“Se esiste un perdono” di Fabiano Massimi

Titolo: Se esiste un perdono 
Autore: Fabiano Massimi 
Casa Editrice: Longanesi editore 
Collana: La Gaja scienza 
Edizione: 2
Data uscita: 24 Gennaio 2023 
Pagine: 320 
Genere: Romanzo storico 

Per molti di loro era il primo viaggio senza la famiglia, e tutto era così nuovo che non pensavano già alla vita che si stavano lasciando alle spalle, alle madri e ai padri che li avevano accompagnati in stazione fingendo serenità per affidarli a degli sconosciuti, ai fratelli e agli amici che non avevano trovato posto sul convoglio e sarebbero partiti, forse, con i prossimi. Sulle guance dei più piccoli, le lacrime della partenza avevano disegnato tracce scure, saline, come ombre indelebili, ma i loro occhi splendevano osservando il mondo che si apriva oltre il vagone, e il rombo delle ruote sui binari li riempiva di entusiasmo. Entro la fine della giornata avrebbero visto il mare -il mare!- e si sarebbero imbarcati per l’Inghilterra, un luogo remoto e inimmaginabile che fin lì era esistito soltanto nei libri. Il tempo della nostalgia sarebbe venuto più tardi. Adesso era il momento dell’eccitazione. 

Questo libro racconta una storia vera, poco conosciuta di un uomo di nome Nicholas Winton, che con il suo coraggio nelle tre settimane trascorse in Cecoslovacchia tra la fine del 1938 e l’inizio del 1939, era riuscito a mettere in salvo più di seicento bambini ebrei con i kindertransport. Hilter, aveva deciso di invadere la Cecoslovacchia e le persone che risiedevano nei territori limitrofi, come i Sudeti, che avevano dovuto lasciare le proprie terre e rifugiarsi in Boemia a Praga, nei campi profughi. 

In quei giorni a Praga c’erano migliaia di profughi, per la maggior parte fuggiti dai Sudeti come me, e ancora più numerosi erano i dissidenti e gli ebrei, che dopo la Notte dei Cristalli avevano capito una volta per tutte di non essere al sicuro. Chi aveva i mezzi e i contatti era scappato di corsa, spesso senza una valigia; chi non li aveva si dannava per trovarli. Lasciare il paese stava diventando la prima preoccupazione per chiunque temesse di trovarsi nelle liste di Himmler: intellettuali, giornalisti, politici, militanti, simpatizzanti di fazioni antinaziste… Un piccolo esercito senza armi che sapeva di non avere speranze contro la Gestapo e si preparava all’esilio volontario. 

Nicholas Winton è un uomo di trent’anni, che dopo una breve parentesi nell’esercito, si occupava di gestire la borsa a Londra. Nicholas è ebreo e insieme al suo amico, decidono di rinunciare alla settimana bianca per dirigersi a Praga, per mettersi in contatto con un’associazione che si occupava di organizzare viaggi da Praga a Londra, per salvare molte persone.
E’ così che Nicholas, incontrerà per la prima volta Doreen Warriner, la rappresentante ufficiale di un’organizzazione non governativa, “impegnata ad alleviare le condizioni dei bambini nelle aree di guerra, Save the Children.” 
La narrazione del libro si suddivide in cinque parti, la storia si sviluppa da novembre del 1938 a giugno del 1939. La voce narrante è un personaggio di fantasia, ovvero Petra Linhart, una ragazza di ventitré anni che aveva perso da poco il marito e il figlio che portava in grembo. 
Un giorno, mentre Petra stava lavorando in un pub, un signore di nome Werner, decise di farle conoscere Doreen, la donna che le avrebbe cambiato la vita. Da quel momento, Petra, divenne il braccio destro di Doreen, si occupava di molte mansioni come preparare i documenti, organizzare il viaggio e di far sì, che tutto procedesse secondo i piani. 

Petra Linhart, invece, era preoccupata. A ventitré anni, era una delle passeggere più anziane sul treno, incaricata insieme a cinque colleghi di badare alle necessità dei bambini e assicurarsi che tutto filasse liscio nelle diciotto ore che separavano Praga da Londra. Sotto la sua responsabilità ricadeva non solo il vagone in cui viaggiava -il numero cinque, trentasei passeggeri fra i quattro e gli undici anni, per metà maschi e per metà femmine, quasi tutti ebrei- ma l’intera spedizione,  che aveva aiutato a organizzare. Dalla scelta dei nominativi, alla ricerca dei visti, dal controllo dell’unico bagaglio concesso a ogni bambino alla preparazione dei pasti per il viaggio, all’accoglienza delle famiglie sotto le arcate della stazione Wilson alla gestione dei rapporti con le autorità naziste lungo il percorso. […] 
Sarebbe riuscita a reggere la tensione fino alla fine? 
E se qualcosa fosse andato storto, avrebbe avuto la prontezza necessaria per reagire?

Sarà proprio grazie a Nicholas, che Doreen, Trevor Chadwick e Petra, organizzeranno dei viaggi per salvare il maggior numero di bambini. Nicholas insieme a Petra, si occuperanno di incontrare madri, padri e familiari, disposti a tutto per salvare i propri figli, anche a fidarsi di due completi sconosciuti. 
Grazie a questo programma, Nicholas e gli altri volontari, riuscirono a trovare un accordo con il Regno Unito, l’unica nazione disposta ad accogliere quasi 10.000 minori non accompagnati provenienti dalla Germania, Austria, Polonia e Cecoslovacchia. 

Salvare i rifugiati. 
Salvare i bambini.
Salvare il paese, forse. 
Ma se il paese non avesse voluto farsi salvare? 

Un nuovo sospiro, più amaro, poi aprì il cassetto della scrivania, dove erano ammucchiate le copie di tutte le fotografie che avevamo raccolto fino a quel momento: femmine e maschi, piccoli e grandi, con i capelli biondi, castani, mori oppure rossi, con occhi chiari e con occhi scuri, nasi alla francese schiacciati, appuntiti… Erano centinaia, quelle fotografie. Centinaia gli sguardi che ci scrutavano -che ci imploravano- ogni volta che aprivano il cassetto, e a ognuno corrispondeva una storia, una famiglia, un sacrificio. 
A ogni sguardo -ma solo a uno, l’unico concesso per ogni bambino- era affidato un futuro, o la sua assenza.

Fu così che Nicholas, Doreen, Trevor e Petra, riuscirono a salvare molti bambini. Ma Nicholas, si affezionerà a una bambina, conosciuta da tutti come la “Bambina del Sale”. 
La Bambina del Sale, è una bambina che durante la notte si trovava nei vicoli meno conosciuti, con pochissima luce, per vendere alla modica cifra di una moneta, un sacchettino azzurro, contenente il sale. Una sera, Nicholas, dopo una lunga giornata di lavoro, si era ritrovato in un vicolo sconosciuto, molto buio e aveva assistito a una brutta scena: Vodnick, un nazista (soprannominato dalla Bambina del Sale “il gigante”), stava trattenendo con la forza una bambina: la Bambina del Sale. 
Nicholas non aveva esitato nemmeno un secondo, e aveva salvato la Bambina del Sale dalle grinfie di Vodnick. Ma Vodnick, è disposto a tutto per recuperare quella bambina, anche a pagare una grossa somma a chiunque, gli fornisca le informazioni per ritrovarla. 
Nicholas è determinato a salvare la Bambina del Sale e ogni bambino… 
Riuscirà a salvare la Bambina del Sale e tutti i bambini? 

<<Io non so se esiste un destino>> continuò Nicholas, <<ma se esiste, il mio è salvare Margaret. Pensavo di essere venuto a Praga per tutti quei bambini senza volto e senza nome. Ed è così, in parte. Salvarne più che possiamo. Salvarli tutti, se possibile. Ma ora so: ora sento – che ero qui per incontrare Margaret Sedlàk. E se non posso portarla via con me oggi, devo essere sicuro che tu la troverai e la metterai su quella lista, in partenza con i primi treni.

Lo scrittore e filosofo Fabiano Massimi, dopo il successo dell “Angelo di Monaco” (Longanesi, 2020) e “I demoni di Berlino” (Longanesi, 2021), due thriller storici tradotti in numerose lingue e con cui ha vinto il Premio d’Asti d’Appello in Italia e il Prix Solar 2022, in Francia, pubblica “Se esiste un perdono”. 
Lo scrittore Fabiano Massimi in “Se esiste un perdono”, riporta sotto i riflettori una storia vera, poco conosciuta: la storia di tre Angeli (Nicholas, Trevor e Doreen), che con coraggio, forza, hanno salvato centinaia di bambini. 
Nel corso della storia, lo scrittore ha inserito dei fatti puramente inventati, come il quarto personaggio Petra Linhart e la Bambina del Sale per questioni narrative. 
I temi trattati sono il destino, il nazismo, la guerra, il tradimento, lo sterminio degli ebrei, la libertà, la morte, il coraggio, l’amore, l’amicizia e il male, che ancora oggi è presente nella nostra società, e che mette in evidenza la cattiveria e l’ignoranza dell’essere umano. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, magistrale, poetico ed emozionante, con molte descrizioni storiche e sulla bellissima città di Praga. 
Lo scrittore Fabiano Massimi contestualizza la storia, descrivendo nei minimi dettagli  Praga, una città magica e misteriosa, in cui per fini narrativi è stato creato il personaggio di fantasia della Bambina del Sale. La Bambina del Sale è come una creatura magica di una fiaba, che con il suo vestito bianco, il mantello e il canestro, contenente i preziosi sacchettini azzurri di sale, si trova nei vicoli meno noti, per aiutare le persone che incontra. Ma nessuno sa chi è, nessuno conosce la sua storia e su di lei, esistono molte leggende. 
I personaggi sono descritti molto bene, da quelli realmente esistiti a quelli di fantasia, che grazie alla bravura dello scrittore, si intrecciano tra loro, creando una storia unica ed emozionante.
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che non conoscono la storia vera di Nicholas Winton, un uomo che insieme a Doreen e Trevor, hanno salvato molti bambini. 
Consiglio questo libro anche a tutte/i coloro che desiderano una lettura emozionante, ricca di sentimenti dalla gioia alla rabbia, scritta in modo magistrale dallo scrittore. 
E voi conoscevate la storia di Nicholas Winton? 
Fatemelo sapere nei commenti!!
Buona lettura 📚📚!!

“Splendi più che puoi” di Sara Rattaro

Titolo: Splendi più che puoi
Autore: Sara Rattaro
Casa Editrice: Garzanti 
Collana: Narratori moderni
Edizione: 2
Data uscita: 31 Marzo 2016
Pagine: 222
Genere: Romanzo contemporaneo/Narrativa di genere
Acquista: https://www.ibs.it/splendi-piu-che-puoi-libro-sara-rattaro/e/9788811672944?lgw_code=1122-B9788811672944&gad_source=1&gclid=CjwKCAiAvJarBhA1EiwAGgZl0EAZxDZMCZTZX4uCt-P5EsFyvqZB-X1OB9CaeTpGS2x1VYgxCYTymhoC01YQAvD_BwE

Fu lì la prima volta. Quella di cui ogni donna potrebbe parlare in eterno perché, anche se il livido passa, la ferita è destinata a rimanere. 
Lo fece con il bastone dell’ombrellone da spiaggia che avevo scelto proprio io. Sulle gambe e sulla testa. 
Senza spiegazione e senza motivo. 

Perché spiegazioni e motivi non esistono. Mai.

La protagonista del libro si chiama Emma, una donna che si innamora perdutamente di Tommaso. L’amore che prova per lui, è molto forte, tanto da farla allontanare dai suoi genitori, che non approvavano questo legame per la differenza d’età. 
Emma lascia gli studi all’università, e trova un lavoro, vivendo insieme a Tommaso per dieci anni.
La loro relazione sembrava perfetta, ma l’amore è un sentimento che cambia all’improvviso. 
E così è stato per Emma e Tommaso, che dopo dieci anni decidono di lasciarsi. Emma si ritrova da sola, senza forze e durante una cena con amici, incontra un ragazzo di nome Marco. 
Marco è un collezionista d’arte, che rivolge molte attenzioni a Emma, persuadendola con le sue parole e il suo sguardo affascinante.
Emma si consola con Marco, sperando di far ingelosire il suo ex; ma alla fine rimane affascinata dai gesti insistenti di Marco. I fiori, le attenzioni, i piccoli gesti del ragazzo, fanno innamorare Emma, tanto da decidere di sposare Marco, dopo sei mesi. 
Ma come si può conoscere veramente una persona?
Ben presto, Emma capisce di aver commesso uno sbaglio a sposarsi… ma ormai è troppo tardi per tornare indietro, e si ritrova a dover fare i conti con i continui sbalzi d’umore di suo marito. 

Durante il viaggio di nozze, il padre di Marco muore all’improvviso; da quel momento mostra il suo vero carattere aggressivo ad Emma, oltre a una gelosia ossessiva, maniacale. 
Emma giustifica il suo comportamento ossessivo, ma in realtà cosa conosce veramente di lui? 

Rimasi ghiacciata. Avrei voluto alzare la voce, dirgli che mi stava offendendo e che non lo potevo accettare, ma qualcosa mi fermò, forse l’istinto. Fu così da subito. 
Io ho sempre cercato di evitare lo scontro. Anche prima che tutto precipitasse, prima che fosse tutto chiaro, ma soprattutto prima di avere la peggio. 
Era come se l’avessi intuito, senza esserne consapevole. 

Marco sopprime ogni libertà di Emma, vietando le trasferte di lavoro, tanto da farla licenziare.

Ed è così, che un giorno, arrivano i primi calci, pugni, ed Emma non sa come comportarsi. 
Nel mentre, Emma scopre di essere incinta e adesso, deve pensare a come proteggere sua figlia. 
Sua figlia Martina, è la luce dei suoi occhi, ed è grazie a lei, che trova il coraggio e la forza di affrontare la vita. Emma trova il coraggio di affrontare la verità e di dire “basta” agli atteggiamenti violenti del marito. 

Si chiama femminicidio, e significa che ti uccidono perché sei donna. Non so se è il nome più corretto e nemmeno se un nome fosse davvero necessario per identificare un fenomeno che esiste da sempre. Quello che so è che, come tutte le cose che un nome lo possiedono, esiste, ha delle origini, una cultura, delle motivazioni, troppe vittime ma quasi mai una vera giustizia. 

La scrittrice Sara Rattaro con “Splendi più che puoi”, racconta una storia vera di una sua amica, ma è anche la storia di molte donne, che ogni giorno si ritrovano vittime di violenze. Ma non inizia subito con le botte, ma con “piccoli gesti”, con una parola cattiva, ma anche con una lite che si trasforma in violenza fisica e mentale. 
La violenza che è costretta a subire una donna, porta con sé delle conseguenze evidenti, come la bassa autostima e la vergogna. 

La vergogna è il peggiore dei sentimenti quando sei in pubblico. Finché rimanevo chiusa tra quattro mura sembrava più facile da sopportare, ma fuori c’erano gli sguardi che sanno chi sei e che sfuggono quando sei tu a cercarli. 
Dietro c’ero io, terrorizzata e con una bambina piccola da portare in salvo. Sono poche le parole che servono per spiegare questa situazione e può pronunciarle solo chi c’è passato. 

Ma ogni donna, deve trovare la forza, il coraggio di dire “BASTA”, perché ha bisogno di ricevere una carezza sul volto, e non un pugno, non un offesa. Una donna va amata ogni giorno, e non è di proprietà di nessuno, perché la donna appartiene solo a sé stessa. 
Il lettore si ritroverà a leggere una storia molto emozionante e riflessiva, perché ogni giorno purtroppo, accadono episodi di violenza sulle donne. 
I temi trattati sono la violenza sulle donne, sia fisica che psicologica, i rapporti famigliari e a come reagisce la società, di fronte alla violenza. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, emozionante, delicato, profondo e autentico, grazie alla bravura della scrittrice Sara Rattaro, di riuscire a raccontare una storia vera, molto toccante, riuscendo a toccare il cuore e l’anima del lettore. 
I personaggi sono strutturati bene, in grado di far emozionare, arrabbiare, ma anche sperare il lettore. 
La storia viene raccontata attraverso alcuni salti temporali, che permettono al lettore di appassionarsi sempre di più della trama. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere una storia forte, in grado di toccare il cuore e l’anima di ogni lettore, che si sentirà vittima della violenza, proprio come la protagonista. 
Ma alla fine, il lettore insieme a Emma, riuscirà ad uscire dal buio, dall’oscurità perché ogni donna deve ricordarsi di splendere e di volersi bene. 
Ringrazio la scrittrice Sara Rattaro, per aver raccontato questa storia vera, che sarà d’aiuto a molte donne vittime di violenza, ma anche per cercare di metterle in guardia. 
Mi auguro che questo libro, venga letto non solo da donne, ma anche dagli uomini, per capire che la donna non è come un trofeo, un oggetto da possedere, ma è una persona libera e come tale, va rispettata ogni singolo giorno. 
Buona lettura 📚📚!!

“La donna che salvò la bellezza. Storia di Fernanda Wittgens” di Sara Rattaro

Titolo: La donna che salvò la bellezza. Storia di Fernanda Wittgens 
Autore: Sara Rattaro
Illustratore: Carla Manea
Editore: Mondadori
Collana: Contemporanea 
Data uscita: 24 Ottobre 2023 
Età di lettura: da 11 anni 
Genere: Romanzo per ragazzi
Acquista: https://www.ibs.it/donna-che-salvo-bellezza-storia-libro-sara-rattaro/e/9788804782575?lgw_code=1122-B9788804782575&gclid=Cj0KCQjwtJKqBhCaARIsAN_yS_l1csF_fut4Gnc-yXxdHRDEjdtNWFtR2RHhPjSWpR22Iv-g8UIMAKwaArqgEALw_wcB

Li avevo guardati tutti i miei quadri, ed ero rimasta lì, in piedi e immobile, finché le prime luci dell’alba non iniziarono a calmarmi. Sapevo che quello era solo l’inizio e che la guerra sarebbe stata lunga ma io non mi sarei arresa. 
Fu in quel momento che decisi che non avrei permesso alla stupidità e alla cattiveria di certi uomini di distruggere tutta la bellezza che quelle meravigliose opere d’arte, come la Cena in Emmaus del Caravaggio o il Cristo alla colonna del Bramante, sapevano esprimere. 

Il libro racconta la storia di Fernanda Wittgens, la prima direttrice donna della Pinacoteca di Brera durante il periodo del nazifascismo.
Oltre alla storia di Fernanda, il lettore incontrerà due protagonisti molto importanti: Rachele e Vittorio. Rachele è una ragazzina ebrea, che con la promulgazione delle Leggi razziali del 1939, è costretta a cambiare tutta la sua vita. Rachele non può più andare a scuola, molti amici si allontanano da lei, perché ebrea e considerata “diversa”. 
Ogni giorno dovrà affrontare la paura, il terrore e la fame, causati dalla guerra.
Un giorno, Rachele incontra un ragazzo di nome Vittorio, che le darà il coraggio e la forza per affrontare la situazione.
Vittorio è un ragazzino di quindici anni, suo padre è un fascista molto violento, che pretende lavori alla Pinacoteca di Brera, insieme a Fernanda Wittgens. Fernanda amava l’arte e la bellezza sin da bambina, grazie a suo papà che ogni domenica la portava al museo. 

La bellezza me l’ha mostrata, per primo, mio padre. Lo faceva ogni domenica quando ci trascinava tutti in un museo. […]
<<La bellezza è il nutrimento dell’anima>> ci disse. 
<<Che cosa vuol dire papà?>> risposi io osservando l’immagine di un uomo sdraiato che sembrava stesse dormendo. […]
Io rimasi lì, immobile a fissare quell’immagine perché non riuscivo a staccarmi. Fu mio fratello a trascinarmi via, altrimenti, mi disse, sarei rimasta lì per sempre.
E in un certo senso è stato così.

Fernanda è riuscita a fare della sua passione, il suo lavoro, diventando la prima direttrice donna della Pinacoteca di Brera. Da vera appassionata della bellezza, decide di salvare dai bombardamenti tutte le opere d’arte conservate nei musei milanesi, grazie all’aiuto di Vittorio. 
Insieme a Vittorio riusciranno a salvare molti quadri, ma anche amici, conoscenti e familiari ebrei, costretti a scappare per salvarsi la vita. 
Fernanda è una donna molto coraggiosa, che non ha paura dei fascisti, ed è pronta a rischiare la propria vita per cercare di salvare la bellezza dei quadri e degli esseri umani. 

Prima di incontrare Fernanda avevo le idee confuse. E’ stata lei a mostrarmi una via possibile. Poteva chiudersi nel castello dorato dei suoi privilegi e invece si annoda i capelli come può e sale su un camion scomodo, solo per tentare di salvare tutta la bellezza di questo mondo, perché ha capito che anche gli esseri umani sono delle opere d’arte! 

La scrittrice Sara Rattaro con “La donna che salvò la bellezza. Storia di Fernanda Wittgens”, racconta la storia di questa donna, che con coraggio, forza e determinazione ha sfidato il nazifascismo per salvare vite umane e opere d’arte. E’ grazie a lei, se oggi possiamo ammirare la bellezza di molti quadri. 
Il lettore imparerà a conoscere la storia di Fernanda, durante un periodo storico molto difficile, che ha evidenziato la cattiveria degli esseri umani. 
I temi trattati sono la guerra, le discriminazioni, la cattiveria, la povertà, il coraggio, la fame, il nazifascismo e le sue leggi disumane e le opere d’arte in tutta la loro bellezza e unicità.
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, intenso, appassionante e commuovente; il lettore riuscirà a percepire tutte le difficoltà dei personaggi. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle abilità della scrittrice Sara Rattaro di riuscire a descriverli nei minimi dettagli, ma soprattutto di far entrare in empatia il lettore con ognuno di loro. 
Consiglio questo libro a tutte/i i ragazzi, ma anche agli adulti perché è un romanzo adatto a tutti. Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono conoscere la storia di una donna coraggiosa, ma anche a tutti gli appassionati d’arte e di storia. 
Ringrazio la casa editrice Mondadori, per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di rivivere il periodo del nazifascismo e di ripercorrere la storia di Fernanda. 
Un ringraziamento speciale va alla scrittrice Sara Rattaro, per aver creduto in me e avermi trasmesso la sua passione per la scrittura all’Università. Grazie a questo libro ho rivissuto le ingiustizie e le discriminazioni che hanno subito gli ebrei, ma ho anche imparato che in ogni essere umano è racchiusa la bellezza, proprio come ogni opera d’arte. 
E voi conoscete la storia di Fernanda Wittgens? 
Fatemelo sapere nei commenti!!
Buona lettura 📚📚!!

“Oltre l’impossibile” di Katia Garzotto

Titolo: Oltre l’impossibile 
Autore: Katia Garzotto
Editore: Brè Edizioni
Data uscita: 15 Marzo 2022
Pagine: 144
Genere: Romanzo autobiografico
Acquista: https://www.amazon.it/Oltre-limpossibile-Katia-Garzotto-Edizioni/dp/B09TZCP5JC

In questo posto siamo tutti uguali, condividiamo tutti la stessa cosa, la sofferenza ma prima di Aurora cosa eravamo? Avevamo la stessa sensibilità? Gli stessi pensieri? Mi rendo conto che non esiste più la Katia o il Roberto di prima. Le uscite, gli amici, lo shopping, che fine hanno fatto tutte queste cose? Prima tutto era bello, una canzone, un film, un vestito, e ora? Nessuna. Siamo diventati indifferenti, apatici e anche un po’ cattivi, sì, perché incontrare una famiglia sorridente con i figli che giocano, corrono e fanno il loro ruolo di bambini è insopportabile, la verità è questa, per un po’ di tempo non sopportavo la vista di nessuno che sorrideva, mi dava fastidio anche vedere una mamma che allattava il suo bambino, o lo prendeva semplicemente per fare una passeggiata, mi sentivo privata della stessa gioia.

L’autrice Katia Garzotto racconta una storia vera, una storia struggente emozionante e commuovente, piena d’amore. Katia è sposata con Roberto, da sempre desideravano diventare genitori…ed ecco che il sogno si avvera, nasce Aurora. Ma Aurora nasce con una malattia rara, ovvero la sindrome di Gldenhar, con l’assenza quasi totale del ponte cerebrale. I dottori informano i genitori che la loro piccola non ha nessuna possibilità, di vivere oltre i 7 mesi. Katia non si arrende, dimostra di essere una Donna con la “D” maiuscola, una donna forte e una vera madre. Nel libro racconta molti episodi di malasanità, infermieri, dottori che non dovrebbero definirsi tali. Katia descrive i loro comportamenti fuori luogo, irrispettosi e senza un briciolo di umanità, che vanno a compromettere gli equilibri precari e fragili dei genitori. 
Katia viene risucchiata dal dolore, non è facile per una mamma sopportare una situazione del genere, ma ha al proprio fianco un uomo come Roberto, con cui condivide il dolore. 

Entrambi seduti con la testa china, mi giro per guardare Roberto e lo trovo in lacrime, lo abbraccio, piangiamo insieme, condividiamo il nostro pianto senza parlare, è il dolore che parla per noi.

Si aiuteranno a vicenda, grazie al loro amore, ritrovandosi vittime della malasanità. 
Katia trascorrerà molti mesi in ospedale, imparerà a svolgere tutte le mansioni da infermiera, in modo da tutelare la sua piccola Aurora. In ospedale conoscerà altre mamme, ognuna con una situazione difficile e dolorosa da affrontare. Nel cuore di ogni mamma c’è dolore, c’è la disperazione di dover affrontare delle malattie tremende, che vogliono portare via i loro figli. 

Oltre l’impossibile è molte cose: un’autobiografia, un atto di accusa contro la malasanità, è lo sfogo di una madre che ha molto sofferto, è un grido.

L’autrice Katia Garzotto con “Oltre l’impossibile”, vuole fare conoscere la sua storia, con l’intento di far lottare tutte le donne, che si ritrovano a vivere una situazione simile.
I temi trattati sono la speranza, la sofferenza, l’amore dei genitori, quello profondo ed incondizionato, che cerca di superare ogni difficoltà, senza arrendersi MAI.
E’ una storia che fa commuovere il lettore, ma merita di essere letta da tutti, per far sentire la presenza di Aurora tra di noi. Merita di far conoscere tutti gli sbagli, gli errori che i dottori hanno commesso, per cercare di andare avanti e di avere del personale medico serio e competente, ma anche umano. 
Lo stile di scrittura è struggente, forte, pieno d’amore e dolore.
Ringrazio la scrittrice Katia Garzotto per avermi inviato il suo libro, per aver condiviso con me la sua esperienza. 
Sono sicura che questo libro aiuterà tutte quelle madri, che si sentono sole e in difficoltà.
Buona lettura 📚📚!!

“Continuare a respirare. Tratto da una storia vera” di Veronica Polverari

Titolo: Continuare a respirare. Tratto da una storia vera
Autore: Veronica Polverari
Editore: Brè Edizioni
Data uscita: 24 luglio 2022
Pagine: 135
Genere: Romanzo contemporaneo
Acquista: https://www.amazon.it/Continuare-respirare-Tratto-storia-vera/dp/B0B7FGQ4H8/ref=asc_df_B0B7FGQ4H8/?tag=googshopit-21&linkCode=df0&hvadid=611040980120&hvpos=&hvnetw=g&hvrand=9712873584405663121&hvpone=&hvptwo=&hvqmt=&hvdev=c&hvdvcmdl=&hvlocint=&hvlocphy=20555&hvtargid=pla-1718136577140&psc=1

Accompagnarmi verso quello stesso altare, nello stesso paese dove tutti ci conoscevano, la faceva essere ancora più fiera e contenta di spazzare via definitivamente il passato. La vita toglie e la vita dà. 
Mi prese la mano e percorreremo la navata accompagnate dalle note dell’Ave Maria. 
Io e lei insieme, nel giorno più bello della nostra vita.

Le protagoniste sono due donne, Aurora e Bibi, madre e figlia. Il loro è un legame molto forte, che supera il legame di sangue, sono due anime che vivono in due corpi strettamente intrecciati tra di loro.
Il libro è ambientato durante i giorni nostri, racconta l’inizio della pandemia e il dolore che ha causato il Coronavirus a tutte le persone. Aurora e Bibi si ritrovano a dover combattere contro un virus misterioso, capace solo di distruggere e di dividere una madre e una figlia. 
Aurora e Bibi si convincono che sia una prova lunga e dolorosa, ma che insieme sarebbero riuscite a superarla. Ma all’improvviso le condizioni della madre peggiorano e la figlia si ritrova a dover fare i conti con la realtà. 
“Il dolore è uguale e contrario all’amore. Entrambi per motivi diversi, sono totalizzanti e non lasciano spazio ad altri pensieri.”


La scrittrice Veronica Polverari con “Continuare a respirare. Tratto da una storia vera”, racconta senza filtri la sua storia con semplicità, riuscendo ad emozionare il lettore. 
I temi trattati sono il dolore, la pandemia, il legame, il rapporto madre-figlia, la forza e l’amore. 
Lo stile di scrittura è semplice e intenso, la scrittrice ha alternato il racconto della vita presente, con alcune descrizioni precedenti alla narrazione (ad esempio il suo matrimonio). 
La scrittrice Veronica Polverari, ha avuto la forza e il coraggio, di raccontare la sua storia dolorosa, traumatica per insegnare al lettore che “quando ci si sente allo sbando, quando non si sa che direzione prendere, l’unica salvezza è continuare a vivere e per vivere, l’unica cosa da fare è continuare a respirare.”
I personaggi sono strutturati bene, il lettore riesce a sentire il dolore, ma anche il coraggio e la forza di rialzarsi della scrittrice. 
Consiglio questo libro a tutti coloro che stanno affrontando un momento difficile, in modo da poter trovare la forza di riprendere in mano la propria vita e di “continuare a respirare”.
Ringrazio la scrittrice Veronica Polverari, per avermi inviato il suo libro che mi ha fatto ripercorrere i momenti tragici che abbiamo dovuto affrontare, che hanno provocato in tutti/e noi dei traumi lievi o gravi. 
Buona lettura 📚📚!!