“I film belli li danno di notte” di Lorenzo Zucchi

Titolo: I film belli li danno di notte 
Autore: Lorenzo Zucchi 
Casa Editrice: Edizioni Underground 
Data uscita: 3 Giugno 2024 
Genere: Narrativa contemporanea 
Pagine: 276 

Il pensiero le vola tra gli sbuffi di fumo in un futuro vuoto che non vuole nemmeno vedere, che non la preoccupa, che in fondo non le interessa. Si sente annebbiata e sta bene con se stessa. 

Il libro è ambientato nella città di Parma, e un breve passaggio anche in Irlanda. I protagonisti del libro sono un gruppo di “ex” amici, composto da quattro ragazze e tre ragazzi, che si fanno chiamare con alcuni simpatici soprannomi, come ai tempi della loro compagnia: gli “Eigties”. 
Gli Eigties, sono sempre stati un gruppo molto unito, legato dal forte sentimento dell’amicizia… questo prima che accadesse un episodio che ha modificato totalmente le loro vite. 
Questo episodio si è insinuato nella loro amicizia, ognuno di loro ha cercato di andare avanti con la propria vita, alla ricerca del proprio futuro, allontanandosi completamente dal passato e dal ricordo doloroso, legato alla perdita del loro amico. 

Non è affatto semplice, nemmeno per Scivolo, ricordare gli eventi tragici che hanno di fatto portato allo scioglimento della vecchia compagnia. 
Ma ora le parte un film: la storia del suo amico d’infanzia sfortunato. 

Ma ora è estate, molti di loro hanno finito la maturità e devono scegliere la facoltà giusta, qualcuno di loro invece, ha già provato sulla sua pelle, cosa significa studiare all’università. 
Proprio durante il periodo estivo, gli Eigties, sentono la necessità, il bisogno di organizzare una Reunion. Dopo tanti anni di silenzi, gli Eigties si riuniscono perchè pensano di aver metabolizzato, superato e processato il passato… in realtà grazie a questo incontro, capiscono che la ferita non si è mai chiusa. 
E ora cosa faranno gli Eigties?

Lo scrittore Lorenzo Zucchi dopo aver pubblicato il libro “Quel che resta della memoria”, ambientato nella Seconda guerra mondiale, pubblica “I film belli li danno solo di notte”, una storia che fa riflettere il lettore come il passato, può rovinare la nostra vita se non viene affrontato. 
I temi trattati sono l’amicizia, l’omosessualità, l’alcool, la droga, l’amore, la morte, gli incubi, il cibo e una maschera divisa a metà, bianca e rossa che compare all’improvviso… 

Quella figura indossava una maschera bianca e rossa, divisa a metà. E per quel che gli sembrava di rivedere adesso, mentre il cuore gli batte forte, i suoi lineamenti di plastica assomigliavano molto a…

Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, semplice, utilizzando le parole giuste e ad effetto. 
I protagonisti sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni fornite dallo scrittore che permettono al lettore di entrare in empatia con ognuno di loro.
Il lettore si affezionerà a ognuno di loro da Scivolo, una ragazza che non sopporta il conformismo della società, anche se paradossalmente ne teme il giudizio e cerca in tutti i modi di farsi accettare per non essere considerata “sbagliata” e “diversa”. Il lettore si affezionerà anche a Panda, la ragazza che ha deciso di andare in Irlanda per allontanarsi da tutto e da tutti, dai ricordi del passato e dalla sua famiglia. Quando aveva deciso di lasciarsi il passato alle spalle, Panda, aveva lasciato il suo ex Nuvola, un ragazzo che non ha ancora metabolizzato la fine della loro relazione, anche se sono passati due anni. 
Il lettore si divertirà molto nei dialoghi tra Nuvola e il suo amico Cemento, laureato in architettura, ma anche con la coppia Distry e Cybo, molto diverse tra loro, ma che desiderano vivere la loro storia d’amore senza essere giudicate. 
Lo scrittore Lorenzo Zucchi oltre alle ampie descrizioni sui personaggi, descrive con cura i luoghi menzionati nel libro, abbinando la città ai cibi tradizionali del posto. Questa caratteristica, si rivela molto importante per il lettore perchè gli permette di immaginare ogni scena, anche i luoghi nascosti e mai visitati. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro leggero, ma con un messaggio di fondo molto importante sui dolori/traumi del passato e dell’importanza di affrontarli. 
Ringrazio lo scrittore Lorenzo Zucchi per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di conoscere questo simpatico gruppetto di amici, unito nell’amicizia e nel passato. 
Buona lettura 📚!!

“La bellezza rimasta” di Roberta Zanzonico

Titolo: La bellezza rimasta. Quando l’oblio porta la felicità. 
Autore: Roberta Zanzonico 
Casa Editrice: Morellini Editore
Collana: Varianti 
Data uscita: 4 Novembre 2022
Pagine: 143 
Genere: Romanzo contemporaneo 
Acquista: https://www.amazon.it/bellezza-rimasta-Varianti-Roberta-Zanzonico-ebook/dp/B0BK2CGDZT

La signora Chiara osservava il ciliegio attraverso la finestra, quando si ritrovò invecchiata tutta d’un tratto. L’albero era coperto da fiori bianchi, che sbocciavano ogni anno in primavera intorno alla data del suo compleanno, come a ricordarle che il tempo passava. 

Il libro è ambientato in un piccolo paesino di nome Filaccione, dove vive la signora Chiara, una donna anziana di settant’anni, sposata con il signor Antonio. 
Il signor Antonio era un pescatore, e un giorno era rimasto incantato dagli occhi azzurri di Chiara, tanto da chiederla in moglie. Chiara è sempre stata una donna “normale”, non troppo bella e non troppo intelligente, con il desiderio di formare una famiglia tutta sua e con dei figli da crescere. 
Un giorno, Chiara chiede al marito dei figli, ed è in quel momento che il signor Antonio, si rende conto di non aver mai dimenticato il primo e unico amore. 
L’insoddisfazione di non essere abbastanza per il marito e la mancanza dei figli, porta la signora Chiara ad abusare dell’alcool, cercando in una bottiglia di vino di cancellare il dolore. 
Ma alla soglia dei settant’anni, la signora Chiara si ritrova a vivere nel passato, perché affetta da una malattia causata dall’abuso di alcool, che non le permette di formare nuovi ricordi. 

Arrivata ai settant’anni, la routine mattutina della signora Chiara era invariata da almeno un decennio, da quando era rimasta intrappolata in un eterno passato. […]
Le memorie precedenti alla malattia rimanevano l’unica realtà conosciuta. Così la signora Chiara pensava di avere ancora sessant’anni e non settanta, e ignorava che il marito si stesse lasciando morire di depressione su una poltrona di pelle. 

Mentre la signora Chiara non riesce a immagazzinare nuovi ricordi, suo marito trascorre le sue giornate, seduto su una poltrona con la televisione accesa, annegando nei ricordi e nella depressione. 
Ben presto tra gli abitanti di Filaccione, si sparse la voce della malattia della signora Chiara, che viveva la sua vita e i suoi ricordi a dieci anni prima.
Il signor Morbidelli vive anche lui a Filaccione, insieme a suo figlio Gioacchino, conosciuto da tutti per la sua pazzia, per essersi cavato l’occhio destro. Tutti, ad eccezione della signora Chiara, i suoi ricordi risalgono a quando Gioacchino non era pazzo e desiderava diventare un medico. 
Il signor Morbidelli inizia a trascorrere sempre più tempo con la signora Chiara, approfittando della sua malattia per lodare il figlio, di cui si vergognava per la sua pazzia. 
Oltre al signor Morbidelli, anche la vedova Rinaldi, si recava dalla signora Chiara, non sapendo che il marito era morto nel letto di una prostituta. La vedova Rinaldi poteva chiacchierare con la signora anziana di suo marito, nascondendo il tradimento e pavoneggiando i suoi gioielli. 

Nell’arco di poco tempo, quasi ogni abitante di Filaccione era andato a parlare con la signora Chiara almeno una volta. Le file davanti alla porta si fecero più lunghe e così i compaesani dapprima si lamentarono sul perché uno dovesse avere la precedenza sull’altro, e poi organizzarono i turni, sempre approvati dalla vedova Rinaldi. 

A poco a poco, tutti gli abitanti di Filaccione si siederanno al tavolo della signora Chiara, per vivere nel passato, tornando indietro quando si era (o si pensava di essere) felici. 
Ma siamo così sicuri, che vivere nel passato ci renda felici? 
Siamo così sicuri che nel passato siamo stati felici? 
E se il presente, il futuro nascondessero una vita vera, piena di sentimenti e di felicità? Che senso ha, allora vivere nel passato alla ricerca di una felicità ormai finita?

La scrittrice e psichiatra Roberta Zanzonico con “La bellezza rimasta. Quando l’oblio porta la felicità”, ha raccontato una storia profonda, utilizzando dei protagonisti veri come la signora Chiara, il signor Morbidelli, il signor Antonio, il gioielliere e altri, che hanno una patologia o una situazione di profondo disagio.
Il libro “La bellezza rimasta. Quando l’oblio porta la felicità”, è stato candidato da Giulia Ciarapica al Premio Strega 2023 perché <<La bellezza rimasta di Roberta Zanzonico rivela a partire dallo stillo in copertina (<<Quando l’oblio porta la felicità>>), tutta la sua originalità letteraria. Non è soltanto un romanzo sul potere della dimenticanza e sulla forza che il passato esercita sulla nostra vita di tutti i giorni, ma è soprattutto una storia che ci pone di fronte a un grande, problematico ma definitivo quesito: non è forse più facile tornare indietro che andare avanti?>>
E’ con questo quesito, che il lettore si ritroverà incatenato nella storia e nello stile scorrevole, armonico e poetico della scrittrice. 

I temi trattati sono la malattia, l’oblio, i ricordi, il disagio esistenziale, il tradimento, le apparenze, il primo amore, la vocazione spirituale, la bellezza e l’amore, in tutte le sue sfaccettature, compreso quello per sé stessi. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, armonico, poetico e profondo, che conquista il cuore e l’anima di ogni lettore. 
I personaggi sono strutturati bene, che ruotano intorno alla signora Chiara, come suo marito il signor Antonio, la vedova Rinaldi, il signor Morbidelli e il figlio Gioacchino e don Giorgio. 
Ogni personaggio ha una propria chiave di lettura, viene descritto in modo autentico, realistico, grazie alle ampie descrizioni e alla bravura della scrittrice. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere una storia intensa, emozionante e realistica, in grado di far riflettere il lettore su molte tematiche importanti, come saper cogliere la felicità nel corso della vita, senza pensare al passato. 
Ringrazio la casa editrice Morellini Editore e Sara Rattaro, per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di emozionarmi, di commuovermi e di riflettere sul significato della parola felicità. 
Vi piacerebbe incontrare una persona come la signora Chiara, a cui raccontare la vostra vita? 
Fatemelo sapere nei commenti, 
buona lettura 📚📚!!

“La casa degli orologi” di Cristina Fabbrini Serravalle

Titolo: La Casa degli Orologi
Autore: Cristina Fabbrini Serravalle
Editore: Porto Seguro
Data uscita: 22 Settembre 2022
Pagine 418
Genere: Romanzo contemporaneo
Acquista: https://www.amazon.it/degli-orologi-Cristina-Fabbrini-Serravalle/dp/B0BP4L7SJZ

<<La puntata s’intitola La Casa degli Orologi:il commissario Paolo Guidi sta indagando da qualche mese su un rapimento avvenuto in Italia. Per una serie di circostanze, viene contattato dai colleghi dell’Interpol perché il suo caso presenta delle analogie con altre misteriosi sparizioni, avvenute nel corso degli anni in tutta Europa, e che- hanno scoperto da poco- hanno un comune denominatore: un pacchetto che un anziano tenente di polizia in pensione riceve ogni anno e che contiene sempre un orologio, sempre diverso, sempre a carica manuale e sempre fermo, che segna una certa ora, sempre diversa, spedito da diverse città.

Il libro è ambientato a Candelaria, situata a Tenerife dove una troupe cinematografica, ha deciso di girare proprio lì, il film “La Casa degli Orologi”. Mancano pochi giorni all’inizio delle riprese, ma la protagonista del film non è più disponibile per problemi di salute e Gioia insieme al suo team, prospettano una catastrofe. 
Mentre Gioia pensa al suo imminente licenziamento, nota in un negozio una bellissima ragazza che può risolverle tutti i i suoi problemi. Questa ragazza si chiama Luna Rossa, e grazie alle doti di Gioia, riesce a convincerla a diventare la protagonista del film. 
Ed è così che le riprese del film “La Casa degli Orologi” iniziano, facendo intrecciare ogni personaggio, creando una storia emozionante, piena di sentimenti ed emozioni. 
Luna Rossa si innamorerà si un ragazzo di nome Cross, molto diverso da lei e che cerca di nascondere il dolore e il suo passato tormentato. 
Il loro amore riuscirà a superare tutti i loro problemi e il loro passato? 

E’ stato intenso. 

Aveva dimenticato di averle sussurrato addosso tutte quelle parole. Non lo faceva mai; gli erano venute fuori così, all’improvviso, e lui si era lasciato andare, eccitandosi con lei per quelle parole mescolate in tante lingue diverse. E là in mezzo, il richiamo ancestrale. 
Una specie di disperata dichiarazione d’amore, per la mia terra. 

La scrittrice Cristina Fabbrini Serravalle con “La Casa degli Orologi”, crea una storia unica, piena di suspence e di tensione, che conquisterà ogni lettore. 
Il lettore si ritroverà ad assistere alle riprese del film, al ciak del regista e al profumo del mare che inonderà le radici nel profondo. 
I temi trattati sono i set cinematografici, l’animo umano, i sentimenti, il passato e la scrittrice vuole far comprendere al lettore di lottare per i propri sogni, anche quelli che sembrano irrealizzabili. 

Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, fluido e con un tocco d’ironia e sarcasmo necessari, per rendere la storia unica e per permettere al lettore di affezionarsi alla trama.
Il lettore si ritroverà a essere il protagonista insieme a Luna Rossa, Cross, Gioia, Nerea ecc…, grazie alle abilità della descrittive di Cristina, che rendono il libro una rappresentazione cinematografica. 
I protagonisti sono strutturati molto bene, ogni sensazione, emozione e vita di ognuno di loro si intreccerà con un altro personaggio, tanto da creare una ragnatela invisibile. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono emozionarsi, sognare e immergersi completamente nei personaggi, ma anche nel mare. 
Ringrazio la scrittrice Cristina Fabbrini Serravalle per avermi permesso di leggere prima “La ragazza delle onde” e successivamente “La Casa degli Orologi”, che sono due romanzi autoconclusivi, ma in un certo senso “collegati” tra di loro, per l’ambientazione a Tenerife e per alcuni personaggi. 
La Casa degli Orologi mi ha permesso di sognare ad occhi aperti, di sentire il ciak del regista come se fossi la protagonista Luna Rossa, ma anche di perdermi nella bellezza del mare. 
Buona lettura 📚📚!!