“Tutti conoscono tutti” di Francesca Mautino

Titolo: Tutti conoscono tutti 
Autore: Francesca Mautino 
Casa Editrice: Longanesi 
Collana: La Gaja Scienza 
Data uscita: 8 Aprile 2025 
Genere: Romanzo giallo 
Pagine: 368 

Ma non a Torino. No, signori. Sembra che stiamo tutti qui a girare a vuoto. Tutti che conoscono tutti che conoscono tutti. Siamo intrappolati, ecco cosa siamo, e nemmeno ce ne rendiamo conto. 

In “Qualcuno che conoscevo” (Longanesi, 2024), il romanzo d’esordio di Francesca Mautino, abbiamo conosciuto e ci siamo affezionati alla protagonista Valentina Bronti. 
Valentina Bronti ha trentasette anni, è torinese, podcaster e madre di tre bellissime gemelle: Anna, Carlotta ed Emilia. Il rapporto con suo marito, Marco Ferrentini, si è rivelato un vero fallimento e Valentina, deve cercare di stare bene per sé stessa e per le sue bambine. 
“Tutti conoscono tutti” è il secondo libro con protagonista Valentina Bronti, se non avete letto il primo capitolo “Qualcuno che non conoscevo”, non preoccupatevi, perchè la scrittrice Francesca Mautino, cerca di contestualizzare e riassumere gli avvenimenti precedenti. 

<<L’hai mai visto Titanic?>> 

Mi risponde con un’espressione di stupore, un po’ come se gli avessi domandato se ogni tanto gli capita di bere dell’acqua. 
<<Ecco. Pensa al finale> continuo. <<E’ notte. Jack e Rose sono naufragati nel gelido Oceano Atlantico. La nave è affondata, le scialuppe si sono allontanate. Intorno a loro galleggiano i cadaveri. Trovano un pezzo di legno. Era una porta? In ogni caso, lì sopra in due non ci stanno. Allora lui si sacrifica, morendo di ipotermia. 
Cosa ci insegna questa storia?
Jack passa tre ore di film a dire a Rose che deve mollare la sua vita fasulla, scoprire la gioia della spontaneità, essere davvero sé stessa. Lei prima rifiuta, ma poi capisce che lui ha ragione: deve liberarsi al più presto delle costruzioni di un’esistenza che ha sempre odiato, così manda a quel paese la madre bigotta e il fidanzato tossico. […]
Jack muore perchè ha esaurito la sua funzione. Rose ha capito cosa non vuole più essere e cosa vuole diventare. E a quel punto Jack non serve più.

Il titolo “Tutti conoscono tutti” non è casuale, perchè la storia si svolge a Torino, la città in cui tutti conoscono tutti. La protagonista Valentina Bronti, ha imparato a vivere nell’incertezza e, dopo il successo ottenuto con il suo podcast investigativo, deve trovare delle informazioni su una nota Contessa Alberta caselli, sparita nel nulla nel 1992. 
Valentina, sta cercando da mesi qualche informazione sulla sparizione della contessa, senza ottenere nessun risultato. Ad aiutare Valentina, c’è Giovanna, l’ex poliziotta che ha avuto una relazione con Marco, il marito di Valentina. Il rapporto tra Valentina e Giovanna è molto particolare, i loro dialoghi e comportamenti, nel corso della storia si alterneranno da quelli lavorativi a quelli personali, mettendo in evidenza, quanto sia importante aiutarsi e sostenersi tra donne, nonostante le incomprensioni. 
Ma Valentina, è una donna molto intelligente e aveva già capito da tempo, che il matrimonio con Marco, era in crisi prima ancora che Giovanna si inserisse nelle loro vite. 
Marco è un giornalista e aveva lavorato insieme a Giovanna, per scrivere un articolo su Gemma Ferrero, una ragazza ritrovata senza vita. Ma l’indagine su questa ragazza, porterà alla luce un “finto colpevole” ovvero Michele Andreoli, che non riuscendo a sopportare le calunnie mediatiche si ammazza. Da allora, Marco, vive con il senso di colpa e teme di commettere un altro errore. 

Io e Marco siamo stati separati per due anni perché lui stava affrontando un trauma che negava di dover affrontare: il senso di colpa per aver forse contribuito con i suoi articoli alla morte di un’innocente accusato di omicidio. In seguito ci siamo riavvicinati per poi decidere di lasciarci. In verità sono stata io a decidere e lui, che non ama le discussioni, ha semplicemente acconsentito, ammettendo anche di provare qualcosa per Giovanna. E io le ho chiesto di lavorare con me. Per avere la possibilità di punirla, come sostiene Antonio?
O forse ha ragione Nadia: in questa città è inevitabile imbattersi nelle stesse persone, come se fossimo tutte pedine dello stesso gioco in scatola condannate a incontrarsi per sempre tra una casella e l’altra. 
Allora tanto vale allearsi, avevo pensato. 

Valentina e Marco, insieme alle loro figlie, si dirigono alla festa di Capodanno, organizzata dalla mamma di Carla, soprannominata dalla protagonista “Principessa Leia”, per l’incapacità di ricordare tutti i nomi dei genitori dei compagni di scuola delle gemelle. 
E sarà, proprio durante la festa di Capodanno, che Valentina dovrà fare i conti con i ricordi dolorosi del suo passato. Alla festa di Capodanno incontra Cristiana Landorni, la sua ex compagna di stanza ai tempi dell’università. Valentina e Cristiana, non sono mai andate molto d’accordo… ma un giorno, Cristiana aveva lasciato la camera senza nemmeno pagare l’affitto. 
Cristiana era amica di Mattia, il ragazzo che nel Marzo del 2006, è stato ritrovato annegato in un lago artificiale, dopo essere andato a un concerto con i suoi amici. 
E’ così che Valentina, si ritrova a scavare in un passato fatto di insicurezze, inganni, giochi crudeli e amicizie tradite. 

Ognuno è convinto della propria personale verità, ma la luce, oltre il groviglio di vite, credo che sia raggiungibile. Non devo pensare complicato, ecco cosa devo fare. La soluzione forse è semplice e a portata di mano. 

Un giorno, Valentina incontra una vecchia conoscenza, ovvero Davide Callieri, il migliore amico di Mattia, adesso autore di una serie true crime chiamata “Misteri risolti”. 
Incontrare Davide, non sarà semplice per Valentina perchè dovrà fare i contri con le proprie scelte e le loro conseguenze. 
Valentina, grazie all’aiuto prezioso di Giovanna, cercherà di fare luce sulla strana morte di Mattia: è davvero annegato nel lago artificiale? O qualcuno lo ha spinto?
Riusciranno a scoprire che cosa è accaduto a Mattia, quella sera?

I nostri visi sono vicini. Ha gli occhi verdi e i suoi occhi sono la cosa che più mi ha colpito, quando ci siamo conosciuti. Erano come un mare mosso dal vento. Se non ti ci immergi non è pericoloso.
E adesso mi sembra che l’acqua stia ribollendo. 
Qualcosa si muove. 

La scrittrice Francesca Mautino, dopo il successo del primo volume “Qualcuno che conoscevo” (Longanesi, 2024), pubblica “Tutti conoscono tutti”, con le nuove avventure e indagini di Valentina Bronti. Il lettore si affezionerà facilmente a Valentina, una donna e madre che cerca sempre di scoprire la verità, anche su stessa. Molte lettrici si identificheranno in lei, perchè è una donna molto realistica, che mostra le sue paure, le sue fragilità, come il timore di essere una madre sbagliata. 
Ma Valentina, sfida la vita e le sue insicurezze, sempre con il sorriso e umorismo. 
I temi trattati sono il matrimonio, i tradimenti, la maternità, l’amicizia, il sostegno tra donne, il giornalismo, lo stupro, il senso di colpa e l’amore.

Quando ho scoperto di essere incinta ero felice, ma più passavano i mesi più la felicità scemava sostituita da qualcos’altro. Ammettere che non sei al massimo della gioia, quando aspetti un bambino è un tabù. Quando ne aspetti tre è ancora peggio, perchè tutti squittiscono frasi tipo <<Tre? Devi essere felice il triplo!>>, come se l’intensità di un sentimento fosse una formula matematica. 

Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, avvincente, ricco di misteri e contemporaneamente divertente. 
I personaggi sono strutturati molto bene, grazie alle abilità della scrittrice di rendere ogni personaggio coinvolgente ed estremamente realistico, ad iniziare dalla protagonista Valentina. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano perdersi tra le strade di Torino, a chi desidera indagare insieme alla protagonista, su una morte misteriosa avvenuta diciassette anni prima. 
E’ un romanzo che si legge tutto d’un fiato, grazie alla bravura della scrittrice di usare uno stile sempre empatico ed ironico. 
Spero di leggere presto il continuo perchè mi sono affezionata a Valentina e alle sue simpaticissime gemelle. 
E voi, avete letto il primo volume? 
Vi piacciono i libri gialli, ma con la giusta dose di ironia?
Fatemelo sapere nei commenti!!
Buona lettura 📚📚!!

“Miss Be & Il fantasma dell’ambasciata” di Alessia Gazzola

Titolo: Miss Be & Il fantasma dell’ambasciata 
Autore: Alessia Gazzola 
Casa Editrice: Longanesi Editore 
Collana: La Gaja Scienza 
Edizione: 3 
Data uscita: 18 Marzo 2025 
Pagine: 272 
Genere: Romanzo giallo 

<<C’è un fantasma che infesta l’ambasciata, lo sanno tutti!>>
<<E’ la prima volta che ne sento parlare! Che storia c’è dietro?>> incalzò quindi Beatrice, che aveva una certa inclinazione verso le storie gotiche (non a caso divorava i romanzi di Carolina Invernizio). 
<<Una storia tristissima, come tutte le storie di fantasmi>> rispose Emily, con aria cospiratoria. 
<<E’ il fantasma di Lady Mary Ingham. Era la figlia di un ricchissimo mercante di zucchero ed era arrivata da un’isola lontana per sposare un conte. Viveva lì, in quelle stesse stanze dove voi adesso lavorate.>>
A Beatrice venne da rispondere: <<Da me non si è mai fatta vedere!>> 
<<Il conte l’aveva fatta internare perchè lei diceva di vedere i fantasmi… Ma poi dovette riprenderla a casa perchè nel frattempo era rimasta incinta. Morì di parto in una notte da lupi, maledicendo il conte e tutta la sua stirpe da quel momento>> concluse la ragazza, abbassando la voce con tono teatrale, <<Lady Ingham infesta il palazzo, tetra e spaventosa come i fantasmi che l’avevano perseguita per tutta la vita.>>

Nel primo volume “Miss Be & Il cadavere in biblioteca”, abbiamo conosciuto la protagonista Beatrice Bernabò, una ragazza d’origini italiane, trasferita insieme alla sua famiglia a Londra, per il nuovo incarico del padre Leonida Bernabò, presso l’Università. 
Beatrice è una ragazza molto intelligente, che in ogni volume si ritrova a risolvere un caso d’omicidio o un furto, insieme all’ispettore capo di Scotland Yard, Archer Blackburn. 
Nel secondo volume “Miss Be & Il principe d’inverno”, la protagonista Beatrice Bernabò, si è ritrovata a trascorrere il Natale del 1924 ad Alconbury Hall, la residenza della famiglia dei Lennox. Il lettore, ha avuto modo di conoscere meglio alcuni personaggi, come Lady Millicent Carmichael, ma anche Julian e tanti altri. In particolare, in ogni volume, il lettore assiste a una vera evoluzione della protagonista, che la porterà a emanciparsi. 
Se non hai ancora letto i volumi precedenti di questa bellissima serie ambientata a Londra, tra il 1924 e il 1925, puoi recuperare qui le recensioni: 

– Recensione primo volume “Miss Be & Il cadavere in biblioteca” : https://deborahcarraro97.com/2024/12/20/miss-be-il-cadavere-in-biblioteca-di-alessia-gazzola

-Recensione secondo volume “Miss Be & Il principe d’inverno”: https://deborahcarraro97.com/2025/05/21/miss-be-il-principe-dinverno-di-alessia-gazzola/

La narrazione del terzo volume, si svolge dopo due mesi da “Miss Be & Il principe d’inverno”. 
Nel terzo volume “Miss Be & Il fantasma dell’ambasciata”, la protagonista Beatrice Bernabò è costretta, su insistenza del padre, a lavorare come segretaria all’ambasciata italiana. 
Dopo il suo soggiorno tormentato ad Alconbury Hall, Leonida Bernabò era stato chiaro: Beatrice non avrebbe più dovuto avere nessun rapporto ambiguo con l’undicesimo visconte di Wartmore, Julian Lennox. Beatrice, ormai, era consapevole che Julian avrebbe sposato Lady Octavia Charteris, ma non è sempre così facile reprimere il proprio cuore. 
Beatrice Bernabò, ogni mattina prende due omnibus per arrivare a Grosvenor Square, dove si trova l’ambasciata d’Italia in Gran Bretagna. In ambasciata, Beatrice svolge diverse mansioni: da quelle di segreteria ad organizzare eventi prestigiosi, come il ricevimento in onore di una delegazione proveniente da Firenze, la città natia dei Bernabò. 
Il padre Leonida Bernabò, aveva deciso di lasciare l’Italia insieme alle sue figlie, Clara, Beatrice e Lucilla, per allontanarsi dalla situazione politica, sempre più pericolosa a causa del fascismo. Per questo motivo, il signor Bernabò aveva accettato l’incarico come professore d’Italianista a Londra. 
A Londra, i Bernabò si erano integrati molto bene con il clima cittadino, soprattutto Beatrice che nel tempo libero si dedicava a creare dei bellissimi paralumi. 
Ed è proprio da Firenze, che arrivano due membri del comitato scientifico degli Uffizi, di nome Laurent Drago e Sara Ordovàs, una bravissima archeologa italiana. 
Oltre ai due membri del comitato scientifico, l’ambasciata è in fibrillazione per accogliere Edoardo Verduno Conti, il figlio dell’ambasciatore Gianandrea (nonché un carissimo amico di Leonida Bernabò) e la sua fidanzata Elisa Cavaciocchi, accompagnata dalla madre Amelia Cavaciocchi. 

A Beatrice sembrò una precisazione intimidatoria, il che contrastava con il viso dai tratti ancora infantili che caratterizzava Edoardo. Era stato un ragazzo avvenente ma lei dubitava che potesse mantenersi tale, perchè sarebbe stato un uomo con il volto da bambino. 
<<Elisa disegna da quando era piccola>> lo rintuzzò Amelia. 
<<Non erano disegni poi così belli>> disse infine la signorina Cavaciocchi, sbrigativa. 
<<Possiamo ammetterlo>> soggiunse Edoardo, ridendo come se avesse appena fatto una battuta di spirito, ma con lui rise solo Margherita. 
<<E’ un sollievo che tu abbia smesso, tesoro.>> 
Per un attimo, Beatrice si mise nei panni di Elisa e la compianse: a lei, non sarebbe piaciuto sentire gli altri parlare in quei termini di qualcosa che la appassionava. Come dei suoi paralumi, per esempio. Doveva essere deprimente venir sminuita da un fidanzato che metteva bocca nei suoi affari privati. Non la invidiava affatto, e anzi, abbe ancora più a cuore la propria libertà.

Beatrice e le sue sorelle, non hanno mai avuto modo di trascorrere molto tempo con Edoardo, nonostante la forte amicizia tra le due famiglie, perchè l’ambasciatore Gianandrea e sua moglie Margherita, temevano che potesse sorgere un sentimento più forte, rispetto a una semplice amicizia. 
Beatrice era molto brava a svolgere i suoi compiti in ambasciata, grazie al suo carattere espansivo e solare andava d’accordo con tutto il personale, ad eccezione del consigliere di delegazione Ettore Amerighi. Ettore Amerighi è un uomo che ha un carattere molto scontroso e difficile, soprattutto con Beatrice. 
Un giorno, mentre Beatrice si stava recando in ambasciata, aveva incontrato sull’omnibus Emily Jenkis, una cameriera dell’ambasciata che le aveva raccontato la storia del fantasma dell’ambasciata. 
Secondo la storia, in ambasciata, vi era il fantasma di Lady Mary Ingham, che poco prima di morire di parto, aveva lanciato una maledizione a suo marito, il conte e alla sua stirpe. 
Ma Beatrice, non ha mai creduto ai fantasmi… ma all’improvviso in ambasciata, si verificano degli strani avvenimenti. 
Rumori improvvisi, presenze inquietanti, sussurri nel buio, urla e biancheria intima sporca di sangue… questi sono alcuni dei fenomeni strani e spaventosi che si verificano di giorno e di notte nelle mura dell’ambasciata. 
Che ci sia, veramente un fantasma in ambasciata? 
Ma come è possibile? 

Tuttavia, la situazione in ambasciata peggiora, perchè qualcuno ha inserito una bomba. E’ così che entra in scena, l’amatissimo Ispettore Archer Blackburn, che rincontrerà la vecchia e intrigante conoscenza di Miss Bernabò. 
Ma esiste davvero il fantasma dell’ambasciata? 
O è all’opera qualche forza di natura ben più concreta e minacciosa? 
Contrariamente a quanto avrebbe auspicato Leonida Bernabò, sarà proprio sua figlia Beatrice a risolvere questa complicata situazione. 
E chissà, se Beatrice riuscirà a scoprire la verità e a fare pace con il proprio cuore? 

La libertà è la cosa più preziosa che possiedo. 
Non la sacrificherò mai. 

La scrittrice Alessia Gazzola, autrice di numerosi libri di successo da cui sono tratte le serie televisive dell’Allieva e di Costanza Macallè, torna in libreria con una nuova brillante protagonista femminile, di nome Beatrice Bernabò. 
“Miss Be & Il fantasma dell’ambasciata” è il terzo volume di questa bellissima serie, ambientata a Londra tra il 1924/1925. 
I temi trattati sono il fascismo, l’emancipazione femminile, la libertà, i pregiudizi, i fantasmi, l’amicizia, il ruolo delle donne nella società, l’arte, le passioni, i pregiudizi e l’amore. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, divertente, emozionante e pieno di suspence, il lettore cercherà di capire insieme alla protagonista e ai personaggi coinvolti, se veramente l’ambasciata è infestata dagli spettri. 
I protagonisti sono strutturati molto bene, grazie alle ampie descrizioni fisiche e psicologiche, inserite dalla scrittrice. In questo terzo volume, il lettore ha modo di conoscere dei nuovi personaggi da Edoardo Verduno Conti e la sua fidanzata Elisa Cavaciocchi a Federico Scandiani, giunto a Londra, ospite dai Bernabò per perfezionare gli studi in medicina.
In questo volume, mi sono affezionata particolarmente a Clara, la sorella maggiore di Beatrice e Lucilla. Clara è sempre stata la sorella “perfetta”, colei che non ha mai commesso un errore, ma in questo terzo volume, mostrerà al lettore le proprie fragilità e i propri sentimenti. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro ricco di colpi di scena, perfetto per chi adora Jane Austen e Agatha Christie perchè la scrittrice Alessia Gazzola, grazie alla sua maestria, riesce a intrecciare due generi: il rosa e il giallo. 
L’ambasciatore italiano a Londra è lieto di invitarvi al suo ricevimento d’onore… per l’occasione vestitevi elegantemente e godetevi gli intrighi amorosi, misteriosi intrecci nobiliari… ma state attenti al fantasma!! 
E vi ricordo, che il 18 Novembre uscirà il quarto volume di Miss Be, ovvero “Miss Be & Il giardino avvelenato”. Chissà, quali saranno le nuove avventure di Miss Be? 
Non ci resta che attendere il 18 Novembre per scoprirle!!
Buona lettura 📚📚!!

“Miss Be & Il Principe d’inverno” di Alessia Gazzola

Titolo: Miss Be & Il Principe d’inverno
Autore: Alessia Gazzola 
Casa Editrice: Longanesi Editore 
Collana: La Gaja Scienza 
Edizione: 2 
Data uscita: 14 Gennaio 2025 
Pagine: 256 
Genere: Romanzo giallo 

Ma poi lo vide sfilarsi i guanti, prima l’uno, poi l’altro, e lasciarli cadere dove capitava. Le strinse la nuca e con il pollice le sfiorò la guancia, con un tocco dolce come era inimmaginabile che lui potesse essere e come se lei non avesse nessuna cicatrice. 
<<Non dirmi che non la vedi.>>
<<Non più. Io vedo te.>>
<<Lo dici per pietà.>>
<<Pietà?>> ripetè lui sorridendo. 
Beatrice, che per un attimo lo aveva ritrovato, non era disposta a perderlo. <<Dimostramelo.>>

Nel primo volume “Miss Be & Il cadavere in biblioteca”, abbiamo conosciuto la protagonista Beatrice Bernabò, una ragazza d’origini italiane, trasferita a Londra per il nuovo incarico del padre, Leonida Bernabò presso l’Università. 
Ci siamo affezionati alla protagonista Beatrice, alla sua intelligenza e alla sua arguzia, con cui cerca di risolvere i gialli di cui si ritrova sempre in mezzo. 
Preparatevi a tornare nel mondo patinato dell’aristocrazia britannica, con nuovi misteri da risolvere e triangoli amorosi passionali e intriganti!!

Se non hai ancora letto la recensione del primo volume “Miss Be & Il cadavere in biblioteca”, puoi recuperarla qui: https://deborahcarraro97.com/2024/12/20/miss-be-il-cadavere-in-biblioteca-di-alessia-gazzola/

Il secondo episodio delle avventure di Beatrice Bernabò “Miss Be & Il principe d’inverno”, è ambientato nel dicembre del 1924, nel Derbyshire. Beatrice si ritrova a passare il Natale ad Alconbury Hall, insieme alla sorella minore di nove anni Lucilla.
Alconbury Hall è un luogo magico, è la residenza di campagna della nobile famiglia dei Lennox. 
Come mai Beatrice, si trova ad Alconbury Hall?
Lord Julian Lennox, l’undicesimo visconte dei Warthmore, aveva suggerito alla zia Lady Millicent Carmichael, di assumere Beatrice Bernabò, come sua assistente personale. La zia di Julian è una donna molto altolocata, stravagante che per combattere il freddo, alle quattro del pomeriggio beve lo sherry Flip, un cocktail segreto composto “da una base di sherry, sciroppo di zucchero e uovo con una spolverata di noce moscata.” 
La zia ha un legame molto stretto con suo nipote Julian e, decide di accettare il suo suggerimento e assume Miss Bernabò. 
Beatrice, si ritrova a trascrivere le memorie scandalose di Lady Millicent Carmichael, che si era messa in testa di pubblicare le sue memorie in forma anonima “per far passare un brutto quarto d’ora a qualcuno”. 
A Beatrice piaceva trascrivere gli aneddoti di Lady Millicent, che trovava divertenti e sconcertanti allo stesso tempo. 

Lady Millicent Carmichael, che l’aveva assunta in qualità di segretaria personale, sembrava del tutto immune alla colata di gioviale melassa che accompagnava l’atmosfera natalizia. Mostrava tenerezza solo nei confronti di Fanny, una scimmietta brutta come la fame che suo nipote Julian le aveva portato dall’India sei mesi prima. Lady Carmichael aveva chiaramente un debole per lui. 
All’atto pratico Beatrice era incaricata di trascrivere le sue memorie, che la nobildonna intendeva pubblicare in forma anonima […] e che Beatrice trovava sconcertanti ma anche vagamente divertenti, perchè Milady le narrava con una certa incurante perfidia. 

E poi, Beatrice, quando non doveva svolgere il suo lavoro, si godeva l’atmosfera natalizia di Alconbury Hall, con i cammini accesi e scoppiettanti, oltre a partecipare alle cene eleganti che si tenevano nel palazzo. 
E’ così che Beatrice, conoscerà Alexander Aliankov, principe russo esule dopo la Rivoluzione d’Inverno, nonché cugino di Julian. Il principe Alexander è un uomo molto affascinante, ma ha sempre un atteggiamento triste e cupo, proprio come un principe d’inverno. 
Oltre al principe Alexander, Beatrice conoscerà tante altre persone importanti, come Neville Harclay, generale dell’esercito di Sua Maestà in congedo, che desidera sposare Lady Octavia Charteris, la figlia minore del conte di Durrington. 

Da quando, appena arrivato, Neville le aveva annunciato le sue intenzioni con la figlia del conte di Durrington, lei non faceva che tormentarsi cercando soluzioni per impedire quel matrimonio senza però doversi intromettere in prima persona. Ecco, la soluzione era davanti a lei incarnata da suo nipote. 
Julian era morbosamente legato a Octavia: bastava lasciar fare a lui il lavoro e presto lei per prima ne avrebbe goduto i frutti. Peraltro Alconbury aveva bisogno dei soldi di Octavia, quindi insomma, tutto le sembrava lineare, ma con un’unica incognita: Miss Bernabò. 
E se Julian avesse mollato la presa su Octavia proprio perché aveva un debole per la ragazza? 
Raccomandargliela per pura carità non era da lui. 
Julian aveva sempre un secondo fine, era così anche da bambino. 

Nel primo volume, abbiamo imparato a conoscere Lady Octavia, fidanzata con Alastair, il fratello maggiore di Julian. Julian e Lady Octavia hanno un bellissimo rapporto d’amicizia, e il visconte, è disposto a qualsiasi cosa, pur di salvarla, anche a rinnegare i sentimenti che prova per Miss Bernabò. 
Ancora una volta, Beatrice si ritroverà a dover ascoltare il suo cuore, che sembra provare qualcosa per Julian. Mentre Beatrice cerca di capire i suoi sentimenti per il visconte, avverte delle strane tensioni ad Alconbury Hall, tensioni che aumenteranno giorno dopo giorno. 
La zia Millicent non trova più il suo prezioso anello… ma chi può averlo rubato? 

<<Non c’è nessun ladro. E’ l’isteria di mia zia.>> 
<<Però l’anello non si trova più, e questo è un fatto.>>
<<Non era successo anche a voi, con la vostra spilla? L’avete cercata per giorni e poi è riapparsa per miracolo, no? […] >>
<<Ma io alla scomparsa della mia spilla avevo dato un significato simbolico. Glielo do ancora, per questo la porto sempre.>> […]
<<Non è Kit che tengo vicino a me>> confessò infine Beatrice, con la voce tremante, decidendo di riprovare a parlargli a cuore aperto. Fino a poco tempo prima, funzionava. 
<<E’ il dispiacere che mi ha dato. Per non dimenticarmene mai. Per non cascarci di nuovo, con nessuno. Questo è il significato. >>
Julian la scrutò intensamente, ma era impossibile leggergli dentro. 
<<Bee, io non… io non lo renderò necessario>> sussurrò chinandosi appena su di lei, e quel sussurro per un attimo la fece vibrare. 

E’ così che rientra in scena, l’ispettore di Scotland Yard, Archer Blackburn, che cercherà di scoprire chi ha rubato l’anello della zia Millicent. 
Ma il furto dell’anello è soltanto l’inizio, la protagonista Beatrice Bernabò, ancora una volta dovrà cercare di risolvere un mistero, un mistero che ruota intorno ad Alconbury Hall. 
Riusciranno Beatrice e l’Ispettore Archer, a scoprire chi ha rubato l’anello? 
Che cosa accadrà tra Beatrice e Julian?

Baciarlo era sbagliato ma era anche l’unica cosa al mondo che sentiva di volere e, quando in effetti lui si chinò per sfiorarle le labbra, stabilì che non voleva altro. 
Mentre lei gli affondava una mano tra i capelli, che erano soffici e puliti, lui prese a baciarle il collo, con tanto impeto che la lasciò arrossata. […]

La scrittrice Alessia Gazzola dopo l’incredibile successo del primo volume “Miss Be & Il cadavere in biblioteca”, torna in libreria con le nuove avventure di Beatrice Bernabò in “Miss Be & Il principe d’inverno”. Il lettore si ritroverà a vivere l’atmosfera natalizia e il freddo pungente della campagna inglese, nella bellissima residenza dei Lennox. E tra furti, tra battute di caccia alla volpe e sparizioni misteriose, il lettore cercherà di risolvere il mistero insieme alla protagonista. 
I temi trattati sono le atmosfere British, il fascismo, l’aristocrazia britannica, la gravidanza, le cicatrici, il rapporto tra sorelle, la società, l’amicizia, le ambizioni, il rapporto tra genitori, la libertà, il ruolo delle donne nella società e l’amore. 

E soprattutto, stava fissando la cicatrice sulla guancia che Beatrice aveva da quando era bambina, il rattoppo di un chirurgo che aveva bisogno di fare ancora un po’ di pratica. Era finita contro lo stipite di una porta mentre lei e sua sorella Clara giocavano a inseguirsi per tutta la casa e quella cicatrice era il suo punto debole. […]
Beatrice le fece un cenno di saluto, benché si amareggiasse sempre contro chi fissava la cicatrice, perchè lo trovava un gesto privo di tatto che senza motivo, e per pura indifferente crudeltà, la spogliava di uno strato di sicurezza interiore. Lei non aveva modo di coprire, doveva esibirla al mondo, contando sull’aver imparato a conviverci ma un po’ di discrezione altrui era gradita.

Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, magistrale, divertente ed emozionante, ricco di descrizioni sui personaggi e ambientazioni storiche descritte nei attentamente. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alla bravura inconfondibile della scrittrice Alessia Gazzola, che dona al lettore ogni volta, una nuova protagonista brillante, un po’ fuori dagli schemi, di cui è impossibile non affezionarsi. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono immergersi in un giallo originale, diverso dal solito, ambientato nella suggestiva cornice inglese del 1924 ad Alconbury Hall, con un nuovo mistero, un nuovo giallo da risolvere insieme alla protagonista Beatrice Bernabò. 
Consiglio questo libro anche a tutte/i coloro che desiderano una lettura frizzante, spensierata, incantevole e romantica. 
Buona lettura 📚📚!!

“Miss Be & Il cadavere in biblioteca” di Alessia Gazzola

Titolo: Miss Be & Il cadavere in biblioteca 
Autore: Alessia Gazzola 
Collana: La Gaja scienza 
Edizione: 3 
Data uscita: 19 Novembre 2024 
Pagine: 256 
Genere: Romanzo giallo

Kit le prese la mano e senza nemmeno chiederle il permesso lo sganciò. E sebbene l’avesse indossato per così poco tempo, lei sentì il polso denudato. 
<<Lascia che me ne occupi io, ti prego>> le disse con gentilezza.
Beatrice si commosse: com’era premuroso. 
<<Piuttosto…>> aggiunse lui, con un tono di voce molto persuasivo. <<Comincia a pensare a una scusa per vederci domani, Bee>> 
La chiamava così quando nessuno li ascoltava.

Il libro è ambientato a Londra nel 1924, al risveglio dall’incubo della Prima Guerra Mondiale. 
La protagonista del libro è una ragazza di origini italiane di vent’anni, di nome Beatrice Bernabò, soprannominata “Miss Be”. Suo padre, Leonida Bernabò, decise di trasferirsi insieme alle sue figlie (Clara, Beatrice e Lucilla), da Firenze a Londra, in quanto docente di Italianistica all’Università, godendo della protezione dell’ambasciatore italiano nel Regno Unito. 
E’ così che inizia un nuovo capitolo, una nuova vita per la famiglia Bernabò nel suolo inglese. 
I Bernabò appena arrivati a Londra, entrarono nelle grazie di una famiglia nobile: gli Ashbury. 
Mrs Ashbury è una nobile dirimpettaia, rimasta vedova e madre dell’affascinante Christopher Ashbury, soprannominato da tutti come “Kit”. Mrs Ashbury era nota e conosciuta da tutti per le sue cene eleganti, a cui partecipavano molti ospiti illustri.
Beatrice Bernabò veniva sempre invitata a queste cene, godendo della protezione e dell’amicizia della padrona di casa. 
Ed è proprio durante una cena a cui partecipò Beatrice, che ritrovarono in biblioteca, il cadavere di un uomo di nome James Carter Lacy.
Beatrice si ritrovò in mezzo a un giallo che è al contempo un triangolo amoroso, dove da un lato c’è l’affascinante Christopher Ashbury e dall’altro l’ammaliante Julian Lennox, l’undicesimo visconte di Warthmore, che indossa sempre delle vestaglie imbarazzanti. 
Ma chi è il colpevole?
Beatrice cercherà di scoprire il colpevole, lasciandosi guidare dall’istinto, dalla determinazione e dal cuore.
L’ispettore capo di Scotland Yard Archer Blackburn, dovrà risolvere un complicato caso d’omicidio… ma potrà contare sulle doti investigative di Beatrice. 
Chi ha ucciso James Carter Lacy? Perchè?
Di chi è innamorata Beatrice?

Sarebbe bello poter sapere, poter prevedere che ruolo assumerà chi si presenta nella nostra vita. Ma non si può. E quando qualcuno ci delude, possiamo solo dire: Addio, ti lascio andare. Grazie per il tratto di strada percorso insieme.

La scrittrice Alessia Gazzola di numerosi libri di successo, come la serie dell’Allieva (“Un segreto non è per sempre”, “Sindrome da cuore in sospeso”, “Le ossa della principessa”, “Una lunga estate crudele”, “Un po’ di follia in primavera”, “Arabesque”, “Il ladro gentiluomo” e “La ragazza del collegio”) e la trilogia incentrata sulla paleopatologa Costanza Macallè (“Questione di Costanza”, “Costanza e buoni propositi” e “La Costanza è un’eccezione”), pubblica “Miss Be & Il cadavere in biblioteca”, ambientando la storia a Londra dopo la Prima Guerra Mondiale e raccontando il mondo patinato e decadente dell’aristocrazia britannica, protagonista di un caso d’omicidio. 
“Miss Be & Il cadavere in biblioteca” è l’unione di molti protagonisti letterari da Agatha Christie a Downton Abbey, ma anche dai romanzi di Frances Hodgson Burnett fino a Bridgerton, cui la scrittrice Alessia Gazzola ha aggiunto il suo inconfondibile stile.
I temi trattati sono il fascismo, la Prima Guerra Mondiale, l’aristocrazia britannica, il rapporto fra sorelle, la morte, le ambizioni, la società, l’amicizia, la libertà, il ruolo delle donne nella società e l’amore. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, magistrale ed emozionante, ricco di descrizioni sui personaggi e sui luoghi in cui è ambientata la storia. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie al tocco inconfondibile della scrittrice Alessia Gazzola.
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono immergersi in un giallo originale e diverso dal solito, ambientato nella bellissima cornice inglese nel 1924. 
Consiglio questo libro anche a tutte/i coloro che desiderano una lettura frizzante, spensierata, incantevole e romantica. 
La prossima avventura di Beatrice Bernabò uscirà a Gennaio 2025, “Miss Be & Il principe d’inverno”. Non vedo l’ora di scoprire che cosa accadrà!! 
Buona lettura 📚📚!!

“Una piccola formalità” di Alessia Gazzola

Titolo: Una piccola formalità 
Autore: Alessia Gazzola
Casa Editrice: Longanesi 
Collana: La Gaja scienza 
Data uscita: 29 Agosto 2023
Pagine: 304
Genere: Romanzo contemporaneo 
Acquista: https://www.amazon.it/Una-piccola-formalità-Alessia-Gazzola-ebook/dp/B0C8167126?ref_=ast_author_mpb

In me vive una giornalista, comunque. La curiosità è la mia seconda pelle. 
E si prova una sensazione strana a ricevere un pacco sorpresa, una sottile eccitazione. Mio padre ha liquidato la cosa sotto la spinta di una componente affettiva, e vuole che faccia altrettanto. Ma io quella componente affettiva non ce l’ho, non potrei averla verso uno zio che di fatto non ho mai veramente conosciuto. 
E c’è qualcosa che comunque mi intriga nella risolutezza con cui mio padre vuole lasciarsi alle spalle la faccenda. 
Perché si è sempre evitato di parlare di questo zio, confinandolo ai margini delle nostre vite come un fantasma?

La protagonista del libro si chiama Rachele Bragranza, vive a Milano e scrive per una rivista di moda che si chiama “Chic&Glam”. Lo zio Massimo è morto e le ha lasciato un’eredità, di cui non conosce con esattezza le cifre e/o gli immobili. Suo padre, desidera che Rachele rifiuti l’eredità a scatola chiusa, ma in Rachele è racchiuso lo spirito e la curiosità da giornalista, che la porta a interrogarsi e informarmi su questa “strana” eredità. 
Dato che Rachele non conosce le materie giuridiche, si rivolge a un suo vecchio compagno di classe del liceo, di cui aveva un basso giudizio e stima, di nome Manfredi Malacarne. 
Manfredi anche se adesso ha trent’anni, continua ad essere un uomo molto affascinante, che esercita la sua professione da notaio in maniera impeccabile. Rachele rimane molto stupita dall’atteggiamento e dal fascino di Manfredi, che decide di aiutarla a risolvere il mistero dell’eredità. 
Manfredi, oltre ad aiutarla con l’eredità, farà capire a Rachele il significato di essere libera, di godersi ogni sensazione, emozione, soprattutto adesso che si è lasciata con Alessio. 
Rachele e Alessio erano fidanzati dai tempi del liceo, ma il loro rapporto era sempre stato molto strano, unito dall’amicizia. Rachele dovrà fare i conti con la verità, riuscendo a scoprire una parte di sé che non conosceva, pur rimanendo molto legata ad Alessio. 
Rachele scoprirà che dietro a una formalità, come l’eredità dello zio, si nascondono molti sbagli e il passato della sua famiglia. Lo zio Massimo a modo suo, avendo commesso molti sbagli, quando capisce che sta per morire cerca di recuperare tutti i suoi errori, anche quelli degli altri. 
Rachele accetterà l’eredità dello zio Massimo? 
Che cosa erediterà? 
Che cosa nasconde l’eredità? 

La scrittrice Alessia Gazzola con “Una piccola formalità”, ha creato una nuova protagonista di nome Rachele, che scoprirà i segreti della sua famiglia. Il lettore si ritroverà ad indagare insieme alla protagonista, rimanendo avvolto nel mistero e nella storia. 
I temi trattati sono i rapporti famigliari, i segreti, l’amore, i titoli nobiliari, l’amicizia, la passione, la delusione, il giornalismo, la moda, l’eredità e la speranza. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, fluido, arricchito da alcuni flashback che permettono di rendere la storia più movimentata e di conoscere il passato dei protagonisti. 
I protagonisti sono strutturati bene, grazie alla bravura della scrittrice Alessia Gazzola di descrivere nei minimi dettagli i sentimenti dei personaggi, inserendo anche il loro lato psicologico. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono una storia piena di mistero, ma anche d’amore e di strani rapporti famigliari. Consiglio questo libro a tutte/i coloro che conoscono lo stile unico della scrittrice, perché le sue protagoniste sono molto simpatiche e descritte bene. 
Il lettore imparerà a conoscere la protagonista Rachele, una ragazza dal cuore d’oro, molto coraggiosa e determinata, che vuole trovare un’amore che la travolga. 
Ringrazio la Casa Editrice Longanesi per avermi inviato la copia digitale del libro, è sempre un onore poter collaborare con una casa editrice seria e affidabile come la vostra. 
Buona lettura 📚!!

“Che male c’è” di Marco Giangrande

Titolo: Che male c’è
Autore: Marco Giangrande
Editore: Longanesi 
Collana: La Gaja scienza
Data uscita: 13 Settembre 2022
Pagine: 304
Genere: Romanzo contemporaneo 
Acquista: https://www.amazon.it/Che-male-cè-Marco-Giangrande/dp/8830459240/ref=asc_df_8830459240/?tag=googshopit-21&linkCode=df0&hvadid=610969455831&hvpos=&hvnetw=g&hvrand=16237049927066240518&hvpone=&hvptwo=&hvqmt=&hvdev=c&hvdvcmdl=&hvlocint=&hvlocphy=1008337&hvtargid=pla-1924832019032&psc=1

Io mi sentii tradito dall’amore, da quel sentimento che evidentemente aveva deciso di evitare accuratamente il mio cuore, lasciandolo come una casa pronta, elegante, accogliente, ma desolatamente vuota.

Il libro è ambientato negli anni Ottanta, il protagonista si chiama Francesco Giuliani, ma tutti i suoi amici lo chiamano “Zez”, da “Zezo” che tradotto letteralmente dal napoletano significa “cascamorto della gentilezza un po’ mielosa”. La sua famiglia è borghese, la mamma Marisa è una donna molto dolce, cattolica e appassionata di cucina, sposata con Luigi, un uomo molto determinato e che voleva il meglio per i suoi due figli: Zez e suo fratello Carlo. 
Carlo è sempre stato il figlio perfetto, con ottimi voti e il padre ne è sempre stato orgoglioso. Ma Zez non era come il fratello, amava giocare a calcio con i suoi amici, che hanno reso la sua adolescenza unica, riuscendo a salvaguardarlo dalla sua profonda timidezza e dalla paura di essere sbagliato.
“Gli amici quelli veri, puoi non vederli per anni, ma quando ci si rincontra il filo si riannoda immediatamente ed esattamente nel punto in cui si era interrotto. 
Potenza dell’amicizia.”
La paura di essere sbagliato, aumentava giorno dopo giorno, soprattutto quando il padre lo fece iscrivere all’Università Federico II nella facoltà di Economia e Commercio. Il padre, era convinto che al termine del percorso universitario, avrebbe garantito al figlio di ottenere un buon lavoro. 
Ma a Zez non piacciono molto le materie scientifiche, e si ritrova pieno di dubbi e di tormenti su sé stesso. Conosce delle ragazze, ma ognuna si rivela inadeguata, sbagliata, come se lui non fosse degno di provare l’amore con la A maiuscola. Decide di andare via da Napoli, dalla sicurezza economica del padre e della sua famiglia.
Si trasferisce in una città lontano anche dai suoi amici, che per lui erano sempre stati un porto sicuro. 
Nella. nuova città inizierà a conoscere nuovi personaggi, anche un po’ strani, si ritroverà in contesti assurdi e in relazioni complicate. Ma il lavoro gli permetterà di andare anche a Parigi, di capire l’affetto profondo del padre Luigi. 
Zez riuscirà a trovare l’amore? Riuscirà a fare pace con i suoi tormenti?


Lo scrittore Marco Giangrande esordisce con “Che male c’è”, racconta il periodo di transizione dall’adolescenza all’età adulta negli anni ’80, riuscendo a catturare il cuore del lettore. 
I temi trattati sono l’amore, le amicizie, i viaggi, i tormenti interiori, il rapporto con il padre, le gioie e anche i sogni, che permettono a Zez di cercare la propria felicità. 
Lo stile di scrittura è semplice, leggero, piacevole con alcune parole in dialetto napoletano, che riescono a far sorridere il lettore.
Lo scrittore Marco Giangrande ha ripreso il tema dell’adolescenza, in una veste nuova, fatta di spalline, di Timberland, degli zaini Invicta e delle 50 Special, quando ancora i social non esistevano, riuscendo a catapultare negli anni ’80 il lettore.
I personaggi sono strutturati bene, che si congiungono perfettamente alla narrazione. I personaggi che ho amato di più sono Zez, un ragazzo insicuro, ma che a poco a poco riesce a farsi notare per la sua intelligenza, simpatia e sensibilità; ma anche donna Marisa, con le sue preoccupazioni per il figlio e per la sua arte culinaria, per questo custodisce un posto speciale nel mio cuore.
Il lettore si ritroverà ad immaginare ogni situazione raccontata, sorridendo e riflettendo in alcuni momenti.
Consiglio assolutamente questo libro, a tutti coloro che vogliono leggere un libro spensierato, piacevole e che è in grado di far rivivere l’adolescenza. 
Ringrazio la Casa Editrice Longanesi, per avermi inviato il libro di Marco Giangrande, che mi ha permesso di immergermi negli anni ’80, riuscendo a farmi divertire e riflettere, durante la lettura.
Buona lettura 📚!!

“Ci sono mani che odorano di buono” di Sara Gambazza

Titolo: Ci sono mani che odorano di buono
Autore: Sara Gambazza
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja scienza 
Edizione: 2
Data uscita: 10 Gennaio 2023
Pagine: 368
Genere: Romanzo contemporaneo
Acquista: https://www.amazon.it/sono-mani-che-odorano-buono/dp/883046029X/ref=sr_1_1?crid=22W0E9IM8IOCU&keywords=ci+sono+mani+che+odorano+di+buono&qid=1678364825&sprefix=ci+sono+m%2Caps%2C106&sr=8-1

Marta non piangeva. Mai. Che piangere non serve a raddrizzare quello che è storto, diceva sua madre.
Marta storta ci viveva e aveva imparato a guardarlo con la testa piegata, il mondo. Ma la vecchia del parco l’aveva confusa: con le lumache e il profumo di soffritto e la luce in camera da letto e quelle carezze che l’avevano costretta a ricordare che c’è chi può camminare dritto, perché nel suo, di mondo, ci sono mani che odorano di buono e che ti spostano i capelli dalla faccia quando non fai che guardarti i piedi.

Marta è una ragazza che abita al Cinghio, un quartiere degradato e pieno di violenza, dalla sua finestra vede seduta su una panchina una signora anziana, che tiene tra le mani la sua borsetta scolorita rossa. Le ore passavano e questa vecchietta era sempre seduta lì, in quel parco dove i ragazzini erano soliti rubare qualsiasi cosa, figuriamoci una borsetta mostrata in bella vista.
Marta decise che doveva fare qualcosa, uscì fuori di casa e si diresse dall’anziana. Scoprì che si chiamava “Bambina”, ma tutti la chiamavano “Bina”, stava aspettando suo nipote Fabio e che sarebbero dovuti partire per la Germania.
Marta le offrì di entrare in casa, dove avrebbe potuto aspettare al caldo e al sicuro, suo nipote. Ma suo nipote non tornò, ma Bina sapeva che una volta risolti i suoi problemi sarebbe tornato a prenderla.
Fabio era entrato in un brutto giro, doveva restituire una grossa somma di denaro a Marrone, uno di quelli che non perdona e che al Cinghio, era conosciuto da tutti. Aveva massacrato di botte Fabio, non poteva tornare da sua nonna, non in quelle condizioni, allora si diresse da Genny, una puttana.
Bina conosce gli abitanti del Cinghio: Beniamino, Lyuba e Gianna, di cui ogni vita è immersa nel dolore, vite ai margini della periferia, che non concede molto.
Ma ogni storia, quella di Marta, di Fabio, di Beniamino, Lyuba e Gianna è piena di umanità, tanto da far affezionare il lettore fino alla fine e da fargli credere di essere lì con loro, su quel pianerottolo e di poter respirare il profumo di quelle mani che odorano di buono.

Le strinse la mano, se la portò al viso e la tenne lì, a contatto con la guancia, annusandone il profumo di aglio e rosmarino.
<<Le tue mani sanno di cose buone. Lo vedi? Sei fatta per cucinare, tu. >>

Fabio tornerà da sua nonna Bina? 
L’autrice Sara Gambazza esordisce con “Ci sono mani che odorano di buono”, un romanzo che farà innamorare il lettore fino alla fine della lettura. 
Un romanzo intenso, in cui si nota la bravura della scrittrice, tanto da non credere che si tratti del suo primo romanzo. 
I temi trattati sono forti, raccontati senza filtri, utilizzando delicatezza e dolcezza per poter affrontare il disagio, la violenza del Cinghio.
Il libro evidenzia la sofferenza, ma anche il coraggio e l’altruismo di ogni personaggio.
I protagonisti sono strutturati benissimo, riuscendo a intrecciarsi tra di loro, creando una storia stuzzicante e coinvolgente. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, gradevole grazie alla bravura e alle parole di dolcezza dell’autrice, che accompagnano pagina dopo pagina, il lettore, in un viaggio fantastico, alla scoperta del Cinghio. 
Ringrazio l’autrice Sara Gambazza, per la disponibilità, ringrazio la Casa Editrice Longanesi, per avermi inviato il libro, che ho divorato in due giorni e per avermi permesso di conoscere la forza dei legami.
Vi ho fatto venire voglia di conoscere le storie di Marta, Fabio, Bina, Lyuba, Beniamino e Gianna? Di sentire il profumo di sugo nella cucina di Marta? 
Di sentire quell’odore di casa?
Non vi resta che acquistare immediatamente questo romanzo!!
Buona lettura 📚!!