“La Giulia dei Morini” di Clara Negro

Titolo: La Giulia dei Morini 
Autore: Clara Negro 
Casa Editrice: Morellini editore 
Collana: Varianti 
Data uscita: 2 Maggio 2025 
Pagine: 455 
Genere: Romanzo storico 

Il Bellingeri le aveva mostrato le regole della tavola e quelle della buona società, Giulia ci passava delle mezz’ore davanti allo specchio a provare saluti e riverenze, inchini e baciamani sulle note secche di qualche vecchia nobildonna. 
Grazie a lui la Morina fu introdotta in una cerchia diversa dalla schiera di personaggi goderecci frequentati fino ad allora, niente più festini di soli uomini, o insieme a donne compiacenti più di lei.
Dopo qualche tempo che si frequentavano il giudice iniziò a portarla a teatro, al ristorante, la scortava all’opera, e, negli ultimi tempi, l’aveva introdotta anche alle feste private della Bologna bene, quella dei nomi altisonanti, e non si curava delle occhiate malevoli di mogli, madri e fidanzate, fossero esse blasonate o no. 
Fu proprio all’opera che il Bellingeri presentò la sua giovane compagna a una vecchia amica: la contessa Elvira Sampieri. 

Il nuovo romanzo storico della scrittrice Clara Negro, è ambientato durante il ventennio fascista tra la Toscana, Genova, Bologna e Sanremo. 
La protagonista del libro di chiama Giulia Corsini, soprannominata da tutti “la Morina”, per via del colore della pelle e dei capelli della famiglia a cui appartiene, (anche se Giulia, ha i capelli biondi). 
La Giulia (così viene chiamata nel libro, con l’articolo davanti al nome proprio, per l’influenza toscana), è la più bella della famiglia Morini, bionda, alta e sottile, dallo spirito ribelle e ambizioso che la porta a commettere azioni sconsiderate per entrare a far parte di una stretta cerchia di nobili. 
La famiglia di Giulia ha origini toscane, il padre Alfredo si è sempre battuto per difendere i suoi ideali, anche a costo di abbandonare il proprio lavoro e le sue origini, insieme alla sua famiglia. 
Giulia e la sua famiglia, composta dalla madre Giovanna, il padre Alfredo, le sue sorelle Ersilia, Adalgisa e Colomba, e i suoi fratelli Moro e Colombo, sono stati costretti a lasciare la Toscana per trasferirsi a Genova, alla Rimessa. Pontedecimo è una frazione di Genova, lontana dal fronte e grazie alle Ferriere, offre agli abitanti numerosi posti di lavoro. 

Come sarà la nostra vita adesso? Una terra nuova, nuova gente, e chissà com’è la loro parlata? La Rimessa, Pontedecimo, Genova, ho sentito quei nomi dall’Alfredo, e mi fanno un po’ paura. Ci sono monti aspri e sassosi dove stiamo andando, nella campagna alle spalle della città, una città lontana dal fronte, ha detto il babbo, ma che dà l’acciaio e il ferro per la guerra. Per questa ragione il lavoro non manca. In quella valle, Polcevera, l’ha chiamata l’Alfredo, ci sono le Ferriere, ferrovie dove c’è bisogno di braccia buone. 

Possiamo dividere essenzialmente, la vita della protagonista Giulia, in quattro tappe principali, quattro come le città in cui ha dovuto trasferirsi (Toscana, Genova, Bologna e Sanremo). 
Ogni tappa, mostra con chiarezza lo spirito ribelle della protagonista e il suo desiderio di conquistare le vette più alte della società. A Giulia, non piaceva vivere alla Rimessa, desiderava una vita agiata che le garantisse tutti i comfort. Per questo motivo, proprio durante l’alluvione del novembre del 1921, che ha visto aumentare notevolmente le dimensioni del fiume Polvevera, suo fratello Moro, aveva invitato a casa un uomo di nome Otello Manzi. 
Otello Manzi, come Moro, lavora nelle ferrovie e vive a Bologna, insieme alle sue sorelle Fedelma e Aminta, che lo riveriscono come un Re. 

Odio l’inverno, e l’inverno alla Rimessa mi è insopportabile. Giorno dopo giorno questo posto diventa sempre più triste e squallido. Siamo a novembre e sono ormai due settimane che piove, giorno e notte, senza tregua, tanto che il Polcevera sembra un fiume vero, e non quel rigagnolo che striscia verdastro tra i sassi in estate. Le onde marroni di terra si abbattono contro le murate, e l’acqua ha saltato gli argini in qualche punto lasciando fango e terra sulle strade, buttando alberi spezzati dal vento e ghiaia e rocce contro le porte delle case. 

Otello Manzi anche se è “un uomo fatto e finito”, con il doppio degli anni di Giulia, rimane colpito dalla sua bellezza, tanto da decidere di sposarla. Per Giulia, il matrimonio con Otello, è l’occasione per lasciare la vita “sciatta”, umile della Rimessa, a favore di una nuova vita a Bologna. 

<<Certo che a s’è scistemâ a Morina, a l’ha faeto bên, a saia na scignôa, e sénsa fâ ninte!>>
<<Tanto non l’è mai andato di faticare a quella lì!>>
Le donnette, spettegolando a gruppi, aspettavano che gli sposi uscissero dalla chiesa. Gli uomini che vedevano passare la Giulia, sottile e pallida, fasciata in quell’abituccio di mussola bianca che Giovanna le aveva cucito addosso, avrebbero voluto vestire i panni dell’Otello. 
Di quel giorno alla Morina rimasero negli occhi le lacrime della madre, il pianto dirotto dell’Ersilia e sulla pelle l’abbraccio robusto di Colomba, che le aveva sussurrato all’orecchio, ” il mondo è pieno di gente più furba di te”. 
Era salita sul treno con il marito che la mangiava con gli occhi, con una valigia, il baule del corredo, e una scatola di libri. Erano il regalo della vecchia maestra della Rimessa, la Nerina, ed era merito suo se Giulia sapeva leggere e far di conto.

A Bologna, vivrà insieme alle cognate Fedeltà e Aminta, che le mostreranno un nuovo modo di fare soldi, senza coinvolgere il marito. E’ così che Giulia, partecipa a feste altolocate e conosce delle personalità importanti come nobili decaduti, borghesi arricchiti e donne, mogli invidiose della sua bellezza. 
Giulia fa della bellezza un vero e proprio strumento di potere, in un clima molto difficile e rigido per le donne, viste solo come “mogli” e “madri”, senza poter godere della propria libertà. 

D’altra parte erano gli anni in cui tutti gli uomini avevano il dovere di esibire coraggio e amor di patria, e le donne di figliare e a dare al paese prole sana e numerosa. Erano gli anni dei sogni disillusi, di un’Italia umiliata e povera che raschiava il fondo di un barile già vuoto da un pezzo. Tutti facevano un gran parlare di scioperi e sommosse e scontri fra socialisti e nazionalisti. […]
Le tornò in mente l’Alfredo, sarebbe stato felice delle ribellioni degli operai, orgoglioso di vedere i contadini battersi per il possesso della terra. 
Quello era il momento che suo padre aveva aspettato per tanto tempo: combattere l’autorità e le istituzioni e con la lotta aperta contrastare il fascismo. 

A complicare il clima e la situazione in Italia, si sviluppa il fascismo, un movimento oppressivo guidato da Mussolini, con l’obiettivo di sterminare gli ebrei, ritenuti inferiori ed eliminare qualsiasi persona contraria alle idee del Duce e del Regime. 
Giulia frequenta sempre più assiduamente salotti e feste mondane, entrando nelle grazie della contessa Elvira Sampieri, che le farà conoscere molte persone importanti, anche un nobile di nome Edoardo Belotti. Giulia si innamorerà di Edoardo, mettendo in dubbio la sua vita, i suoi ideali e il matrimonio con l’Otello. 
Ma Bologna, sarà solamente una tappa all’interno della storia, perchè la protagonista e suo marito Otello, si trasferiranno a Sanremo, il luogo in cui la Morina troverà definitivamente la sua strada, sotto le torri del Casinò. 
Un romanzo storico che intreccia magistralmente l’emancipazione femminile, la vita, le passioni e l’identità, ambientato durante il fascismo. 
Lasciatevi travolgere dalla penna sublime di Clara Negro, che vi farà conoscere una donna brillante, ribelle e ambiziosa!

A differenza della magnolia però Giulia non aveva radici che la legassero alla terra. Non ne aveva mai avute. Mai si era sentita parte di un luogo. Tutti i dove che aveva abitato, li aveva trasformati in casa, e altrettanto facilmente li aveva abbandonati senza rimpianti. 
In fondo, abbandonare i luoghi era molto più facile che lasciar indietro una famiglia. 
La Morina aveva fatto anche questo per sopravvivere via da San Giovanni, dalla Rimessa e da Bologna. 

La scrittrice di gialli, genovese Clara Negro, pubblica “La Giulia dei Morini”, in cui la vita della protagonista si intreccia agli avvenimenti storici narrati nel libro. 
I temi trattati sono l’emancipazione femminile, la passione, la libertà, la ricerca d’identità, le maschere, gli ideali, i dialetti italiani, il giudizio degli altri, il fascismo, le amicizie e l’amore. 

Dopo i primi tempi di entusiasmo, aveva capito che tutti lì indossavano una maschera, e forse nascondevano dietro falsi sorrisi e il vuoto dell’anima. Era come muoversi sulla scena di un grande teatro dove ognuno giocava un ruolo che spesso neppure si era scelto, e che forse altri avevano deciso per lui. L’unica cosa vera, concreta era il denaro, a cui tutti agognavano. Lei compresa.
“E che maschera ho scelto di indossare, io?” Sorrise, e delicatamente si passò una mano sul viso.
“Quella della bellezza”, pensò. 

Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, magistrale ed emozionante, in grado di far commuovere il lettore. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni inserite dall’autrice, che permettono al lettore di affezionarsi alla protagonista Giulia, ma anche alla simpatia e spontaneità di  Fedelma e Aminta. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro ambientato durante il fascismo, che tratta con delicatezza l’emancipazione femminile, la ricerca d’identità e le maschere. 
Consiglio questo libro anche a tutte/i coloro che desiderano conoscere una protagonista brillante, intelligente, con uno spirito ribelle e ambizioso. 
Buona lettura 📚📚!!

“Bonnie Parker. Un destino chiamato Clyde” di Arianna Destito Maffeo

Titolo: Bonnie Parker. Un destino chiamato Clyde. 
Autore: Arianna Destito Maffeo 
Casa Editrice: Morellini Editore
Collana: Femminile singolare 
Data uscita: 27 Ottobre 2023 
Pagine: 244 
Genere: Romanzo autobiografico
Acquista: https://www.morellinieditore.it/books/bonnie-parker/

Non faccio in tempo a versare la cioccolata nelle tazze che, sulla soglia della cucina, appare lui. Completo grigio, capelli tagliati di fresco, corti ai lati e un ciuffo tenuto in ordine da parte. Un profumo orientale e la sensazione che qualcosa stia per travolgere il mio destino come una tempesta di polvere. 
Si presenta, si abbassa il cappello, si aggiusta il ciuffo di capelli neri lucenti e mi sorride. Sono già sua. 
<<Sono Clyde.>>
Mi porge la mano, la stringe e i suoi occhi continuano a sorridere. 
La sua mano, sebbene sia gelata, riesce subito a scaldarmi. E lì, in quel momento, in una casa modesta in un luogo seminato di baracche e di miseria, accade qualcosa. 

Il libro è ambientato alla fine degli anni Venti a Cement City, un sobborgo di Dallas, dove abita Bonnie Parker, una ragazza gentile, vivace, ironica e curiosa. Bonnie è affascinata dal mondo del cinema e vorrebbe fare l’attrice o la scrittrice. Bonnie non riesce a trovare un lavoro, figuriamoci se può concedersi il lusso di realizzare le sue aspirazioni.
Un giorno, Bonnie trova lavoro al “Marco’s Caffè”, ma a dicembre del ’29 il locale ha risentito della caduta di Wall Street e Bonnie è stata licenziata. 
A sedici anni si sposa con un ragazzo di nome Roy, molto egoista e distratto, che con la scusa del lavoro, la trascura e la lascia sempre da sola. Bonnie è sposata con un uomo che non vede mai, che sente raramente e si sente sola, abbandonata e stanca di aspettare un ragazzo che dimostra di fregarsene di lei. 
E’ così che Bonnie si ritrova senza l’uomo che ama e senza un lavoro, con un futuro incerto e pieno di incognite. Ma Bonnie non sa, che il futuro ha dei piani per lei, un futuro che si chiama “Clyde Barrow”. 
Un giorno, Bonnie incontra un ragazzo affascinante, sicuro di sé e spensierato, di nome Clyde Barrow e rimane subito colpita dai suoi modi eleganti. Tra Bonnie e Clyde è un vero amore a prima vista, caratterizzato da una forte attrazione e affinità, sia a livello emotivo, sia a livello psicologico. 
Ma dietro ai vestiti eleganti, Clyde nasconde la sua vera personalità di bandito. 
Bonnie è perdutamente innamorata di Clyde e non le interessa se è un bandito, è disposta a tutto per stare al suo fianco, anche di scappare. 

Finalmente c’è qualcuno al mondo per cui esisto e non sono invisibile. 
Qualcuno che mi chiede come sto. E che addirittura mi ascolta se gli rispondo. 
Sono euforica, di quell’euforia un po’ stupida. 
Clyde Barrow. Ripeto il suo nome nella mente. A volte lo sussurro. A volte lo scrivo sulla carta scarabocchiando fantasie inconfessabili. 
Da quando lo conosco mi sembra di essere diventata una persona intera. Come se per la prima volta avessi scoperto di valere davvero qualcosa. 
Mi sento Bonnie nel mondo, con i piedi ben saldi per terra, la prima volta. Come se l’universo avesse un senso e un colore nuovo, anzi, più colori. 
La mia vita ora sembra diventata un film, di quelli che non mi perdo per nessuna ragione al mondo. 
Il sapore della vita ora è diverso. Sa di buono, di cotone pulito, di sapone e di spezie. La mia vita sa di Clyde Barrow. E’ il nuovo odore che cerco nel mondo. 

E’ così che Bonnie e Clyde attuano una fuga, che li porterà a diventare i criminali più ricercati di tutta l’America. 
Ma chi è Bonnie Parker? 
Come sarebbe stata la sua vita senza Clyde? 

Clyde afferra il volante e fugge. La radio parla solo di noi. Le nostre fughe sono ormai leggendarie. Rido di gusto. Ora che non ho più il tempo di sognare, senza cercare null’altro che l’amore per Clyde, mi ritrovo alla ribalta come “gun moll”, la ragazza del gangster. 
Certo non è quello che immaginavo per me. Ma la vita è strana. Forse bisognerebbe vivere sempre come se non ti importasse di nulla, affetti, desideri e tutto il resto. Come se fossi, sempre distratta, girata da un’altra parte, mentre la vita ti insegue. 
Nel bene e nel male. E noi, di fughe, ne sappiamo qualcosa.

La scrittrice Arianna Destito Maffeo dopo aver pubblicato il suo primo romanzo “Un gelido inverno in Viale Brigny” (Morellini Editore, 2021), pubblica “Bonnie Parker. Un destino chiamato Clyde”, raccontando la storia della protagonista attraverso due punti di vista: quello di Bonnie e quello di sua madre, Emma. Grazie a questa scelta narrativa, il lettore ha modo di immedesimarsi in Bonnie, ma anche di sentire il dolore di Emma, una madre piena d’amore, che si domanda quando sua figlia è diventata una criminale e nonostante tutto, spera in un lieto fine per sua figlia. 
Il lettore si ritroverà a vivere la storia di Bonnie, la ragazza del gangster Clyde, rivivendo il periodo storico degli anni Venti, tra il proibizionismo, la Grande Depressione, l’età del jazz e il cinema, 
I temi trattati sono i sogni, il giornalismo, il proibizionismo, il cinema, l’amore di una madre, i crimini e l’amore, in grado di distruggere ogni barriera e di far emergere una personalità completamente diversa, come nel caso della protagonista Bonnie. Grazie a Clyde, Bonnie diventa una persona più sicura, passionale, determinata e coraggiosa, pronta a sfidare tutto e tutti pur di stare a fianco dell’uomo che ama. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, coinvolgente e pieno di colpi di scena che affascinano il lettore fino alla fine del libro. 
I personaggi sono strutturati bene, ognuno di loro riesce a far emozionare e divertire il lettore. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro ambientato negli anni Venti, a chi vuole leggere una storia intrigante, accattivante e ricca di colpi di scena. 
Ringrazio la scrittrice Sara Rattaro, per avermi fornito la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di sentirmi una fuorilegge insieme a Bonnie e Clyde. 
Buona lettura 📚📚!!

“Stella Benson. La cacciatrice di parole” di Francesca Cosentino

Titolo: Stella Benson. La cacciatrice di parole. 
Autore: Francesca Cosentino 
Casa Editrice: Morellini Editore 
Collana: Femminile singolare 
Data uscita: 27 Ottobre 2023 
Pagine: 210 
Genere: Romanzo biografico 
Acquista: https://www.ibs.it/stella-benson-cacciatrice-di-parole-libro-francesca-cosentino/e/9791255270874?lgw_code=1122-B9791255270874&gad_source=1&gclid=Cj0KCQiAwvKtBhDrARIsAJj-kTg30Tm1ogigS2GZWL63t5tljjcRAP-idqZDochDwOG2bPd3f-rN-YYaApH5EALw_wcB

Libertà, libertà. Stella non pensava ad altro. 
<<Voglio essere libera come un uomo>> proclama con forza. Era determinata a scardinare i ruoli sociali, a cancellare regole che riteneva inutili e ingiuste. Era fuori dai canoni e dalle righe. 

La scrittrice e giornalista Francesca Cosentino, nel libro si ispira alla vita dell’importante scrittrice Stella Benson. Stella Benson è nata nel 1892 in Inghilterra, da una famiglia aristocratica che viveva a Lutwyche Hall. Nonostante le sue origini aristocratiche, quando Stella ha vent’anni, decide di lasciare la vita agiata familiare, per seguire i suoi principi e idee “rivoluzionarie” per l’epoca. 

Eppure il suo più grande desiderio era uccidere lo spettro di un destino già scritto che aleggiava sulla sua testa. 

La scrittrice Francesca Cosentino racconta la vita della scrittrice Stella Benson, in modo romanzato, riuscendo a trasmettere la grande passione per la scrittura di Stella, ma anche le sue idee sull’emancipazione femminile, servendosi anche di bellissime descrizioni di luoghi in cui ha vissuto l’importante scrittrice. 
La storia di Stella Benson viene raccontata da più voci, attraverso cinque capitoli che permettono al lettore di scoprire ogni lato, sfaccettatura della scrittrice. 
Il lettore conoscerà il punto di vista del “primo amore” e amico Nigel, della zia Mary, che l’ha sempre influenzata sul matrimonio e di andare a vivere da sola, dell’amica Winifred, ma anche si Stella e di suo marito Sheamas. 
Il lettore imparerà a conoscere Stella Benson e la sua grande passione per la scrittura, che le permetterà di conoscere l’importante scrittrice Virginia Woolf, tanto da stringere un rapporto molto simile all’amicizia. 

Tra loro ci sono dieci anni e una generazione di scrittori. Virginia è molto famosa. Il suo ultimo romanzo l’ha consacrata una delle autrici più innovative e apprezzate in Inghilterra. 
Stella la considera un mostro sacro, un pilastro della letteratura. Teme il suo giudizio tagliente, anche se Virginia le riconosce talento. 

Oltre a Virginia Woolf, Stella conoscerà molti scrittori famosi dell’epoca, continuando a pubblicare nuovi romanzi e poesie. Oltre alla passione per la scrittura, Stella è affascinata dall’arte e dal disegno, riuscendo a creare un legame speciale tra la scrittura e il disegno. 
La vita di Stella Benson viene raccontata tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta, percorrendo i suoi numerosi viaggi tra Londra, la California e la Cina. 

C’è uno strano potere nel silenzio, lo stesso piacere che si prova quando la musica finisce. Le parole esistono perché c’è il silenzio, è nell’assenza che le riconosciamo e diventano preziose. 
Senza silenzio, le parole non avrebbero valore.

La scrittrice e giornalista Francesca Cosentino con “Stella Benson. La cacciatrice di parole”, racconta la vita dell’importante scrittrice inglese, in modo unico e ricco di dettagli, tanto da rendere il lettore partecipe della storia. 
I temi trattati sono l’emancipazione femminile, i primi movimenti delle suffragette, il diritto di voto delle donne, il matrimonio, la figura della donna, la Grande Guerra, il grande amore, l’arte e la passione per la letteratura e la scrittura. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, unico, sensazionale, pieno di sinestesie e di elementi narrativi che rendono la storia poetica e strutturata molto bene. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alla scelta della scrittrice di raccontare la storia di Stella Benson, utilizzando più voci e punti di vista. 
Oltre ai personaggi, un ruolo centrale nella narrazione lo ricopre la passione per la scrittura, un sentimento profondo, capace di andare oltre il tempo, che scandiva tutte le giornate di Stella. 
Ringrazio la casa editrice Morellini e Sara Rattaro, per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di conoscere nel dettaglio la storia dell’importante scrittrice inglese Stella Benson. 
E voi avete mai letto i libri di Stella Benson? 
Conoscete la sua storia? 
Fatemelo sapere nei commenti, 
Buona lettura 📚📚!!

“Cambiare il finale. Tredici storie di libertà”

Titolo: Cambiare il finale 
Curatore: Sara Rattaro 
Collana: Fabbrica delle Storie 
Casa Editrice: Morellini Editore 
Pagine: 256
Data uscita: 11 Novembre 2023
Genere: Antologia di racconti 
Acquista: https://www.morellinieditore.it/scheda-libro/autori-vari/cambiare-il-finale-9791255270980-596482.html

<<Joan Clark?>>
Mi voltai. 
Sulla porta c’era un uomo alto e magro, con un volto delicato. Indossava un impermeabile grigio e aveva i capelli bagnati. Teneva in mano un distintivo della polizia. 
Guardai fuori dalla finestra, pioveva a dirotto e i soli rumori percepiti erano quelli del vento e del rullo delle ruote delle auto che sguazzavano nel fango. 
<<Si tratta di Alan?>> domandai. 
<<Mi dispiace.>>

Sara Rattaro- Joan Clark

Questo libro è la conclusione, di un corso di scrittura tenuto dalla scrittrice Sara Rattaro, che si focalizza sul tema della libertà. Bisogna riflettere molto sul significato della parola “libertà”, che quotidianamente diamo per scontato, perché siamo riusciti ad essere indipendenti e autonomi. 
Ma per comprendere a fondo il suo significato, bisogna pensare a tutte quelle persone che hanno combattuto nel passato, e che combattono ancora oggi per riuscire ad ottenere il diritto alla libertà. 
Questa antologia è l’insieme di tredici storie di libertà, ma anche di violenze e di resistenza, che subiscono tutte quelle donne per cercare di lottare per ottenere il diritto alla libertà di essere donna. 
Sono storie che iniziano dal passato, con Arminda la figlia di Doramas, il guerriero più valoroso e pericoloso, ma anche le grida di dolore di tutti gli abitanti di Pechino il giorno del 4 Giugno 1989, in cui un gruppo di giovani studenti era sceso in piazza per rivendicare la propria libertà, sacrificando la propria vita. 
Ma è anche la storia di donne che hanno amato un uomo violento, che ha soffocato la propria libertà, perdendo ogni diritto, anche quello di parlare. 
Avete mai pensato al significato della parola libertà? 
Quale è la prima parola, immagine che vi viene in mente? 

Questo libro è stato scritto da dodici scrittori emergenti: Maria Cristina Bombelli, Chiara Buoni, Emilia Covini, Marco Contrafatto, Alessandra D’Alessandro, Margherita Firpo, Marcella Manca, Cristiana Mantovani, Cristiana Melli, Antonella Miloro, Grazia Riggio e Federica Sportelli. 
L’ultima storia chiude il ciclo di racconti con Joan Clark, scritto dalla scrittrice Sara Rattaro. 
Il lettore si ritroverà a fare un salto nel passato, che gli permetterà di pensare all’importanza di essere liberi ogni singolo giorno. 
Il tema trattato è la libertà in tutte le sue sfaccettature e lo stile di scrittura è scorrevole, profondo e commuovente, in grado di entrare nel cuore e nell’anima del lettore.
I personaggi che vengono descritti in ogni racconto sono strutturati bene, in modo da far percepire al lettore il dolore, la lotta e la violenza che hanno dovuto affrontare per rivendicare la propria libertà. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere dei racconti profondi sulla libertà, ma anche a chi desidera fare un tuffo nel passato. 
Ringrazio la scrittrice Sara Rattaro e la casa editrice Morellini Editore, per avermi permesso di leggere il libro “Cambiare il finale”, che mi ha fatto riflettere sulla parola “libertà”, che troppo spesso diamo per scontata. 
Buona lettura 📚📚!!

“Sono venuta a prenderti” di Alessia Figini

Titolo: Sono venuta a prenderti
Autore: Alessia Figini 
Editore: Morellini Editore
Collana: Varianti
Data uscita: 1 Settembre 2023 
Pagine: 320
Genere: Romanzo contemporaneo
Acquista: https://www.amazon.it/Sono-venuta-prenderti-Alessia-Figini/dp/B0C11ZNK8Q

Avevamo escogitato un piccolo trucco perché potessi riconoscerlo subito: indossava sempre qualcosa di rosso, una sciarpa d’inverno, una felpa in primavera, una maglietta oppure un cappellino con la visiera d’estate. Quel segnale mi diceva: sono qui amore mio, sono venuto a prenderti.

La protagonista del libro si chiama Evelyne, una ragazza di ventitré anni molto insicura e fragile. Quando era bambina, aveva avuto la fortuna di avere un bellissimo rapporto con il proprio padre. Ma un giorno, suo padre abbandona lei, suo fratello Manuel e la madre, facendo emergere in Evelyne tutti i sensi di colpa e le insicurezze, che l’accompagneranno per tutto il periodo adolescenziale. 
Evelyne aveva sempre avuto un rapporto difficile e distaccato con la madre, ma con la scomparsa del padre era anche peggiorato. 
Evelyne è cresciuta con le sue insicurezze, creando una barriera, un muro tra lei e il resto del mondo, isolandosi dai suoi coetanei per non rimanere di nuovo ferita. 
Dentro di lei è ancora presente una ferita molto profonda, legata all’abbandono del padre e a volte cercava dei tratti del padre, nelle persone che incontrava. 

La solitudine nella quale cercavo conforto si era però rivelata un arma a doppio taglio: se da un lato mi preservava dalle delusioni di eventuali fallimenti nei rapporti interpersonali, dall’altra scavava indisturbata nell’animo, creando uno spazio vuoto e silenzioso dove il rumore dei miei ricordi aveva un’eco assordante.

Evelyne era stata ferita non solo dal padre, ma anche dalla sua migliore amica Chiara; da quel momento non era più riuscita ad avere un’amica al proprio fianco. Finché non si ritrova a dividere l’appartamento, con due ragazze molto stravaganti: Rossella e Tiziana.
Rossella e Tiziana riusciranno ad abbattere il muro di Evelyne, creando un bel rapporto d’amicizia. 
Il giorno dell’esame di diritto privato, Evelyne incontra un ragazzo di nome Omar, che si insinuerà nei suoi pensieri.
Per la prima volta Evelyne, non riesce ad arrestare i propri pensieri e decide di lasciarsi andare… ma il dolore della perdita del padre si insinua nella sua mente alla prima difficoltà e dovrà decidere che cosa fare, lasciarsi sopraffare dal dolore o vivere la propria vita? 

Quando avrei smesso di cercare papà nelle persone che incontravo? 
Quando avrei accettato il fatto che non sarebbe più tornato da me?

La scrittrice Alessia Figini dopo “La luce all’improvviso”, pubblica il suo secondo romanzo “Sono venuta a prenderti”, creando una storia profonda, in cui la protagonista cercherà di ricordare la propria infanzia e gli abbracci del padre. 
Il lettore si ritroverà a compiere un viaggio introspettivo, alla ricerca della propria bambina/o, che è presente in ognuno di noi. 
I temi trattati sono l’abbandono, il rapporto tra fratelli e genitori, l’omosessualità, la droga, le insicurezze, le fragilità, il passato, l’amicizia e l’amore. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, armonico e pieno di emozioni, in grado di far commuovere il lettore. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle abilità della scrittrice Alessia Figini di inserire molte descrizioni e stati d’animo dei personaggi. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono ritrovare la strada di casa, l’odore degli abbracci dei propri genitori. 
Ringrazio la casa editrice Morellini Editore, per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di immedesimarmi nella protagonista, tanto da percepire il dolore per l’abbandono del padre. 
Colgo l’occasione per congratularmi con la scrittrice, Alessia Figini per essere riuscita a raccontare una storia profonda, emozionante e ben costruita nei minimi dettagli. 
Come è stata la vostra infanzia? 
Che rapporto avete avuto con i vostri genitori e fratelli?
Fatemelo sapere nei commenti, 
Buona lettura 📚📚!!