“Questa vita non è la mia” di Elly Bennet

Titolo: Questa vita non è la mia 
Autore: Elly Bennet 
Casa Editrice: Accornero Edizioni 
Genere: Romanzo contemporaneo 
Pagine: 191 

Mi guardava come nessuno aveva fatto fino a quel momento. Non vedeva un mostro in me, vedeva qualcosa che gli altri non riuscivano a cogliere. 
Riusciva a capire la mia anima. 
Mi baciò nuovamente, poi mi prese per mano e restammo così fino a notte fonda. 
In silenzio.
Le parole erano solo rumore inutile. 

Il libro racconta la storia di una giovane ragazza, che vive la vita a modo suo, tra alcool e droga per cercare di superare il trauma causato dalla morte del padre.
Il padre, era stato chiamato al fronte per la guerra in Afghanistan e ogni sera, la mamma e la giovane bambina di sei anni, aspettavano con ansia di sentire la sua voce al telefono. 
Ma un pomeriggio, la loro vita cambiò radicalmente… con una “semplice” chiamata, che comunicava alla moglie la perdita del marito al fronte. 

Avevo 6 anni. 
La cornetta del telefono cadde a terra. 
Occhi sbarrati. 
Pochi istanti dopo il corpo di mia madre era a terra. 
Io, ero seduta sul divanetto della sala con in braccio un bambolotto e la guardavo preoccupata. Mi ero ammutolita, avevo intuito che era successo qualcosa di brutto. Immediatamente i domestici corsero verso mia madre, la presero e la portarono di peso in camera. 
La mia tata si precipitò verso di me, mi prese tra le braccia e mi strinse forte. 
“Cos’è successo, perchè la mamma sta male?” chiesi con aria smarrita. 
Lei mi guardò con uno sguardo di terrore misto a sofferenza, mi appoggiò sul letto e si sedette accanto a me, cercava le parole giuste da poter dire a una bambina di sei anni, ma era chiaro che non le trovava. 
“Vedi a volte capita che le persone debbano andare in posti diversi da quelli dove siamo noi ora, posti migliori”, poi mi prese per mano e si stese accanto a me, iniziando a canticchiare una vecchia canzone infantile. Intanto cercavo di eliminare la confusione dalla mia mente, cercavo di capire dove fosse andato papà e se sarebbe tornato come aveva promesso, sentivo mia madre nella camera accanto che urlava e piangeva. […]
Passai tutta la notte a pensare nel mio piccolo cervello dove fosse papà, quale fosse questo posto migliore, perchè non poteva andarsene, io avevo bisogno di lui. 

La protagonista del libro aveva solo sei anni, si è ritrovata a dover metabolizzare la scomparsa del padre, oltre a vedere la propria madre completamente assente, in balia di farmaci antidepressivi, persa nel suo mondo, in cui la figlia non era presente.

Passava le ore sedute su una sedia in giardino nella speranza di veder mio padre tornare e quando i domestici andavano a prenderla per portarla a dormire lei urlava e si straziava. 
Piangeva sempre. 
Io volevo starle vicina…
Ma più mi avvicinavo a lei e più mi allontanava. 
Da allora non si riprese mai più. 
Caduta in una grave depressione le erano state prescritte pillole da prendere quotidianamente, grazie alle quali aveva momenti di felicità, ma si capiva che non c’era più con la testa, parlava a vanvera di cose assurde, inesistenti, rispondeva alle domande in modo errato e parlava al telefono con mio padre come se fosse vivo. 
Si era creata il suo mondo, un mondo nel quale io non esistevo. Da donna fragile, come era sempre stata, non era riuscita a superare la perdita e senza capacità di reagire, aveva semplicemente creato delle barriere attorno a lei, come se avessero potuto proteggerla da altre disgrazie. 

E’ così che la morte del padre e l’assenza della madre, ma anche l’assenza di regole, incidono sulla vita della protagonista. Durante la fase adolescenziale, la protagonista inizia a bere, ma ben presto si rende conto che per sopravvivere in un mondo che non l’ha mai considerata, ha bisogno di più… è così che inizia a drogarsi per “curare” il suo dolore. 
Grazie alla droga, conosce un ragazzo a scuola, un ragazzo più grande di diciannove anni, con cui condivide la sua dipendenza e ben presto, iniziano una relazione. 
La loro relazione era nata “grazie” alla droga, a cui ricorrevano per colmare delle mancanze, per paura di non essere accettati dalla società, e nel caso della protagonista, per superare (o illudersi di farlo), il trauma della perdita del padre. 
I due ragazzi condividono molte cose, ma ben presto si ritrovano a dover fare i conti con gli effetti distruttivi della droga. Una sera, dopo essersi drogati e giurati amore eterno, i ragazzi hanno un brutto incidente che cambierà totalmente la loro vita. 
La protagonista di ritrova ancora una volta imprigionata in una ragnatela, che rischia di catturarla e farla sprofondare nel buio più assoluto… 
In questo libro vengono affrontati molti temi importanti e delicati: dalla guerra alla droga, ma anche l’anoressia, l’amore, il dolore, i traumi, la depressione, la morte, i canoni della società, le maschere, le false amicizie e le malattie. 

Non potevo ricominciare a mangiare.
Sarei tornata grassa. 
Sarei tornata brutta.
E così andavo avanti a integratori e quando la fame mi assaliva, la droga e il fumo mi aiutavano a stare su e a non pensarci. […]
Alla fine il cibo divenne disgustoso. Appena vedevo un piatto di pasta, oppure un cioccolatino, il mio cervello diceva che era proibito e mi veniva da vomitare. 
Non potevo mangiarlo. 
Non avrei potuto. 
Dovevo rimanere carina e graziosa. 
Magra.

Io sono il frutto di una società che mi ha insegnato che bello è magro, che simpatico è essere fatti.
Che tutto intorno è falso, quindi sii falso anche tu.
Che l’amore non esiste, appartiene ai film.
Che il lieto fine non c’è, a meno che tu non sia il protagonista di una favola. 
Che i cattivi la spuntano sempre, i buoni rimangono inguiati. 

La scrittrice Elly Bennet dopo “Che casino noi donne” (Accornero Edizioni, 2022), pubblica “Questa vita non è la mia”, un romanzo potente, commuovente e riflessivo, in grado di far riflettere il lettore sulla vita e sull’animo umano. 
“Questa vita non è la mia”, non è solo la storia di una giovane ragazza che cerca di sopravvivere, ma rappresenta anche la forza interiore, la tenacia nonostante tutto, di riuscire a scorgere dei piccoli raggi di luce, in un mondo dominato dall’oscurità. 

Per me tutte le cose erano uguali e mi erano indifferenti e la cosa non mi importava. Il mio unico scopo era quello di essere adatta nella comunità, di avere un posto riservato per l’ingresso in società. Ero una sottospecie di piccola ribelle che voleva andare contro il tempo, che voleva mascherare ogni cosa di sé per far vedere ciò che le interessava. 

Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, commuovente e delicato, grazie alla bravura della scrittrice di riuscire a toccare molti temi delicati con umanità ed empatia. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni psicologiche inserite dalla scrittrice. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano emozionarsi, riflettere sul senso della vita, e a chi desidera tuffarsi in una storia dolorosa ma piena di speranza e rinascita, con un finale imprevedibile e inaspettato, in grado di sorprendere tutti i lettori!!
Ringrazio la scrittrice Elly Bennet per avermi inviato la copia cartacea del suo libro, che mi ha permesso di riflettere sul dolore causato da un trauma, ma anche di riflettere sui canoni “rigidi” e schematici di una società, sempre più improntata sui canoni estetici, annullando completamente i sentimenti. 

Mi ero comportata con lui, come volevo che gli altri non si comportassero con me. 
Ma era questa la vita normale che volevo? 
No!
Perchè quella vita non era la mia!!

Buona lettura📚📚!!

“Come il vento e la pioggia” di Stefania D’Angeli

Titolo: Come il vento e la pioggia
Autore: Stefania D’Angeli
Editore: Bookabook
Collana: Narrativa
Data uscita: 10 Marzo 2022
Genere: Romanzo contemporaneo
Acquista: https://www.amazon.it/Come-vento-pioggia-Stefania-DAngeli/dp/8833235920

<<Ho diciannove anni>> proseguì guardandolo negli occhi.
<<Che cos’è l’amore? Com’è innamorarsi davvero di qualcuno? Com’è guardare questo schifo di mondo e ridere perché tu ci stai volando sopra?>>
Le sorrise: <<Come il vento e la pioggia. Così è l’amore.>>

I protagonisti sono Beatrice, Giada, Loretta, Monica, Stefano, Yuri, Thd e Mattia, dei ragazzi nei primi anni del 2000, che attraversano la fase adolescenziale tra la fine del liceo e le avventure successive. 
I ragazzi si incontrano nella sala prove, situata nel vicolo dei Salici, dove l’amicizia e l’amore si uniscono alla musica, provando molte emozioni: dalla gioia al dolore, ma anche la rinascita. I protagonisti capiranno che cos’è l’amore, sulla propria pelle, si ritroveranno a passare dalla felicità al dolore, quello profondo che ti lacera il petto, tanto da perdere il contatto con la realtà e con la vita. 
Qualcuno di loro prenderà delle decisioni sbagliate, ritrovandosi a dover combattere con la droga. Ma la vita di ogni protagonista è legata tra di loro, perché il valore dell’amicizia supera qualsiasi debolezza e fragilità. 
Il lettore si ritroverà tra la musica, i graffiti, le gioie e le paure adolescenziali.
La scrittrice Stefania D’Angeli esordisce con “Come il vento e la pioggia”, che racconta la storia di questi ragazzi e grazie alla bravura della scrittrice, appariranno al lettore come degli amici, sin dal primo capitolo. 
I temi trattati sono l’amicizia, l’amore, la droga, la maternità, il rapporto genitori-figli e la morte. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, coinvolgente e delicato, il lettore si ritroverà a rivivere l’adolescenza insieme ai protagonisti. 
Nonostante il gran numero dei protagonisti, sono strutturati bene e riescono a intrecciarsi tra di loro, tanto da creare una storia appassionante e struggente.
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono rivivere l’adolescenza, a chi vuole emozionarsi, perché la scrittrice Stefania D’Angeli riesce a toccare il cuore del lettore fino alla fine del libro.
Ringrazio la scrittrice Stefania D’Angeli, per avermi inviato il suo libro, che mi ha fatto tuffare nell’adolescenza, provando delle emozioni molto forti.
Che ricordi avete della vostra adolescenza? Vi piacerebbe tornare indietro? Fatemelo sapere nei commenti..
Buona lettura 📚📚!!

“Fuori dal mio balcone” di Francesca Dalla Riva

Titolo: Fuori dal mio balcone 
Autore: Francesca Dalla Riva
Editore: Bookabook
Collana: Narrativa 
Data uscita: 23 Febbraio 2023
Pagine: 159
Genere: Romanzo
Acquista: https://www.ibs.it/fuori-dal-mio-balcone-libro-francesca-dalla-riva/e/9788833238777?inventoryId=494264708&queryId=2ee97ad9bbe12b8ced474efc827a3ef3

Ora è tutto là, nel secondo reparto del mio armadio.
Ce l’ho buttato io, il giorno dopo l’attacco di panico.
Quel giorno in cui, quasi come un’epifania, ho capito che la mia vita non mi apparteneva davvero, il momento in cui ho realizzato che quella persona finta e truccata non rappresentava veramente la mia natura. O perlomeno, ne rappresentava solo una parte, artefatta e costruita ad hoc.

La protagonista si chiama Ludovica, è una ragazza che si ritrova a dover superare la morte di sua mamma, a causa di una malattia. Da sempre, cercava di nascondere la propria fragilità e le proprie debolezze, acquistando nuovi vestiti e truccandosi. 
Ma un giorno, dopo la morte della madre, inizia ad avere il primo attacco di panico. Ludovica si sente così male, che pensa sia arrivata l’ora di morire. 
Suo fratello Edo, insieme alla sua compagna, l’accompagnano al pronto soccorso. Dopo una serie di esami, i dottori le avevano comunicato che aveva avuto un “semplice attacco di panico”, e di contattare una brava psicoanalista. Ludovica inizia a sentirsi depressa, abbandona il suo lavoro, si chiude in casa per tre mesi. Le uniche persone con cui parla sono suo fratello Edo e Alice, la compagna di suo fratello. 
Ma un giorno, nota che il suo balcone è vuoto, mentre quello della sua vicina è pieno di fiori colorati e di piante. Decide che il modo migliore per riprendere in mano la sua vita, sia quello di sistemare il suo balcone. 
Ma lei non aveva mai avuto una conversazione, un contatto con la sua vicina, sapeva che era sposata e che aveva una figlia, ma non conosceva nemmeno come si chiamava. Ludovica dovrà affrontare il lutto, l’attacco di panico, ma anche la depressione per riuscire a riprendere In mano la sua vita. 
Ludovica riuscirà a essere sé stessa? Riuscirà ad ascoltare le persone che ha intorno, senza preoccuparsi solo di sé stessa?
L’autrice Francesca Dalla Riva con “Fuori dal mio balcone”, mischia i pensieri e la realtà della protagonista. 
I temi trattati sono la morte, il suicidio, la depressione, il rapporto tra mamma e figlia e l’attacco di panico. 
Lo stile di scrittura è particolare, impegnativo e a tratti angosciante. 
I personaggi non stati strutturati e descritti bene, e un lettore esigente e poco attento, potrebbe annoiarsi ed interrompere la lettura per mancanza di informazioni e di coinvolgimento. 
Consiglio questo libro solo a chi non sia fragile, solo a chi non sta attraversando un periodo difficile della propria vita, perché tratta argomenti che possono destabilizzare. 
Ringrazio la scrittrice Francesca Dalla Riva per avermi inviato il suo libro.
Buona lettura 📚📚!!