“Il vento soffia dove vuole” di Susanna Tamaro

Titolo: Il vento soffia dove vuole 
Autore: Susanna Tamaro 
Casa Editrice: Solferino 
Data uscita: 6 Ottobre 2023 
Pagine: 240 
Genere: Romanzo contemporaneo 

Non c’è un sottilissimo filo di seta che lega tra di loro vite destinate all’incontro? Certo, negli inevitabili momenti di oscurità può capitare di pensare che quel filo invisibile, più che da un angelo, sia tessuto da un ragno per prepararci la sua trappola mortale. Ma alla fine sai cosa penso? Che bisogna accettare la nostra fragilità, il nostro essere comunque sospesi tra la luce e l’ombra.

La protagonista del libro si chiama Chiara, una donna di sessant’anni, che decide di assaporare la tranquillità e di godersi la solitudine nella sua casa in collina mentre suo marito e i suoi figli, sono in vacanza. Mentre è sola nella sua casa in collina, ripensa alla sua vita e decide di scrivere tre lettere. 
Il libro assume una forma epistolare, in cui la protagonista Chiara, si rivolge ai suoi interlocutori in modo spontaneo, riflessivo ed emozionante. 
La prima lettera è per Alisha, una ragazza di vent’anni, la figlia adottiva che Chiara e suo marito Davide, avevano deciso di far entrare nella loro vita perchè non riuscivano ad avere figli. Ad Alisha confida i suoi sentimenti e le paure che aveva avuto, prima del suo arrivo, ma anche le gioie e la fortuna, di avere al proprio fianco una figlia così intelligente, luminosa e spontanea, utilizzando parole profonde ed emozionanti. 

La luce era fioca ma sufficiente per scrivere. Appena ho appoggiato la penna sulla carta, mi sono resa conto di come tutto ciò che ha costruito la nostra umanità, nel corso del tempo, sia nato proprio così, sotto la luce traballante di una fiamma. Un piccolo cuore caldo e intorno il grande buio. 
Una debole fiamma sfida le tenebre della notte ma, con le sue ombre, i suoi scricchiolii, il buio permane e nell’oscurità danzano i fantasmi. 
Tutto quello che potrebbe essere e non è, così, come tutto ciò che è e potrebbe non essere, appare e scompare.

La seconda lettera è per la diciottenne Ginevra, la figlia naturale di Chiara e Davide, arrivata all’improvviso quando avevano deciso di adottare Alisha. Alisha non è mai stata invidiosa o gelosa di Ginevra, anzi, sin dall’inizio era contenta di poter essere la sorella maggiore. Ginevra invece, cercava sempre un modo per litigare con Alisha e con i genitori, avendo un carattere molto difficile e particolare. 
Chiara e Davide hanno sempre cercato di crescere i loro figli in un clima d’amore, di umanità, pieno di calore e costruito sul dialogo, e pur condividendo lo stesso sangue con Ginevra, erano agli antipodi. Ginevra desiderava crescere in un ambiente aristocratico, distaccato e costituito dalle convenzioni sociali (proprio tutto ciò che aveva odiato Chiara, sin da bambina). 
In questa lettera, Chiara, ha modo di raccontare a Ginevra la sua infanzia rigida e inaffettiva, essendo cresciuta in un ambiente aristocratico, dove contavano più le apparenze che i sentimenti. 

Le caratteristiche che mostri adesso -la frivolezza, lo snobismo sociale, il tuo senso di diversità e di superiorità- altro non sono che quelle tonnellate di corazza difensiva che hai avuto in eredità, rinfocolata peraltro dalla realtà che ti circonda: il mantra di questi tempi infatti è che tu devi essere privo di difetti socialmente riconoscibili; se poi sei un mostro, se ogni giorno, quando ti guardi allo specchio, ti accorgi che, sotto quel volto omologato, si nascondono il livore, la paura, il disprezzo di te stesso, in che modo potrai costruire con consapevolezza la tua vita? 
Una perfezione che non sia interiore cova sotto di sé il gene della distruzione.

E la terza lettera è per suo marito Davide, con il segreto intento che un giorno la farà leggere a anche al piccolo Elia, essendo ancora troppo piccolo per capire gli aspetti della vita. 
Il rapporto tra Chiara e Davide è sempre stato solido, pieno d’amore, di spontaneità e la bellezza, la forza del loro rapporto, consisteva nell’essere sempre se stessi, condividendo quotidianamente dubbi, paure e gioie. 
Tutte queste lettere hanno in comune l’amore, l’amore di una madre che si rivolge ai figli o al marito, senza filtro, utilizzando uno stile e un linguaggio diverso. 
Ogni lettera racchiude in sé il passato di Chiara, ripercorrendo la tappa della sua esistenza fino a quel momento. In queste lettere, Chiara, aprirà le porte del suo cuore, anche quelle più nascoste e segrete, che non sapeva di avere.

Mentre la stavo ripetendo, a un tratto ho avuto la sensazione che un vento leggero, quasi quanto un respiro, stesse sfiorando il mio volto; le foglie si erano mosse appena e, nello stesso istante, anche nel mio cuore si è mosso qualcosa, come un piccolo salto- un’extrasistole, avresti detto tu- ma a me era sembrato il fremito di gioia che pervade i cani quando rivedono i loro padroni dopo tanto tempo.
Avevo lasciato la finestra aperta e mi ero sdraiata sul letto, sospesa in una pace mai provata prima.
<<Il vento soffia dove vuole>> mi aveva detto qualche giorno prima padre Gianfranco.
In quel momento e per sempre, ho capito che aveva ragione.

La scrittrice Susanna Tamaro dopo il successo internazionale, ottenuto trent’anni fa con “Va dove ti porta il cuore” (Solferino, 1994), pubblica “Il vento soffia dove vuole”, un romanzo potente, pieno di sentimenti, in grado di catturare, consolare e guarire il lettore.
Il lettore si ritroverà all’interno della storia, piena d’amore, di sentimenti e di ironia; rappresentando alla perfezione i legami familiari e la vita.
I temi trattati sono le dinamiche generazionali, l’adozione, la società, le maschere, l’apparenza, gli ambienti aristocratici, i legami familiari, il cambiamento (negativo) delle relazioni sociali e dei rapporti tra umani, a causa della tecnologia e l’importanza di dare un senso alla nostra vita, rimanendo fedeli e coerenti con la nostra identità a prescindere dal volere della società di omologarci. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, emozionante, poetico, ironico e riflessivo, in grado di far riflettere in profondità il lettore, descrivendo poeticamente l’essenza della famiglia, degli affetti, dell’essere genitori e dell’essere sé stessi, a discapito di isolarsi dal resto della società. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni inserite dalla scrittrice, in grado di far affezionare il lettore alla protagonista e ai suoi interlocutori. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro travolgente, in grado di far viaggiare il lettore, un viaggio nei sentimenti, un viaggio dentro il cuore dell’essere umano e nell’umanità, che nella nostra quotidianità sta scomparendo per volere della società e del Sistema. 
Ma ognuno di noi, ha i mezzi e la forza per decidere che strada percorrere per dare un senso alla nostra vita. 
Buona lettura 📚📚!!

“Il sentiero delle anime divergenti” di Giusy. Matinée

Titolo: Il sentiero delle anime divergenti
Autore: Giusy. Matinèe 
Casa Editrice: Rossini Editore
Data uscita: 30 Dicembre 2020
Pagine: 176
Genere: Romanzo contemporaneo 
Acquista: https://www.amazon.it/sentiero-delle-anime-divergenti/dp/8831469894

Quella che le aveva posto Alma in fondo era il quesito della vita, perché di fronte ai grandi dolori, al pensiero che possano colpire la tua vita, di fronte all’angoscia più profonda, spesso il timore più grande è proprio quello di continuare a vivere avvolti nella sofferenza più acuta, morire dopo tutto non è che un breve attimo, dopo non siamo più nulla e in quel nulla finiscono anche tutti i dolori, i disagi, le sensazioni negative, le paure e le infezioni delle anime divergenti, divergenti come le loro. 

La protagonista del libro è una bambina di nome Ester Malfanti. Questa bambina si ammalò e il dottore, spiegò ai genitori che aveva contratto la poliomielite. La poliomielite è una grave malattia del sistema nervoso centrale, che colpisce i neuroni motori del midollo spinale. 
I genitori e la nonna di Ester, erano molto preoccupati sulle condizioni di salute della piccola, ma per fortuna riuscì a salvarsi. Ma la malattia le aveva lasciato delle ripercussioni sul proprio corpo, ovvero una gamba atrofizzata, che la rendeva claudicante. 
Da questo momento, la madre di Ester decide di rinchiuderla in casa per cercare di salvaguardarla dalla cattiveria e dai giudizi delle persone. E’ così che Ester trascorre i suoi primi anni tra le mura domestiche, disegnando tutti gli oggetti, ma anche la natura, che non aveva mai potuto osservare, ma che si divertiva ad immaginare. 
Ma questa bambina a poco a poco cresce, e deve andare a scuola, dove conoscerà una bambina di nome Lucia, che diventerà la sua più cara amica. 
Nonostante questo bellissimo rapporto d’amicizia, la madre continua a nascondere per vergogna la propria figlia, facendola sentire inadeguata e sbagliata. 
Ma un giorno, mentre Ester è nella piazza del paese, insieme alla sua amica Lucia, conosce un ragazzo di nome Antonio. Antonio ed Ester iniziano a frequentarsi, scambiandosi i primi baci.. ma dopo qualche mese la ragazza scopre di aspettare una bambina. 
La madre di Ester non aveva mai accettato il “difetto” della propria figlia, e quando scopre le sue condizioni, decide di sbarazzarsi di quella bambina, una volta nata. 
Infatti, Ester partorisce una bellissima bambina, che decide di chiamare Elisabetta (Betty). Questa bambina verrà tolta dalle braccia della propria madre, per darla in affidamento a una famiglia, per volere della mamma di Ester. 
Ester non riesce a sopportare di non vedere mai più la sua bambina, ed inizia a non mangiare più, ma anche ad avvertire alcuni malassi psichici. Per questo motivo, la madre la fece rinchiudere nel manicomio chiamato “la Casa Serena”.

Quel vento sembrava voler inasprire ancora di più l’incontro con quel luogo che aveva l’ardire di tenere nascosto al mondo ciò che destava scalpore, ciò che incuteva riverenza, dolore e disagio negli occhi di quella società così avversa a prendere coscienza di ciò che esulava dai parametri di normalità, entro i quali la mediocrità di sentiva perfettamente a proprio agio. 

Da questo momento, il lettore si ritroverà a conoscere tutti i provvedimenti che venivano messi in pratica nei manicomi, fino ad arrivare alla Legge Basaglia del 13 Maggio 1978, che sancì la chiusura dei manicomi, riformando il sistema di cura per i disturbi mentali. 
Ester tornerà a casa, il luogo che le ha procurato tanta sofferenza, ma con un obiettivo preciso: ritrovare sua figlia. 
Riuscirà a ritrovare la figlia Elisabetta?

Ci vuole maggiore coraggio a vivere o a morire?
Perché sai non è mica così scontato. 

La scrittrice Giusy. Matinée con “Il sentiero delle anime divergenti”, racconta in modo crudo i disturbi psichici, mettendo in evidenza le condizioni disumane dei manicomi e le reali motivazioni, per cui molte donne si trovavano rinchiuse in questo luogo. 

Nel nosocomio vi erano ospitate le pazienti con i più problemi più disparati, a dire il vero la maggioranza di esse erano donne che erano state internate per questioni di poco conto: ce ne erano molte che non presentavano nessuna anomalia psichiatrica, ma semplicemente erano state fatte ricoverare dai mariti perché non si piegavano a subire tacitamente le violenza domestiche di cui erano spesso vittime; altre che non erano brava massaie; altre ancora adultere perché in precedenza, vittime di matrimoni combinati. 

I temi trattati sono i disturbi psichici, la segregazione, la disabilitò, la follia, le apparenze, la vergogna, i manicomi, la Legge Basaglia, l’amore, l’amicizia e l’anima in tutte le sue sfaccettature. 
Lo stile di scrittura è crudo, diretto, come un pugno allo stomaco che pervade l’anima del lettore. 
I personaggi sono strutturati nel complesso bene, riuscendo a far scorgere al lettore i sentimenti, l’anima di Ester. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere un libro commuovente, che racconta le condizioni dei manicomi prima della Legge Basaglia. 
Ringrazio la scrittrice Giusy, per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha toccato l’anima nel profondo. 
Buona lettura 📚📚!!

“La trasfigurazione mediatica di Chiara Maffei.”

A chi importa dell’assassino?” di Francesco Calzoni

Titolo: La trasfigurazione mediatica di Chiara Maffei. A chi importa dell’assassino?
Autore: Francesco Calzoni
Casa Editrice: Robin Edizioni
Collana: I luoghi del delitto
Data uscita: 10 Ottobre 2022
Pagine: 261
Genere: Romanzo Giallo
Acquista: https://www.amazon.it/trasfigurazione-mediatica-dellassassino-indagini-commissario/dp/B0BJ5BN7KH

Chiara ovunque, la povera ragazza aveva appena terminato la sua trasfigurazione mediatica che, nel giro di nemmeno un mese, l’aveva portata a essere prima la Dalia Nera, poi la fidanzatina d’Italia, quindi Laura Palmer e infine una novella Elena di Troia, a causa della quale tanto sangue si stava spargendo. 

Il libro è ambientato nella bellissima città di Perugia, lo scrittore descrive ogni luogo con cura, riuscendo a far immaginare al lettore ogni ambientazione, che verrà descritta nel corso della storia. 
Il protagonista del libro è il commissario Paolo Marchese, che insieme ai suoi uomini, dovrà risolvere un caso d’omicidio molto difficile, a causa della presenza ingombrante dei media. 
Un uomo anziano, mentre passeggiava con il suo cagnolino, aveva notato qualcosa di strano nell’erba schiacciata, ovvero il cadavere di una ragazza. Dopo aver chiamato i soccorsi e qualcuno a cui chiedere aiuto, il pover’uomo riuscì ad avvertire la polizia, che si recò immediatamente sul luogo del delitto. 
Il commissario Paolo Marchese, quando constatò le condizioni in cui era ridotta quella povera ragazza, rimase sconvolto dalla brutalità in cui era stata colpita, finendo con lo smembrare parte del corpo della giovane. 
La ragazza si chiamava Chiara Maffei, era di una bellezza straordinaria, tanto che i media iniziarono a chiamarla “la fidanzatina d’Italia”

Il commissario Paolo Marchese, iniziò ad interrogare i genitori, la migliore amica Stefania e tutte le persone più vicine alla ragazza, ritrovandosi al centro di un caso mediatico. I media infondevano terrore nella popolazione, tanto da far nascere una vera e propria rivolta popolare in diverse località italiane. 
In ogni protesta, veniva urlato il nome di “Chiara”, per poter rivendicare tutti i torti, le ingiustizie subite nel corso degli anni, ma in realtà a nessuno di loro importava di conoscere l’assassino di quella povera ragazza.

La paura vende, come e più del sesso, e non importa che forma abbia. Dal terrore russo ai migranti fino agli assassini, ogni notizia viene utile a questi sciacalli per far vivere la gente in uno stato d’ansia costante, così da indebolire il pensiero e la capacità critica. 

  Ma il commissario Marchese, insieme ai suoi uomini riusciranno ad arrivare alla verità, grazie all’aiuto di Stefania che si rivelerà un personaggio molto importante all’interno della storia. 
Chi ha ucciso Chiara Maffei?
Che ruolo giocano i media e la rete al giorno d’oggi?

Lo scrittore Francesco Calzoni con “La trasfigurazione mediatica di Chiara Maffei. A chi importa dell’assassino?”, racconta in modo diretto e crudo la verità sui media, che molte volte diffondono notizie false, con il solo scopo di fare visualizzazioni e terrorizzare la popolazione. 
Il ruolo e la verità dei media, viene evidenziato dallo scrittore, mentre il commissario Paolo Marchese deve risolvere il caso d’omicidio di una ragazza. 
I temi trattati sono l’apparenza, le etichette, la società, i media e il loro ruolo, le rivolte e la risoluzione di un caso d’omicidio. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, diretto e crudo, pieno di mistero e suspence, tutte caratteristiche indispensabili per un libro giallo. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alla scelta dello scrittore di donare ai propri personaggi un’anima e un carattere realistico, da far avvicinare il lettore ad ognuno di loro. Personalmente, mi è piaciuto molto il personaggio di Stefania, perché la sua storia mi ha fatto emozionare e riflettere molto sulle etichette che la società attribuisce a ognuno di noi. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere un libro misterioso ed intrigante, un giallo costruito alla perfezione, dall’ambientazione ai personaggi, ma anche sulla manipolazione dei media nei confronti della popolazione. 
Il lettore si ritroverà avvolto nella storia, all’interno della bellissima città di Perugia, che fa da cornice nella narrazione. 
Ringrazio lo scrittore Francesco Calzoni per avermi inviato la copia cartacea del suo libro, che mi ha permesso di riflettere molto sull’animo umano, sulle apparenze della società, ma soprattutto sul ruolo dei media sulla nostra quotidianità.
Ogni secondo, minuto, ora, siamo costantemente bombardati da notizie, grazie allo sviluppo tecnologico che permette di conoscere le notizie in tempo reale, ma bisogna sempre avere un occhio critico su qualsiasi notizia per verificare la sua valenza e veridicità. 
Che rapporto avete con i media? 
Vi siete mai domandati se alcune notizie siano vere? 
Vi siete mai sentiti manipolati dalle notizie o dai social? 
Fatemelo sapere nei commenti!!
Buona lettura 📚📚!!

“La piantagione Walker” di Claudia Brandi

Titolo: La piantagione Walker 
Autore: Claudia Brandi 
Editore: Land Editore
Data uscita: 4 Maggio 2023 
Pagine: 250
Genere: Romanzo storico 
Acquista: https://www.amazon.it/piantagione-Walker-affascinante-historical-romance/dp/B0C2RPGY5W

Gli occhi scuri e selvaggi di Ashley la fissavano scintillanti. Avrebbe voluto dirle che aveva ragione, che da quando era entrata nella sua vita, lui non aveva più avuto pace, né riposo, nè distrazione o piacere che fossero riusciti a distoglierlo dall’ossessione per lei. 
<<E’ vero: vi ho salvato la vita, Miss Celia. Ma anche voi avete salvato la mia.>>
<<Come?>> 
<<La vostra purezza, i vostri valori, la vostra nobiltà d’animo e anche le vostre preghiere per me mi stanno cambiando. Perché so che voi pregate molto.>>

Il libro è ambientato nella prima metà dell’Ottocento, in cui la protagonista Celia, sua mamma Mary Audrey e l’amico d’infanzia Thomas Parker, decidono di lasciare l’Inghilterra per trasferirsi in America, a causa di alcuni problemi economici, sopraggiunti dopo la morte del marito.
Il padre di Thomas gli aveva consegnato una somma di denaro, da poter investire per iniziare la sua carriera da banchiere a St. Francisville, guidato dall’amico John Wilkison, il più ricco e importante banchiere della Louisiana. 

Per fortuna, un pezzo della sua infanzia aveva deciso di imbarcarsi con lei in quest’avventura: Thomas era da sempre il suo migliore amico, il fratello che non aveva mai avuto e, nonostante i suoi mille difetti- primo fra tutti l’arroganza- Celia gli era estremamente affezionata, ed era stata felicissima quando aveva saputo che sarebbe andato con loro a St. Francisville per qualche tempo, pur con l’intenzione, dopo aver guadagnato a sufficienza, di rientrare un giorno in Inghilterra. 

Dopo il lungo e stancante viaggio, Celia e la madre, una volta arrivate in America, si stabiliscono nella casa della zia di Celia, di nome Betty. La zia Betty era molto diversa da sua sorella, e riuscì a creare fin da subito, un bel rapporto con sua nipote Celia. 
Un giorno, mentre si trovavano ad accompagnare Thomas per affari, Celia incontra un ricco imprenditore di nome Ashley Walker. 
Ashley Walker è il proprietario di una delle più importanti piantagioni d’America, in cui lavoravano i suoi schiavi. Prima di arrivare in America, Celia aveva letto numerosi articoli sullo schiavismo praticato in quella terra, e non riusciva a comprendere come quei signori, potessero tornare a casa e condurre una vira normale, senza pensare alla brutalità delle loro azioni rivolte ad esseri umani. 

Tra Ashley e Celia è amore a prima vista, ma la ragazza non riesce ad accettare di sposare uno schiavista e si ritroverà a compiere delle scelte molto dolorose.
Ma la bellezza di Celia non passa inosservata tra le strade della Louisiana, dovrà affrontare alcuni pretendenti insistenti e molesti che desiderano possederla ad ogni costo. Ma Ashley, anche se è uno schiavista, è diverso da loro e ritiene Celia una donna rara, di un’educazione e virtù fuori dal comune e che desidera al suo fianco.
Mentre Celia si ritrova a pensare al suo rapporto con Ashley, deve affrontare una brutta epidemia di febbre gialla, che rischia di rovinare ogni cosa. Ma Celia sa che potrà sempre contare su Thomas e Ashley.
Che cosa accadrà?
Riuscirà Celia ad accettare che Ashley è uno schiavista?

La scrittrice Claudia Brandi esordisce con “La piantagione Walker”, un romanzo storico ambientato nel 1882 a New Orleans. La scrittrice dimostra di conoscere il periodo storico, grazie al lessico e ambientazione adeguata, ma anche di raccontare la storia d’amore tra Celia e Ashley. 
Il lettore si ritroverà immerso nella lettura tra differenze, apparenze sociali, schiavismo, epidemie e l’amore vero, profondo che provano Celia e Ashley. I due dovranno affrontare molte prove, cattiveria, arroganza e avidità presenti in quel tempo. 
I temi trattati sono lo schiavismo, il potere, la morte, lo stupro, l’avidità, i pregiudizi, il rapporto tra genitori e l’amore. 
I personaggi sono strutturati abbastanza bene, in particolare la protagonista Celia, compierà delle scelte che la porteranno a scontrarsi con i suoi ideali e la sua educazione. Penso che la protagonista, sia una ragazza che vive in un periodo diverso dal nostro, forse il lettore non comprenderà totalmente le sue decisioni, come è accaduto a me durante la lettura, soprattutto perché sono decisioni distanti dalla nostra quotidianità. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano rivivere l’atmosfera dell’Ottocento, ma anche per farsi travolgere dalla storia d’amore tra Ashley e Celia. 
Ringrazio la scrittrice Claudia Brandi per avermi inviato la copia cartacea del suo libro, che mi ha permesso di paragonare la vita e le apparenze dell’Ottocento, a quelle di oggi. 
Buona lettura 📚📚!!

“Un paese perfetto” di Giancarlo Dell’Angelo

Titolo: Un paese perfetto
Autore: Giancarlo Dell’Angelo
Editore: Rossoquadro
Data uscita: 11 Febbraio 2023
Pagine: 199
Genere: Romanzo giallo 
Acquista: https://www.amazon.it/paese-perfetto-Rossoquadro-Giancarlo-DellAngelo-ebook/dp/B0BVKK1PH2/ref=sr_1_2?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=366QS74QBIUN3&keywords=un+paese+perfetto&qid=1692962437&s=books&sprefix=un+paese+perfetto%2Cstripbooks%2C89&sr=1-2

Scese, prese un fazzoletto dalla tasca e lo passò sopra alla scritta più piccola incisa sotto il Benvenuti. Confermò la sensazione che aveva avuto scorrendola dal finestrino, c’era proprio scritto Un paese perfetto.

Il protagonista del libro è il Vicebrigadiere Paolo Attignani, di trentanove anni che ha una cicatrice all’altezza della spalla, a causa di un conflitto a fuoco avvenuto a Bari. 
Per questo motivo, fu trasferito nel comune di Morigerato, un piccolo paesino tranquillo, definito da tutti come un “paese perfetto”. 

Quando varcava la soglia della caserma in Piazza Indipendenza a Morigerato: circa quattro mila anime, che si distinguevano per la tranquillità instillata dall’aria quieta che imbottiva le vie geometriche del paese, assecondata anche dal clima che quasi mai si lasciava andare in espressioni estreme. 
L’apparenza bonaria del posto si rifletteva nelle abitudini regolari negli alberi sfrondati in autunno. 

La presenza del Vicebrigadiere Attignani, era praticamente inutile, dato che non avvenivano da molto tempo crimini nel paese. Un giorno, mentre Attignani si stava recando a lavoro, incontra Oscar, un ragazzo di venticinque anni, che ogni tanto eseguiva qualche lavoretto per il Vicebrigadiere.
Oscar è un ragazzo molto particolare, a volte dice frasi un po’ stravaganti e divertenti; infatti quel giorno rivela ad Attignani di una “strana” riunione avvenuta al mattino, a cui avevano partecipato il Vicesindaco e una signora di nome Olga, la proprietaria di una locanda.
Attignani subito, non dà molta importanza alle parole del ragazzo, fino a quando non ricevette una strana telefonata da parte di un signore. 
Il signore aveva una strana voce, come se stesse tenendo un fazzoletto davanti alla bocca per non farsi riconoscere e rivelò al Vicebrigadiere, che qualcuno era morto, anche se altri sostenevano che fosse ancora vivo. Terminata la strana telefonata, Attignani si mise al lavoro per cercare di capire il mistero che avvolgeva la telefonata.
Nessun abitante di Morigerato potrà mai dimenticare la data del 10 giugno, il giorno in cui Attignani trova un cadavere nel paese idilliaco della perfezione.

Il corpo era riverso in posizione prona nella fitta sterpaglia esistente che, insieme al terreno, era stata utilizzata come nascondiglio sicuro per colpirlo e per occultarne del tutto il cadavere. 

Chi l’ha ucciso? E perché? 
Che cosa c’è dietro? 

Lo scrittore Giancarlo Dell’Angelo con “Un paese perfetto”, è un giallo particolare, che cerca di far riflettere il lettore sulle apparenze, sulla bellezza e sull’animo umano. 
Il lettore si ritroverà a vivere nella città perfetta di Morigerato, e  a risolvere il mistero che si cela nel ritrovamento di un cadavere. 
Ad arricchire e rendere più movimentato il libro, è l’inserimento di Tiffany, la farmacista del paese che ruba il cuore ad Attignani.

<<La perfezione non esiste,>> disse lei mostrando un’espressione soddisfatta.
Lui fissò le sue labbra, protagoniste assolute del giorno e del suo viso, sottili quando rideva e gonfie e sensuali quando le univa per attendere le sue. 
Avrebbe voluto contraddirla. 

I temi trattati sono la bellezza, le apparenze, la libertà, la corruzione, la ricchezza e l’animo umano. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, intrigante, riuscendo ad incuriosire il lettore pagina dopo pagina. 
I protagonisti sono strutturati bene, che permettono al lettore di compiere un’analisi sulla riflessione dell’animo umano. Mi è piaciuto molto il personaggio di Oscar, perché nella sua stravaganza, rivela molte osservazione importanti, tra cui la seguente che riporto qui di seguito: 

Qui tutti mi salutano, scambiano quattro chiacchiere con me, mi invitano a prendere una limonata al Bar, ma io lo so, resterò sempre il buffone del paese e intanto nessuno mi dà un lavoro serio. […] 
La fontana? Guardo l’acqua. Gli zampilli sono stupendi. Non trova? Osservo il momento in cui si rompono. Per un tratto restano in forma compatta, cilindrica, prima di sfaldarsi. 
L’acqua è come me, tutti la osservano in maniera superficiale, perché è là, è consueta, ovvia, naturale. Ma nessuno contempla il suo reale abbandono. L’acqua è come me. Solitaria in mezzo alla gente. 
Gli strappi dei suoi zampilli la costringono ogni volta a riconquistare la sua armonia.
Anche io ricerco la mia.

Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere un libro giallo diverso dal solito, che possiede un risvolto passionale. 
Ringrazio lo scrittore Giancarlo Dell’Angelo, per avermi inviato la copia cartacea del suo libro, che mi ha permesso di riflettere su quanto la società sia basata sulle apparenze, dall’illusione di una tranquillità inesistente.
Siete disposti a rinunciare alla vostra libertà? A quale prezzo?
Fatemelo sapere nei commenti!!
Buona lettura 📚📚!!