“I rumori del cuore” di Rachele Vestri

Titolo: I rumori del cuore 
Autore: Rachele Vestri 
Data uscita: 7 Ottobre 2021 
Pagine: 353
Genere: Romanzo rosa 

<<Perchè continui a torturarti con questi pensieri idioti sulla normalità e sulla diversità?>>, i suoi occhi sono lucidi ma duri e ha la fronte increspata. 
Alzo le spalle. […]
<<Tu non riesci a capire quanto vali. Non lo vedi quante persone ti amano? Sei circondato di affetto!>>

Il protagonista del libro si chiama Sebastiano Ferraro, un ragazzo non udente che deve imparare ad accettarsi e ad affrontare i pregiudizi delle persone e della società. 
Sebastiano Ferraro, è cresciuto in una famiglia che lo ha sempre messo al centro dell’attenzione e ha un bellissimo rapporto con sua mamma. La mamma di Sebastiano si chiama Bianca, è una donna meravigliosa, molto forte e coraggiosa, che non si arrende mai, ed è in grado di fare qualsiasi cosa per i suoi figli. 
Sebastiano ha imparato a combattere e superare ogni difficoltà, grazie al sostegno e all’affetto della sua “straordinariamente mamma”, è così che Sebastiano la chiama. 

<<Straordinariamente mamma>> ricambio la sua stretta.
Ed eccomi qui, nel mio nascondiglio preferito, fra queste braccia sottili e guerriere che emanano un calore che spazza via ogni malessere. 

Sebastiano indossa i cocleari sin da bambino, e durante il periodo adolescenziale imparerà a sfruttare a suo vantaggio l’ausilio dei cocleari per non studiare. 
Sebastiano studia psicologia, laureandosi con il pieno dei voti ed è perdutamente innamorato di una ragazza, di nome Valeria. Valeria è la migliore amica di Sole, la sorella di Sebastiano, che conosce sin dai tempi dell’infanzia. 
Ma Sebastiano, dopo aver avuto diverse storie finite, per la sua sordità, ha paura a lasciarsi andare e non vuole essere un problema, un ostacolo per Valeria. 
Ma Sebastiano… riceve una proposta che potrebbe cambiare tutta la sua vita…
Un gruppo di medici gli propone un intervento per rimuovere i cocleari esterni; in questo modo non avrebbe più dovuto osservare le occhiate strane delle persone. 
Sebastiano decide di sottoporsi all’intervento e dopo l’operazione, inizia a sentire dei rumori strani… come un ticchettio molto fastidioso, associato ad altri suoni molto confusi, che non riesce a definire. 
Sebastiano si sottopone ad alcuni accertamenti ma i medici sostengono che l’operazione sia riuscita. 
Il ragazzo, arriva da solo alla conclusione che ciò che sente e percepisce, non sono i rumori, ma i sentimenti e le emozioni delle persone che lo circondano. 
Grazie a questo potere, Sebastiano si sentirà come un supereroe e salverà molte vite, come quella della madre. 
Ma Sebastiano continua a sentirsi un peso per la sua famiglia e per la ragazza che ama…
Riuscirà Sebastiano a lasciarsi andare, godendosi la sua nuova vita?
Che cosa accadrà?

Le parole di Margherita mi ronzano nei cocleari. 
Perchè la gente non va oltre la mia sordità? Il mio cuore non batte come quello di tutti? Nel mio corpo non scorre sangue? Perché gli altri si concentrano sul mio handicap e non mi giudicano per ciò che sono? […] 
Io sono davvero un peso? Vorrei prendere il mondo a pugni. 
Vorrei non essere mai nato.

La scrittrice Rachele Vestri pubblica “I rumori del cuore”, ispirandosi a suo figlio Simone, raccontando una storia d’amore che è capace di andare oltre i pregiudizi, le difficoltà e i suoni. 
I temi trattati sono l’emancipazione, la paura, la forza, i pregiudizi e le discriminazioni, il rapporto tra genitori, il rapporto tra madre e figlio, l’amicizia, imparare ad accettarsi e l’amore, il sentimento più forte di tutti, anche delle terapie. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, emozionante, profondo, ricco di temi importanti, affrontati con delicatezza e umanità dalla scrittrice. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alla scelta della scrittrice di inserire molte descrizioni sui loro sentimenti. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere una storia profonda, emozionante, commuovente, trattata con una delicatezza rara, come quella della scrittrice Rachele. 
Consiglio questo libro anche a chi desidera leggere una storia d’amore, in grado di superare le avversità della vita.
Ringrazio la scrittrice Rachele Vestri per avermi inviato la copia cartacea del suo libro, che mi ha permesso di conoscere la storia di Sebastiano, una storia di un ragazzo “speciale”, che affronta la vita con il sorriso, una storia piena d’amore e di sentimenti. 
Buona lettura 📚📚!!

“La ragazza delle renne” di Ann-Helén Laestadius

Titolo: La ragazza della renna 
Autore: Ann-Helén Laestadius 
Traduttore: Sara Culeddu – Alessandra Scali
Casa Editrice: Marsilio editori 
Collana: Romanzi e racconti 
Data uscita: 12 Novembre 2024 
Pagine: 512 
Genere: Romanzo di formazione

Elsa allungò una manciata di lichene a una femmina che era stata spintonata via dalla mangiatoia da un grosso castrato. La renna la guardò dritta negli occhi, come se volesse ringraziarla, e lei si sentì quasi in imbarazzo. Bastava guardarle una volta negli occhi e a quel punto non avevi scelta, dovevi stare con loro.
Hanna lo diceva sempre, e ora lo sapeva anche lei. 
L’aveva capito guardando Nàstegallu. Non avrebbe più dimenticato il suo sguardo. 

Questo libro racconta la storia vera della comunità Sami, tutte le loro lotte e le loro difficoltà per sopravvivere. 
La narrazione si suddivide in tre parti, nell’arco temporale tra il 2008 e il 2019. Il libro è ambientato a nord del circolo polare artico, nella Lapponia svedese (il Sàpmi, noto come Lapponia), durante l’inverno.
Tutto inizia in una giornata invernale, in cui un pallido sole filtra tra le nuvole, e una bambina Sami di nove anni di nome Elsa, decide di raggiungere da sola la zona di pascolo delle renne di famiglia. E quel giorno segnerà completamente la sua infanzia…
La comunità Sami basa tutta la sua cultura sull’allevamento delle renne, da cui ricavano le pelli per gli abiti e per le dimore, la carne, le bevande, le ossa e le corna per realizzare strumenti e utensili. 
Proprio come tutte le comunità Sami, la famiglia di Elsa, allevava le renne, e anche lei aveva la sua renna di nome Nàstegallu. Elsa aveva scelto la sua renna nel branco e le aveva inciso l’orecchio, secondo l’usanza della sua comunità. 
Quel giorno, che era uscita con i suoi scii per raggiungere il pascolo di famiglia, Elsa si ritrova ad assistere a una scena di violenza brutale, che le cambierà totalmente la sua infanzia e la sua vita. 
Un uomo di nome Robert, aveva appena ucciso davanti ad Elsa un piccolo cucciolo di renna, che era proprio Nàstegallu, la sua renna. 

L’uomo di cui non pronunciava mai il nome. 
Aveva qualcosa tra le labbra, qualcosa di soffice e peloso. E in mano un coltello macchiato di sangue. 
Elsa strinse i bastoncini così forte da sentire male alle nocche. 

Elsa l’aveva riconosciuto subito, era Robert, l’uomo di cui aveva paura solo a pronunciare il nome. Ma anche Robert, aveva riconosciuto la bambina e la minaccia di stare zitta, altrimenti avrebbe tagliato la gola a lei e alla sua famiglia. Elsa è solo una bambina e dopo aver assistito a una scena così violenta e alle minacce di quell’uomo, è molto spaventata e decide di rimanere in silenzio. 
Porterà con sé questo segreto come un macigno, come un peso oscuro sul cuore. 
Ogni giorno, la comunità Sami doveva lottare contro i crimini subiti e i forti pregiudizi a cui venivano sottoposti. Ogni volta che i Sami, trovavano tracce di sangue o le loro renne ammazzate o scomparse, la polizia non si recava nemmeno sul luogo del “delitto” e dopo la denuncia, veniva archiviato immediatamente il caso come furto. 

Dopo dieci anni, Elsa è cresciuta e ha assistito al suicidio di Lasse, un ragazzo Sami come lei a cui era molto legata, che dopo i numerosi episodi di violenza sulle sue renne, aveva deciso di uccidersi per non provare più quel dolore.

Elsa ebbe un brivido e passò le sue dita sul viso sorridente di Lasse. Magari avevano ragione quelli che la facevano finita: si limitavano a prenderne atto di non poterne più, si lasciavano tutto il male alle spalle e lanciavano un messaggio forte al mondo intero. 
<<Vedete cosa ci costringete a fare? Non ne possiamo più. Piuttosto che assistere alla violenza contro le nostre renne, ai vostri crimini e al vostro odio, noi ci togliamo la vita. Piuttosto che vedere le nostre terre scomparire per lasciare spazio all’ennesima miniera che vi darà massimo un decennio di lavoro, noi ci togliamo la vita.>> 

Ogni giorno Elsa ripensa al suo segreto, sentendosi responsabile di non essere riuscita a trovare la forza e il coraggio di parlare. Ma adesso Elsa è una donna forte, che si dedica alle sue renne e a far valere i propri diritti, a costo della sua vita. 
Elsa decide di denunciare pubblicamente ai giornali, il massacro delle renne, ma anche l’inefficienza della polizia locale, mettendo in pericolo la propria vita. 
Da questo momento, Elsa riceve messaggi di minacce e si ritrova faccia a faccia con Robert, l’uomo che aveva ammazzato la sua renna. 
Elsa si ritrova a provare emozioni contrastanti, come il senso di colpa, la paura e la rabbia, che porteranno ad affrontare un tragico confronto. 
Che cosa accadrà?

A conti fatti però Niko era esattamente come suo padre e come tutti gli altri allevatori, che storcevano il naso se una donna si azzardava ad alzare la testa e dire la sua: uomini con le idee molto chiare su quale fosse il posto di una moglie, di una madre, di una fidanzata, uomini che non condividevano volontariamente con loro né spazi nè competenze. Per fortuna Elsa non ne aveva bisogno, di uno così, perchè suo padre e Mattias le avevano insegnato tutto, mentre Niko era chiaramente in cerca di una compagna che si prendesse cura della casa senza lamentarsi delle settimane o mesi in solitudine, che badasse a tenere il congelatore pieno e a pulire il moccio dei bambini.

La scrittrice e giornalista di origine Sami Ann-Helén Laestadius con “La ragazza delle renne” è un libro basato su una storia vera e racconta in modo toccante la vita della comunità Sami. 
Il lettore si ritroverà immerso nella lettura, apprendendo gli usi e la cultura dei Sami, ma anche tutte le difficoltà, i soprusi e i pregiudizi di cui sono oggetto. 
La scrittrice utilizza uno stile scorrevole, diretto, crudo e commuovente, mettendo a nudo tutte le fragilità e le debolezze di una cultura tradizionale e le strutture patriarcali profondamente radicate, mettendo in luce le difficoltà di sopravvivenza di un popolo che custodisce una fragile eredità indigena. 
I temi trattati sono la cultura e le tradizioni Sami, l’allevamento delle renne, i pregiudizi, la xenofobia, il suicidio, l’amicizia, l’amore, il ruolo della donna, la violenza e l’attaccamento profondo verso gli animali. 
I personaggi sono strutturati bene, con numerose descrizioni sui loro sentimenti, che permettono al lettore di entrare in empatia con loro. 
Immaginatevi un bellissimo paesaggio invernale, dove le renne corrono libere su distese infinite e sotto cieli immensi, dove vive una comunità di nome “Sami”, che ogni giorno lotta per mantenere vive le sue tradizioni e per combattere contro tutti i pregiudizi e gli episodi di violenza. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano una lettura emozionante e commuovente, basata su una storia vera e che mette in luce le tradizioni e la cultura di una popolazione come i Sami, di cui si sente parlare troppo poco e che meritano di essere conosciuti. 
Conoscete le tradizioni dei Sami? 
Avete già visto il film de “La ragazza delle renne”, disponibile su Netflix? 
Fatemelo sapere nei commenti!!
Buona lettura 📚📚!!

Tu non appartieni a me, appartieni a te stessa. 
Io ti prendo in prestito.

“Amori e segreti al Pumkin Spice Caffè. Un caffellatte speziato può cambiarti la vita.” di Laurie Gilmore

Titolo: Amori e Segreti al Pumkin Spice Cafè. Un caffellatte speziato può cambiarti la vita. 
Autore: Laurie Gilmore 
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Collana: Anagramma 
Data uscita: 29 Ottobre 2024 
Pagine: 288
Genere: Romanzo rosa

Jeanie era ufficialmente la nuova proprietaria del Pumpkin Spice Café, il grande orgoglio di sua zia Dot. O almeno fino a sole due settimane prima, cioè fino a quando l’anziana signora non aveva annunciato che sarebbe andata in pensione e che avrebbe intrapreso un viaggio ai Caraibi, decisa a procurarsi una bella abbronzatura. A quanto pareva Dot non era riuscita a pensare a nessun altro che potesse subentrarle alla guida dell’adorato caffè, a parte la nipote preferita, nonché unica, come Jeanie le aveva fatto notare. 
Una scelta che adesso, mentre scendeva in punta di piedi l’ultimo gradino, pronta a combattere, a Jeanie sembrava del tutto assurda. 

Benvenuti a Dream Harbor: questa è la stagione per innamorarsi.

La protagonista del libro si chiama Jeanie, che decide di accettare la proposta della zia Dot di gestire il suo locale: il Pumpkin Spice caffè. La zia Dot aveva deciso di andare in pensione e di rilassarsi con un bel viaggio ai Caraibi, e aveva pensato di lasciare il suo amato locale alla nipote. Proprio Jeanie, che non andava a Dream Harbor dai tempi della scuola, a causa della vita frenetica del suo lavoro. 
Jeanie decide di cogliere al volo l’occasione della zia, per allontanarsi dalla vita stressante del lavoro d’ufficio, per iniziare un nuovo capitolo della sua vita. 
Da questo momento, Jeanie vuole essere una persona completamente diversa, in grado di godersi la vita e di entrare a far parte dei “dreamer”, “i sognatori”, così vengono chiamati gli abitanti di Dream Harbor. 
Tutti nella cittadina sono conquistati dalla personalità genuina, carismatica e solare di Jeanie, ma anche dal suo buonissimo caffellatte speziato. 
Ogni sera, Jeanie sente degli strani rumori provenire proprio dal locale e una sera, stanca di non riuscire a dormire da diverse notti, decide di scendere “armata” con una mazza da baseball. 
E’ così, che Jeanie si ritrova davanti un ragazzo bellissimo, di nome Logan che indossa sempre una camicia di flanella a quadretti. E proprio in quel momento, era davanti a lei con in mano una cassetta di zucche molto pesanti, che mettevano in risalto i suoi bicipiti. 
Logan è il classico ragazzo di campagna, un po’ burbero, cresciuto con i nonni e con alle spalle un passato sentimentale molto doloroso. Jeanie rimane molto colpita da Logan, e anche se è un ragazzo di poche parole, si offre di aiutarla per risolvere il mistero che incombe sul Pumkin Spice Café. 
Jeanie si ritroverà a passare molto tempo con Logan, rimanendo colpita dal suo carattere e dai suoi gesti dolci. 
Riuscirà Jeanie ad ambientarsi a Dream Harbor? 
Che cosa accadrà tra lei e Logan? 
Come gestirà il Pumkin Spice Café?

<<Mi sa che non sei molto abituata a essere trattata bene, Jeanie.>>
Cavolo. Le sue parole avevano colpito il segno. 
Era davvero così? Si era abituata a essere sfruttata e trattata con sufficienza? […] 
Ma chi si assicurava che lei avesse tutto ciò che le serviva?

Lei era perfetta per quel posto. Era perfetta per lui. Il cuore di Logan batteva forte mentre ci ripensava ancora e ancora.

La scrittrice Laurie Gilmore con “Amori e segreti al Pumkin Spice Café”, porta il lettore a Dream Harbor, un piccolo paesino costiero, dove nasce la storia d’amore tra Jeanie e Logan. 
Il lettore si ritroverà rapito da Dream Harbor, dagli abitanti un po’ strani ma allegri e sognerà una storia d’amore proprio come quella tra Jeanie e Logan. 
I temi trattati sono il lavoro, le delusioni, lo stress da lavoro, i cambiamenti, le scelte, il trauma da abbandono, la lettura e l’amore. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, semplice, piacevole e sono presenti nella trama molte scene spicy. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle descrizioni inserite dall’autrice che fanno emergere le loro insicurezze, paure. 
Consiglio di leggere questo libro con una bella tazza fumante di cioccolata calda con un pizzico di cannella, per immergervi completamente nel clima del Pumkin Spice Café. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano una lettura leggera, spensierata, con personaggi buffi e divertenti, ma anche a chi ama le storie d’amore proprio come nelle favole. 
“Amori e segreti al Pumkin Spice Café” ,è il primo volume di una serie di libri ambientati a Dream Harbor, per ora disponibili solo in lingua originale. 
Lasciatevi travolgere dal gusto del caffellatte speziato e dalla storia d’amore tra Jeanie e Logan!!
Buona lettura📚📚!!

“Tutta la vita che resta” di Roberta Recchia

Titolo: Tutta la vita che resta 
Autore: Roberta Recchia 
Casa Editrice: Rizzoli 
Collana: Scala Italiani 
Data uscita: 5 Marzo 2024 
Pagine: 400 
Genere: Romanzo contemporaneo

Già poco dopo le undici, la casa al mare degli Ansaldo era silenziosa. Dai bar e i ristoranti degli stabilimenti lungo la spiaggia arrivavano la musica, gli scoppi di risa sguaiate, di tanto in tanto squilli di campanelli di biciclette. 
Stelvio, in attesa di addormentarsi, si lasciava cullare dal respiro discreto di Marisa che, stesa al suo fianco, era caduta quasi subito in un sonno profondo. 
L’ultimo giorno della vita di prima era finito. 

“Tutta la vita che resta” racconta la storia di una famiglia, che dopo una vicenda tragica e dolorosa, ritrova la strada nella forza dei legami. 
La storia inizia a Roma negli anni Cinquanta, con Marisa Ansaldo e Stelvio Ansaldo che si innamorano a poco a poco nella bottega del sor Ettore, il padre di Marisa. 
Prima di conoscere Stelvio, Marisa si era fidata di Francesco, un ragazzo a cui aveva concesso il suo cuore e la sua virtù. Francesco, lavorava come cameriere presso un hotel in Svizzera, ben presto Marisa capì di essere stata un’ingenua a fidarsi di un ragazzo come Francesco. 
Poco dopo, Marisa scopre di essere incinta e i suoi genitori la convincono a fidanzarsi con Stelvio Ansaldo, un ragazzino che il sor Ettore aveva deciso di assumere nella sua bottega. Stelvio è un bravo ragazzo, sincero, discreto, affettuoso e riesce a conquistare il cuore di Marisa in poco tempo. 
Il loro amore è unico, forte, molto simile all’amore raccontato nei film in bianco e nero. 
Ma un evento imprevedibile e traumatico, rovina la quiete e l’amore nella famiglia Ansaldo. 
Come ogni estate, la famiglia Ansaldo si reca in vacanza sul litorale laziale, dove la loro bellissima figlia di sedici anni di nome Betta, viene violentata brutalmente e uccisa. 
La complicità, l’unione e la forza della famiglia Ansaldo vengono distrutti, Marisa e Stelvio sono in pena per la loro figlia persa per sempre. 
Nessuno sa, però, che insieme a Betta quella sera sulla spiaggia, c’era anche sua cugina Miriam. 
Miriam è una ragazza timida e introversa, appartiene alla famiglia Bassevi, molto potente e in vista. I  Bassevi fanno in modo di nascondere e “isolare” la figlia dalle notizie mediatiche sulla morte della cugina Betta. Ma anche Miriam quella notte era stata violentata, e si ritrova a dover affrontare il lutto della cugina e la violenza da sola. 
Il segreto di quella notte con il passare del tempo, è insostenibile come un macigno e Miriam, ricorre alla droga per dimenticare. Miriam è al limite, il dolore che prova è troppo forte e una sera, incontra Leo, un ragazzo di borgata, che porta un raggio di luce nella vita oscura di Miriam.
Miriam e Leo si innamorano, uniti dal dolore e da un passato burrascoso, che rischia di travolgerli. 
Sullo sfondo, il lettore assisterà alle indagini della morte di Betta, con notizie piene di pregiudizi e omissioni, che mostrano Betta come una ragazza facile. 
La morte di una ragazza, il dolore di Miriam e di Marisa, dimostrano al lettore la forza e la cura dei legami familiari. 

La scrittrice Roberta Recchia esordisce con “Tutta la vita che resta”, un romanzo potente, dentro cui si cade senza ritorno. Il lettore si ritroverà imprigionato nella storia, una storia dolorosa, traumatica e allo stesso tempo dolce e coraggiosa, dove la forza dei legami è più forte della violenza e del lutto. 
I temi trattati sono la violenza sessuale, la morte, la droga, la società, i pregiudizi, l’adolescenza, l’omosessualità , l’amore e la forza dei legami familiari. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, semplice, emozionante e doloroso, ogni parola arriva nel cuore del lettore. 
I protagonisti sono strutturati bene, incrociandosi tra di loro in modo naturale, spontaneo, permettendo il corretto funzionamento della narrazione.
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un romanzo emozionante, commuovente, che mette in luce la debolezza, la fragilità dell’animo umano e la forza dei legami. 
Buona lettura 📚📚!!

“L’amica della sposa” di Nicolas Barreau

Titolo: L’amica della sposa 
Autore: Nicolas Barreau 
Traduttore: Monica Pesetti 
Casa Editrice: Feltrinelli 
Collana: I narratori 
Data uscita: 7 Maggio 2024 
Pagine: 192 
Genere: Romanzo rosa 

Ti sembrerà impossibile, ma di recente, mentre riordinavo alcune cose, ho trovato il sacchetto con la sabbia della Dune du Pilat che abbiamo raccolto quell’estate. E all’improvviso mi è sembrato di tenere tra le mani un tesoro prezioso. Non voglio perdere tutto quello che abbiamo vissuto insieme da bambini, da adolescenti e da ragazzi che si credevano i re del mondo, ma in fondo della vita sapevano ancora poco o niente. 
Una cosa però la so: vorrei mettere da parte i vecchi rancori, di cui mi assumo l’intera responsabilità. Vorrei che fossimo di nuovo amici come prima. E penso che per farlo non esista momento migliore del mio matrimonio.

Il protagonista del libro si chiama Jean-Pierre Morel, il proprietario di un cafè littèraire nel Marais, a Parigi. Jean-Pierre è da sempre appassionato alla letteratura e grazie alla nonna (Mamie), riesce a realizzare il suo sogno ed apre il suo cafè littèraire: Café des Poetes. 
Durante un’insolita giornata primaverile di pioggia, Jean-Pierre riceve un invito per un matrimonio, che gli cambierà la vita. Paul, il suo ex migliore amico, colui che non sentiva e vedeva da molti anni, lo s al suonava invitando al suo matrimonio nel Sud della Francia. 
Jean-Pierre e Paul sono sempre stati inseparabili sin dai tempi della scuola; insieme progettavano molte cose, ma hanno sempre avuto gli stessi gusti in fatto di donne. 
Jean-Pierre e Paul sono sempre stati molto diversi, ma insieme si completavano alla perfezione, come una cosa sola. La loro amicizia era un valore aggiunto, trascorrevano tutto il tempo insieme e crescendo, iniziarono ad avere gli stessi gusti in fatto di donne. Ad entrambi, piacevano le ragazze bionde e se all’inizio poteva essere divertente, con il tempo la situazione diventò sempre più complicata, compromettendo definitivamente la loro amicizia. 
Perchè adesso, dopo tutti questi anni, Paul invita Pierre al matrimonio?
Dopo anni, Paul ha capito di aver sbagliato e di essersi comportato male con il suo migliore amico e lo ha invitato al suo matrimonio, perché continua a credere nella loro amicizia. Jean-Pierre decide di partecipare al matrimonio, ma il giorno della festa va tutto storto. 
Ocèan, la sua ex ragazza, si presenta all’improvviso a casa e gli ruba di nascosto l’invito del matrimonio. Come se non bastasse, sua nonna si sloga una caviglia ed è costretto ad accompagnarla al pronto soccorso. 
Jean-Pierre è in ritardo, e nel trambusto della partenza non trova l’invito del matrimonio. Ricorda il nome dello chateau, ma il castello dove si terrà la cerimonia è a Tabanac, Bergerac o Grèzillac? 
Jean-Pierre, cerca di farsi aiutare dalla sorella e seppur in ritardo, arriva al ricevimento.
Jean-Pierre si mimetizza tra gli ospiti e capisce di essere alla festa sbagliata.
Ma è proprio durante questa festa sbagliata, che incontra Juliette, una donna giovane con i capelli rossi che dice tutto quello che le passa per la testa. 
E anche se Juliette non ha i capelli biondi, Jean-Pierre è completamente affascinato da lei e forse una nuova storia d’amore sta per cominciare.

Non dormimmo quella notte.
Eravamo un uomo e una donna che avevano cercato una penna e un fuoco in una stanza al chiaro di luna, come nella vecchia canzone popolare, e per incanto avevano trovato altro. 
Avevamo trovato noi stessi. 

La scrittrice Nicolas Barreau, dopo aver raggiunto il successo internazionale con “Gli ingredienti segreti dell’amore” (2011), pubblica “L’amica della sposa”, rivelando la sua vera identità e raccontando una storia coinvolgente piena di imprevisti, tra decisioni sbagliate e la forza imprevedibile dell’amore vero. 
Con Nicolas Barreau preparatevi ad immergervi nel clima romantico francese. Il lettore si ritroverà a vagare per le strade francesi, ai piedi della maestosa e romantica Torre Eiffel e tra un croissant e un pain au chocolat, nascerà un nuovo amore. 
I temi trattati sono il destino, gli amori sbagliati, i tradimenti, la letteratura e la poesia, l’adolescenza, i sogni, il matrimonio, il colpo di fulmine, il perdono, l’amore e la vera amicizia. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, emozionante e in grado di coinvolgere il lettore sin dalle prime pagine. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni inserite dalla scrittrice. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano perdersi tra le strade francesi, a chi desidera una lettura piacevole in grado di far sognare ad occhi aperti e a chi crede nel destino. 
E voi, credete nel destino? 
Fatemi sapere nei commenti!!
Buona lettura 📚📚!!

“Il vento soffia dove vuole” di Susanna Tamaro

Titolo: Il vento soffia dove vuole 
Autore: Susanna Tamaro 
Casa Editrice: Solferino 
Data uscita: 6 Ottobre 2023 
Pagine: 240 
Genere: Romanzo contemporaneo 

Non c’è un sottilissimo filo di seta che lega tra di loro vite destinate all’incontro? Certo, negli inevitabili momenti di oscurità può capitare di pensare che quel filo invisibile, più che da un angelo, sia tessuto da un ragno per prepararci la sua trappola mortale. Ma alla fine sai cosa penso? Che bisogna accettare la nostra fragilità, il nostro essere comunque sospesi tra la luce e l’ombra.

La protagonista del libro si chiama Chiara, una donna di sessant’anni, che decide di assaporare la tranquillità e di godersi la solitudine nella sua casa in collina mentre suo marito e i suoi figli, sono in vacanza. Mentre è sola nella sua casa in collina, ripensa alla sua vita e decide di scrivere tre lettere. 
Il libro assume una forma epistolare, in cui la protagonista Chiara, si rivolge ai suoi interlocutori in modo spontaneo, riflessivo ed emozionante. 
La prima lettera è per Alisha, una ragazza di vent’anni, la figlia adottiva che Chiara e suo marito Davide, avevano deciso di far entrare nella loro vita perchè non riuscivano ad avere figli. Ad Alisha confida i suoi sentimenti e le paure che aveva avuto, prima del suo arrivo, ma anche le gioie e la fortuna, di avere al proprio fianco una figlia così intelligente, luminosa e spontanea, utilizzando parole profonde ed emozionanti. 

La luce era fioca ma sufficiente per scrivere. Appena ho appoggiato la penna sulla carta, mi sono resa conto di come tutto ciò che ha costruito la nostra umanità, nel corso del tempo, sia nato proprio così, sotto la luce traballante di una fiamma. Un piccolo cuore caldo e intorno il grande buio. 
Una debole fiamma sfida le tenebre della notte ma, con le sue ombre, i suoi scricchiolii, il buio permane e nell’oscurità danzano i fantasmi. 
Tutto quello che potrebbe essere e non è, così, come tutto ciò che è e potrebbe non essere, appare e scompare.

La seconda lettera è per la diciottenne Ginevra, la figlia naturale di Chiara e Davide, arrivata all’improvviso quando avevano deciso di adottare Alisha. Alisha non è mai stata invidiosa o gelosa di Ginevra, anzi, sin dall’inizio era contenta di poter essere la sorella maggiore. Ginevra invece, cercava sempre un modo per litigare con Alisha e con i genitori, avendo un carattere molto difficile e particolare. 
Chiara e Davide hanno sempre cercato di crescere i loro figli in un clima d’amore, di umanità, pieno di calore e costruito sul dialogo, e pur condividendo lo stesso sangue con Ginevra, erano agli antipodi. Ginevra desiderava crescere in un ambiente aristocratico, distaccato e costituito dalle convenzioni sociali (proprio tutto ciò che aveva odiato Chiara, sin da bambina). 
In questa lettera, Chiara, ha modo di raccontare a Ginevra la sua infanzia rigida e inaffettiva, essendo cresciuta in un ambiente aristocratico, dove contavano più le apparenze che i sentimenti. 

Le caratteristiche che mostri adesso -la frivolezza, lo snobismo sociale, il tuo senso di diversità e di superiorità- altro non sono che quelle tonnellate di corazza difensiva che hai avuto in eredità, rinfocolata peraltro dalla realtà che ti circonda: il mantra di questi tempi infatti è che tu devi essere privo di difetti socialmente riconoscibili; se poi sei un mostro, se ogni giorno, quando ti guardi allo specchio, ti accorgi che, sotto quel volto omologato, si nascondono il livore, la paura, il disprezzo di te stesso, in che modo potrai costruire con consapevolezza la tua vita? 
Una perfezione che non sia interiore cova sotto di sé il gene della distruzione.

E la terza lettera è per suo marito Davide, con il segreto intento che un giorno la farà leggere a anche al piccolo Elia, essendo ancora troppo piccolo per capire gli aspetti della vita. 
Il rapporto tra Chiara e Davide è sempre stato solido, pieno d’amore, di spontaneità e la bellezza, la forza del loro rapporto, consisteva nell’essere sempre se stessi, condividendo quotidianamente dubbi, paure e gioie. 
Tutte queste lettere hanno in comune l’amore, l’amore di una madre che si rivolge ai figli o al marito, senza filtro, utilizzando uno stile e un linguaggio diverso. 
Ogni lettera racchiude in sé il passato di Chiara, ripercorrendo la tappa della sua esistenza fino a quel momento. In queste lettere, Chiara, aprirà le porte del suo cuore, anche quelle più nascoste e segrete, che non sapeva di avere.

Mentre la stavo ripetendo, a un tratto ho avuto la sensazione che un vento leggero, quasi quanto un respiro, stesse sfiorando il mio volto; le foglie si erano mosse appena e, nello stesso istante, anche nel mio cuore si è mosso qualcosa, come un piccolo salto- un’extrasistole, avresti detto tu- ma a me era sembrato il fremito di gioia che pervade i cani quando rivedono i loro padroni dopo tanto tempo.
Avevo lasciato la finestra aperta e mi ero sdraiata sul letto, sospesa in una pace mai provata prima.
<<Il vento soffia dove vuole>> mi aveva detto qualche giorno prima padre Gianfranco.
In quel momento e per sempre, ho capito che aveva ragione.

La scrittrice Susanna Tamaro dopo il successo internazionale, ottenuto trent’anni fa con “Va dove ti porta il cuore” (Solferino, 1994), pubblica “Il vento soffia dove vuole”, un romanzo potente, pieno di sentimenti, in grado di catturare, consolare e guarire il lettore.
Il lettore si ritroverà all’interno della storia, piena d’amore, di sentimenti e di ironia; rappresentando alla perfezione i legami familiari e la vita.
I temi trattati sono le dinamiche generazionali, l’adozione, la società, le maschere, l’apparenza, gli ambienti aristocratici, i legami familiari, il cambiamento (negativo) delle relazioni sociali e dei rapporti tra umani, a causa della tecnologia e l’importanza di dare un senso alla nostra vita, rimanendo fedeli e coerenti con la nostra identità a prescindere dal volere della società di omologarci. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, emozionante, poetico, ironico e riflessivo, in grado di far riflettere in profondità il lettore, descrivendo poeticamente l’essenza della famiglia, degli affetti, dell’essere genitori e dell’essere sé stessi, a discapito di isolarsi dal resto della società. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni inserite dalla scrittrice, in grado di far affezionare il lettore alla protagonista e ai suoi interlocutori. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro travolgente, in grado di far viaggiare il lettore, un viaggio nei sentimenti, un viaggio dentro il cuore dell’essere umano e nell’umanità, che nella nostra quotidianità sta scomparendo per volere della società e del Sistema. 
Ma ognuno di noi, ha i mezzi e la forza per decidere che strada percorrere per dare un senso alla nostra vita. 
Buona lettura 📚📚!!

“Tre” di Valérie Perrin

Titolo: Tre
Autore: Valérie Perrin 
Traduttore: Alberto Bracci Testasecca
Casa Editrice: Edizioni e/o 
Collana: Dal mondo 
Data uscita: 28 Giugno 2021 
Pagine: 624 
Genere: Romanzo giallo 

Ero appena arrivata a La Comelle, città operaia di circa dodicimila anime nel centro della Francia. 
Nina Beau. Étienne Beaulieu. Adrien Bobin. 
[…] Nina, Étienne e Adrien erano all’inizio di un’infanzia da amici inseparabili.

I protagonisti di questo libro sono Nina Beau, Étienne Beaulieu e Adrien Bobin che vivono in un paesino di nome La Comelle nel 1986 e devono iniziare la quinta elementare. Ed è proprio, durante il primo giorno di scuola, che si conoscono e da quel momento, inizia la loro storia d’amicizia. 
Étienne ed Adrien hanno due caratteri molto diversi, la loro amicizia non sarebbe possibile senza Nina, che riesce a unirli, formando un bellissimo gruppo di tre amici. 
Nina, Étienne ed Adrien sono inseparabili, fanno qualsiasi cosa insieme, dallo studio al divertimento, e grazie alla musica riescono ad esprimersi, formando un loro gruppo musicale. 
Durante la loro infanzia, devono superare molti ostacoli: dai pregiudizi delle persone, alla cattiveria del loro maestro Antoine Py, ma la loro amicizia è più forte e sono pronti a sostenersi in ogni difficoltà. 
I tre amici sono uniti da una promessa: lasciare la provincia in cui vivono, trasferirsi a Parigi e non separarsi mai. 
Ma non è così facile rispettare le promesse, i sentimenti cambiano con il tempo e i tre amici si allontaneranno sempre di più… 

Sono passati gli anni, siamo nel 2017 e viene ripescata un’auto dal fondo di un lago del paesino in cui i tre amici sono cresciuti. Il giorno in cui la macchina è sprofondata nel fiume, coincide con la scomparsa di una ragazza, Clotilde Marais, la ex di Étienne. 
Il caso viene seguito da Virginie, una giornalista che nasconde la propria identità e un passato enigmatico. Virginie cercherà di raccontare la storia dei tre amici d’infanzia, mettendo in luce la forza dell’amicizia. 
Ma che fine hanno fatto Nina, Étienne ed Adrien? 
Che cosa è successo alla loro amicizia? 
Che nesso c’è tra la macchina e la loro storia d’amicizia? 
Chi è Virginie? 
Che cosa c’entra con i tre amici? 

Carissima Nina, non abbiamo alcun ricordo che risalga a prima di te. Ci siamo conosciuti quando avevamo dieci anni, è vero, ma i ricordi prima di te non esistono. Tu sei l’inizio. Sei la brava scolara, l’amica, l’artista, l’allegria, la sorella, la nostra luce. E non la luce di una torcia elettrica, no, sei l’astro, l’asteroide, l’unica, il fiume, il nostro anello di congiunzione. Tre.

La scrittrice Valérie Perrin dopo il successo di “Cambiare l’acqua ai fiori”, pubblica “Tre”, una storia d’amicizia nata tra i banchi di scuola. L’idea di fondo di raccontare nel libro “Tre”, la forza dell’amicizia è interessante ma è stata sviluppata male e in modo banale. 
La scrittrice ha utilizzato troppi salti temporali (in ogni capitolo), e lo stesso racconto, episodio è stato narrato da tutti i protagonisti, ripetendo sempre lo stesso avvenimento, finendo per annoiare il lettore sin dalle prime pagine. 
La storia si trascina con fatica con troppi particolari, con ridondanze e piena di intrecci e personaggi che destabilizzano il lettore. 
I temi trattati sono i figli e gli animali abbandonati, la forza dell’amicizia, la violenza domestica, il matrimonio, i pregiudizi, la sessualità compressa, gli abusi sessuali, la droga, l’infanzia, il denaro e le numerose descrizioni (inopportune e volgari) sui rapporti sessuali dei protagonisti. 
Lo stile di scrittura è snello, banale, ridondante e noioso, il lettore si ritroverà imprigionato nelle pagine, bloccandosi in una storia raccontata male, con personaggi “anonimi”, privi di personalità e lontani dalla realtà. 
I personaggi non sono strutturati bene, non riescono ad entrare nel cuore e nell’anima del lettore, finendo per annoiarlo. 
Dopo aver letto “Cambiare l’acqua ai fiori”, avevo molte aspettative nel libro “Tre” e sono rimasta molto delusa, avendo io stessa riscontrato molte difficoltà nel terminare la lettura. 
Non consiglio questo libro perchè la storia non è strutturata bene, ci sono troppi salti temporali e intrecci, ridondanze e troppi temi “complessi”, inseriti nella storia con l’obiettivo di conquistare il lettore medio, costruendo a tavolino dei personaggi privi di personalità e non reali. 
Vi è mai capitato di rimanere delusi, bloccati da un libro? 
Fatemelo sapere nei commenti!!
Buona lettura 📚

 

“Sirene” di Emilia Hart

Titolo: Sirene 
Autore: Emilia Hart 
Traduttore: Enrica Budetta 
Casa Editrice: Fazi Editore 
Collana: Le Strade 
Data uscita: 9 Luglio 2024 
Pagine: 396 
Genere: Romanzo Fantasy 

Le stavano portando all’estremità del molo: riuscivo a vedere delle barchette che l’aspettavano nell’acqua sottostante. Su quelle barchette Mary, Eliza e le altre ottanta donne che erano insieme a loro, sarebbero state trasportate fino alla nave e poi ci sarebbero stati mesi di paura e oscurità prima di arrivare in una terra ignota con un nome che era straniero e spaventoso nella sua lingua. Nuovo Galles Del Sud. 

Lontano, lontanissimo dal loro piccolo villaggio, dalla loro capra dagli occhi dolci. Da Pa.

Nel libro “Sirene” la narrazione si alterna tra il 2019, con la storia di due sorelle di nome Lucy e Jess e il 1800, con le due sorelle Mary ed Eliza. Nonostante i periodi storici differenti, il fulcro di questo libro sono le protagoniste, la storia di quattro donne separate dal tempo, legate tra di loro più di quanto si possa immaginare. 
La narrazione inizia nel 2019 con Lucy, una ragazza che desidera diventare giornalista e si risveglia nel cuore della notte all’improvviso, nella stanza del suo ex ragazzo di nome Ben. 
Lucy si era innamorata di Ben tra i banchi universitari, data la sua poca esperienza e generosità, si era fidata delle parole di questo ragazzo. In realtà, Lucy per Ben, era una delle tante ragazze con cui usciva e senza farsi scrupoli, aveva mostrato e inviato alcune fotografie private che ritraevano Lucy in atteggiamenti intimi. 

In quel momento aveva capito di voler diventare una giornalista. Voleva essere quella che parlava al microfono, che dipanava una storia come un rocchetto di filo. Voleva essere quella che combatteva l’ingiustizia con l’unica arma che conta: la verità. 

Forse, è per questo che adesso Lucy, si ritrova con le mani strette attorno alla gola del ragazzo che l’aveva umiliata davanti a tutti. Lucy è molto confusa, ha paura di perdere tutto, di essere allontanata dall’università, dai suoi sogni e di deludere i suoi genitori. Per questo motivo, Lucy decide di partire per andare da sua sorella maggiore Jess per cercare un rifugio, un luogo sicuro dove poter riflettere e raccontare uno strano sogno che da qualche tempo popola le sue notti.

Lucy sogna tutte le notti due sorelle e una nave mentre stanno naufragando, più che un sogno, sembra un ricordo potente, che non riesce a fermare. 

E’ la nave del suo sogno. 
Lo sguardo di Lucy si appunta sulle pile di giornali e sui disegni sparpagliati sul pavimento, sulle altre tele che coprono le pareti. Alla sinistra del dipinto sul cavalletto un’altra tela, più scura e più confusa, è appoggiata al muro. Lucy distingue lo scintillio intenso degli occhi, bianco netto su uno sfondo di azzurro profondissimo. Linee di pittura più chiare si mettono a fuoco lentamente, formando corpi rannicchiati, stretti gli uni agli altri. […]
In tutti i dipinti compaiono due donne che si tengono sempre per mano. La faccia che riconosce dal sogno, replicata due volte: gli stessi zigomi alti, gli stessi capelli biondi. Un paio di occhi inespressivi, ciechi, l’altro che perfora il petto di Lucy. 

Ma arrivata nella casa della sorella, Lucy non la trova e inizia a sentire alcune storie sulla cittadina di mare dove la sorella si è da poco trasferita: racconti di uomini scomparsi, rapiti dagli abissi e strani sussurri di voci femminili tra le onde. 
Che significato ha il sogno? 
E se fosse reale? 

Parallelamente, il lettore si ritrova catapultato nel 1800 con le due protagoniste Mary ed Eliza. Mary ed Eliza sono due sorelle accusate di tentato omicidio, costrette a esiliare dalla loro città natale l’Irlanda, per imbarcarsi su una nave con altre ottanta donne disperate per raggiungere l’Australia. 
Durante quel viaggio, Mary ed Eliza ricordano l’affetto del loro padre e iniziano a notare nei loro corpi, qualcosa di strano e inspiegabile… 
Di che cosa si tratta? 
Che cosa imparano da questo lungo viaggio? 
Come erano le condizioni delle donne nel 1800? 

E poi il mare, vivido e irreale come in un dipinto. Lucy non ha mai visto così tante sfumature di azzurro: turchese brillante nel punto in cui le onde s’infrangono; più in là un blu così scuro che è quasi nero. 
Lucy rabbrividisce, pensando al mondo sotto le onde scintillanti. 

La scrittrice di fama mondiale Emilia Hart dopo il successo di “Weywards”, pubblica “Sirene” raccontando la storia di quattro donne, creando un bellissimo e intrigante intreccio tra passato, presente e futuro. 
I temi trattati sono i sogni, il giornalismo, il rapporto tra sorelle, il rapporto tra genitori, l’adozione, l’amore, l’umiliazione, la resilienza femminile, lo stupro, la vendetta e il fulcro di questo romanzo sono le donne, con la loro forza, determinazione in grado di unirsi per affrontare le situazioni complicate. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, appassionante ed intrigante, in grado di tenere incollato il lettore fino alla fine della storia. 
I personaggi sono strutturati bene da Lucy a Jess a Mary ed Eliza, riescono a legarsi e intrecciarsi tra di loro in modo straordinario, entrando nel cuore del lettore. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere una storia che unisce il thriller al fantasy, con al centro le donne forti, l’amore e la forza dei legami. 
Buona lettura 📚!!

“Le spietate” a cura di Sara Rattaro

Titolo: Le Spietate 
Curatore: Sara Rattaro 
Editore: Morellini 
Collana: Fuori collana 
Data uscita: 14 Giugno 2024 
Genere: Racconti 
Pagine: 176 

<<I guanti neri che coprono le mani dell’accusata vogliono far tacere la sua coscienza!>> aveva tuonato il pubblico ministero durante il processo. 
Lei non sa dire se avesse ragione. Sa solo che da quella notte, li indossa quando mangia, quando lavora a maglia o ricama, anche mentre dorme. Li toglie solo per lavarsi le mani e anche allora evita di guardarle. 

“Le Spietate” è una racconta di dodici racconti incentrati su dodici donne, donne senza scrupoli che hanno ucciso persone, bambini senza remore. 
Le donne menzionate nell’antologia sono: Amelia Dyer, Rina Fort, Irma Grese, Belle Gunnes, Ljudmila Pavličenko, Bonnie Elizabeth Parker, Madame Alexe Popova, Dorothea Puente, Vera Renczi, Caterina Sforza, Mariam Soulakiotis e Giulia Tofana. 
Il lettore si immergerà in ogni racconto che ha l’obiettivo di mostrare la vita di ogni donna, una vita enigmatica, complicata e ingarbugliata. Ogni donna menzionata in questa antologia, racconta le motivazioni che l’hanno spinta a comportarsi in quel modo: chi per vendicarsi di una violenza subita, chi per vendetta, per regolamento di conti o per pazzia. 
Il lettore avrà modo di immergersi nella lettura tra l’oscurità della Londra vittoriana con Amelia Dyer, al terrore nei campi di concentramento con Irma Grese e tante altre storie di donne spietate, che per una serie di circostanze hanno modificato la loro vita e il loro essere. 

Sono stanca di sentire gli occhi di tutti puntati su di me. 
Una volta mi piaceva. 
Quando ero un supervisore anziano nel campo, camminavo lungo il filo spinato, controllando che tutti i detenuti rispettassero le mie regole, che abbassassero gli occhi al mio passaggio, che capissero che noi eravamo gli esseri umani […]

L’antologia “Le Spietate” è stata curata dalla scrittrice Sara Rattaro, ogni racconto è in grado di stupire, affascinare e tenere con il fiato sospeso il lettore. 
I temi trattati sono la crudeltà, il sangue, l’ingiustizia, la violenza, i neonati, i campi di concentramento, la giustizia, l’ingiustizia, il potere, la manipolazione, il tradimento, la criminalità e la forza e determinazione di queste dodici donne che hanno dimostrato di poter spaventare tutti, anche gli uomini. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, affascinante e ipnotico, in grado di insinuarsi nella mente del lettore sin dalle prime pagine. 
I personaggi sono descritti bene, ogni racconto è formato da una biografia che permette al lettore di conoscere qualche informazione sulla protagonista della storia. La narrazione di ogni racconta si alterna tra passato e presente e con numerose descrizioni, che permettono al lettore di entrare in empatia con la protagonista, tanto da giustificare e comprendere alcuni comportamenti criminali. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro che si focalizza sulle azioni spietate, cruente e violente di dodici donne, donne che hanno cambiato la storia. 
Ringrazio la scrittrice Sara Rattaro e la casa editrice Morellini editore per avermi inviato la copia cartacea di questa antologia, che mi ha permesso di conoscere nel profondo la storia di queste dodici donne e di emozionarmi con loro. 
Buona lettura 📚📚!!

“Tutto il bello che ci aspetta” di Lorenza Gentile

Titolo: Tutto il bello che ci aspetta 
Autore: Lorenza Gentile 
Casa Editrice: Feltrinelli 
Collana: I narratori 
Data uscita: 4 Giugno 2024 
Pagine: 320 

Mi manca il fiato. Qual è stato il mio ultimo giorno felice? Lo so, non ho alcun dubbio. L’ho saputo per tutto questo tempo. Ho cercato di dimenticarlo ostinandomi in questa direzione, ma una parte di me è rimasta lì. 
Quando qualcosa non va fai un movimento contrario, ho letto da qualche parte. E quando sei sommerso dalle cose che non vanno, quando ti sembra di non avere più scampo, che cosa puoi fare per salvarti?
Tutt’a un tratto lo so. So cosa devo fare.
Anzi, cosa voglio fare. 
Sì, amici della notte. Solo un salto nel vuoto può salvarmi, una pazzia: tornare alle cose com’erano prima. […] 
Tornare al posto in cui sono cresciuta, alle persone che erano con me, alla felicità che mi sono lasciata dietro. Lì sono rimasti impigliati i miei sogni, le mie aspirazioni, i frammenti di me stessa che non riesco a rimettere insieme. 

Avete mai pensato al significato della parola “felicità”? La felicità viene associata a un insieme di emozioni, che ci producono soddisfazione e benessere. 
La protagonista del libro, una ragazza di trentaquattro anni di nome Selene, vive a Milano e sta affrontando un periodo difficile a causa delle poche entrare del suo ristorante. Mentre Selene riflette sui suoi fallimenti, ascolta un programma serale alla radio e si ritrova a pensare all’ultima volta che è stata veramente felice. Quando ha smesso di essere felice? 
Selene decide di allontanarsi da Milano, dai suoi problemi e dal ristorante, per ritornare nel luogo in cui era cresciuta: la Puglia. 
Dopo un lungo e faticoso viaggio, Selene arriva in Puglia e sente di essere tornata a casa, nel paesino bianco che l’aveva resa veramente felice. Selene era cresciuta in un ashram (comunità spirituale induista), circondata dall’affetto degli amici e della sua famiglia. 
Chi vive negli ashram ha uno stile di vita semplice, basato sulla cooperazione e condivisione: si lavora insieme, si aiuta chi ha bisogno, si agisce con compassione e senso etico, con spazi riservati alla Meditazione e alla Yoga. 
Per lei, la Puglia rappresenterà il luogo in cui ritrovare sé stessa, la felicità perduta e gli affetti come gli amici e l’anziana tata di famiglia Flora. Flora è una donna anziana, un punto di riferimento per la protagonista, grazie a lei Flora scopre nuovamente i profumi e i sapori culinari pugliesi. 
Tra le radici della sua terra, Selene imparerà a godersi la vita nel bene e nel male. Perchè anche i fallimenti, le delusioni fanno parte della vita e bisogna imparare a viverli con serenità, scoprendo la parte interiore di noi stessi. 
Riuscirà Selene a ritrovare sé stessa?
Riuscirà Selene a godere di tutto il bello che l’aspetta?

Ma cosa vuol dire fallire? E’ il concetto di fallimento a essere fuorviante. Viviamo nell’epoca della ricerca ossessiva della realizzazione, intesa come risultato tangibile, come numero. Viviamo per diventare un numero. Il fallimento è concepibile solo come un incidente di percorso verso il successo. 
Ma il fallimento è parte della vita, esiste e basta. Quando la rosa perde i petali non pensa certo “sto fallendo”, così come il bruco diventa farfalla non si gode il trionfo. Semplicemente si adeguano al proprio destino.
Il problema sta nell’idea che si possa sbagliare. Che le nostre, chiamiamole deviazioni, siano degli errori o che si stia perdendo tempo, che ci sia fretta di arrivare da qualche parte. 
Bisogna amare le nostre deviazioni, invece.
Ci rendono noi.

La scrittrice Lorenza Gentile dopo aver pubblicato molti romanzi di successo, pubblica “Tutto il bello che ci aspetta”, attraverso il percorso interiore di Selene, il lettore comprenderà le traiettorie della vita, la difficoltà di affrontare gli errori e le scelte intraprese. Il lettore si ritroverà a riflettere sul reale significato della parola “fallimento”. La vita ci pone quotidianamente a delle scelte, decisioni che possono essere sbagliate e bisogna avere il coraggio di rialzarsi. Bisogna imparare a vedere lo sbaglio, il fallimento come un nuovo inizio, una possibilità per arrivare a inseguire i propri sogni. 

Flora ha ragione, quando tutto intorno a te pare grigio e smorto, se guardi bene c’è sempre qualcosa magari di piccolo, che invece brilla, e non bisogna permettere che passi inosservato.

I temi trattati sono l’ashrama, la famiglia, il ristorante, i debiti, le amicizie e gli affetti, la Yoga, la felicità e il fallimento. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, emozionante e riflessivo, grazie alle abilità della scrittrice di catturare l’attenzione del lettore sin dalle prime pagine. 
I personaggi sono strutturati bene, ad iniziare dalla protagonista Selene, una donna che ha paura di aver sbagliato tutto dalla vita e viene descritta dalla scrittrice in modo realistico, ma anche gli altri personaggi “secondari” della storia sono molto importanti come Flora, Guido, Marco, Dante e Oronzo. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano fare un viaggio interiore tra le emozioni, gli affetti e i ricordi, immerso nelle bellissime coste pugliesi. 

Ti svelo un segreto: l’inattività, che non produce nulla, rappresenta una forma intensa e preziosa di vita. E’ alla base della felicità. 

Buona lettura 📚📚!!