“Due cuori in tempesta” di Sara Rattaro

Titolo: Due cuori in tempesta 
Autore: Sara Rattaro 
Casa Editrice: Sperling & Kupfer 
Collana: Pandora 
Data uscita: 13 Maggio 2025 
Pagine: 224 
Genere: Romanzo contemporaneo 

Le sue dita intrecciate alle mie e non capire più quale mano appartiene a me e quale a lui. 
E’ così che abbiamo smesso di riconoscere i nostri confini come quelli che avevamo disegnato sul muro. 

La protagonista del libro si chiama Mia, una ragazzina di sedici anni che deve fare i conti troppo presto, con il destino crudele della vita. Mia, non riesce ancora a credere e ad accettare, che suo padre sia morto davanti a lei. Il padre, era un coraggioso vigile del fuoco, e un giorno d’estate, dopo aver terminato il turno di lavoro, insieme a sua figlia e al suo collega Giorgio e la figlia Anna, avevano deciso di trascorrere la mattinata al mare. 
All’improvviso, il gestore del diving center aveva iniziato ad agitarsi, perchè erano trascorse troppe ore e un sub non era ancora rientrato dall’immersione. Il padre di Mia, nonostante il suo turno fosse finito, non esitò nemmeno un secondo e si tuffò in acqua, con una corda per salvare il sub. 
Il sub, era rimasto incastrato in un detrito che il padre di Mia, riuscì a spostare, mettendo in salvo la vita dell’uomo. Purtroppo, il padre di Mia, nel cercare di spostare il detrito, aveva perso la maschera e il boccaglio e morì sul colpo. 
Da allora, il cuore di Mia si è spezzato e la morte del padre, ha stravolto per sempre la sua vita. Mia ha tagliato i ponti con il passato, ad iniziare dallo sport, il nuoto, ma anche rompendo il legame d’amicizia con Anna. Anna era l’unica amica di Mia, erano cresciute insieme perchè i loro padri, oltre ad essere colleghi, erano buoni amici. Anna e suo padre, erano presenti quel giorno, ma Giorgio, a differenza del padre di Mia, non si era tuffato, e Mia non voleva avere più niente a che fare con lui, che lo riteneva responsabile della morte del padre. 

Chiudo gli occhi per un attimo e penso che forse, se fossi vissuta in una città lontana dal mare, papà sarebbe ancora con me. Il dolore, arriva come una stilettata improvvisa che mi stringe lo stomaco e mi toglie il respiro. Rimane incastrato dentro di me, pesante come un sasso gettato in profondità. 

Le giornate di Mia, scorrono tra silenzi, scatti d’ira e pomeriggi in solitaria in camera o nell’auto di suo padre, ascoltando la sua musica preferita. 
Ma il destino si sa, è imprevedibile, Mia conoscerà due persone che si insinueranno nella monotonia della sua vita. E’ così che conosce Giovanni, un ragazzo più grande di lei, di diciotto anni, che ha sempre una macchina fotografica in mano e due occhi che sembrano vedere oltre le apparenze. Giovanni è un ragazzo misterioso ed enigmatico, che ha perso la fiducia nella vita, ma non nella bellezza, che cerca di catturare con la sua macchina fotografica. 
Giovanni riesce a capire molto bene i sentimenti delle persone, in Mia nota una profonda rabbia, rancore, ma anche sensibilità e fragilità. Grazie a Giovanni, Mia inizia a provare qualcosa, un sentimento nuovo ed imprevedibile e si sente in colpa, ha paura di essere felice e di dimenticare suo padre.

Ci guardiamo negli occhi e io avverto il fortissimo desiderio che lui mi baci. Immagino che lui mi avvolga in un abbraccio capace di far sparire tutte le cose anonime che abbiamo intorno. Avverto la pelle del viso avvampare perchè lui sembra leggermi nel pensiero. Si avvicina fino a far aderire il suo corpo al mio, fronte contro fronte, naso contro naso, finché le sue labbra non toccano le mie e intorno tutto inizia a colorarsi. 
Ci baciamo per un tempo lunghissimo, protagonisti di un’istantanea un po’ retrò, di quelle più difficili da riprodurre, quelle illuminate da una luce morbida, diffusa e calda. 
Il resto del pomeriggio lo trascorriamo tenendoci per mano. Io stringo e allento la presa, come se volessi mandare un segnale Morse che solo lui saprebbe decifrare. 
Sto bene, anzi benissimo. Come non mi sentivo da tempo.

Giovanni e Mia trascorrono i pomeriggi insieme, nell’officina abbandonata dello zio, ed è parlando di sé stessi e delle proprie passioni, che tra i due nascerà un legame intenso, capace di lenire le cicatrici più profonde e dolorose. 
Ma oltre all’amore, Mia imparerà a conoscere il vero significato dell’amicizia, grazie a Ella Bollati.
Ella, è la sua nuova compagna di classe e di banco, che proprio come Mia, ha perso da poco un familiare. La vita ha strappato a Mia e ad Ella, gli affetti, ma la vita si sa, contemporaneamente toglie e dona e il destino ha voluto farle incontrarle. 
Tra Mia ed Ella, nascerà un’amicizia fatta di silenzi, ma anche di parole di conforto e di sostegno. Grazie ad Ella, Mia imparerà ad accettare la morte del padre perchè elaborare un lutto richiede tempo.

<<Mi piacerebbe farti vedere un posto>> […]
Venivo spesso qui con Anna, lo facevamo perchè di quel luogo sapevamo tutto dai racconti dei nostri padri. Papà e Giorgio erano amici e colleghi di lavoro da sempre, erano cresciuti insieme e così era stato per noi figlie, fino a quel giorno. 
Ella si ferma, incantata. Mi chiedo se ci vede qualcosa di straordinario come faccio sempre io, ogni volta che passo da qui, o se ai suoi occhi è un edificio come un altro, annerito da un fuoco lontano che gli ha divorato il tetto e l’anima. 
<<Mio padre e la squadra hanno tirato fuori diciotto persone che erano rimaste intrappolata dalle fiamme.>> 
Ella fa qualche passo verso un mazzo di fiori che qualcuno si ostina a posare per tenere vivi i ricordi. Poi, continua a camminare senza che io la segua e sparisce dietro al cinema. So cosa troverà. Erbaccia troppo alta e muri anneriti. Io mi siedo sul muretto ad ascoltare il traffico, quando accade quello che più tempo. L’inconfondibile sirena che fa spostare tutti diventa a ogni incrocio sempre più forte. […]
<<Era la squadra di tuo padre?>> 
Annuisco e alzo le spalle. Lei si avvicina e mi abbraccia, come se ci conoscessimo da tanto tempo, come se sapesse tutto di me, senza badare ai primi giorni carichi di silenzi imbarazzanti, e mentre il cuore mi si sbriciola sotto la pelle piango sulla sua spalle perchè papà non smette di mancarmi. 

Piano piano, Mia, smetterà di sentirsi in colpa e tornerà a vivere e ad essere felice, grazie all’amore e all’amicizia. Perchè a volte è proprio nei luoghi più impensabili che troviamo chi sa tenerci la mano quando tutto il resto si rompe in mille pezzi. 
Può l’amore essere la cura anche quando tutto va in pezzi?

Un anno fa ero convinta che esistessero solo verità assolute. Giusto o sbagliato. Bianco o nero. Ora so che la vita è fatta di sfumature, di errori, di seconde possibilità che a volte non vedi subito, ma che sono lì pronte per essere raccolte. 
Ho imparato che il dolore non si cancella, ma si trasforma. Che non possiamo controllare tutto, ma possiamo scegliere come reagire. 

La scrittrice Sara Rattaro, autrice di molti romanzi di successo come “Sulla sedia sbagliata”, “Un uso qualunque di te”, “Non volare via” (Premio città di Rieti), “Niente è più come te” (Premio Bancarella 2015), “Splendi più che puoi” (Premio Rapallo Carige 2016) e tanti altri romanzi amati da lettori, librai e critici. 
Sara Rattaro torna in libreria con “Due cuori in tempesta”, che racconta la storia di Mia, un’adolescente che ha perso da poco il proprio padre e sarà proprio l’amore, a lenire e curare le cicatrici più profonde situate nel cuore della protagonista. 
La scrittrice Sara Rattaro affronta molti temi delicati, con la giusta sensibilità ed umanità che la contraddistingue. I temi affrontati sono la morte, l’elaborazione del lutto, le seconde possibilità, il dolore, la leucemia, la forza, l’amore e l’amicizia, che proprio come un brutto temporale, leniscono tutte le ferite. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, poetico, intenso, sensibile e commuovente, il lettore si ritroverà a piangere, ridere, sperare, amare, soffrire con la stessa intensità della protagonista, grazie alla forza delle parole utilizzate dalla scrittrice. 
I personaggi sono strutturati molto bene, la protagonista Mia è un personaggio molto complesso, che prova una forte rabbia verso la vita che l’ha delusa e privata del proprio padre. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro emozionante, che tratta temi delicati in modo profondo ed intenso. 
Buona lettura 📚📚!!

“Non ti innamorare degli amanti” di Anna Dalton

Titolo: Non ti innamorare degli amanti
Autore: Anna Dalton 
Casa Editrice: Bompiani 
Collana: Narratori italiani
Data uscita: 19 Marzo 2025 
Pagine: 272 
Genere: Romanzo contemporaneo 

E questo è l’inizio della mia storia. 
Chi sono io non è importante, ma se vi fa piacere ve lo dico.
Mi chiamo Eva Marsili. 
Eva come quella Eva, quella del peccato originale. 
Io non credo in Dio e nemmeno nel peccato. […]
Mi chiamo Eva Marsili e tutto ciò che mi è accaduto dopo l’incontro con l’Angelo è scritto in questo libretto che vale nulla, perchè nulla vale se lo si legge con gli occhi chiusi. 
Io, dopo averlo conosciuto, ho aperto gli occhi.
E aprire gli occhi non sarebbe una cosa bella per molti, ma ho imparato che non siamo tutti uguali. 
C’è qualcuno, ho scoperto quel giorno in quel parco di quella villa, in quella sera d’estate dove casualmente la mia vita mi aveva portato, c’è qualcuno che è ancora più diverso degli altri. 
Io, quando l’ho incontrato quel qualcuno, il mio, ho avuto l’accortezza di non perderlo. […] 
L’attenzione non sta nell’aiutare la spiga a entrare, quello lo fa da sola, la vera dedizione, ciò che noi, ospiti, prescelti, dobbiamo assicurarci di fare è non toglierla. Stare fermi. 
Accoglierla.
Questa è la storia di come ho imparato ad accogliere.

La protagonista del libro si chiama Eva Marsili, vive a Roma e lavora come traduttrice presso “l’Editoriale de la Ladra Editrice”.  La direttrice dell’Editoriale è Enrica, una donna rigorosa nel suo lavoro, appassionata di astrologia, che aveva assunto Eva, dopo averle domandato: Di che segno sei? 
Eva Marsili è del segno della Vergine, ma a lei non interessa dell’astrologia e non crede nemmeno in un Dio, i suoi genitori avevano deciso di non battezzarla per lasciarla libera, libera di scegliere cosa fare. 
Ma Eva, in questo momento della sua vita, non si sente libera… 
Sono tre mesi, che Eva è impegnata con una nuova traduzione del “Conte di Montecristo”, tre mesi di duro lavoro andati in fumo a causa di un litigio con il suo ragazzo. 
Eva è fidanzata da molti anni, con Lui, così viene chiamato all’interno del libro. Lui rappresenta tutto per Eva, è la sua famiglia, soprattutto da quando i suoi genitori sono morti sette mesi prima.  
Eppure per Lui, Eva è troppo lenta, disordinata e quando Lui non trova qualcosa in casa, la colpa è esclusivamente di lei. 
Per questo motivo, i due avevano litigato e Lui aveva scaraventato il computer di Eva per terra, rompendolo in mille pezzi perché non trovava un documento importante di lavoro. 
Eva deve ricominciare dall’inizio con la traduzione del “Conte di Montecristo”, anche se soffre ancora per la perdita dei suoi genitori, anche se Lui, il suo grande amore e la sua unica famiglia, non la capisce. 

Non parlavo molto del mio rapporto con Lui, né al lavoro né fuori, ero cresciuta con l’idea che ciò che succede in famiglia rimane in famiglia. E Lui, dopo anni di vita insieme, era la mia famiglia. Che mi mettessi paura non contava. Anche mio padre mi metteva paura, a volte. Eppure mica era mai successo niente di male, mica eravamo finiti sul telegiornale. 
Alla fine, la paura era mia, era solo una colpa mia. 
Ma era successo, negli ultimi anni, qualcosa di strano.
Un cambiamento che forse aveva radici lontane e che, come tutte le cose che mi riguardavano, era accaduto lentamente. Perchè io ero lenta. Facevo piano. Accettavo le cose solo esplorandole un pochino per volta, soffermandomi sempre un po’ più del dovuto. 
Lui, la mia lentezza, la odiava. O forse odiava me. 
Passava le sue giornate a dirmi che mi amava, a ripetermi che mi desiderava da morire, però poi.
Era il suo sguardo, a volte. Bastava quello a farmi capire. Gli si riempivano di tensione gli occhi, le pupille si dilatavano. 
Negli anni avevo imparato come comportarmi per evitarle, quelle pupille.

Ma una sera d’estate, nel parco di Villa Sciarra, Eva incontra l’Angelo, colui che la guiderà, ascolterà e proteggerà da tutto, anche dagli amori sbagliati. 
L’Angelo non vuole nulla da lei, se non ascoltarla, appassionarsi alla sua vita, esortarla a cercare, a volere di più. Le dà solo un consiglio, che suona come un ordine: non ti innamorare degli amanti.

Ma Eva, questo consiglio, non sa rispettarlo…
E grazie all’Angelo, troverà il coraggio e la forza di lasciare Lui, con cui aveva una relazione sbagliata e possessiva. 
Eva è disposta a mettere tutto in discussione, a provare dolore per tutto il tempo che le serve a metabolizzare la fine della relazione con Lui. 

Lo avrei fatto, di mangiare, di guarire, ma con calma. Avevo addosso una sensazione strana. E si era fatta strada in me una certezza: non dovevo aggiustarlo subito, il vaso rotto. 
Non volevo precipitarmi a prendere della colla per unire i pezzi e farlo funzionare di nuovo, metterci dentro l’acqua e dei fiori freschi. Non c’era fretta. Non dovevo rendere conto a nessuno, nemmeno a me stessa. 
Volevo studiarli ancora un po’ i miei cocci, vedere di che cosa erano fatti. 

L’Angelo le starà vicino come una guida, sarà un cammino difficile e tortuoso ma Eva, decide di ascoltare il suo consiglio: inizia a leggere le poesie. 

La poesia non giudica e concede spazio a tutti.
La poesia si può comprenderla solo dopo che le cose si sono rotte. 
Prima no.
Prima scivola,
Ci vogliono le crepe per farla entrare.

E’ così che Eva, seguirà il prezioso consiglio dell’Angelo, ritrovando nelle poesie la cura per il suo dolore. 

Quanto coraggio serve per vivere, però, mica me l’avevano detto.

La scrittrice e attrice Anna Dalton, dopo aver esordito nel 2018 con “l’Apprendista geniale” (Garzanti), cui sono seguiti “La ragazza con la parole in tasca” (2019), “Tutto accade per una ragione” (2020), e “Le tre figlie” (2022), torna in libreria con “Non ti innamorare degli amanti”. 
“Non ti innamorare degli amanti” è un romanzo intenso, profondo e “spirituale”, che bisogna leggerlo attentamente, lasciandosi trasportare dalla storia e dai messaggi contenuti all’interno della trama. 
La scrittrice Anna Dalton, inserisce nella storia la figura dell’Angelo, una vera e propria guida per la protagonista, dai tratti Faustiani come un Lucifero innamorato, capace di salvare dalle onde del disamore la giovane donna che incontra in una sera d’estate. 

Un Angelo è una creatura che guida. 
Un Angelo è una creatura che protegge. 
Un Angelo è una creatura che ascolta. 
Un Angelo è una creatura che non ha le ali. 
Ma ha delle braccia così magre che non riuscirebbero a sollevarlo da terra nemmeno per gioco. Un Angelo ha dei denti imperfetti che si accavallano un pochino sul davanti. 
Ha un fiato leggero, delle orecchie grandi, un collo rasato male. 
Ci sono delle cose che un Angelo fa e che non sapevi si potessero fare. Le fa al tuo corpo ma anche alla tua anima e scopri, forse, che sono la stessa cosa.

I temi trattai sono il desiderio, l’amore, l’anima, il corpo, la fede cristiana, l’astrologia, l’amicizia, la morte dei genitori, i libri, il dolore, la violenza sulle donne e i primi segnali “di allarme” da parte di un uomo violento, la rinascita, la felicità e ascoltare sé stessi. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, intenso, emozionante, poetico e travolgente. Il lettore si ritroverà a vivere ogni emozione, tormento della protagonista, lasciandosi guidare dalla forza travolgente delle parole. 
I personaggi sono strutturati molto bene, grazie alla scelta della scrittrice di descrivere minuziosamente ogni loro emozione e tormento. 
E’ un libro che si legge velocemente, tutto d’un fiato, grazie alla scelta della scrittrice di costruire la trama con frasi brevi, dirette, in grado di entrare nel cuore e nell’anima del lettore. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro emozionante, struggente, riflessivo, in grado di stravolgere completamente la vostra anima. 
Consiglio questo libro anche a tutte/i coloro che stanno affrontando un periodo difficile, a chi ha bisogno di vedere un fascio di luce in un mondo dominato da ombre… la scrittura di Anna Dalton sarà per voi, una cura per ritrovare la vostra felicità. 
Buona lettura 📚📚!!

“Dolci misteri alla libreria Cinnamon Bun. Basta solo un po’ di zucchero e cannella” di Laurie Gilmore

Titolo: Dolci misteri alla libreria Cinnamon Bun. Basta solo un po’ di zucchero e cannella 
Autore: Laurie Gilmore
Traduttore: Laura Mastroddi 
Casa Editrice: Newton Compton Editori 
Collana: Anagramma 
Data uscita: 11 Febbraio 2025 
Pagine: 288 
Genere: Romanzo rosa 

Lui era l’estate e lei l’autunno. Lui era l’avventura e lei la tranquillità. Ma in quel momento, a cavallo tra le due stagioni, in quella terra di frontiera che si erano ritagliati, Hazel e Noah si ritagliavano alla perfezione.

Siete pronti a tornare a Dream Harbor con una nuova storia d’amore speziata?
Con “Amori e segreti al Pumpkin Spice Caffè. Un caffellatte speziato può cambiarti la vita”, il primo volume ambientato A Dream Harbor, abbiamo sognato con la bellissima storia d’amore tra Jean e Logan… ma adesso, tenetevi pronti, perchè una nuova storia d’amore sta per tornare…

<<Altri due mesi e avrò trent’anni>> mormorò a nessuno in particolare, visto che il negozio era vuoto. 
I trent’anni incombevano in lontananza, la fissavano minacciosi. La data, 28 settembre era impressa nella sua mente. Lei immaginava che per qualcuno raggiungere i trent’anni significassi la fine dei propri selvaggi e leggendari vent’anni. Tempo di sistemarsi, di mettere la testa a posto, di diventare adulti. 
Il problema di Hazel era molto diverso. Quei giorni selvaggi e leggendari lei aveva dimenticato di viverli. I suoi vent’anni erano stati… tranquilli? Responsabili? Noiosi. 
In pratica, aveva trent’anni da quando ne aveva quindici. O più che altro settanta, a detta di Annie, senza la quale Hazel forse non avrebbe mai alzato la testa da un libro. 

La protagonista del libro si chiama Hazel Kelly, la direttrice della libreria “Cinnamon Bun”, che ama circondarsi di belle storie. Hazel è sempre stata una ragazza seria e responsabile, non si è mai concessa nessuna leggerezza, nemmeno durante l’adolescenza, e adesso, con l’avvicinarsi del suo trentesimo compleanno è arrivato il momento di fare qualche bilancio sulla sua vita. Hazel teme di aver sprecato completamente la sua vita, i suoi primi trent’anni erano stati diversi da quelli dei suoi coetanei. 
Tutti a Dream Harbor, durante l’adolescenza si sono divertiti con leggerezza, senza impegnarsi troppo… ma Hazel no, è sempre stata in compagnia di un buon libro, delle sue amiche, che hanno sempre cercato di farla evadere dalle mura della libreria. 

<<Questo posto si è sempre chiamato Cinnamon Bun?>>, chiese lui, seguendola. 
<<No.>> 
<<Perchè avete cambiato nome?>> 
<<Alla proprietaria piace cambiare, ogni tanto>>. 
<<E dunque… ci sono i cinnamon bun ?>>, domandò lui, chiaramente speranzoso. 
Hazel trattenne un sorriso. <<Sì, la domenica mattina.>> Era la cosa che preferiva del cambio di nome: quell’aroma di zucchero e cannella che le rendeva gradevole lavorare nei fine settimana. 

Proprio quando, Hazel sente di non aver realmente vissuto i suoi trent’anni mentre è a lavoro, nota che un libro nella sezione dei “Romance” è storto. Hazel si reca immediatamente a sistemarlo, ma scopre che qualcuno si era permesso di leggere il libro senza acquistarlo, lasciando non solo un’orecchia ma anche evidenziando una frase. Gli occhi di Hazel si posarono sulla frase evidenziata: “Vieni con me, ragazza, se vuoi un’avventura.” 

Ma non proprio subito. Perchè in quel momento il suo sguardo si era posato su un libro storto nella sezione “Romance” e quello che doveva fare era raddrizzarlo. Era esattamente quello il suo lavoro. Si avvicinò allo scaffale, dando un’occhiata fuori dalla porta, casomai qualcuno passasse di lì e potesse fermarsi, ma la strada era deserta. […]
Quel libro non solo era storto, ma anche infilato nel posto sbagliato, così lo tirò fuori, evitando di guardare l’uomo seminudo in copertina. Stava per risistemarlo quando notò che una delle pagine aveva un angolo piegato. 
<<Ma tu guarda>>, mormorò. La gente non aveva rispetto? Qualcuno aveva messo il segno senza neppure comprare il libro? Hazel stava per aggiungere un <<Dove andremo a finire?>>, ma voleva cercare di tenere a bada il più possibile le sue tendenze da vecchia signora. Perciò si limitò a pensarlo. 
Andò alla pagina con l’orecchia e trovò una frase evidenziata. Una frase evidenziata in uno dei suoi libri! Questo era del tutto inaccettabile! Incredibile! […]
Non era particolarmente bella. Non era né memorabile né profonda. Ma era come se il libro, o chi lo aveva evidenziato, si stesse rivolgendo proprio a lei. 

Quella frase rispecchiava completamente i suoi pensieri, sembrava proprio che qualcuno avesse deciso di comunicare con lei, lasciando messaggi segreti all’interno dei suoi libri. 
Chi c’è dietro a questo messaggio segreto? 
Si tratta di una coincidenza o è uno scherzo? 
Hazel non lo sa, dopo qualche giorno dalla prima frase, trova altre strane sottolineature tra le pagine dei suoi libri, che sembrano volerla aiutare a divertirsi. Hazel decide di seguire la scia degli indizi e chiede aiuto a Noah, il bellissimo e sexy marinaio, che ultimamente si recava spesso in libreria con una scusa per trascorrere del tempo con l’affascinante libraia.
Noah è un bellissimo ragazzo di venticinque anni, che si era trasferito da poco a  Dream Harbor. I genitori di Noah, avevano trasformato una piccola attività da pesca in una società multimiliardaria e arrivati all’età del pensionamento, avevano deciso che i loro figli avrebbero portato avanti l’azienda di famiglia. Ma Noah, non era come le sue due sorelle, che sin da subito si sono dimostrate entusiaste e all’altezza di ricoprire i vertici dell’azienda. Noah invece, si è subito sentito inadeguato, smarrito e per questo motivo, aveva deciso di lasciare tutto per trovare un lavoro meno impegnativo. E’ così, che Noah è arrivato a Dream Harbor e cerca di tornare a casa il meno possibile perchè ha paura di notare nello sguardo dei suoi genitori, il disprezzo e la vergogna di aver sbagliato. 

Non era tagliato per gestire un’azienda. O comunque non un’azienda così grande. I suoi avevano preso la loro piccola attività di pesca e negli anni l’avevano trasformata in una società multimilionaria che riforniva centinaia di ristoranti in tutto il Paese. Quando i genitori erano andati in pensione, le sorelle maggiori avevano assunto il ruolo di amministratrice delegata e direttrice finanziaria. 
E Noah era scappato. 
Mentre camminava, si asciugò il sudore dalla fronte, attraversato da un famigliare miscuglio di senso di colpa e vergogna. Una persona poteva deludere la propria famiglia solo un certo numero di volte, prima che arrivasse il momento di tagliare la corsa, e lui aveva raggiunto la sua quota abbastanza presto nella vita.

Noah decide di aiutare la libraia di cui è segretamente innamorato da mesi, proprio lui che è conosciuto per i suoi flirt con le turiste. 
Hazel e Noah, iniziano a seguire gli indizi, concedendosi momenti unici e spensierati. Hazel dopo aver fatto qualche bilancio sulla sua vita, ha deciso di godersi un’estate avventurosa insieme all’affascinante e rubacuori Noah. 
Tra un indizio e l’altro, trascorrono momenti indimenticabili come il picnic al mare, il luna park e una gita in barca; Hazel e Noah sono sempre più complici e la loro alchimia è impossibile da ignorare. 
Hazel impara a conoscere Noah, un ragazzo che dietro al suo sorriso sfrontato, nasconde molte insicurezze e debolezze. Noah cerca di regalare a Hazel un’estate avventurosa, indimenticabile, anche se deve reprimere i suoi sentimenti. 

Il suo sorriso diceva che Noah stava scherzando, ma gli occhi assicuravano che era serissimo. Si era avvicinato, ormai con il naso le sfiorava la guancia, la fronte era appoggiata alla sua. E tutta la situazione aveva l’aria di essere pericolosa. 
Hazel si allungò verso di lui. 
Le sue labbra sfiorarono quelle di Noah. Lui produsse un verso a metà tra un gemito e un sospiro, perciò Hazel approfondì il bacio, infilandogli la lingua in bocca. 

In questi giorni indimenticabili, Hazel e Noah imparano molto l’uno dall’altra, ed è proprio godendosi ogni attimo, che i giorni trascorrono velocemente e il compleanno di Hazel è sempre più vicino. 
I due avevano fatto una promessa: una breve storia senza impegno, che sarebbe terminata il giorno del compleanno di Hazel. 
Il 28 Settembre è ormai alle porte, per Hazel e Noah è arrivato il momento di salutarsi. 
Chissà che cosa accadrà tra i due? 
Riusciranno a scoprire chi lasciava i messaggi segreti nei libri? 

La scrittrice Laurie Gilmore dopo l’incredibile successo del primo volume “Amori e segreti al Pumpkin Spice Cafè”, pubblica “Dolci misteri alla libreria Cinnamon Bun. Basta solo un po’ di zucchero e cannella”, una bellissima storia d’amore al sapore di cannella che riporta il lettore a Dream, Harbor, alla scoperta di una nuova intrigante storia e di un mistero da risolvere. 
I temi trattati sono l’amicizia, la vita, i libri, le sfide, le paure, le avventure, i rapporti familiari, le insicurezze e l’amore vero perchè quando si incontra la persona giusta bisogna lasciarsi andare, senza avere paura di soffrire. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, divertente, coinvolgente e semplice, un ottimo compagno di lettura per chi desidera rilassarsi in una storia poco impegnativa. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni inserite dalla scrittrice, che permettono al lettore di affezionarsi ai personaggi menzionati nella storia. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere una storia d’amore, a chi desidera leggere una storia semplice senza troppo pretese, ma anche a chi ama leggere libri dolci, con un mistero da scoprire. 
Buona lettura 📚📚!!

“Le furie di Venezia” di Fabiano Massimi

Titolo: Le furie di Venezia 
Autore: Fabiano Massimi 
Casa Editrice: Longanesi Editore 
Collana: La Gaja Scienza 
Edizione: 2 
Data uscita: 20 Agosto 2024 
Pagine: 400 
Genere: Romanzo giallo storico 

Venezia, 1934 
Una donna che potrebbe rovesciare le sorti di Mussolini. 
Un figlio da trovare e salvare. 
Un azzardo disperato per cambiare il corso della storia.

<<Verso quell’isola>> rispose Mutti, e virò a sua volta, sempre tenendosi a debita distanza. Quando vide il motoscafo rallentare puntando verso un alto edificio proteso sul bordo di un’isola, anche lui tolse gas al barchino. 
<<C’è un molo>> disse Sauer, che tra i due aveva la vista migliore. 
<<Lo vedo>> mentì Mutti. <<Mi fermo qui>> aggiunse, dato che Mussolini attaccava proprio a quel molo. <<C’è qualcuno o sbaglio?>> 
Un uomo vestito di bianco da capo a piedi, con indosso una sorta di mantello che svolazzava alla brezza lagunare, stava in effetti attendendo il Duce su un pontile, le gambe larghe, le braccia conserte. In testa non aveva un capello, e qualcosa gli brillava al centro del petto. 
Il motoscafo spense il motore. L’uomo in bianco si allungò a raccogliere la cima e la legò all’ormeggio. Poi la stessa figura che avevano visto uscire da Palazzo Bembo sbucò dallo sportello, strinse una mano al suo esiguo comitato di benvenuto. Poche parole e i due si incamminarono rapidi verso un portale in pietra, sparendo alla vista. 
<<Ma dove siamo?>> chiese Mutti, guardando l’isola scura con una strana ammirazione. 
<<Non lo so>> disse Sauer. <<Ma lo scopriremo.>>

“Le furie di Venezia” è una storia romanzata, di fatti storici realmente accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale, che mettono in evidenza la figura di Mussolini e il suo torbido passato. 
La narrazione si suddivide in due parti: la prima, ambientata a Venezia nel 1934 e, la seconda parte, ambientata a Milano nel 1942. 
Nella prima parte del libro, il lettore si ritroverà in Piazza San Marco per assistere al primo incontro pubblico tra Mussolini e Hitler. Piazza San Marco è piena di camicie nere, pronte ad accogliere il Duce e Hitler… Tra la folla, c’è anche l’ex soldato della Somme, l’ex commissario di polizia di Monaco, Siegfried Sauer e il suo compare Mutti, che hanno raggiunto la città di Venezia per unirsi alla resistenza antifascista. 
Siegfried Sauer è un uomo intelligente, che sul punto di morte della sua amata, le aveva fatto una promessa. Ora, Sauer è a Venezia per rispettare proprio quella promessa e, per sventare il pericolo di un’alleanza tra Italia e Germania che provocherebbe una guerra devastante. 
Sauer e i suoi compari, avevano architettato un piano per colpire Mussolini e Hitler in Piazza San Marco, servendosi delle abilità da cecchino di Sandor Baraly, amico di Sauer dai tempi della guerra. 
Ma il loro piano non può essere eseguito perchè Mussolini, da uomo astuto, si era affacciato alla folla da solo, lasciando Hitler dalla parte opposta, in un palchetto da solo. 
Ma proprio la notte di Venerdì 15 Giugno 1934, Sauer e Mutti vedono Mussolini che si dirige in gran segreto su un motoscafo nella laguna. 
Sauer e Mutti decidono di seguirlo e vedono il Duce, attraccare a un pontile buio… Mussolini viene accolto da un uomo in camice bianco, ed insieme entrano in un edificio che costeggia l’intera isola. 
Perchè il Duce si è diretto su quest’isola? 
Chi è l’uomo con il camice bianco? 
Quale è il mistero che si cela dietro quell’edificio? 

<<San Clemente. Deve essere l’isola di San Clemente.>>
<<E cosa ospita?>> […]
<<Da più di un secolo l’hanno trasformata in un manicomio.>>
<<Un manicomio.>> ripetè Mutti. 
Livio annuì. <<Un manicomio femminile.>>

Sauer e Mutti decidono di indagare e scoprono che si tratta dell’isola di San Clemente, un tempo un monastero e oggi, trasformata in un manicomio femminile.
Ed è proprio nel manicomio di San Clemente, che è rinchiusa una paziente misteriosa di nome Ida Dalser. Ida Dalser aveva conosciuto Mussolini quando era direttore del suo giornale “L’Avanti!”, prima che diventasse per gli italiani “il Duce”. Mussolini, che ai tempi non aveva nessuna notorietà e prestigio, aveva sposato Ida Dalser. 
Adesso, Ida Dalser si ritrova nel manicomio di San Clemente a rivelare ai dottori la sua storia: la storia dell’amore tra lei e Mussolini, ma anche la storia dell’erede illegittimo, Benito Albino Dalser. 
Chi è veramente Ida Dalser? 
E’ veramente, la prima e unica legittima moglie di Mussolini, come raccontava lei? 

<<E quando avete scoperto la parentela tra Bernardi e…>>
<< …e Mussolini? Ah, giusto il tempo di aprire bocca e ci informò lui stesso. Lo diceva a tutti, conoscenti o sconosciuti, amici o nemici. Era il suo argomento preferito. Il figlio del Duce! L’erede defraudato! Intratteneva le tavolare con la sua vita sventurata, il collegio infernale, il tutore malvagio…>>
Sauer si stupì della notizia. <<Vuole dire che andava in giro a raccontarlo?>> 
<<Sì, sì. Raccontava tutto. Sua madre era stata la prima moglie di Mussolini. Lui era nato prima del primogenito ufficiale. Avevano messo lei in manicomio e rapito lui. Bernardi il cognome, gli veniva da un tirapiedi del gran capo. Se l’era preso in casa da bambino e l’aveva avviato alla carriera militare per toglierlo di torno.>>

E’ così che la narrazione si sposta a Milano nel 1942, nel Manicomio di Mombello. Il lettore conoscerà la “nuova” voce narrante, un uomo di nome Fausto Armeni, che ha dovuto far rinchiudere sua moglie nel Manicomio di Mombello. 
Ma è proprio grazie a Fausto Armeni, che Sauer e Mutti scopriranno che al Manicomio di Mombello, risiede un paziente speciale, l’erede illegittimo del Duce: Benito Albino Dalser. 
Riusciranno ad entrare in contatto con Albino? 
Che cosa scopriranno Sauer e Mutti? 

Eppure è accaduto.
Eppure è accaduto.
Ecco allora le mie ultime parole .
Tutto questo è successo davvero.
Non lasciate che succeda di nuovo.
Non lasciate che sia dimenticato.

Lo scrittore Fabiano Massimi, dopo il successo ottenuto con “L’angelo di Monaco” (Longanesi, 2020), “I demoni di Berlino” (Longanesi, 2021) e “Se esiste un perdono” (Longanesi, 2023), pubblica “Le furie di Venezia” concentrandosi sulla figura poco conosciuta di Ida Dalser, la prima moglie di Benito Mussolini. 
Mussolini ai tempi, ha cercato con ogni mezzo di nascondere la verità, facendo rinchiudere Ida Dalser e, allontanando, nascondendo suo figlio, dato che si era risposato con una donna di nome Rachele, che le aveva dato un erede. Mussolini non poteva permettere di compromettere la sua immagine pubblica agli occhi degli italiani, ovvero un uomo bugiardo, egoista e cattivo, che si era risposato, ripudiando Ida Dalser e suo figlio. 
I temi trattati sono il fascismo, il nazismo, la propaganda del Regime fascista, l’alleanza tra Italia-Germania, il manicomio e le terribili condizioni, “terapie” utilizzate, gli interessi personali, la verità, i figli e l’amore. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, coinvolgente, emozionante e pieno di segreti, misteri da risolvere, insieme ai protagonisti. 
Il lettore si ritroverà immerso nella storia, grazie a una narrazione coinvolgente e piena di suspence, di misteri su questioni poco conosciute, che spingerà il lettore a domandarsi: davvero, Mussolini aveva sposato Ida Dalser? Davvero, Albino era suo figlio? 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alla bravura dello scrittore Fabiano Massimi di descrivere i personaggi sia dal punto di vista fisico, sia psicologico. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere non il solito romanzo ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, vi ritroverete intrappolati nella storia ambientata tra Venezia e Milano, alla scoperta di Ida Dalser e del passato oscuro di Mussolini. Consiglio questo libro anche a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro originale, coinvolgente che racconta episodi storici realmente accaduti e poco noti, durante il periodo del fascismo. 
E voi conoscevate la storia di Ida Dalser? 
Avete letto i libri precedenti di Fabiano Massimi? 
Fatemelo sapere nei commenti, 
Buona lettura 📚📚!!

“Storia in Mi minore” di Francesco Calzoni

Titolo: Storia in Mi minore 
Autore: Francesco Calzoni 
Casa Editrice: Dialoghi 
Collana: Intrecci 
Data uscita: 6 Giugno 2024 
Pagine: 144 
Genere: Romanzo contemporaneo 

Alzo il volume della radio, perchè a me la musica bassa dà fastidio, ma soprattutto perchè è una canzone che voglio ascoltare bene e cantare a squarciagola, magari per quattro minuti riesco anche a non pensare al motivo di tanta ansia. Certo sarà difficile, visto che è legata a doppio filo con tutta questa storia. E’ il bello e il brutto delle canzoni: non segnano semplicemente un amore, una vacanza,  un momento felice o triste; marchiano tutto a fuoco come un tatuaggio invisibile o un livido sulla pelle che non va più via. Quindi, quando ci si trova a dover scegliere la colonna sonora del momento, è meglio che sia una bella canzone, perchè tornerà nella nostra vita a intervalli più o meno regolari, così come le sensazioni che porterà con sé.

Il protagonista del libro si chiama Gino, un ragazzo di trent’anni che si ritrova a dover risolvere una strana e complicata situazione sentimentale. Gino si è lasciato da poco con Giulia, una ragazza bellissima, la classica “figlia di papà”; ma un giorno rimane colpito dalla bellezza e dalla dolcezza di Caterina. 
Gino è un ragazzo romantico a cui piace complicarsi la vita, crede fermamente nel valore dell’amicizia e nel rispetto per le persone. Ed è insieme ai suoi amici che trascorre le sue giornate, in compagnia di una bottiglia di birra e una playlist. 

Essere amico di qualcuno significa rappresentare uno dei suoi punti cardinali, in quanto tale, rimanere saldi. Ma per fare questo bisogna essere sicuri del posto da cui si viene e dalla strada finora percorsa.

Proprio nel momento, in cui Gino inizia a provare qualcosa per Caterina, torna nella sua vita la sua ex Giulia, determinata a ricostruire il loro rapporto. Gino è confuso, da un lato c’è la sua ex Giulia, la loro relazione era terminata perchè si lasciava manovrare dal padre benestante e dall’altro lato, invece c’è Caterina, una ragazza fidanzata ma per Gino potrebbe essere la possibilità di un nuovo inizio, un nuovo amore. 
Gino sente di essere arrivato a un’età in cui ogni decisione ha un peso e, ha paura di scegliere… ma prima o poi, bisogna scegliere e lasciar andare il passato. 
Lasciatevi travolgere dalla storia di Gino e dei suoi amici, tra domande sulla vita, bottiglie di birra, canzoni e playlist, il lettore si ritroverà a pensare al valore dell’amicizia e della vita. 
Riuscirà Gino a seguire il suo cuore? 

Nella vita è la stessa cosa, ci sono decisioni che pesa prendere, azioni che spaventano e che si vorrebbe rimandare all’infinito nella speranza che il problema svanisca da sé o che si presenti un’occasione migliore. 
A un certo punto però capisci che devi solo buttarti al centro del palco, improvvisare all’inizio e andare avanti così come viene, a volte seguendo il copione, a volte andando a braccio. Si rinuncerà a qualcosa, è inevitabile, ma sempre e solo per un bene superiore e duraturo. 

Lo scrittore Francesco Calzoni dopo il successo ottenuto da “Il Re ha parlato” e “La trasfigurazione mediatica di Chiara Maffei”, pubblica “Storia in Mi minore”, la storia di Gino e dei suoi amici nella loro vita quotidiana. Non è solo la storia di Gino e dei suoi amici, è la storia di ogni lettore che si ritroverà a immedesimarsi in Gino, Leone, Gianni e tutti gli altri, pensando alla propria vita e all’importanza di fare delle scelte. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, diretto, emozionante e divertente, arricchito da molte citazioni musicali che il lettore dovrà indovinare nel corso della lettura. 
I temi trattati sono i viaggi, il lavoro, la società, le apparenze, la vita, le decisioni, la musica, l’amore e l’amicizia. 
I personaggi sono strutturati bene, lo scrittore Francesco Calzoni non si concentra nel descrivere minuziosamente l’aspetto fisico dei suoi personaggi, in questo modo sarà più facile per il lettore sovrapporre la propria faccia. Lo scrittore, sceglie di concentrarsi maggiormente sulle descrizioni psicologiche e caratteriali dei personaggi, in modo da far avvicinare il lettore a Gino, Leone, Gianni e tutti gli altri. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere una storia fondata sul valore dell’amicizia e dei sentimenti, a chi desidera ritrovare la propria strada e a chi sta attraversando una relazione sentimentale complicata. 
Ringrazio lo scrittore Francesco Calzoni per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di identificarmi nella storia di Gino e dei suoi amici. 
Buona lettura 📚📚!!

“Il cottage di Natale” di Sarah Morgan

Titolo: Il cottage di Natale 
Autore: Sarah Morgan 
Traduttore: Lorenza Braga 
Casa Editrice: Harper Collins Italia 
Data uscita: 19 Novembre 2024 
Pagine: 416 
Genere: Romanzo rosa 

Tutti si aspettavano di conoscere Midas, ma non c’era alcun Midas. 
Imogen non aveva un cane.
Imogen non aveva una famiglia amorevole. 
Imogen non aveva nessuno. 
La vita che si era creata era completamente inventata.

La protagonista del libro si chiama Imogen, un vero e proprio genio del marketing. Imogen è cresciuta con una madre alcolizzata di nome Tina Thorne, incapace di prendersi cura di lei. 
Imogen si è concentrata nello studio, ed è riuscita a colmare il grande vuoto e la mancanza d’affetto della madre, unico membro della sua famiglia.
Per questo motivo, Imogen, a lavoro ha inventato di avere una famiglia felice e un cane di nome Midas. Imogen, aveva imparato a sue spese che mentire sulla sua vita era la soluzione migliore, così da risparmiarsi le facce compassionevoli delle persone. Tutte le sue colleghe erano convinte che Imogen avesse una famiglia amorevole, un bellissimo golden retriver e che, adorasse le festività natalizie. Imogen si era costruita una vita immaginaria… che rischia però di prendere il sopravvento. 

Era stato allora che Imogen aveva imparato che a volte mostrare una vita immaginaria era meglio che rivelare la verità. Aveva letto abbastanza da essere alquanto sicura che, se avessero saputo la verità sulla vita che conduceva, non sarebbero stati felici. 

Una sera, mentre Imogen si stava dirigendo all’ennesimo evento di un cliente, riceve una chiamata dall’ospedale che le comunica che Tina, sua madre, ha avuto un brutto incidente. Imogen, decide di mettere da parte per qualche ora il suo lavoro per andare a controllare le condizioni di salute di Tina. Ma Tina non è mai stata come le altre madri, e anche all’ospedale allontana e insulta Imogen. 

Credeva nella famiglia, anche se la sua non era all’altezza del proprio ideale. Cercava di comportarsi come avrebbe dovuto fare il membro di una famiglia, offrendo supporto, per quanto difficile fosse a volte. 
Lei era l’unica parente di sua madre. C’erano solo loro due. Poteva non significare molto per Tina, ma era molto importante per Imogen. 
Non avrebbe dato alla madre un aiuto economico, perchè portava sempre conseguenze negative, ma non l’avrebbe tagliata fuori del tutto dalla sua vita.
Non era questo che faceva una famiglia. 
La famiglia restava unita nel bene e nel male. 

In pochi minuti, Imogen ha perso tutta la sua sicurezza, tutta la sua autostima, e dimentica di recarsi all’evento del cliente. 
Il giorno seguente, Imogen è consapevole di essersi lasciata guidare dai sentimenti, ed è pronta ad accettare le conseguenze dei suoi sbagli, anche il licenziamento. 
Il suo capo è una donna determinata e umana, di nome Rosalind, che capisce la situazione e decide di fare a Imogen un regalo di Natale: un intero mese di vacanza per recuperare le ferie arretrate ed evitare un esaurimento nervoso per il troppo lavoro. 
Imogen è costretta ad accogliere le ferie forzate e decide di accettare l’invito della sua cliente preferita, Dorothy, di trascorrere questo periodo di vacanza nel suo cottage nelle Cotswolds. 
L’Holly Cottage è un piccolo paradiso con il tetto di paglia e un accogliente camino sempre acceso. 

Superò i cancelli e, sulla destra, riparato dalla strada da un muretto a secco e vecchi alberi, c’era l’Holly Cottage. Il nome era senz’altro ispirato al grande cespuglio di agrifoglio che dominava la parte anteriore del giardino. Era pieno di bacche rosse, anche se era sicura che con quel freddo gli uccelli le avrebbero presto mangiate tutte. 

Forse, il cottage sarà il luogo giusto per ripartire per Imogen…
Dorothy e sua figlia Sara però, nascondono un segreto che prima o poi dovranno rivelare a Imogen…
E chissà, forse questo Natale, oltre che inaspettato, si rivelerà migliore, perfetto per ritrovare i legami familiari e per una nuova storia d’amore. 

E quale periodo dell’anno migliore del Natale per riunire una famiglia?

La scrittrice Sarah Morgan con “Il cottage di Natale”, delizierà i lettori con la storia di Imogen, una ragazza che è dovuta crescere in fretta, senza l’affetto della famiglia, che si ritrova ad affrontare un periodo complicato a ridosso delle festività natalizie. 
Il lettore rimarrà incantato dallo stile di scrittura dell’autrice, scorrevole, piacevole, emozionante, profondo e in grado di far risaltare i sentimenti e le emozioni dei personaggi. 
I temi trattati sono il lavoro, le bugie, gli animali, le dipendenze, l’infanzia difficile, l’amicizia, la famiglia e l’amore, quello vero e profondo, in grado di cambiare completamente la vita. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni inserite dall’autrice che permettono al lettore di immedesimarsi nella storia, tra momenti umoristici e relazioni complesse. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano un libro profondo, emozionante che mette in luce la forza dei legami familiari, ambientato a ridosso delle festività natalizie. 
Lasciatevi travolgere dallo stile di Sarah Mogan e dai suoi personaggi affascinanti, ma anche dal cottage idilliaco e godetevi l’atmosfera natalizia della storia, sorseggiando una tazza fumante di cioccolata calda accompagnata da una bella fetta di torta al cioccolato. 
Deborah augura a tutte/i voi un felice Natale, 
a presto e buona lettura 📚📚!!

“I rumori del cuore” di Rachele Vestri

Titolo: I rumori del cuore 
Autore: Rachele Vestri 
Data uscita: 7 Ottobre 2021 
Pagine: 353
Genere: Romanzo rosa 

<<Perchè continui a torturarti con questi pensieri idioti sulla normalità e sulla diversità?>>, i suoi occhi sono lucidi ma duri e ha la fronte increspata. 
Alzo le spalle. […]
<<Tu non riesci a capire quanto vali. Non lo vedi quante persone ti amano? Sei circondato di affetto!>>

Il protagonista del libro si chiama Sebastiano Ferraro, un ragazzo non udente che deve imparare ad accettarsi e ad affrontare i pregiudizi delle persone e della società. 
Sebastiano Ferraro, è cresciuto in una famiglia che lo ha sempre messo al centro dell’attenzione e ha un bellissimo rapporto con sua mamma. La mamma di Sebastiano si chiama Bianca, è una donna meravigliosa, molto forte e coraggiosa, che non si arrende mai, ed è in grado di fare qualsiasi cosa per i suoi figli. 
Sebastiano ha imparato a combattere e superare ogni difficoltà, grazie al sostegno e all’affetto della sua “straordinariamente mamma”, è così che Sebastiano la chiama. 

<<Straordinariamente mamma>> ricambio la sua stretta.
Ed eccomi qui, nel mio nascondiglio preferito, fra queste braccia sottili e guerriere che emanano un calore che spazza via ogni malessere. 

Sebastiano indossa i cocleari sin da bambino, e durante il periodo adolescenziale imparerà a sfruttare a suo vantaggio l’ausilio dei cocleari per non studiare. 
Sebastiano studia psicologia, laureandosi con il pieno dei voti ed è perdutamente innamorato di una ragazza, di nome Valeria. Valeria è la migliore amica di Sole, la sorella di Sebastiano, che conosce sin dai tempi dell’infanzia. 
Ma Sebastiano, dopo aver avuto diverse storie finite, per la sua sordità, ha paura a lasciarsi andare e non vuole essere un problema, un ostacolo per Valeria. 
Ma Sebastiano… riceve una proposta che potrebbe cambiare tutta la sua vita…
Un gruppo di medici gli propone un intervento per rimuovere i cocleari esterni; in questo modo non avrebbe più dovuto osservare le occhiate strane delle persone. 
Sebastiano decide di sottoporsi all’intervento e dopo l’operazione, inizia a sentire dei rumori strani… come un ticchettio molto fastidioso, associato ad altri suoni molto confusi, che non riesce a definire. 
Sebastiano si sottopone ad alcuni accertamenti ma i medici sostengono che l’operazione sia riuscita. 
Il ragazzo, arriva da solo alla conclusione che ciò che sente e percepisce, non sono i rumori, ma i sentimenti e le emozioni delle persone che lo circondano. 
Grazie a questo potere, Sebastiano si sentirà come un supereroe e salverà molte vite, come quella della madre. 
Ma Sebastiano continua a sentirsi un peso per la sua famiglia e per la ragazza che ama…
Riuscirà Sebastiano a lasciarsi andare, godendosi la sua nuova vita?
Che cosa accadrà?

Le parole di Margherita mi ronzano nei cocleari. 
Perchè la gente non va oltre la mia sordità? Il mio cuore non batte come quello di tutti? Nel mio corpo non scorre sangue? Perché gli altri si concentrano sul mio handicap e non mi giudicano per ciò che sono? […] 
Io sono davvero un peso? Vorrei prendere il mondo a pugni. 
Vorrei non essere mai nato.

La scrittrice Rachele Vestri pubblica “I rumori del cuore”, ispirandosi a suo figlio Simone, raccontando una storia d’amore che è capace di andare oltre i pregiudizi, le difficoltà e i suoni. 
I temi trattati sono l’emancipazione, la paura, la forza, i pregiudizi e le discriminazioni, il rapporto tra genitori, il rapporto tra madre e figlio, l’amicizia, imparare ad accettarsi e l’amore, il sentimento più forte di tutti, anche delle terapie. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, emozionante, profondo, ricco di temi importanti, affrontati con delicatezza e umanità dalla scrittrice. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alla scelta della scrittrice di inserire molte descrizioni sui loro sentimenti. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere una storia profonda, emozionante, commuovente, trattata con una delicatezza rara, come quella della scrittrice Rachele. 
Consiglio questo libro anche a chi desidera leggere una storia d’amore, in grado di superare le avversità della vita.
Ringrazio la scrittrice Rachele Vestri per avermi inviato la copia cartacea del suo libro, che mi ha permesso di conoscere la storia di Sebastiano, una storia di un ragazzo “speciale”, che affronta la vita con il sorriso, una storia piena d’amore e di sentimenti. 
Buona lettura 📚📚!!

“La luce che manca” di Nino Haratischwili

Titolo: La luce che manca 
Autore: Nino Haratischwili 
Traduttore: Fabio Cremonesi 
Casa editrice: Marsilio Romanzi 
Collana: Romanzi e racconti 
Data uscita: 12 Settembre 2023 
Pagine: 702 
Genere: Romanzo contemporaneo 

Quante strade devi sbagliare prima di fare quella giusta? 
Quante promesse devi mancare? 
Quante volte devi cambiare paese prima di sentirti a casa e come puoi cambiare vita se la tua è impressa in te come una poesia imparata a memoria?
Quante ore dovrei contare, quante clessidre dovrei svuotare per tornare al punto in cui erano ancora giusti gli orologi? 
Guardo le tue foto e trovo ovunque le tue risposte, anche se avevo smesso di fare domande. Taglio il tempo che mi separa da te, dalle tue decisioni giuste e dalle tue scelte sbagliate, ho la falce in mano e la brandisco giorno per giorno, settimana per settimana, mese per mese, anno per anno. 

Questo libro è ambientato a Tbilisi, la capitale della Georgia, durante gli anni Novanta (1987) ed è un romanzo corale, raccontato da quattro ragazze. Queste quattro ragazze si chiamano Qeto Kipiani, Nene (Nestan) Koridze, Dina Pirveli e Ira (Irene) Jordania; la loro amicizia è nata nel cortile del quartiere più vivace di Tbilisi e tra i banchi di scuola.
E’ un periodo complicato per la Georgia e per tutte le repubbliche sovietiche, e queste bambine crescono tra le urla di persone che chiedevano l’indipendenza e tra grandi disordini nella città. 
Le loro famiglie appartengono a ceti sociali diversi, il loro gruppo d’amicizia è coeso grazie alla diversità dei loro caratteri. 
Qeto, Dina, Nene e Ira cresceranno tra le strade di Tbilisi, correndo, giocando nel tunnel costruito come rifugio sotterraneo durante la Seconda Guerra Mondiale e dovranno abbandonare la loro infanzia e i giochi, a causa delle agitazioni sociali e il clima di violenza tra le strade che, imponeva attenzione e maturità. 
Queste quattro bambine sono cresciute e sono diventate quattro bellissime donne, che insieme hanno affrontato i primi amori segreti, gli scontri sanguinosi per le strade e la guerra al confine, la corruzione, il razionamento del cibo e la mancanza della corrente e grazie alla loro amicizia, sono riuscite a superare tutte le atrocità e gli orrori, protagonisti di quegli anni. 
Ma Qeto, Dina, Nene e Ira non sanno che cosa ha in mente il destino per loro… qualcosa di sconvolgente e terrificante accadrà nelle loro vite e niente sarà più lo stesso. 
Vent’anni dopo, ormai adulte, tre di loro si incontrano a Bruxelles in occasione della retrospettiva fotografica di Dina Pirveli. Le tre donne si ritrovano a ripercorrere la loro vita piena di atrocità, di crimini subiti, ma osservando quelle immagini in bianco e nero, ripensano alla forza della loro amicizia, che dopo vent’anni si sono ritrovate per affrontare insieme il torto subito nel passato. 
Un raggio di luce si insinuerà tra i ricordi e il perdono sarà di nuovo possibile e le tre ragazze potranno di nuovo contare sulla loro amicizia.

Eravamo invincibili, il tempo stava andando in frantumi, si stava sgretolando come l’intonaco dei muri, non aveva più alcuna importanza, da quel momento in poi avremmo avuto il nostro calendario e l’avremmo seguito con convinzione, come una bussola. E nella perfezione di quel momento, non ci rendemmo conto che l’infanzia, che era stata la nostra principale difesa, si sarebbe presto staccata da noi come un guscio di lumaca lasciandoci completamente nude, in balia di tempi nuovi in un mondo nuovo. 
Continuammo a volare, tutto il resto non ci interessava. 

La scrittrice Nino Haratischwili con “La luce che manca”, porta il lettore a Tbilisi nel Novecento, con uno stile profondo, maturo, poetico e umano, raccontando una bellissima storia d’amicizia di quattro ragazze che devono fuggire dalla violenza che le circonda per una nuova vita, lontana da uomini e imposizioni. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, intenso, emozionante, profondo, poetico e umano, la scrittrice dopo il successo ottenuto dal libro “L’ottava vita (per Brilka)”, conferma il suo talento con “La luce che manca”.
I temi trattati sono il crollo dell’Unione Sovietica, i primi amori, la violenza, gli amori tossici, gli stupri, la droga, il rapporto fra fratelli, la corruzione, la criminalità, l’autolesionismo, le lotte di quartiere tra bande, la guerra e l’amicizia delle quattro protagoniste che supera ogni avversità e crimine. 
I personaggi sono strutturati molto bene, grazie alla scelta della scrittrice di dare voce a ognuna di loro. 
Qeto, Dina, Nene e Ira faranno breccia nel cuore del lettore sin dalle prime pagine e al termine della lettura, vi sembrerà di averle conosciute per davvero. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un romanzo emozionante, in grado di raccontare il crollo dell’Unione Sovietica e una bellissima storia d’amicizia di quattro ragazze. 
In attesa  di leggere il nuovo romanzo di Nino Haratischwili “La gatta e il generale”,  fatemi sapere che cosa ne pensate dei romanzi di Nino. 
Buona lettura 📚📚!!

“Tre” di Valérie Perrin

Titolo: Tre
Autore: Valérie Perrin 
Traduttore: Alberto Bracci Testasecca
Casa Editrice: Edizioni e/o 
Collana: Dal mondo 
Data uscita: 28 Giugno 2021 
Pagine: 624 
Genere: Romanzo giallo 

Ero appena arrivata a La Comelle, città operaia di circa dodicimila anime nel centro della Francia. 
Nina Beau. Étienne Beaulieu. Adrien Bobin. 
[…] Nina, Étienne e Adrien erano all’inizio di un’infanzia da amici inseparabili.

I protagonisti di questo libro sono Nina Beau, Étienne Beaulieu e Adrien Bobin che vivono in un paesino di nome La Comelle nel 1986 e devono iniziare la quinta elementare. Ed è proprio, durante il primo giorno di scuola, che si conoscono e da quel momento, inizia la loro storia d’amicizia. 
Étienne ed Adrien hanno due caratteri molto diversi, la loro amicizia non sarebbe possibile senza Nina, che riesce a unirli, formando un bellissimo gruppo di tre amici. 
Nina, Étienne ed Adrien sono inseparabili, fanno qualsiasi cosa insieme, dallo studio al divertimento, e grazie alla musica riescono ad esprimersi, formando un loro gruppo musicale. 
Durante la loro infanzia, devono superare molti ostacoli: dai pregiudizi delle persone, alla cattiveria del loro maestro Antoine Py, ma la loro amicizia è più forte e sono pronti a sostenersi in ogni difficoltà. 
I tre amici sono uniti da una promessa: lasciare la provincia in cui vivono, trasferirsi a Parigi e non separarsi mai. 
Ma non è così facile rispettare le promesse, i sentimenti cambiano con il tempo e i tre amici si allontaneranno sempre di più… 

Sono passati gli anni, siamo nel 2017 e viene ripescata un’auto dal fondo di un lago del paesino in cui i tre amici sono cresciuti. Il giorno in cui la macchina è sprofondata nel fiume, coincide con la scomparsa di una ragazza, Clotilde Marais, la ex di Étienne. 
Il caso viene seguito da Virginie, una giornalista che nasconde la propria identità e un passato enigmatico. Virginie cercherà di raccontare la storia dei tre amici d’infanzia, mettendo in luce la forza dell’amicizia. 
Ma che fine hanno fatto Nina, Étienne ed Adrien? 
Che cosa è successo alla loro amicizia? 
Che nesso c’è tra la macchina e la loro storia d’amicizia? 
Chi è Virginie? 
Che cosa c’entra con i tre amici? 

Carissima Nina, non abbiamo alcun ricordo che risalga a prima di te. Ci siamo conosciuti quando avevamo dieci anni, è vero, ma i ricordi prima di te non esistono. Tu sei l’inizio. Sei la brava scolara, l’amica, l’artista, l’allegria, la sorella, la nostra luce. E non la luce di una torcia elettrica, no, sei l’astro, l’asteroide, l’unica, il fiume, il nostro anello di congiunzione. Tre.

La scrittrice Valérie Perrin dopo il successo di “Cambiare l’acqua ai fiori”, pubblica “Tre”, una storia d’amicizia nata tra i banchi di scuola. L’idea di fondo di raccontare nel libro “Tre”, la forza dell’amicizia è interessante ma è stata sviluppata male e in modo banale. 
La scrittrice ha utilizzato troppi salti temporali (in ogni capitolo), e lo stesso racconto, episodio è stato narrato da tutti i protagonisti, ripetendo sempre lo stesso avvenimento, finendo per annoiare il lettore sin dalle prime pagine. 
La storia si trascina con fatica con troppi particolari, con ridondanze e piena di intrecci e personaggi che destabilizzano il lettore. 
I temi trattati sono i figli e gli animali abbandonati, la forza dell’amicizia, la violenza domestica, il matrimonio, i pregiudizi, la sessualità compressa, gli abusi sessuali, la droga, l’infanzia, il denaro e le numerose descrizioni (inopportune e volgari) sui rapporti sessuali dei protagonisti. 
Lo stile di scrittura è snello, banale, ridondante e noioso, il lettore si ritroverà imprigionato nelle pagine, bloccandosi in una storia raccontata male, con personaggi “anonimi”, privi di personalità e lontani dalla realtà. 
I personaggi non sono strutturati bene, non riescono ad entrare nel cuore e nell’anima del lettore, finendo per annoiarlo. 
Dopo aver letto “Cambiare l’acqua ai fiori”, avevo molte aspettative nel libro “Tre” e sono rimasta molto delusa, avendo io stessa riscontrato molte difficoltà nel terminare la lettura. 
Non consiglio questo libro perchè la storia non è strutturata bene, ci sono troppi salti temporali e intrecci, ridondanze e troppi temi “complessi”, inseriti nella storia con l’obiettivo di conquistare il lettore medio, costruendo a tavolino dei personaggi privi di personalità e non reali. 
Vi è mai capitato di rimanere delusi, bloccati da un libro? 
Fatemelo sapere nei commenti!!
Buona lettura 📚

 

“Tom Lake” di Ann Patchett

Titolo: Tom Lake
Autore: Ann Patchett
Traduttore: Michele Piumini e Valeria Gorla
Casa Editrice: Ponte Alle Grazie
Collana: Scrittori
Data uscita: 23 Aprile 2024
Pagine: 384
Genere: Romanzo contemporaneo

“Questa è la storia di Peter Duke, futuro attore famoso.
Questa è la storia di quando mi innamorai di Peter Duke, all’epoca tutt’altro che famoso. Di come me ne innamorai così perdutamente – da brava ventiquattrenne- che avevo la sensazione di saltare più da un tetto a mezzanotte”

Tom Lake di Ann Patchett

Il libro è ambientato nel Michigan, una donna di nome Lara racconta alle sue tre figlie Emily (26 anni), Maisie (24 anni) e Nell (22 anni), il suo passato da attrice mentre sono impegnate a raccogliere le ciliegie nel frutteto di famiglia.
All’età di sedici anni, Lara aveva partecipato a un provino quasi per caso, e da allora aveva iniziato a recitare. Da quel momento, Lara interpreta sempre il personaggio di Emily, la protagonista dello spettacolo “Piccola città”.
Ed è proprio grazie al personaggio che interpreta, Lara si ritrova a lavorare per una compagnia teatrale chiamata “Tom Lake”.

Tom Lake si rivelò di una bellezza devastante.
C’era un enorme anfiteatro coperto circondato dai prati per i musical, ma avevano anche uno spazio teatrale per piece come Piccola città e Pazzo d’amore. C’erano campi da tennis con un circolo che serviva tè freddo e tramezzini.
Una manciata di edifici incantevoli -alcuni trasformati in uffici amministrativi e alcuni in alloggi per attori, costumisti e tecnici, mentre altri erano semplici case di villeggiatura – disseminati sulla riva di un lago mozzafiato.
Alberi da frutto in fiore, sentieri serpeggianti e colline ondulate, come se qualcuno avesse ritagliato fotografie da una pila di riviste per incollare le migliori su una sola pagina.

A Tom Lake, Lara diventa amica di molti attori della compagnia, proprio mentre racconta la storia alle sue tre figlie, ricorda i bei momenti passati con loro. 
All’interno della compagnia, c’era un ragazzo molto bello, sicuro di sé, di nome Peter Duke. Le figlie di Lara, vogliono sapere ogni dettaglio di Peter Duke, un attore molto famoso e ex ragazzo della loro madre. 
Ma ai tempi di Tom Lake, Peter Duke non era famoso, ma era dotato di molto carisma, presenza da palcoscenico e talento, tanto da stregare un’intera platea, grazie alla sua bravura.
E’ così che il lettore si ritroverà nel bellissimo giardino delle ciliegie, a ripercorrere la storia d’amore tra Lara e Peter Duke. 
Ma Lara non può rivelare tutti i particolari della relazione con Peter Duke alle sue figlie, troppo giovani per poter comprendere certe cose. 
Emily, Masie e Nell rimangono incantate dalle parole di Lara, imparano a conoscere chi era Peter Duke, ma apprendono anche il vero significato di una storia d’amore, piena di sentimento e ricca di messaggi importanti. 

Che cosa è successo a Tom Lake? 
Perchè Lara si ritrova nel giardino dei ciliegi? 
Siete curiosi di scoprire la storia di Lara e Peter Duke? 
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La scrittrice Ann Patchett dopo il successo del libro “La casa olandese” (Ponte alle Grazie, 2021), pubblica “Tom Lake”, un libro che unisce l’amore per il teatro, la vita, il destino e l’amore vero, potente e travolgente. Il lettore rimarrà incantato dalle parole della scrittrice, si ritroverà nel giardino dei ciliegi insieme a Lara e alle sue figlie, curioso di conoscere il continuo della storia. 
I temi trattati sono l’amicizia, il tradimento, il mondo dello spettacolo, il destino, la vita, l’ambizione, gli animali, la natura e l’amore romantico, materno e coniugale. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, il ritmo della storia è scandito dalla vita di campagna tra gli alberi e le ciliegie 🍒 . 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni inserite dalla scrittrice che permettono al lettore di entrare in empatia con ognuno dei protagonisti. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano una storia emozionante, piena di sentimenti e di teatro, immersa nella bellezza della natura. 
Ringrazio la casa editrice Ponte alle Grazie per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di conoscere una storia d’amore potente e vera. 
Buona lettura 📚📚!!