alle strade vicine. 

Suor Ignazia e le sue sorelle (Suor Elisabetta, Benedetta, Maria Rita, Emilia, Grazia e la novizia Suor Lina), accolgono nel proprio convento questo gruppo di ebrei, nascondendoli nel secondo piano. 
Il secondo piano diventa il rifugio di queste persone, che devono stare rigorosamente in silenzio, al buio, perché tutte le finestre erano state chiuse dalle suore, per non far vedere dall’esterno gli ospiti al suo interno. 
Ma un giorno, due tedeschi decidono di far visita alle suore per informarle che dopo Natale, avrebbero allestito un’infermieria dove avrebbero portato i soldati tedeschi in via di guarigione. 

Suor Ignazia e le sue sorelle hanno coraggio, e si ritrovano in una situazione molto delicata e sempre di più pericolosa, con l’infermieria tedesca situata al primo piano del convento e gli ebrei da nascondere al secondo piano. 
Ma con coraggio e seguendo la strada della carità, Suor Ignazia e le sue sorelle, dimostrano di avere un grande cuore, pronte a sfidare il nemico posto al primo piano. 
I tedeschi si trovano ad un passo dalla sconfitta, e attuano delle misure sempre più repressive nei confronti degli ebrei. 
La bellezza della città di Roma, lascia il posto a una città devastata dalla guerra e dalle bombe, una città povera, piena di fame e di paura, dove gli ebrei vengono deportati e uccidi con una violenza spietata, fuori controllo. 
Riusciranno Suor Ignazia e le sue sorelle a nascondere il gruppo di ebrei, fino alla fine della guerra? 

La scrittrice e giornalista Ritanna Armeni dopo il successo del libro “Una donna può tutto”, pubblica “Il secondo piano”, che racconta una storia di coraggio, di carità, ambientata in un periodo storico molto difficile, con protagoniste sette suore che nascondono al secondo piano del convento un gruppo di ebrei, mentre nel primo piano si trovano i tedeschi. 
I temi trattati sono la guerra, l’amore, l’amicizia, la forza, la fame, la paura, la violenza, la Chiesa, il coraggio, le donne e la carità. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, imprevedibile, pieno di pathos ed emozionante, arricchito da alcuni racconti sull’occupazione nazista a Roma e da alcune pagine di diario delle protagoniste. In queste pagine di diario, le suore raccontano i loro sentimenti, dalla paura, all’angoscia, al senso di inquietudine e di smarrimento, che cercano di allontanare per aiutare e dare la forza agli ebrei situati al secondo piano. 
I personaggi sono strutturati molto bene, grazie allo stile narrativo utilizzato dalla scrittrice, che permette al lettore di emozionarsi insieme a loro. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere una storia di donne coraggiose, che in nome della carità e dell’amore decidono di nascondere gli ebrei dai tedeschi. 
Ringrazio la casa editrice Ponte Alle Grazie per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di leggere una storia emozionante, ricca di riflessioni e che racconta un periodo storico in una veste nuova, dove il coraggio, la carità e l’amore diventano i protagonisti indiscussi della storia, insieme alle suore. 
Buona lettura 📚📚!!

“La strada di Clara” di Diana Rosie

Titolo: La strada di Clara 
Autore: Diana Rosie
Traduttore: Francesca Toticchi 
Casa Editrice: Editrice Nord 
Collana: Narrativa Nord 
Data uscita: 14 Febbraio 2023 
Pagine: 348 
Genere: Romanzo contemporaneo 
Acquista: https://www.ibs.it/strada-di-clara-libro-diana-rosie/e/9788842934592?lgw_code=1122-B9788842934592&gad_source=1&gclid=Cj0KCQiA2KitBhCIARIsAPPMEhKU5_0nzjHJljiI1nRpQPQ0CXRCbmauz7bwROTptvMbGIUD3wsbnOoaAvLHEALw_wcB

La madre le mise il braccialetto al polso, facendolo girare due volte mentre ripeteva quelle parole misteriose. Quando ebbe finito, guardò la figlia negli occhi. 
<<E’ un cerchio d’amore, attraverso il quale resteremo sempre legati: io, tu, il papà e tuo fratello.>> Si girarono entrambe verso il bambino. <<Ovunque andrete, qualsiasi cosa farete, la vostra mamma e il vostro papà saranno sempre con voi. Anche quando non staremo al vostro fianco.>> La mamma parlava con voce commossa. 
<<E, se io non potrò, dovrai essere tu a prenderti cura di tuo fratello.>>

Il libro è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, e mostra un’Italia distrutta, straziata dalla guerra. I protagonisti del libro sono due fratelli: Clara e Filippo. 
Il loro papà era stato ucciso da alcuni fascisti, e la loro mamma aveva preparato un braccialetto rosso per i suoi figli. Questo braccialetto, rappresenta il legame tra la loro mamma, il papà, Clara e Filippo. Dopo la morte del padre, decidono di trasferirsi dalla campagna, e dopo un lungo e stancante viaggio, arrivano in città. L’appartamento è situato in un palazzo desolato, dove si trova un materasso per terra e molta puzza. Dato che è sera, Clara e Filippo sono molto provati dal viaggio e la loro mamma, li invita a riposarsi, mentre lei doveva incontrare una signora per aggiustare alcuni vestiti. 
La mattina seguente, Clara si sveglia per prima e scopre che la loro mamma non è ancora rientrata a casa. Clara decide di lasciare nel letto il suo fratellino, per andare a cercare la loro mamma. Fuori dal portone del palazzo, Clara è confusa, non conosce nessuna strada e ha due possibilità per ritrovare la sua mamma: andare a destra o a sinistra. 
Incuriosita dalla presenza di una fioraia, decide di andare a destra, dove incontra in un panificio una signora vestita in modo elegante, con un vestito verde che risalta il suo incarnato. 
Questa signora, decide di aiutare Clara a ritrovare la propria madre, ed insieme tornano nell’appartamento… ma non c’è nessuno, nemmeno il suo fratellino Filippo. 
Mentre Clara era scesa per cercare la sua mamma, il suo fratellino Filippo soprannominato da tutti “Pippo” o “passerotto chiacchierone”, perché parlava e poneva domande continuamente, si era svegliato e non trovando Clara e la mamma, aveva deciso di uscire di casa per cercarle. Ma a differenza di Clara, decide di girare a sinistra e si ritrova in una piazza piena di gente. Filippo ha paura, è spaventato e confuso, ma non si arrende e si arrampica su una cassetta di legno per cercare di distinguere le persone dall’alto. Ma vicino alla cassetta di legno, c’era un neonato (Gino) e la sua mamma Dora.
Dora è una donna molto dolce, gentile e sposata con Mario e vedendo questo bambino così spaventato ed indifeso, decide di aiutarlo a ritrovare la propria madre. 
Ed è così che Clara e Filippo si sono separati, seppure senza volere, il destino ha giocato un brutto scherzo, ma sono stati “fortunati” perché hanno incontrato due donne dolci e generose, pronte ad accoglierli in casa loro. 
La signora con il vestito verde è una benestante, sposata con il signor Salvadori in una bella casa e vivono insieme alla loro domestica Filomena. Il personaggio di Filomena conquisterà il cuore di tutti i lettori, con la sua cucina, con il suo carattere e la sua bontà, riuscirà a far sentire la giovane Clara parte integrante di quella famiglia. 
Il signor Salvadori ha un incarico prestigioso nel comune, oltre a essere un fedelissimo del regime fascista e del Duce. Dopo un’iniziale differenza del signore, la signora riesce a convincerlo ad accogliere questa bambina. Clara viene iscritta in una scuola fascista, dove incontra delle coetanee cattive che la insultano quotidianamente. 
Mentre Clara viene educata sul modello del Duce, suo fratello Filippo è stato accolto nella casa di Dora e Mario, delle persone umili, con un grande cuore. Dora e Mario hanno delle idee politiche completamente diverse da quelle del signor Salvadori, sono comunisti e antifascisti. 
Filippo crescerà con queste idee, aiutando Dora e Mario a collaborare segretamente con i partigiani. A Clara non manca niente, ha cibo a sufficienza e vestiti dignitosi, ma continua a pensare alla promessa che aveva fatto a sua mamma. A Clara manca molto il suo fratellino e spera di riuscire a incontrarlo. 
Chissà se Clara e Filippo riusciranno a ritrovarsi?? 
Chissà che cosa imparerà Clara? 
Può un legame di sangue andare oltre alle convinzioni politiche? 

La scrittrice Diana Rosie con “La strada di Clara”, racconta la storia di una famiglia divisa dalla guerra e dal destino. Racconta la storia di un fratello e di una sorella che si separano, che si perdono nel giro di pochi minuti… lei viene adottata da una famiglia fascista, mentre lui viene adottato da una famiglia di partigiani. 
E cosa accadrà?? 
I temi trattati sono l’amore, le amicizie, l’invidia, i favori, la generosità, il fascismo, l’educazione fascista, il primo amore, la guerra e i pregiudizi sugli ebrei, ma anche su tutti coloro che venivano etichettati come “diversi”: 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, serrato, toccante, profondo e coinvolgente, in grado di far emozionare il lettore fino alla fine della storia. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alla scelta narrativa della scrittrice di alternare i capitoli per permettere a Clara e Filippo di raccontarsi. All’interno della storia, il lettore incontrerà tanti personaggi molto importanti, la domestica Filomena, ma anche un bibliotecario ebreo di nome Leone che insegnerà la storia alla giovane Clara. 
Il lettore si ritroverà a leggere un libro con una storia originale, profonda e commuovente, una storia di una famiglia separata dalla guerra e dal destino. 
Consiglio questo libro a tutte/ i coloro che vogliono leggere un libro coinvolgente, pieno di sentimenti e toccante, in grado di catturare il cuore di ogni lettore, dall’inizio alla fine della storia!!
Buona lettura 📚📚!!

“Il mio nome nel vento. Storia della famiglia Moncalvi” di Alessandro Rivali

Titolo: Il mio nome nel vento. Storia della famiglia Moncalvi 
Autore: Alessandro Rivali 
Casa Editrice: Mondadori 
Collana: Narrative 
Data uscita: 4 Luglio 2023 
Pagine: 264 
Genere: Romanzo storico
Acquista: https://www.amazon.it/vento-Storia-della-famiglia-Moncalvi/dp/8804746564/ref=asc_df_8804746564/?tag=googshopit-21&linkCode=df0&hvadid=655610293107&hvpos=&hvnetw=g&hvrand=2121300928718612746&hvpone=&hvptwo=&hvqmt=&hvdev=c&hvdvcmdl=&hvlocint=&hvlocphy=1008534&hvtargid=pla-2246344500210&psc=1&mcid=306d61ae7f6932538768f39b42e8db96

Pochi giorni dopo iniziarono le incursioni su Genova. La morte veniva dall’acqua e dal cielo. […] 
Una bomba enorme perforò la cattedrale di San Lorenzo, ma non esplose, e Genova gridò al miracolo: entrò dall’abside della navata di destra, rimbalzò impazzita più volte all’interno della chiesa distruggendo ogni ostacolo alla sua corsa, finché non si placò sul fondo della navata da cui era entrata. 

Il libro è ambientato nel Novecento a Barcellona, dove vive la famiglia Moncalvi. 
La famiglia Moncalvi a Barcellona ha un prestigioso negozio d’alimentari, che gli permette di vivere dignitosamente. Ma la notte del 18 Luglio 1936, cambierà completamente la vita della famiglia Moncalvi e di tutti gli abitanti di Barcellona. 
Tutte le strade di Barcellona all’improvviso sono piene di fumo, ogni casa è avvolta dalle fiamme, tutti i negozi vengono saccheggiati, e tra le strade si sente solo la puzza di bruciato e molta paura.
Franco ha eseguito un vero e proprio colpo di stato, contro il governo repubblicano, facendo scoppiare una terribile guerra civile in tutto il territorio spagnolo. 

Barcellona bruciava con vampe improvvise, disordinate, che venivano da terra. I fulmini si sprigionano dal basso. Come se il cielo fosse capovolto. Era un susseguirsi di sibili. C’erano materassi per proteggere finestre e balconi. Le persiane rovinavano a terra colpite da questi strani fulmini. 

Con il colpo di stato di Franco, nelle strade di Barcellona si respira un clima diverso, pieno di inquietudine, di incertezza, di furti e di morte. Ormai la Spagna era allo sbando, e la famiglia Moncalvi decide di fuggire da Barcellona per ritornare a Genova. 
La storia famigliare dei Moncalvi, viene raccontata da Augusto, soprannominato da tutti “Gutin”. 
Augusto era il figlio più piccolo, che soffriva di un brutto male all’orecchio, che non lo faceva dormire alla notte, e osservava le stelle insieme alla propria madre. 

Augusto farà vivere al lettore il dolore, che la famiglia Moncalvi ha provato nell’abbandonare la propria vita a Barcellona, ma anche il figlio Giuseppe e la figlia Vittoria, che non erano riusciti a raggiungere la nave in tempo. Dopo un difficile viaggio, pieno di storie dolorose, la famiglia Moncalvi arriva a Genova e viene accolta dallo zio Ludovico. 
Per la famiglia Moncalvi, Genova rappresenta la rinascita, il ritorno alle origini, il luogo in cui è iniziata la dinastia dei Moncalvi. Lo zio Lodovico è un uomo che ama il mare e Genova, farà assaporare ai suoi nipoti la buonissima focaccia, la farinata e tutti i piatti tipici genovesi. 
Augusto descrive la bellezza dei vicoli di Genova, le antiche leggende sull’origine della farinata, che lo zio gli aveva raccontato, ma racconta anche la bellezza del porto di Genova, della cattedrale di San Lorenzo, De Ferrari e molti altri luoghi importanti e belli da visitare. 
Mentre la famiglia Moncalvi trascorre il suo soggiorno a Genova, il padre Attilio sistemava la villa dei Moncalvi, situata sulla bellissima collina di Gavi. Una volta riparata la villa, l’intera famiglia è pronta a trasferirsi, lasciando la casa dello zio Ludovico e il suo affetto, che era riuscito a far colmare ai nipoti,  il distacco da Barcellona, ma anche gli orrori della guerra civile spagnola. 

La villa dei Moncalvi a Gavi è immersa nel verde, in cui Augusto, Carlo e Giulia potevano ammirare la bellezza della natura; ma rappresenta anche la speranza di un nuovo inizio, di un nuovo avvenire. 
Nel mentre, Augusto si appassiona sempre di più al latino, tanto da aiutare una giovane ragazza di nome Laura, che non riusciva a capire il latino. Augusto non aveva mai provato interesse per le ragazze e non credeva nemmeno nell’amore, a differenza di sua sorella Giulia, che desiderava avere al proprio fianco un uomo, con cui condividere la sua vita e i suoi sentimenti. 
Sarà proprio Laura, con il suo animo gentile ad accendere il cuore del giovane Augusto. Augusto e Laura iniziano a trascorrere le giornate insieme, studiando il latino e assaporando le bellezze della natura. Ma Augusto non riesce ad aprire il suo cuore alla giovane ragazza, non riesce a trovare le parole giuste per dichiarare il suo amore. 
Proprio quando la famiglia Moncalvi cercava di trovare un po’ di serenità e pace, che scoppia la Seconda Guerra Mondiale. Proprio loro, che erano scappati dalla distruzione della guerra a Barcellona, ora si ritrovavano ad affrontare una guerra mondiale. 
Lo zio Ludovico decide di salire sui monti con i partigiani per difendere la propria patria, ed è così che la famiglia Moncalvi sembra spezzarsi… ma Giulia cerca di tenere unita la famiglia, sistemando la casa e controllando i suoi fratelli, confidando al suo diario i suoi sogni, i sogni di una ragazza. 


Ed è così che il lettore conoscerà la famiglia Moncalvi, una famiglia che è scappata dalla guerra civile spagnola e che ha affrontato con speranza la Seconda Guerra Mondiale. 
Che cosa accadrà alla famiglia Moncalvi al termine della Seconda Guerra Mondiale? 
Lo zio Ludovico riuscirà a tornare a casa? 
Augusto riuscirà a dichiararsi a Laura?
E Giulia, riuscirà a trovare l’amore? 

Lo scrittore Alessandro Rivali con “Il mio nome nel vento. Storia della famiglia Moncalvi”, racconta con maestria una storia famigliare toccante e commuovente, ambientata nel Novecento tra Barcellona, Genova e Gavi. A rendere questo romanzo speciale, sono le numerose descrizioni e aneddoti sulla città di Genova, ma anche i paragoni tra i catalani e i genovesi, in grado di far divertire il lettore. 
I temi trattati sono la fuga, la lotta, la speranza, i sogni, le guerre, le passioni, la famiglia e l’amore vero. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, toccante e con un prologo ed epilogo, pieni di pathos e dolcezza. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alla bravura dello scrittore di far entrare in empatia il lettore con ognuno di loro. In particolare, mi è piaciuto molto il personaggio dello zio Ludovico, che con la sua spensieratezza, nasconde il dolore di un grande amore, ma è proprio grazie a questo personaggio, che il lettore si innamorerà di Genova, dei suoi vicoli e della bellezza del suo mare. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere un libro che racconti una saga famigliare, ma non la solita saga famigliare banale, perché questo libro racconta una storia piena di sentimenti, dinamica, che ha attraversato un periodo storico difficile, prima con la guerra civile spagnola e in seguito, con la Seconda Guerra Mondiale. A fare da contorno, i bellissimi luoghi in cui è ambientata la storia, tra Barcellona, Genova e Gavi. 
Ringrazio lo scrittore Alessandro Rivali per avermi inviato la copia cartacea del suo libro, che mi ha permesso di commuovermi e vivere la storia della famiglia Moncalvi. 
Buona lettura 📚!!

“Alla fine di una caramella al limone” di Rachel Linden

Titolo: Alla fine di una caramella al limone 
Autore: Rachel Linden 
Traduttore: Alessandra Casella 
Casa Editrice: Garzanti 
Collana: Narratori moderni 
Edizione: 2
Data uscita: 17 Gennaio 2023 
Pagine: 384 
Genere: Romanzo contemporaneo 
Acquista: https://www.ibs.it/alla-fine-di-caramella-al-libro-rachel-linden/e/9788811007661?lgw_code=1122-B9788811007661&gad_source=1&gclid=CjwKCAiA44OtBhAOEiwAj4gpOWYAPuSGg0T7wrVOwaIo_kPlVn7oyV3zuYvCdul3z5zg5kn6khxLtxoCxcAQAvD_BwE

<<Devi seguire quel che ti fa stare bene, a prescindere dalle circostanze che la vita ti ha messo davanti. >>
<<Ma che significa? Io ho delle responsabilità. Non posso mica mollare tutto per seguire la mia felicità >>, protestai. 
Zia Gert fece un verso col naso. << Chi ha parlato di felicità? Non essere sciocchina. Ti sbagli se equipari la beatitudine alla felicità. 
Non sono la stessa cosa.>>
[…] <<Qual è la differenza?>> 
<<La felicità è effimera, instabile, spesso legata alle circostanze.>> Zia Gert scosse la mano, in un gesto di disprezzo. 
<<Se cerchi la felicità, la maggior parte delle volte finirai delusa dalla natura ultima della vita. Perché la vita è dura, a volte brutale, e spesso ingiusta. Ma cercare la tua beatitudine è tutt’altra cosa. Significa affrontare la tua realtà presente con onestà e coraggio e, in qualsiasi circostanza, continuare a cercare ogni minimo motivo di gioia, anche se è grande come la capocchia di uno spillo, nei momenti bui della tua vita. Non mollare mai. Continua a cercare la tua luce, perché c’è sempre da qualche parte, una piccola cosa di cui essere grata, qualche ragione per festeggiare, un modo per dare gioia agli altri, un nuovo modo per crescere. Vai sempre verso la luce, nella tua vita; e trovala sempre, a prescindere da tutto. 
Questa è l’essenza del significato di cerca la tua beatitudine. 
Devi essere onesta con te stessa, prestare attenzione. 
Cercare la gioia. 

La protagonista del libro si chiama Lolly, una ragazza di trentatré anni, che un giorno ritrova un vecchio diario delle medie, dove aveva scritto tutti i suoi sogni e propositi per il futuro. E’ in questo momento che Lolly capisce che non ha realizzato nessun sogno, a causa di alcuni eventi e decisioni che le hanno fatto perdere di vista i suoi desideri. 
A causa di un brutto incidente stradale, sua madre era morta, lasciando a Lolly il peso di molte responsabilità, tra cui gestire il ristorante di famiglia che si tramandava di generazione in generazione; oltre che dare un futuro migliore a sua sorella Daphne. Da quando era morta la madre, Lolly ricopriva il ruolo di madre e di sorella per Daphne. 
Mentre nel ristorante si occupava di cucinare delle buonissime torte meringate al limone, seguendo scrupolosamente la ricetta che la madre le aveva rivelato in ospedale, poco prima di morire. Oltre a cucinare, Lolly si occupava di gestire la contabilità del ristorante, cercando di trovare un modo per combattere la concorrenza. 
Ma da quando Lolly ha ritrovato il proprio diario, capisce di stare affogando nelle preoccupazioni e in alcune decisioni che aveva dovuto prendere.
Ha sacrificato tutti i suoi sogni, il suo primo grande amore Rory Shaw, per portare avanti il sogno di sua madre. 
Ma un giorno, la sua vecchia e stravagante zia Gert, le regala tre caramelle al limone, ma non sono delle caramelle normali, sono speciali e Lolly avrebbe dovuto mangiarne una prima di andare a dormire, pensando a un suo rimpianto o desiderio. 
E’ così, che la sera Lolly prende le caramelle al limone, si ritrova a gestire il ristorante dei suoi sogni, a riabbracciare la madre e con l’ultima caramellina al limone, si ritrova ad essere la moglie di Rory, l’unico uomo che lei ha sempre amato. 

Nella mano c’erano tre caramelline al limone grandi come una moneta da dieci centesimi: di un colore giallo brillante, erano a forma di limone e ricoperte di una spolverata di zucchero. […] 
<<Queste sono speciali. Ti fanno vedere la vita che avresti potuto avere. Possono farti capire qual è la strada giusta per te. 

E’ una storia che profuma di limoni, di torte meringate al limone, che sprigionano la dolcezza e l’amore, ma anche l’asprezza del limone. 
Che cosa deciderà Lolly? 
Riuscirà a lasciar andare via, ciò di cui non ha più bisogno per andare avanti?
Riuscirà a trovare un proprio posto nel mondo e a trovare la beatitudine?

Quando facciamo una scelta, necessariamente limitiamo tutte le altre. Ogni volta che scegliamo un percorso, il numero delle nostre opzioni diminuisce: ogni decisione chiude molte altre porte. Tuttavia la prendiamo, sperando di aver barattato tutte le altre possibilità con quella che noi riteniamo sia la migliore. 

La scrittrice Rachel Linden esordisce nel mercato letterario italiano con “Alla fine di una caramella al limone”, insegnando al lettore a lasciare andare quello di cui non abbiamo più bisogno e dell’importanza di seguire il proprio cuore. 
I temi trattati sono le scelte, che quotidianamente facciamo, con le loro conseguenze ma anche altri temi importanti come la morte della madre, l’amicizia, il rapporto tra sorelle e l’amore vero. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole e dolce, che permette al lettore di innamorarsi di ogni singola pagina, fino alla fine della storia. 
I personaggi sono strutturati bene, permettendo al lettore di immedesimarsi in Lolly, Daphne, Eve e Rory. 
E’ il romanzo adatto per iniziare bene il nuovo anno, per riflettere sulla propria vita e sul futuro. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere una storia profonda, piena di sentimenti, amore e malinconia, con un pizzico di magia per affrontare la vita con semplicità. 
Quali sono i vostri buoni proposti per il 2024? 
Vi è mai capitato di compiere delle scelte difficili, che hanno condizionato completamente il vostro futuro? 
Fatemelo sapere nei commenti, 
Buona lettura 📚!!

“L’ottava vita (per Brilka) di Nino Haratischwili

Titolo: L’ottava vita (per Brilka) 
Autore: Nino Hatischwili 
Traduttore: Giovanna Agabio 
Casa Editrice: Marsilio 
Collana: Romanzi e racconti 
Data uscita: 11 Giugno 2020 
Pagine: 1200 
Genere: Romanzo contemporaneo 
Acquista: https://www.amazon.it/Lottava-vita-Brilka-Nino-Haratischwili/dp/8829705063/ref=sr_1_1?adgrpid=106149471487&hvadid=440840690626&hvdev=c&hvlocphy=1008534&hvnetw=g&hvqmt=e&hvrand=14742131519844621538&hvtargid=kwd-975403664527&hydadcr=7667_1725296&keywords=l%27+ottava+vita&qid=1704881948&sr=8-1

Devo queste righe a te, Brilka. 
Le devo a te perché tu meriti l’ottava vita. 
Perché si dice che il numero otto equivalga all’eternità, al fiume che ritorna.
Ti dono il mio otto. 
Ci lega un secolo. Un secolo rosso. 
Per sempre e otto. E’ il tuo turno, Brilka. 
Io ho adottato il tuo cuore. Il mio l’ho gettato via. 
Accetta il mio otto. 

Questo libro racconta la storia di una famiglia georgiana, la storia di un secolo che si intreccia con sette vite, creando una storia unica, tra passato, presente e futuro. 
Il libro racconta la storia della famiglia Jashi, una storia familiare, molto toccante e commuovente, che ricostruisce il periodo storico dal 1900 al 2007 della Georgia e dell’Unione Sovietica. 
Il libro viene raccontato da Niza, che decide di trascrivere la storia della famiglia Jashi per sua nipote Brilka. E’ la storia di Stasia, Christine, Kostia, Kitty, Elene, Daria e Niza, che raccontano la propria vita, i propri sogni, paure, tormenti e la guerra, attraverso Niza. 
La storia della famiglia Jashi, inizia con il fabbricante di cioccolato, che aveva scoperto una ricetta misteriosa sulla cioccolata calda. Con la sua aroma, con la sua bontà, la cioccolata calda era capace di inebriare qualsiasi persona, tanto da renderla schiava di questa gustosissima bevanda. 
Ma il fabbricante di cioccolato, aveva capito a sue spese, che questa ricetta della cioccolata calda, era una vera maledizione, che creava dipendenza, avidità e morte. 

Qualcosa di troppo buono può portare con sé qualcosa di molto cattivo. Non ho ancora visto qualcuno che abbia gustato questa cioccolata e che non ne abbia voluto ancora, e sì: che non l’abbia bramata avidamente. 
Ma l’avidità combinata al piacere può essere fatale. 

La ricetta della cioccolata calda, si tramandava di generazione in generazione nella famiglia Jashi, che costituisce la base di ogni storia raccontata nel libro. 
In ogni pagina, il lettore imparerà a conoscere le passioni di Stasia, i sacrifici che ha dovuto compiere per affrontare la guerra, ma anche i suoi sentimenti e la forza travolgente dell’amore. 
Oltre alla stravaganza di Stasia, il lettore conoscerà anche sua sorella Christine, molto determinata e di una bellezza disarmante, che la porterà a compiere delle scelte difficili e dolorose. 
Christine ha sempre avuto un buonissimo rapporto con il nipote Kostia, che aveva deciso di seguire le orme del padre Simon Jashi, e di entrare nella marina per difendere la propria terra. 

E’ così che il lettore si ritroverà a conoscere la vita di ogni personaggio da Stasia a Brilka, che si intrecciano tra di loro, uniti da una ricetta segreta, dalla guerra, dall’amore e dai segreti. 
Che cosa accadrà alla famiglia Jashi? 

La scrittrice, drammaturga e regista teatrale Nino Haratishwili con “L’ottava vita (per Brilka), ha ottenuto un successo internazionale, raccontando in modo sublime e accattivante un secolo di storia dell’Unione Sovietica e della Georgia. 
Ma ha raccontato anche la storia di una famiglia georgiana, che deve affrontare molti ostacoli, la paura e la distruzione della guerra, ma anche l’amore incondizionato e travolgente che può cambiare completamente la vita di Stasia, Christine, Kostia, Kitty, Elene, Daria, Niza e della famiglia Eristavi. 
I temi trattati sono la storia della Georgia e dell’Unione Sovietica dal Novecento al 2007, raccontando la storia della famiglia Jashi a partire con la nascita nel 900 di Stasia, in cui vi era lo zar, riuscendo a raccontare un secolo di storia. Nel libro vengono trattati anche molti altri temi importanti come la guerra, i traditori, le torture, le amicizie, la passione per la danza e la musica, i sogni, la maternità, l’omosessualità e l’amore. 
Lo stile di scrittura è sublime, magistrale, commuovente e impeccabile, che permettono al lettore di leggere il libro in modo scorrevole, nonostante sia un libro di 1200 pagine. 
Un piccolo consiglio che mi permetto di fornirvi, è di non lasciarvi spaventare dal numero delle pagine e di immergervi completamente nella storia di ogni personaggio, perché ognuno di loro è in grado di insegnare e far riflettere il lettore. 
I personaggi sono strutturati in maniera impeccabile, sublime e riuscendo a coinvolgere il lettore pagina dopo pagina.
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che amano le saghe familiari, ma anche a chi desidera conoscere un secolo di storia dell’Unione Sovietica e della Georgia, il tutto è accompagnato dal mistero che avvolge la ricetta della cioccolata calda nella narrazione. 
A voi piacciono le saghe familiari? 
Avete mai letto un libro di questa scrittrice? 
Fatemelo sapere nei commenti, 
Buona lettura 📚📚!!

“La malizia del vischio” di Kathleen Farrell

Titolo: La malizia del vischio 
Autore: Kathleen Farrell 
Traduttore: Stefano Bortolini 
Casa Editrice: Fazi Editore 
Collana: Le Strade 
Data uscita: 14 Novembre 2023 
Pagine: 240 
Genere: Romanzo contemporaneo 
Acquista: https://www.ibs.it/malizia-del-vischio-ebook-kathleen-farrell/e/9791259675453?gad_source=1&gclid=CjwKCAiAyp-sBhBSEiwAWWzTnmVFBSqslykCF8iZGFNSp2GteUG2nQ2fggC7_qPDgavaZCbRkBnKFBoC5moQAvD_BwE

Ma sarà bello avervi tutti qui. Il Natale non è Natale senza famiglia. 

Il libro è stato pubblicato in Inghilterra nel 1951, ma il 14 Novembre 2023 la Fazi Editore, grazie alla traduzione di Stefano Bortolussi, ha pubblicato questo bellissimo libro in Italia.

Il libro è ambientato sulla costa del Sussex, dove abita Rachel, una signora anziana, rimasta vedova del marito Jonah, e Bess (Beatrice), la nipote di Rachel, che si occupa insieme alla domestica Mrs Page, delle faccende domestiche. 
Bess è cresciuta con la zia Rachel, e anche ora che è adulta, vive insieme a lei, assecondando tutti i suoi capricci. Rachel e Bess attendono con ansia l’arrivo dei propri parenti, per trascorrere le festività di Natale. 
Mentre il camino è acceso e l’atmosfera è sempre più natalizia, arrivano a poco a poco i parenti. Ognuno di loro nasconde dei segreti, ma anche dei problemi personali, che faranno incuriosire Rachel, la domestica Mrs Page e gli altri ospiti. 
Gli ospiti sono seduti a sorseggiare dell’ottimo sherry, i regali sono sotto l’albero e Rachel gli pone delle domande, mettendo in difficoltà la nipote Bess. Bess non è sua figlia, ma è come se lo fosse e tra loro due, c’è un legame, una sintonia particolare. Rachel da quando era rimasta vedova, si sentiva molto sola, i suoi due figli Adrian e Marion erano poco presenti. 
Rachel non sopporta che la figlia Marion, pensi solo al lavoro e alla carriera, trascurando il marito Thomas, mentre l’altro figlio Adrian, fa di tutto per mettere in imbarazzo la propria madre, presentandosi alla porta di casa ubriaco. 

La nipote Kate è molto bella, nasconde alcuni segreti sull’ultima relazione. E poi c’è Piers, il nipote preferito di Rachel, molto giovane e bello, con un ego smisurato e fa di tutto per compiacere la propria zia. 
Ognuno di loro nasconde dei segreti… ma tutto è pronto per festeggiare il Natale in famiglia, il camino è acceso e i regali sono sotto l’albero. Ma all’improvviso… l’albero esplode e Rachel e i suoi ospiti, si ritrovano al buio, con poche candele ad illuminare le stanze. 
Dopo aver trascorso una notte al buio, tra segreti e misteri, il giorno di Natale scoppia una lite e uno/a di loro scappa per cercare di riflettere sulla propria vita. 
Un romanzo che vi porterà a rivivere l’atmosfera natalizia di una famiglia nel dopoguerra, pieno di segreti e intrighi famigliari. 
E voi come trascorrete il Natale? 
Vi piace tornare in famiglia, durante le feste natalizie?

La scrittrice Kathleen Farrell nel 1951 ha pubblicato “La malizia del vischio”, creando un bellissimo ritratto famigliare, avvolto nell’atmosfera natalizia. 
I temi trattati sono l’amore, le insicurezze, il tradimento, i rapporti con i parenti, l’alcolismo, l’eredità, il ruolo delle donne, il narcisismo, la vecchiaia e il Natale. 

Voglio qualcosa in cui credere […]
Voglio poter pensare che noi, che il mondo si stia preparando a un gran finale; preferibilmente la perfezione, ma anche l’estinzione sarebbe meglio di niente. 
Voglio poter pensare che tutto ciò che pensiamo e facciamo e siamo, ogni singolo dettaglio, sia parte di un piano. Che tutte le nostre esistenze siano essenziali per l’insieme. 

Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole e riflessivo. Il libro è costituito da quattro capitoli lunghi, che raccontano la vigilia di Natale con l’arrivo degli ospiti, il Natale, il giorno dopo il Natale e la fuga di uno/a di loro. 
I personaggi sono strutturati bene, in grado di far identificare il lettore con almeno uno di loro. Personalmente, mi sono identificata nelle paure e nelle insicurezze di Bess, ma anche in Kate, una donna che cerca di dimostrare il proprio valore agli uomini. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere un libro, ambientato durante il periodo natalizio, dove una famiglia si riunisce per trascorrere le feste insieme, portando scompiglio nella casa di Rachel. 
Buona lettura e Buon Natale!!

“Il mercante della neve” di Tamara Fumagalli

Titolo: Il mercante della neve 
Autore: Tamara Fumagalli 
Casa Editrice: LuoghInteriori 
Collana: Interline@
Data uscita: 9 Ottobre 2023
Pagine: 136
Genere: Romanzo contemporaneo 
Acquista: https://www.ibs.it/mercante-della-neve-libro-tamara-fumagalli/e/9788868644628?lgw_code=1122-B9788868644628&gad_source=1&gclid=CjwKCAiAvoqsBhB9EiwA9XTWGXpRq0oAkQmEgQyYDAhgRhTEpEeENEaVFl9pkktyUjgxcjoIDWL9HBoCTpwQAvD_BwE

Tra un mese sarà Natale e ti ritrovi a dover fare i conti in tasca: come ha detto l’artigiano, hai dovuto cominciare a capire che cosa veramente vuoi, o meglio che cosa realmente puoi permetterti mettendo al primo posto i bambini. Ma volere profondamente qualche cosa non afferisce solamente a quello che è il tuo potere d’acquisto dei beni materiali: ti rendi conto di quanto sia complicato capire che cosa davvero desideri, o meglio, lo sai molto bene e quello che ti fa più male è l’essere consapevole di non riuscire ad ottenerlo. 
Realizzi che è così proprio perché hai imparato che volere non esiste, mentre desiderare è ciò che ti viene concesso senza alcun limite, se non quello dell’amara consapevolezza di non poter vedere avverato ogni tuo desiderio, però il sogno e l’illusione che questo possa, in qualche modo, in qualche tempo e in qualche luogo, avverarsi è ciò che ti consente di andare avanti. 

Una famiglia decide di trascorrere le vacanze in montagna, ma una forte nevicata gli impedisce di ritornare nell’appartamento che avevano affittato per qualche giorno. Il candore della neve, che trasmette pace, serenità e calore, permette al lettore di ritornare bambini e di rivivere la propria infanzia. Questa famiglia si rifugia in una baita, che dall’esterno sembrerebbe molto piccola. E’ una baita molto caratteristica, dove vivono una coppia d’anziani di nome Antonio e Margherita. 
Antonio è un artigiano, che realizza dei bellissimi oggetti in legno, mentre sua moglie Margherita, prepara biscotti, dolcetti e la cioccolata calda per intrattenere i piccoli bambini, Ginevra e Leonardo. 
I due bambini si divertiranno ad aprire le caselline di una casa, come quella di Hansel e Gretel, che al suo interno, al posto dei soliti cioccolatini, custodisce dei bellissimi oggetti in legno, realizzati a mano dal signor Antonio. Ogni volta che Ginevra e Leonardo, aprivano una nuova casellina, Antonio gli raccontava la storia di quegli oggetti, da Nicola ai tre re Magi… riuscendo a catturare l’attenzione dei piccoli, ma anche degli adulti. 
Sebastiano è il papà di Ginevra e Leonardo, recentemente era stato licenziato e aveva avuto la fortuna di trovare un nuovo lavoro. Ma Sebastiano è affascinato dalla neve, ma anche dalle sensazioni che riesce a trasmettere. 
Questa famiglia, ha modo di ascoltare vecchie storie da Antonio, ma anche di ascoltare il proprio cuore e i propri sentimenti. 
Perché bisogna sempre avere dei desideri, dei sogni e cercare di lasciarsi andare. 

D’un tratto, ti senti riportata nel passato, quando da piccola aprivi le caselle del calendario dell’avvento, con il cuore traboccante di aspettativa e gli occhi pronti a riempirsi di incanto, ma i numeri non tornano, la casetta ha molte meno finestrelle. 

La scrittrice Tamara Fumagalli dopo “24 doni per Natale” (Albatros 2021), torna a far sognare il lettore con “Il mercante della neve”. Il mercante della neve ha vinto la VIII del Premio Internazionale Salvatore Quasimodo 2023, ma ha ottenuto anche un riconoscimento speciale dalla giuria del Premio Letterario Città di Siena VIII edizione 2023. 
Il lettore si ritroverà a percorrere un vero e proprio viaggio, avvolto dall’atmosfera natalizi, dalla neve e dai dolciumi di Margherita. 
I temi trattati sono il lavoro, il Natale, i sogni, l’amore, il matrimonio, la malattia e la bellezza della neve. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, delicato e il lettore si ritroverà avvolto nella magia del Natale. 
I personaggi sono strutturati bene, che permettono al lettore di sognare e di evolversi insieme a loro. Consiglio questo libro a grandi e piccini, perchè tutti abbiamo bisogno di sognare e di sentirci di nuovo bambini. 
Buona lettura 📚📚!!

“La metrica dell’oltraggio” di Michela Bilotta

Titolo: La metrica dell’oltraggio 
Autore: Michela Bilotta 
Casa Editrice: Independently published 
Data uscita: 24 Agosto 2023
Pagine: 258
Genere: Romanzo contemporaneo 
Acquista: https://www.amazon.it/metrica-delloltraggio-Michela-Bilotta/dp/B0CGGBNK8Q

Sono diretta verso un piccolo borgo della Basilicata, sulle tracce di una poetessa del Cinquecento. E’ stata uccisa dai fratelli perché accusata di intrattenere una relazione con un uomo sposato. […] 
Oggi un delitto del genere verrebbe definito femminicidio, senza dubbio. Ma all’epoca la violenza contro le donne, era quasi la normalità. Il fatto è che anche oggi tante donne sono vittime di violenza domestica, ma non hanno il coraggio di parlarne con qualcuno. Si vergognano, magari si sentono in colpa. Ma aprirsi con qualcuno è l’unico modo per salvarsi.

La protagonista del libro si chiama Beatrice De Sanctis, una giornalista che deve scrivere un articolo su Isabella Morra. Isabella era un’importante poetessa del Cinquecento, vissuta in Basilicata e uccisa dai suoi fratelli, perché accusata di avere una relazione con un uomo sposato. 
Allora, non esisteva la parola “femminicidio”, anche se molte donne venivano ammazzata dai propri mariti, fratelli… 
Beatrice si ritrova a compiere un lungo viaggio in macchina dalla Lombardia alla Basilicata, immergendosi totalmente nella storia di Isabella e assaporando i prodotti locali. 
La storia di Isabella e di molte altre donne vittime di violenza, toccherà nel profondo il cuore di Beatrice, tanto da ritrovarsi a pensare a tutte le donne che conosce… anche loro sono vittime di uomini violenti? E io, cosa ho fatto per aiutarle? Niente. Ogni giorno, siamo totalmente impegnati su noi stessi, che ci dimentichiamo di osservare e tendere una mano, a chi è in difficoltà. 
Ed è così che Beatrice, imparerà ad osservare le persone, imparerà che la nostra società utilizza un linguaggio scorretto. 

Il linguaggio è in continua evoluzione, ma spesso non riesce a stare al passo con i cambiamenti della società. Solo di recente è stato introdotto il triste neologismo “femminicidio”, ovvero un crimine commesso contro una donna in quanto donna, che si sottrae all’immagine che secondo l’uomo dovrebbe avere. Le cause dei femminicidio sono per lo più culturali, perché la nostra cultura ha insegnato agli uomini l’idea del possesso nei confronti della donna, un’idea che si ripercuote anche sul linguaggio. 

Beatrice conoscerà molte storie di donne, di donne che erano state internate in manicomi dai mariti, con il pretesto di una depressione, del dolore della perdita di un figlio; questi erano alcuni motivi per cui una donna, veniva rinchiusa in un manicomio e il marito poteva ricominciare la propria vita. 
Il viaggio di Beatrice tra la Lombardia e la Basilicata, si intreccerà tra il passato e il presente, riuscendo a catturare l’attenzione del lettore. 

La scrittrice Michela Bilotta con “La metrica dell’oltraggio”, racconta una storia avvincente, con grande sensibilità e delicatezza. 
I temi trattati sono la poesia, il giornalismo, l’amore, il linguaggio, la cultura e la violenza sulle donne. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, diretto ed emozionante, in grado di sensibilizzare e coinvolgere il lettore nella storia di Isabella Morra, ma anche della protagonista Beatrice De Sanctis, della direttrice Bersaglia e un simpatico stagista di nome Eugenio, che cerca di nascondere agli altri la propria solitudine e le insicurezze, con il proprio lavoro. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono conoscere la storia di Isabella Morra, ma anche chi vuole compiere un viaggio in alcune bellissime città, come Recanati, Lanciano, Termoli e Matera, insieme alla protagonista Beatrice. 
Ringrazio la scrittrice per avermi inviato il suo libro, che mi ha permesso di riflettere sul fenomeno sociale della violenza sulle donne, ma anche sull’importanza del linguaggio. 
E voi, conoscete Isabella Morra? 
Buona lettura 📚📚!!