“Due cuori in tempesta” di Sara Rattaro

Titolo: Due cuori in tempesta 
Autore: Sara Rattaro 
Casa Editrice: Sperling & Kupfer 
Collana: Pandora 
Data uscita: 13 Maggio 2025 
Pagine: 224 
Genere: Romanzo contemporaneo 

Le sue dita intrecciate alle mie e non capire più quale mano appartiene a me e quale a lui. 
E’ così che abbiamo smesso di riconoscere i nostri confini come quelli che avevamo disegnato sul muro. 

La protagonista del libro si chiama Mia, una ragazzina di sedici anni che deve fare i conti troppo presto, con il destino crudele della vita. Mia, non riesce ancora a credere e ad accettare, che suo padre sia morto davanti a lei. Il padre, era un coraggioso vigile del fuoco, e un giorno d’estate, dopo aver terminato il turno di lavoro, insieme a sua figlia e al suo collega Giorgio e la figlia Anna, avevano deciso di trascorrere la mattinata al mare. 
All’improvviso, il gestore del diving center aveva iniziato ad agitarsi, perchè erano trascorse troppe ore e un sub non era ancora rientrato dall’immersione. Il padre di Mia, nonostante il suo turno fosse finito, non esitò nemmeno un secondo e si tuffò in acqua, con una corda per salvare il sub. 
Il sub, era rimasto incastrato in un detrito che il padre di Mia, riuscì a spostare, mettendo in salvo la vita dell’uomo. Purtroppo, il padre di Mia, nel cercare di spostare il detrito, aveva perso la maschera e il boccaglio e morì sul colpo. 
Da allora, il cuore di Mia si è spezzato e la morte del padre, ha stravolto per sempre la sua vita. Mia ha tagliato i ponti con il passato, ad iniziare dallo sport, il nuoto, ma anche rompendo il legame d’amicizia con Anna. Anna era l’unica amica di Mia, erano cresciute insieme perchè i loro padri, oltre ad essere colleghi, erano buoni amici. Anna e suo padre, erano presenti quel giorno, ma Giorgio, a differenza del padre di Mia, non si era tuffato, e Mia non voleva avere più niente a che fare con lui, che lo riteneva responsabile della morte del padre. 

Chiudo gli occhi per un attimo e penso che forse, se fossi vissuta in una città lontana dal mare, papà sarebbe ancora con me. Il dolore, arriva come una stilettata improvvisa che mi stringe lo stomaco e mi toglie il respiro. Rimane incastrato dentro di me, pesante come un sasso gettato in profondità. 

Le giornate di Mia, scorrono tra silenzi, scatti d’ira e pomeriggi in solitaria in camera o nell’auto di suo padre, ascoltando la sua musica preferita. 
Ma il destino si sa, è imprevedibile, Mia conoscerà due persone che si insinueranno nella monotonia della sua vita. E’ così che conosce Giovanni, un ragazzo più grande di lei, di diciotto anni, che ha sempre una macchina fotografica in mano e due occhi che sembrano vedere oltre le apparenze. Giovanni è un ragazzo misterioso ed enigmatico, che ha perso la fiducia nella vita, ma non nella bellezza, che cerca di catturare con la sua macchina fotografica. 
Giovanni riesce a capire molto bene i sentimenti delle persone, in Mia nota una profonda rabbia, rancore, ma anche sensibilità e fragilità. Grazie a Giovanni, Mia inizia a provare qualcosa, un sentimento nuovo ed imprevedibile e si sente in colpa, ha paura di essere felice e di dimenticare suo padre.

Ci guardiamo negli occhi e io avverto il fortissimo desiderio che lui mi baci. Immagino che lui mi avvolga in un abbraccio capace di far sparire tutte le cose anonime che abbiamo intorno. Avverto la pelle del viso avvampare perchè lui sembra leggermi nel pensiero. Si avvicina fino a far aderire il suo corpo al mio, fronte contro fronte, naso contro naso, finché le sue labbra non toccano le mie e intorno tutto inizia a colorarsi. 
Ci baciamo per un tempo lunghissimo, protagonisti di un’istantanea un po’ retrò, di quelle più difficili da riprodurre, quelle illuminate da una luce morbida, diffusa e calda. 
Il resto del pomeriggio lo trascorriamo tenendoci per mano. Io stringo e allento la presa, come se volessi mandare un segnale Morse che solo lui saprebbe decifrare. 
Sto bene, anzi benissimo. Come non mi sentivo da tempo.

Giovanni e Mia trascorrono i pomeriggi insieme, nell’officina abbandonata dello zio, ed è parlando di sé stessi e delle proprie passioni, che tra i due nascerà un legame intenso, capace di lenire le cicatrici più profonde e dolorose. 
Ma oltre all’amore, Mia imparerà a conoscere il vero significato dell’amicizia, grazie a Ella Bollati.
Ella, è la sua nuova compagna di classe e di banco, che proprio come Mia, ha perso da poco un familiare. La vita ha strappato a Mia e ad Ella, gli affetti, ma la vita si sa, contemporaneamente toglie e dona e il destino ha voluto farle incontrarle. 
Tra Mia ed Ella, nascerà un’amicizia fatta di silenzi, ma anche di parole di conforto e di sostegno. Grazie ad Ella, Mia imparerà ad accettare la morte del padre perchè elaborare un lutto richiede tempo.

<<Mi piacerebbe farti vedere un posto>> […]
Venivo spesso qui con Anna, lo facevamo perchè di quel luogo sapevamo tutto dai racconti dei nostri padri. Papà e Giorgio erano amici e colleghi di lavoro da sempre, erano cresciuti insieme e così era stato per noi figlie, fino a quel giorno. 
Ella si ferma, incantata. Mi chiedo se ci vede qualcosa di straordinario come faccio sempre io, ogni volta che passo da qui, o se ai suoi occhi è un edificio come un altro, annerito da un fuoco lontano che gli ha divorato il tetto e l’anima. 
<<Mio padre e la squadra hanno tirato fuori diciotto persone che erano rimaste intrappolata dalle fiamme.>> 
Ella fa qualche passo verso un mazzo di fiori che qualcuno si ostina a posare per tenere vivi i ricordi. Poi, continua a camminare senza che io la segua e sparisce dietro al cinema. So cosa troverà. Erbaccia troppo alta e muri anneriti. Io mi siedo sul muretto ad ascoltare il traffico, quando accade quello che più tempo. L’inconfondibile sirena che fa spostare tutti diventa a ogni incrocio sempre più forte. […]
<<Era la squadra di tuo padre?>> 
Annuisco e alzo le spalle. Lei si avvicina e mi abbraccia, come se ci conoscessimo da tanto tempo, come se sapesse tutto di me, senza badare ai primi giorni carichi di silenzi imbarazzanti, e mentre il cuore mi si sbriciola sotto la pelle piango sulla sua spalle perchè papà non smette di mancarmi. 

Piano piano, Mia, smetterà di sentirsi in colpa e tornerà a vivere e ad essere felice, grazie all’amore e all’amicizia. Perchè a volte è proprio nei luoghi più impensabili che troviamo chi sa tenerci la mano quando tutto il resto si rompe in mille pezzi. 
Può l’amore essere la cura anche quando tutto va in pezzi?

Un anno fa ero convinta che esistessero solo verità assolute. Giusto o sbagliato. Bianco o nero. Ora so che la vita è fatta di sfumature, di errori, di seconde possibilità che a volte non vedi subito, ma che sono lì pronte per essere raccolte. 
Ho imparato che il dolore non si cancella, ma si trasforma. Che non possiamo controllare tutto, ma possiamo scegliere come reagire. 

La scrittrice Sara Rattaro, autrice di molti romanzi di successo come “Sulla sedia sbagliata”, “Un uso qualunque di te”, “Non volare via” (Premio città di Rieti), “Niente è più come te” (Premio Bancarella 2015), “Splendi più che puoi” (Premio Rapallo Carige 2016) e tanti altri romanzi amati da lettori, librai e critici. 
Sara Rattaro torna in libreria con “Due cuori in tempesta”, che racconta la storia di Mia, un’adolescente che ha perso da poco il proprio padre e sarà proprio l’amore, a lenire e curare le cicatrici più profonde situate nel cuore della protagonista. 
La scrittrice Sara Rattaro affronta molti temi delicati, con la giusta sensibilità ed umanità che la contraddistingue. I temi affrontati sono la morte, l’elaborazione del lutto, le seconde possibilità, il dolore, la leucemia, la forza, l’amore e l’amicizia, che proprio come un brutto temporale, leniscono tutte le ferite. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, poetico, intenso, sensibile e commuovente, il lettore si ritroverà a piangere, ridere, sperare, amare, soffrire con la stessa intensità della protagonista, grazie alla forza delle parole utilizzate dalla scrittrice. 
I personaggi sono strutturati molto bene, la protagonista Mia è un personaggio molto complesso, che prova una forte rabbia verso la vita che l’ha delusa e privata del proprio padre. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro emozionante, che tratta temi delicati in modo profondo ed intenso. 
Buona lettura 📚📚!!

“Paolina Leopardi. All’ombra del Poeta” di Francesca Monaco

Titolo: Paolina Leopardi. All’ombra del Poeta
Autore: Francesca Monaco
Casa Editrice: Morellini Editore
Collana: Femminile singolare
Data uscita: 31 Gennaio 2025 
Pagine: 224 
Genere: Romanzo storico 

Nel silenzio della mia camera il nodo del pianto, trattenuto in gola troppo a lungo, inizia a sciogliersi. Il vuoto è già incolmabile e il cuore mi pesa di parole non dette e di gesti non compiuti. […] 
Mi sento confusa, come se un estraneo fosse venuto ad abitare nella mia testa senza chiedermi il permesso. Devo tenermi occupata, devo provare a fare altro per non rischiare di impazzire. 
E allora scelgo l’unica cosa in grado di curarmi.
La scrittura dà voce a ciò che voce non ha e attutisce il vuoto che sentiamo dentro. Me lo ha insegnato Giacomo. La scrittura rende accettabile anche l’aspetto tragico delle cose e io, mai come adesso, ho bisogno di crederlo. 

Tutti conosciamo Giacomo Leopardi, ma cosa sappiamo di sua sorella Paolina Leopardi? 
E’ arrivato il momento di conoscere Paolina Leopardi, e per farlo dobbiamo entrare all’interno dell’austero Palazzo Leopardi a Recanati e tuffarci nel passato!!
Siete pronti? 
Renati è il borgo in cui ogni vicolo, ogni edificio, ogni porta, celebra l’immortalità artistica del grande poeta Giacomo Leopardi. Ed è proprio a Recanati che sono nati Giacomo Leopardi, Carlo Orazio, Luigi e Paolina Leopardi, la protagonista del libro. 
Paolina è l’unica figlia femmina in casa Leopardi, ha avuto la fortuna di ricevere la stessa istruzione ed educazione dei suoi fratelli, grazie al volere del padre Monaldo. 
Il padre Monaldo è un uomo di animo buono, molto severo, che ha sempre posto dinnanzi a tutto, l’istruzione dei suoi figli. In questo libro, viene data a Monaldo una nuova veste, un aspetto più umano, severo e rigoroso, ma che desidera il meglio per i suoi figli. 
La madre Adelaide, è una donna completamente ossessionata dalla religione e dal benessere economico, a discapito dell’amore per i propri figli. Adelaide è colei che comanda e guida Palazzo Leopardi, amministra il patrimonio di famiglia e “comanda” suo marito, e forse, è proprio per questo che Monaldo si comporta così con i suoi figli. 

<<Ho sempre temuto che la quantità esorbitante di tempo che tu e i tuoi fratelli avete passato sui libri fin da piccoli avrebbe finito con il condizionarvi la vita, ma non pensavo che la tua tristezza fosse arrivata a simili livelli. Non esiste soltanto lo studio, non ho mai capito come abbiate fatto a sopportare tutte quelle ore in biblioteca imposte da Monaldo.>>
<<Nostro padre è di animo buono e ci ha sempre amati di un affetto profondo. Severo e dolce allo stesso tempo, è un uomo cocciuto e pieno di pregiudizi, difficile smuoverlo dalle proprie convinzioni. Ha una fiducia eccessiva nella sicurezza del suo pensare, ma è una persona integra moralmente e gli sono grata per averci trasmesso anche l’amore per l’arte, la cultura, il sapere…>>

Paolina è una ragazza molto intelligente, elegante e malinconica, che la rende unica e affascinante. Da sempre Paolina, ha un legame profondo, quasi morboso, con suo fratello Giacomo, che sin dall’infanzia dimostra di essere il genio della famiglia. Paolina ha la fortuna di studiare insieme a lui, di osservare i suoi gesti, ma anche di ricopiare le sue missive, i suoi componimenti. 
Per Paolina, il legame con suo fratello Giacomo è molto simile all’amore, amore che non ha mai avuto la fortuna di provare e ricevere. I suoi genitori, avevano provato ad organizzare il suo matrimonio, ma Paolina desiderava semplicemente essere amata, e anche quando si innamora del suo futuro marito, Raniero Roccetti, Paolina, capisce che lui probabilmente non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti e così manda a monte il matrimonio. 
Paolina vivrà per sempre con il rammarico di non aver provato l’amore, l’amore da lei tanto sognato e venerato. 

Giacomo è il mio Muccio, il mio tutto, ma da alcuni giorni non mi da tregua. Mi suggerisce continuamente di stare più calma e di non disperarmi se tutte le trattative matrimoniali degli ultimi anni sono naufragate. […]
<<Vi siete attivati per trovarmi un marito, e vi ringrazio per questo, ma la causa è disperata. Bisogna prenderne atto. Non voglio saperne più niente. Non voglio sposarmi e non voglio più essere portata a quella specie di mercato. Sono stanca di ingoiare umiliazioni e stufa anche di parlarne.>> 

E’ così che Paolina si dedica alla scrittura, grazie al consiglio di suo fratello Giacomo, che la esorta a scrivere per esprimere i suoi sentimenti e per sentirsi meno sola. 
Ma la vita di Paolina cambia nel 1830, l’anno in cui suo fratello Giacomo lascia Palazzo Leopardi, lascia Recanati per seguire il suo destino di scrittore e poeta. Paolina, a differenza dei suoi fratelli che progressivamente lasceranno Palazzo Leopardi, è costretta a vivere tra quelle mura, per lei, molto simili a una prigione. 
E’ in questo periodo, che Paolina si sente molto sola ma perfortuna, grazie a suo fratello Giacomo, intrattiene una corrispondenza epistolare con Marianna Brighenti, una cantante lirica molto brava a quei tempi. 
Paolina aspetta con ansia le lettere di Marianna, l’unica sua confidente, ad eccezione di suo fratello Giacomo. 
Nonostante lei e Giacomo sono lontani, tra di loro c’è un legame molto forte, una sorta di filo rosso che li unisce e li accompagnerà per tutta la vita (e non solo).
Un giorno, arriva una lettera a Palazzo Leopardi e Monaldo, comunica a sua figlia Paolina, il decesso di Giacomo Leopardi avvenuto il 14 Giugno 1837, presso la città di Napoli. 
Non sarà facile per Paolina, superare, elaborare il lutto, ma il loro legame è più forte di tutto, anche della morte, e lei è certa, che un giorno potrà di nuovo abbracciarlo. 

<<Stavolta si tratta di Giacomo.>>
Soffoco un singhiozzo. 
<<E’ sua quella lettera?>> Sento le forze venire meno. 
<<Sta bene?>> 
Continua a fare cenno di no con il capo. 
<<Paolina, dovremo essere forti…>>
<<No…>> E’ l’unico suono che la mia voce strozzata riesce a emettere, la prima difesa allo strazio che sento arrivare. <<Giacomo no…>> 
E’ ancora troppo il bisogno che ho di lui. 
Di sapere che lui c’è. 
Prima ancora che mio padre trovi il coraggio di dirmi il resto, mi accascio a terra ripiegandomi su me stessa come un vestito abbandonato. 
Perchè è proprio così che mi sento. Abbandonata dall’unica persona da cui mi sia sentita realmente amata. 
Questa consapevolezza permette al dolore di attraversarmi la pelle. 

Alla morte dei suoi genitori, all’età di sessant’anni, Paolina decide di viaggiare e ripercorre tutte le città, i luoghi in cui il fratello ha vissuto: da Pisa (la città tanto amata da Giacomo) a Napoli, il luogo in cui è custodita la sua tomba. 

Qui si chiude miseramente il romanzo di Paolina Leopardi, così splendente nella fantasia e nel cuore, così povero nella realtà.

Non è in mio potere lasciare dopo di me un nome degno di associarsi a quello del nostro Giacomo, né sarei capace di giudicare quelle opere di letteratura. Però ecciterà sempre la mia ammirazione e invidia, qualunque persona del nostro sesso sia in grado di mostrare che noi non siamo nate soltanto per quello cui ci credono destinate gli uomini. 

La scrittrice Francesca Monaco ha pubblicato “Manuale di sopravvivenza agli uomini e ai dolci” (Trenta Editore), “Ormoni e limoni” (Ventura Edizioni), e dopo aver seguito i corsi di scrittura di Sara Rattaro ha pubblicato alcuni suoi racconti nelle antologie “Questione di scelte”, “Ritratti di donne”, “Le Spietate” e “Gli eroi della Shoah” (Morellini Editore). 
La scrittrice Francesca Monaco con “Paolina Leopardi. All’ombra del Poeta”, vuole porre in risalto la figura di questa giovane donna, posta nell’ombra dal fratello Giacomo Leopardi. 
La figura di Paolina è molto importante, è una donna intraprendente, che lotta per la libertà in un periodo molto difficile per le donne. In queste. pagine, Paolina si racconta con una nota di malinconia, ma anche piena di vita e di coraggio. 
Il lettore imparerà a conoscere Paolina, il legame profondo con suo fratello Giacomo, ma anche il rapporto speciale con le donne, come l’amicizia con la cantante lirica Marianna Brighenti, con cui ha scambiato ben 35 anni di lettere. 
I temi trattati sono l’educazione, il rapporto tra genitori, la religione, la morte, l’oppressione familiare, la letteratura e gli studi, l’amicizia e il sostegno tra donne, l’amore tra fratelli e la scrittura, l’unica medicina, l’unica arma in grado di salvarci dalla solitudine. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, profondo, ricco, poetico e superbo, in cui all’inizio di ogni capitolo sono presenti delle missive, tratte dalle lettere tra Giacomo e Paolina, ma non solo. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni inserite dalla scrittrice che permettono al lettore di affezionarsi alla protagonista. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano conoscere una donna straordinaria, molto sensibile ed intelligente, che non ha nulla da invidiare a suo fratello Giacomo Leopardi. 
Ringrazio Sara Rattaro e la casa editrice Morellini Editore, per avermi inviato la copia cartacea del libro che mi ha permesso di conoscere meglio Paolina Leopardi, una grande donna intraprendente, una donna che merita di essere conosciuta e menzionata per le sue doti, per il suo carisma.
Buona lettura 📚📚!!

 

“Le spietate” a cura di Sara Rattaro

Titolo: Le Spietate 
Curatore: Sara Rattaro 
Editore: Morellini 
Collana: Fuori collana 
Data uscita: 14 Giugno 2024 
Genere: Racconti 
Pagine: 176 

<<I guanti neri che coprono le mani dell’accusata vogliono far tacere la sua coscienza!>> aveva tuonato il pubblico ministero durante il processo. 
Lei non sa dire se avesse ragione. Sa solo che da quella notte, li indossa quando mangia, quando lavora a maglia o ricama, anche mentre dorme. Li toglie solo per lavarsi le mani e anche allora evita di guardarle. 

“Le Spietate” è una racconta di dodici racconti incentrati su dodici donne, donne senza scrupoli che hanno ucciso persone, bambini senza remore. 
Le donne menzionate nell’antologia sono: Amelia Dyer, Rina Fort, Irma Grese, Belle Gunnes, Ljudmila Pavličenko, Bonnie Elizabeth Parker, Madame Alexe Popova, Dorothea Puente, Vera Renczi, Caterina Sforza, Mariam Soulakiotis e Giulia Tofana. 
Il lettore si immergerà in ogni racconto che ha l’obiettivo di mostrare la vita di ogni donna, una vita enigmatica, complicata e ingarbugliata. Ogni donna menzionata in questa antologia, racconta le motivazioni che l’hanno spinta a comportarsi in quel modo: chi per vendicarsi di una violenza subita, chi per vendetta, per regolamento di conti o per pazzia. 
Il lettore avrà modo di immergersi nella lettura tra l’oscurità della Londra vittoriana con Amelia Dyer, al terrore nei campi di concentramento con Irma Grese e tante altre storie di donne spietate, che per una serie di circostanze hanno modificato la loro vita e il loro essere. 

Sono stanca di sentire gli occhi di tutti puntati su di me. 
Una volta mi piaceva. 
Quando ero un supervisore anziano nel campo, camminavo lungo il filo spinato, controllando che tutti i detenuti rispettassero le mie regole, che abbassassero gli occhi al mio passaggio, che capissero che noi eravamo gli esseri umani […]

L’antologia “Le Spietate” è stata curata dalla scrittrice Sara Rattaro, ogni racconto è in grado di stupire, affascinare e tenere con il fiato sospeso il lettore. 
I temi trattati sono la crudeltà, il sangue, l’ingiustizia, la violenza, i neonati, i campi di concentramento, la giustizia, l’ingiustizia, il potere, la manipolazione, il tradimento, la criminalità e la forza e determinazione di queste dodici donne che hanno dimostrato di poter spaventare tutti, anche gli uomini. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, affascinante e ipnotico, in grado di insinuarsi nella mente del lettore sin dalle prime pagine. 
I personaggi sono descritti bene, ogni racconto è formato da una biografia che permette al lettore di conoscere qualche informazione sulla protagonista della storia. La narrazione di ogni racconta si alterna tra passato e presente e con numerose descrizioni, che permettono al lettore di entrare in empatia con la protagonista, tanto da giustificare e comprendere alcuni comportamenti criminali. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro che si focalizza sulle azioni spietate, cruente e violente di dodici donne, donne che hanno cambiato la storia. 
Ringrazio la scrittrice Sara Rattaro e la casa editrice Morellini editore per avermi inviato la copia cartacea di questa antologia, che mi ha permesso di conoscere nel profondo la storia di queste dodici donne e di emozionarmi con loro. 
Buona lettura 📚📚!!

“Cambiare il finale. Tredici storie di libertà”

Titolo: Cambiare il finale 
Curatore: Sara Rattaro 
Collana: Fabbrica delle Storie 
Casa Editrice: Morellini Editore 
Pagine: 256
Data uscita: 11 Novembre 2023
Genere: Antologia di racconti 
Acquista: https://www.morellinieditore.it/scheda-libro/autori-vari/cambiare-il-finale-9791255270980-596482.html

<<Joan Clark?>>
Mi voltai. 
Sulla porta c’era un uomo alto e magro, con un volto delicato. Indossava un impermeabile grigio e aveva i capelli bagnati. Teneva in mano un distintivo della polizia. 
Guardai fuori dalla finestra, pioveva a dirotto e i soli rumori percepiti erano quelli del vento e del rullo delle ruote delle auto che sguazzavano nel fango. 
<<Si tratta di Alan?>> domandai. 
<<Mi dispiace.>>

Sara Rattaro- Joan Clark

Questo libro è la conclusione, di un corso di scrittura tenuto dalla scrittrice Sara Rattaro, che si focalizza sul tema della libertà. Bisogna riflettere molto sul significato della parola “libertà”, che quotidianamente diamo per scontato, perché siamo riusciti ad essere indipendenti e autonomi. 
Ma per comprendere a fondo il suo significato, bisogna pensare a tutte quelle persone che hanno combattuto nel passato, e che combattono ancora oggi per riuscire ad ottenere il diritto alla libertà. 
Questa antologia è l’insieme di tredici storie di libertà, ma anche di violenze e di resistenza, che subiscono tutte quelle donne per cercare di lottare per ottenere il diritto alla libertà di essere donna. 
Sono storie che iniziano dal passato, con Arminda la figlia di Doramas, il guerriero più valoroso e pericoloso, ma anche le grida di dolore di tutti gli abitanti di Pechino il giorno del 4 Giugno 1989, in cui un gruppo di giovani studenti era sceso in piazza per rivendicare la propria libertà, sacrificando la propria vita. 
Ma è anche la storia di donne che hanno amato un uomo violento, che ha soffocato la propria libertà, perdendo ogni diritto, anche quello di parlare. 
Avete mai pensato al significato della parola libertà? 
Quale è la prima parola, immagine che vi viene in mente? 

Questo libro è stato scritto da dodici scrittori emergenti: Maria Cristina Bombelli, Chiara Buoni, Emilia Covini, Marco Contrafatto, Alessandra D’Alessandro, Margherita Firpo, Marcella Manca, Cristiana Mantovani, Cristiana Melli, Antonella Miloro, Grazia Riggio e Federica Sportelli. 
L’ultima storia chiude il ciclo di racconti con Joan Clark, scritto dalla scrittrice Sara Rattaro. 
Il lettore si ritroverà a fare un salto nel passato, che gli permetterà di pensare all’importanza di essere liberi ogni singolo giorno. 
Il tema trattato è la libertà in tutte le sue sfaccettature e lo stile di scrittura è scorrevole, profondo e commuovente, in grado di entrare nel cuore e nell’anima del lettore.
I personaggi che vengono descritti in ogni racconto sono strutturati bene, in modo da far percepire al lettore il dolore, la lotta e la violenza che hanno dovuto affrontare per rivendicare la propria libertà. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere dei racconti profondi sulla libertà, ma anche a chi desidera fare un tuffo nel passato. 
Ringrazio la scrittrice Sara Rattaro e la casa editrice Morellini Editore, per avermi permesso di leggere il libro “Cambiare il finale”, che mi ha fatto riflettere sulla parola “libertà”, che troppo spesso diamo per scontata. 
Buona lettura 📚📚!!

“La donna che salvò la bellezza. Storia di Fernanda Wittgens” di Sara Rattaro

Titolo: La donna che salvò la bellezza. Storia di Fernanda Wittgens 
Autore: Sara Rattaro
Illustratore: Carla Manea
Editore: Mondadori
Collana: Contemporanea 
Data uscita: 24 Ottobre 2023 
Età di lettura: da 11 anni 
Genere: Romanzo per ragazzi
Acquista: https://www.ibs.it/donna-che-salvo-bellezza-storia-libro-sara-rattaro/e/9788804782575?lgw_code=1122-B9788804782575&gclid=Cj0KCQjwtJKqBhCaARIsAN_yS_l1csF_fut4Gnc-yXxdHRDEjdtNWFtR2RHhPjSWpR22Iv-g8UIMAKwaArqgEALw_wcB

Li avevo guardati tutti i miei quadri, ed ero rimasta lì, in piedi e immobile, finché le prime luci dell’alba non iniziarono a calmarmi. Sapevo che quello era solo l’inizio e che la guerra sarebbe stata lunga ma io non mi sarei arresa. 
Fu in quel momento che decisi che non avrei permesso alla stupidità e alla cattiveria di certi uomini di distruggere tutta la bellezza che quelle meravigliose opere d’arte, come la Cena in Emmaus del Caravaggio o il Cristo alla colonna del Bramante, sapevano esprimere. 

Il libro racconta la storia di Fernanda Wittgens, la prima direttrice donna della Pinacoteca di Brera durante il periodo del nazifascismo.
Oltre alla storia di Fernanda, il lettore incontrerà due protagonisti molto importanti: Rachele e Vittorio. Rachele è una ragazzina ebrea, che con la promulgazione delle Leggi razziali del 1939, è costretta a cambiare tutta la sua vita. Rachele non può più andare a scuola, molti amici si allontanano da lei, perché ebrea e considerata “diversa”. 
Ogni giorno dovrà affrontare la paura, il terrore e la fame, causati dalla guerra.
Un giorno, Rachele incontra un ragazzo di nome Vittorio, che le darà il coraggio e la forza per affrontare la situazione.
Vittorio è un ragazzino di quindici anni, suo padre è un fascista molto violento, che pretende lavori alla Pinacoteca di Brera, insieme a Fernanda Wittgens. Fernanda amava l’arte e la bellezza sin da bambina, grazie a suo papà che ogni domenica la portava al museo. 

La bellezza me l’ha mostrata, per primo, mio padre. Lo faceva ogni domenica quando ci trascinava tutti in un museo. […]
<<La bellezza è il nutrimento dell’anima>> ci disse. 
<<Che cosa vuol dire papà?>> risposi io osservando l’immagine di un uomo sdraiato che sembrava stesse dormendo. […]
Io rimasi lì, immobile a fissare quell’immagine perché non riuscivo a staccarmi. Fu mio fratello a trascinarmi via, altrimenti, mi disse, sarei rimasta lì per sempre.
E in un certo senso è stato così.

Fernanda è riuscita a fare della sua passione, il suo lavoro, diventando la prima direttrice donna della Pinacoteca di Brera. Da vera appassionata della bellezza, decide di salvare dai bombardamenti tutte le opere d’arte conservate nei musei milanesi, grazie all’aiuto di Vittorio. 
Insieme a Vittorio riusciranno a salvare molti quadri, ma anche amici, conoscenti e familiari ebrei, costretti a scappare per salvarsi la vita. 
Fernanda è una donna molto coraggiosa, che non ha paura dei fascisti, ed è pronta a rischiare la propria vita per cercare di salvare la bellezza dei quadri e degli esseri umani. 

Prima di incontrare Fernanda avevo le idee confuse. E’ stata lei a mostrarmi una via possibile. Poteva chiudersi nel castello dorato dei suoi privilegi e invece si annoda i capelli come può e sale su un camion scomodo, solo per tentare di salvare tutta la bellezza di questo mondo, perché ha capito che anche gli esseri umani sono delle opere d’arte! 

La scrittrice Sara Rattaro con “La donna che salvò la bellezza. Storia di Fernanda Wittgens”, racconta la storia di questa donna, che con coraggio, forza e determinazione ha sfidato il nazifascismo per salvare vite umane e opere d’arte. E’ grazie a lei, se oggi possiamo ammirare la bellezza di molti quadri. 
Il lettore imparerà a conoscere la storia di Fernanda, durante un periodo storico molto difficile, che ha evidenziato la cattiveria degli esseri umani. 
I temi trattati sono la guerra, le discriminazioni, la cattiveria, la povertà, il coraggio, la fame, il nazifascismo e le sue leggi disumane e le opere d’arte in tutta la loro bellezza e unicità.
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, intenso, appassionante e commuovente; il lettore riuscirà a percepire tutte le difficoltà dei personaggi. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle abilità della scrittrice Sara Rattaro di riuscire a descriverli nei minimi dettagli, ma soprattutto di far entrare in empatia il lettore con ognuno di loro. 
Consiglio questo libro a tutte/i i ragazzi, ma anche agli adulti perché è un romanzo adatto a tutti. Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono conoscere la storia di una donna coraggiosa, ma anche a tutti gli appassionati d’arte e di storia. 
Ringrazio la casa editrice Mondadori, per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di rivivere il periodo del nazifascismo e di ripercorrere la storia di Fernanda. 
Un ringraziamento speciale va alla scrittrice Sara Rattaro, per aver creduto in me e avermi trasmesso la sua passione per la scrittura all’Università. Grazie a questo libro ho rivissuto le ingiustizie e le discriminazioni che hanno subito gli ebrei, ma ho anche imparato che in ogni essere umano è racchiusa la bellezza, proprio come ogni opera d’arte. 
E voi conoscete la storia di Fernanda Wittgens? 
Fatemelo sapere nei commenti!!
Buona lettura 📚📚!!