“La fabbricante di stelle” di Mélissa Da Costa

Titolo: La fabbricante di stelle 
Autore: Mélissa Da Costa 
Traduttore: Elena Cappellini 
Casa Editrice: Rizzoli 
Collana: Le narrative 
Data uscita: 8 Aprile 2025 
Pagine: 204 
Genere: Romanzo contemporaneo 

<<Non sei una Custode. Tu disegni. Crei il cielo. Sei una fabbricante di stelle.>> 
Quello fu il giorno in cui battezzai la mamma. 
<<E’ così carino, così poetico. Grazie, Arthur.>>
La fabbricante di stelle. Fu con quel nome che firmò le decine e decine di lettere che inondarono la mia camera dopo la sua partenza. 

Si potrebbe iniziare questa storia con “C’era una volta…”, perchè Clarisse Gagnon, la mamma di Arthur (il protagonista e voce narrante), ogni giorno gli racconta dei racconti magici, proprio come se fosse una fiaba. 
Arthur è un bambino di cinque anni, un giorno sua mamma gli confida un segreto, che cambierà tutta la sua vita. Clarisse, tra qualche giorno dovrà partire per una missione segreta, un lungo e faticoso viaggio, per arrivare su Urano, il pianeta magico. 
Arthur è affascinato, ammaliato dai racconti della madre, che gli descrive nei minimi dettagli Urano. E’ così, che Arthur si immagina un pianeta ghiacciato, dove si trovano molti animali strani e insoliti, come le lumache con il guscio azzurro, che per nutrirsi, mangiano il prezzemolo polare, o alberi-cervo, che hanno appeso un campanello che produce un suono fastidioso, e tante altre creature magiche e straordinarie, che Clarisse racconta e disegna al figlio. 

Non ebbi mai l’assoluta certezza che il ronzio che sentivo non fosse quello delle macchine in strada e il cinguettio quello dei passeri in giardino. In compenso, ciò che rimase intatto fu il ricordo di quella giornata meravigliosa nel bosco e la confidenza che la mamma mi fece la sera, mentre mi rimboccava le coperte: le nuvole su Urano erano di un bel verde acqua e a volte si posavano a terra per bere. Era uno spettacolo raro, assolutamente da non perdere. 

Ma Clarisse deve svolgere una missione ben precisa e importante, che gli ha assegnato il Custode delle Meraviglie, colui che disegna il cielo con il Sole, ma anche l’arcobaleno. 
Il Custode delle Meraviglie, è ormai anziano, ha bisogno di qualcuno che prenda il suo posto e Clarisse, grazie alla sua abilità nel disegnare, ricoprirà quest’incarico. Arthur pende dalle labbra di sua mamma, ogni giorno cerca di farsi raccontare nuove curiosità sulla missione segreta. 

<<Su Urano non governa nessuno. Tutte le creature sono libere e vivono come vogliono. […] Ma c’è un Custode delle Meraviglie>> 
<<E chi è?>> 
<<Un anziano signore che veglia su tutti i tesori di Urano.>> 
<<Quali tesori?>> 
<<Gli animali, la banchisa, le piogge ghiacciate, gli alberi-cervo e tante altre cose che non ti ho ancora raccontato, Arthur! Ci sono talmente tanti tesori inestimabili lassù!>> 
Imbambolato, pendevo dalle sue labbra. 
<<Questo vecchio signore non custodisce solo i tesori di Urano. Crea il cielo. […] E’ lui che lo dipinge ogni giorno. Con il Grande Pennello dell’Universo. Quando si annoia, lo cancella con la Grande Gomma dell’Universo e ne crea un altro.>> 
Non riuscivo a parlare, tanto ero meravigliato. 
<<E le nuvole>> continuò la mamma. <<Anche quelle le fa lui. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ne disegna di nuvole, le fa di forme diverse, in modo che chi le guarda non si stufi mai. […] Naturalmente crea anche le stelle. Le stelle cadenti sono particolarmente difficili da disegnare. Si muovono in continuazione, così bisogna finire tutte le punte prima che ti sfuggano tra le dita!>> 

Con la sua fantasia, Clarisse ha inventato questa storia per nascondere la sua malattia al figlio, per evitare di provocargli una ferita troppo grande. Clarisse cerca di trascorrere i suoi ultimi giorni insieme ad Arthur, raccontandogli storie magiche, divertendosi a catturare nei contenitori di plastica il suono degli uccelli, ma anche liberando le barche al lago. 

Quel pomeriggio di primavera, mentre il polline sorvolava il lago, io e la mamma liberammo una delle due barche. La mamma disse che il giorno dopo avremmo liberato l’altra, così avrebbero avuto la possibilità di sgranchirsi le pinne. […]
Non sapevo se il lago fosse felice come diceva la mamma, ma nonostante i miei cinque anni di una cosa ero certo: di quanto fosse felice la mamma quel pomeriggio. E io con lei. 

Clarisse non perde nemmeno un secondo, un minuto, un istante e si gode, ancora per qualche giorno, prima di morire, la compagnia del figlio. 
La narrazione si alterna tra passato e presente, in cui troviamo Arthur adulto, che si trova in ospedale, mentre si prepara a diventare padre e ripensa a sua mamma. 
E’ così che Arthur, rivive i ricordi con sua madre, ripensa agli ultimi giorni che hanno trascorso insieme, quando credeva che sarebbe partita per la missione speciale su Urano. 
Ma Arthur ormai è un adulto, ha acquisito maturità ed esperienza, che lo porta a riflettere sul comportamento della madre. Quando era un bambino, il giorno del suo settimo compleanno, Arthur aveva scoperto la verità e si era allontanato dal proprio padre, che aveva partecipato a quell’inganno. 
Arthur non aveva mai compreso le ragioni della propria madre, il motivo per cui non gli aveva rivelato della sua malattia, ma adesso, Arthur, che sta per diventare padre, capisce che quella bugia meravigliosa era servita per proteggerlo dal dolore. 
In quel corridoio d’ospedale, Arthur è pronto a perdonare la propria madre e a dirle addio per sempre, pronto ad accogliere una nuova vita. 

Essere genitori significava questo. Non avere più il diritto di sbagliare. Non avere più il diritto di sparire. Mai. Temere per la propria vita, forse per la prima volta. Vivere per qualcosa di diverso da sé, per qualcosa di grande, d’immenso, che ci supererà sempre. 
Che ci illuminerà sempre. 

Il suo sguardo contiene tracce d’infinito. Dice quello che dovrei già sapere, quello che scopro solo ora. Dice che ormai sono padre, che se ce ne fosse bisogno sarei pronto a morire per lei, senza un attimo di esitazione. Dice che per lei inventerei vite su Urano, Plutone o Giove, farei nascere alberi-cervo, creerei lumache polari, disegnerei palazzi di ghiaccio, concepirei migliaia e migliaia di meravigliose bugie.
Per lei passerei le notti a scrivere, fogli su fogli, perchè non mi dimentichi, per essere al suo fianco ogni giorno, anche quando sono lontano. 
Senz’ombra di dubbio, per lei mi trasformerei in un fabbricante di stelle. 

La scrittrice più venduta in Francia negli ultimi due anni, Mélissa Da Costa, dopo l’incredibile successo di “I quaderni botanici di Madame Lucie” (2021), “Tutto il blu del cielo” (2022), “Bucaneve” (2023) e “All’incrocio dei nostri destini” (2024), torna in libreria con “La fabbricante di stelle”, una storia emozionante, che riesce a trasformare il dolore in poesia e la morte, in una bellissima fiaba. 
“La fabbricante di stelle” è una storia commuovente, in cui ogni parola penetra nel cuore e nell’anima del lettore. 
I temi trattati sono la perdita e l’immaginazione, che si fondono nella storia tra la realtà e la fantasia, creando dei luoghi incantati, magici. Ma sono molto importanti anche i temi come l’amore, il legame tra genitori e sorelle, la memoria e la natura. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, struggente, emozionante, intenso e delicato, in cui ogni parola è poesia, scelta accuratamente dalla scrittrice per fare breccia nel cuore dei suoi lettori. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni e dialoghi inseriti dalla scrittrice, che permettono al lettore di entrare in empatia con ognuno di loro.
Mi sono affezionata molto alla sorella di Clarisse, Cassie che con la sua intelligenza e dolcezza, riesce a far divertire Arthur, donandogli attimi di felicità e serenità. Cassie è un personaggio fondamentale all’interno della narrazione, che assume un ruolo molto importante nella vita di Arthur, proprio come se fosse una “seconda mamma”. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere una storia struggente, dolorosa e commuovente, che ha la capacità di insegnare e far riflettere che per dirsi un addio, a volte, c’è bisogno di una storia meravigliosa, ambientata in luoghi incantati. 
“La fabbricante di stelle” è un pugno allo stomaco, durante la lettura mi sono commossa, sono rimasta incantata dalle parole di Clarissa, dalla sua immaginazione nell’inventare una fiaba incantata, capace di trasformare il dolore nella bellezza della natura. 
E voi, riuscireste per il bene di vostro/a figlio/a a inventarvi una storia magica, per nascondere una malattia? 
Fatemelo sapere nei commenti!!
Buona lettura 📚📚!!

“Il sogno semplice di un amore” di Martina Tozzi

Screenshot

Titolo: Il sogno semplice di un amore 
Autore: Martina Tozzi 
Casa Editrice: Nua Edizioni 
Data uscita: 25 Ottobre 2024 
Pagine: 400 
Genere: Biografia storica romanzata

Era una mattina fredda di febbraio quella in cui Lizzie voltò il capo e i suoi occhi incontrarono per la prima volta quelli di Gabriel, il pittore. Se lui percepì la puntura della freccia di Cupido, come poi disse in seguito, Lizzie non se ne avvide, e non solo: lei non sentì affatto una scarica di emozione, il fiato corto, il cuore che scoppiava nel petto. 
Era molto curiosa di conoscere il signor Rossetti, che Deverell sembrava tenere in tanta considerazione, ma non ci fu alcuna magia per lei quando il suo sguardo incrociò quello di lui.

“Il sogno semplice di un amore” è una biografia romanzata, ambientata in Inghilterra nel XIX secolo, della pittrice, poetessa e modella Elizabeth “Lizzie” Siddal. Elizabeth Siddal viene soprannominata da tutti “Lizzie”, è una ragazza di vent’anni che lavora come modista in un negozio situato a Leicester Square, per la signora Tozer. E’ figlia di un venditore di coltelli di nome Charles Crooke Siddal, e vive in una casa umile insieme alla sua famiglia, con i suoi genitori, due sorelle e un fratello. 
Lizzie è una ragazza diversa dalle altre, sia come carattere sia come stile, le piaceva lasciare liberi i suoi adorati capelli rossi e non indossava nessun corsetto, allontanandosi dalla moda tradizionale del tempo. 
Nonostante le sue umili origini, Lizzie ha ricevuto una buona educazione e un buon insegnamento, pur senza andare a scuola. Grazie alla lettura, Lizzie si è appassionata al mondo della letteratura, della poesia e dell’arte. Lizzie sognava ad occhi aperti di poter scrivere poesie, di dipingere e vivere della propria arte. Ma Lizzie, era una donna e a quei tempi, le donne dovevano dedicarsi esclusivamente alla casa e a trovare un buon marito. 
Ma un giorno, la sua vita cambia… e i sogni di Lizzie non sembrano così impossibili da realizzare.
Mentre Lizzie, era intenta a confezionare un cappello, un giovane pittore rimane incantato dai suoi folti capelli rossi, perfetti per la protagonista del suo prossimo dipinto. Il giovane pittore si chiama Walter Howell Deverell, che colpito dal viso e dai suoi lunghissimi capelli rossi, la sceglie come modella per raffigurare Viola ne “La dodicesima notte”.
Da questo momento, Lizzie diventa la modella di Deverell, ed entra in contatto con molti giovani pittori. 

E Lizzie-Viola sorrideva e si struggeva, pensava che sarebbe stato bello poter essere lei dalla parte opposta del cavalletto, a decidere per il proprio futuro. Oh, se avesse potuto, proprio come un uomo dipingere il proprio destino! Ma non era così che andava il mondo, e Lizzie-Viola mascherata da paggio si stringeva le mani, tesa in avanti, e si godeva quella libertà per il tempo che le era concesso. 

E si godeva più che poteva la vita fra gli artisti. Se le avessero chiesto di descrivere la felicità, senza esitare Lizzie avrebbe detto: questo. La sua storia aveva preso una svolta così inaspettata che lei stessa stentava ancora a crederci. L’incontro fortuito con Deverell l’aveva portata a conoscere un gruppo di artisti giovani, vitali e pieni di idee innovative. 

Lizzie posa per William Hunt e per Gabriel Dante Rossetti, l’uomo di cui si innamorerà. Lizzie diventa la modella preferita e l’icona della confraternita dei Preraffelliti, una nuova corrente artistica formata da Rossetti, Millais Hunt, con l’obiettivo di riportare l’arte alla sua purezza primitiva. 

<<Ebbene, io e i miei amici Millais e Hunt – e anche altri ragazzi, siamo sette in tutto- facciamo parte… di una confraternita segreta di artisti!>>
<<E quindi, abbiamo deciso di formare un gruppo, con la promessa che noi saremmo stati alla larga dalle pretese dell’arte attuale. Avremmo reinventato l’arte, l’avremmo riportata alla sua purezza primitiva. Abbiamo deciso di chiamarci League of Sincerità, perchè sinceri erano i nostri intenti e sincere sarebbero state le nostre opere, non artefatte, ma il più possibile reali e pure. Avremmo scoperto una nuova verità, lontana dal manifesto accademico. 

Nel 1852 per John Everett Millais, Lizzie diventa Ofelia. Lizzie è sempre stata una brava modella, riusciva a stare immobile nella stessa posizione per ore, dimenticando completamente la realtà e immergendosi completamente nella parte e nell’arte. Per il quadro di Ofelia, Lizzie deve posare vestita, immersa in una vasca da bagno riscaldata con delle candele… ma un giorno, le lampade si rompono e la giovane sviene dal freddo. 
Lizzie viene riportata in fin di vita a casa dal padre, che arrabbiato chiede al pittore un risarcimento. Lizzie riuscirà a sopravvivere, ma ormai la sua salute è compromessa per il resto della sua vita. 
E’ proprio in quest’occasione che Dante Gabriel Rossetti, capisce di non poter più nascondere i suoi sentimenti e si dichiara a Lizzie. Dante Gabriel Rossetti è un pittore di origini italiane, che appartiene a una famiglia benestante. Dante è molto diverso dalla sua famiglia, è considerato un ribelle e un rivoluzionario; infatti, grazie alle sue idee e i suoi quadri, ha rivoluzionato il mondo artistico del tempo. 

Lizzie e Dante condividono l’amore per la letteratura, per la poesia e soprattutto per l’arte. Lizzie diventa la musa personale di Rossetti, imparando da lui tutte le tecniche della pittura. 
E’ proprio Rossetti il primo a credere nel talento artistico e nelle capacità di Lizzie, tanto da mostrare le opere della sua “allieva” a Ruskin, un autorevole critico e sostenitore della confraternita. 
Ruskin rimane affascinato dai quadri di Lizzie e diventa il suo mecenate, acquistando tutte le sue creazioni e sostenendo economicamente tutte le spese necessarie per farla curare. 
Purtroppo, Lizzie soffriva frequentemente di gravi problemi di salute, che la costringevano a recarsi a Parigi e a Nizza per guarire. 
E’ proprio durante le frequenti assenze di Lizzie, che Rossetti conosce altre modelle e diventano le protagoniste dei suoi quadri, intrecciando con alcune di loro una relazione sentimentale, come con Annie Miller, la modella di Hunt. 
Non sarà un periodo facile per Lizzie, si ritroverà a dover superare la perdita del padre, a fare i conti con l’infedeltà dell’uomo che ama e con i suoi problemi di salute. 
A causa dei suoi problemi di salute, Lizzie consuma il laudano, un sedativo derivato dall’oppio e non riesce più a farne a meno. Dopo dieci anni, Rossetti decide di sposare Lizzie, nonostante il parere contrario della famiglia. 
Ma non tutto è roseo come nei semplici sogni d’amore di Lizzie, e il suo futuro è pieno di sfide e demoni da affrontare. 

Se il sogno semplice di un amore fosse vero, allora tesoro, dovremmo essere in paradiso. E questa è solo la terra, mio diletto. 
Dove l’amore vero non è dato.

La scrittrice Martina Tozzi dopo il successo con “Il nido segreto” (Nua edizioni) e “Per la brughiera” (Nua edizioni), pubblica “Il sogno semplice di un amore”, riuscendo a raccontare con naturalezza e semplicità la vita di Elizabeth Siddal. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, poetico, semplice ed emozionante; la scrittrice riesce a dare voce ai personaggi in modo unico, descrivendo i loro sentimenti e caratteri condivisibili da tutti gli esseri umani. 
I libri di Martina Tozzi sono pieni di cultura, di poesia e di arte, pieni di insegnamento e in grado di far emozionare e commuovere il lettore. 
I temi trattati sono l’Inghilterra del XIX secolo, la Confraternita dei Preraffelliti, l’amore, l’amicizia, il tradimento, il matrimonio, la figura della donna, la malattia, la passione per la letteratura e l’arte. 
I personaggi sono strutturati molto bene, con descrizioni accurate dell’aspetto fisico ed emotivo; la scrittrice Martina Tozzi è molto attenta a descrivere minuziosamente ogni dettaglio. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro intenso, emozionante, a chi ama leggere libri storico, pieni di letteratura e di arte… Sono sicura che la penna di Martina vi ruberà il cuore e l’anima!! 
Ringrazio la scrittrice Martina Tozzi per avermi inviato la copia cartacea del suo libro, che mi ha permesso di tuffarmi nell’Inghilterra del XIX e nella vita di Elizabeth Siddal. 
Buona lettura 📚📚!!