
Titolo: La signora dell’acqua
Autore: Elena Pigozzi
Editore: Piemme Mondadori S.p.A
Pagine: 348
Genere: Romanzo Contemporaneo
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Impara dall’acqua. Non opporti agli ostacoli, ma vai avanti, scorri fino a superarli, come fa lei. Se necessario, aggirali.
E ricorda: se hai il dono dell’acqua, hai un destino. Restituiscila dove la terra ne ha bisogno. Togli pietra, fango, sabbia, dissotterrala finché venga alla luce. Riconoscila, inseguila, dai retta a lei.
Ascolta sempre la sua voce.
Il libro è ambientato in una bellissima vallata, che si affaccia sul lago tra la provincia di Trento e Verona, si trova la casa bianca. La casa bianca è il risultato di molti sacrifici, di dolorose scelte da parte di Giovanni e Ines.
Il libro racconta la storia familiare, che inizia con Giovanni e Ines e termina con Sara e Mirta.
Giovanni e Ines si conoscevano sin da bambini, e una volta adulti decidono di sposarsi in gran segreto, perché il padre di Ines era contrario a quest’unione. Dopo il matrimonio, decidono di partire per la Merica, per migliorare la propria situazione economica.
Giovanni mi tiene il braccio, mentre scendiamo dal vapore. La Merica è una spiaggia bianca. Ci si sprofondano le scarpe e riempiono i piedi di sabbia. Michele piange e non riesco a calmarlo.
Sono stanca, sono sporca, sono amareggiata e mi manca casa. Non avevo mai viaggiato così tanto sull’acqua. Non avevo mai lasciato così a lungo il paese. Non ho mai condiviso con così tanta gente notti e giorni e stanze.
Arrivati nella Merica, Giovanni ed Ines devono superare i controlli fisici e mentali per poter essere ritenuti idonei al lavoro.
Dopo anni di duro lavoro, di fatiche e sacrifici, Giovanni e Ines ritornano nella propria terra e costruiscono la casa bianca, grazie ai soldi della Merica.
Ed è proprio questa casa bianca che ha visto crescere figli e nipoti, proprio come Sara, la nipote di Giovanni e Ines.
Sara si era allontanata per anni da quel luogo, dagli affetti e dai ricordi e dal suo dono di percepire l’acqua; ma adesso era tornata nel posto della sua infanzia.
Proprio adesso che rischia di perdere la casa, perché il comune intende costruire un’autostrada e cancellare tutti i ricordi della sua famiglia e i sacrifici di Giovanni e Ines.
Ma Sara non ha intenzione di lasciare la propria casa, rivive ogni attimo della sua vita: il primo amore, la perdita dell’uomo che amava, la nascita di sua figlia Mirta e il rapporto speciale con Italia, che per lei era una zia, madre e amica.
Sara ha un dono speciale, il dono dell’acqua che aveva ereditato da Giovanni e si tramandava di generazione in generazione.
Sara sente l’acqua, sa dove trovarla utilizzando la forcella di salice percepisce una leggera vibrazione, che le indica il luogo esatto in cui c’è l’acqua.
Questo dono è contemporaneamente una benedizione e una condanna per Sara, con cui cercherà di fare pace. Sara desidera riavvicinarsi a sua figlia Mirta, il loro è sempre stato un rapporto particolare, di distanza ma pieno d’affetto a modo loro e proprio per lei, non intende rinunciare alla casa.
Tra noi le parole sono sempre state difficili da maneggiare. Le abbiamo usate spesso una contro l’altra. Ce le siamo rinfacciate per poi guardarle in controluce e romperle in aria. Contavano di più le azioni, i gesti, il nostro essere una accanto all’altra. E tu ci sei stata. Con me ci sei sempre.
Riuscirà Sara a fare pace con il suo dono?
Può un dono unire e distruggere le persone?
Riuscirà a far valere i propri diritti e a difendere la sua casa e i suoi ricordi?
La scrittrice dopo il successo del libro “L’ultima ricamatrice”, torna con “La signora dell’acqua”, una storia familiare piena di forza, determinazione e amore che ha come protagoniste le donne della famiglia.
Il lettore si affezionerà a tutti i personaggi, grazie alla scelta della scrittrice di alternare passato e presente, modificando in ogni capitolo la voce narrante.
I temi trattati sono l’emigrazione, la difficoltà d’ambientarsi in un paese sconosciuto, la prima e seconda guerra mondiale, il lutto, la perdita di un figlio, il rapporto genitori-figli e l’amore quello vero e profondo che scalda il cuore.
Lo stile di scrittura è scorrevole, poetico, romantico, armonico e commuovente, che affronta i sentimenti con delicatezza.
I protagonisti sono strutturati bene, grazie all’impostazione della storia e alla suddivisone dei capitoli, il lettore ha modo di conoscere e di entrare in empatia con ogni personaggio. Personalmente, ogni personaggio mi ha lasciato molte sensazioni, ma ho amato Ines e Italia, che sono due donne molto forti, che non si arrendono mai. Mi immagino Ines nella casa bianca, mentre prepara con le erbe che ha raccolto una tisana, mentre aspetta il marito Giovanni che ritorni dalla guerra.
Italia è un personaggio che non si può non amare, riesce a essere una figura centrale nella vita di Sara e Mirta, e a trasmettere un amore puro e incondizionato.
Ogni personaggio si unisce, si fonde tra loro, creando una storia familiare, unica e piena di sentimenti.
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che amano le saghe familiari, a chi si vuole emozionare, commuovere insieme alle protagoniste.
Ringrazio la casa editrice Mondadori, per avermi inviato la copia cartacea di questo libro, che mi ha permesso di conoscere questo bellissimo libro.
Ringrazio la scrittrice Elena Pigozzi per avermi fatto emozionare nel profondo del mio cuore. Ogni personaggio da Ines a Mirta lo conserverò nel mio cuore, e spero di riuscire a essere una donna forte e coraggiosa come Ines, Italia, Sara e Mirta.
Buona lettura 📚📚!!