“Il cognome delle donne” di Aurora Tamigio

Titolo: Il cognome delle donne 
Autore: Aurora Tamigio 
Casa Editrice: Feltrinelli 
Collana: I narratori 
Data uscita: 4 Luglio 2023 
Pagine: 416 
Genere: Romanzo contemporaneo 
Acquista: https://www.ibs.it/cognome-delle-donne-libro-aurora-tamigio/e/9788807035609

“Il cognome tuo te lo tieni?”
“Il cognome mio?”
Lavinia annuisce. “Adesso la legge dice che te lo puoi tenere se vuoi, lo aggiungi a quello di tuo marito. […]
“Lo sapete, vero, che il cognome delle donne è una cosa che non esiste. Portiamo sempre quello di un altro maschio.”
“Vabbè, ma una può dire: da qui in poi il cognome è quello mio e di nessun altro.” A Lavinia questa cosa la infervora tutta: proprio lei che Maraviglia non lo è stata mai un giorno. 
“Comincia tu a tenerti il tuo, e poi si vede.”

Il libro è ambientato all’inizio del Novecento fino agli anni ’80, in Sicilia. Le protagoniste del libro sono le donne della famiglia Maraviglia: Rosa, Selma, Patrizia, Lavinia e Marinella. 
La storia inizia con Rosa, una donna con un carattere molto forte, che riesce a combattere e superare ogni cosa, anche le malattie. Rosa aveva imparato alcuni rimedi naturali per curare i malanni, grazie a una donna che si copriva il volto con un velo nero, conosciuta da tutti come “la Medica”, per riuscire a guarire tutto il paese con i suoi rimedi. 
Rosa aveva capito che agli uomini era permesso tutto, mentre lei (a differenza dei suoi fratelli), veniva presa a cinghiate dal padre. Ma nel 1925 la vita di Rosa cambia, grazie all’incontro con Sebastiano Quaranta, un uomo cresciuto senza la madre e che non avrebbe mai picchiato una donna o le sue figlie. E’ così che Rosa e Sebastiano si sposano e poco dopo, nasceranno i loro figli Fernando, Donato e Selma. Mentre Fernando non ha nessuna intenzione di sposarsi, Donato decide di diventare prete e Selma, grazie alle sue mani piccole e delicate, dedicherà tutta la sua vita a ricamare. 
Un giorno, Selma incontra Santi Maraviglia, soprannominato da tutto il paese “Santidivetro”, per la  sua pelle diafana. Il ragazzo capisce che Selma è una ragazza semplice, con un carattere paziente e decide di sposarla. A Selma non erano mai interessati i ragazzi, ma Santi Maraviglia riusciva ad incantare, ammaliare tutte le ragazzine e donne del paese, Selma compresa. 
Selma decide di sposare Santi Maraviglia, anche se sua madre Rosa si dimostra contraria a questo matrimonio. Dall’unione con Selma e Santi, nascono tre bellissime figlie: Patrizia, Lavinia e Marinella. 
Patrizia è la sorella maggiore, oltre a essere la più combattiva mentre, Lavinia ha un legame molto speciale con la nonna, “la mamaranna” Rosa e Marinella, è la figlia preferita del padre. 

Rosa ha sempre pensato alle sue figlie, mettendo da parte nel corso degli anni, una piccola eredità, che le avrebbe aiutate in casi di necessità. Ma Santi Maraviglia è il capofamiglia e può usufruire tutti i beni della moglie Selma. 
E’ proprio così che iniziano i guai e l’eredità custodita con cura da Rosa, viene sottratta e il futuro delle donne della famiglia Maraviglia si rivela un vero mistero. 
Che cosa accadrà alle donne della famiglia Maraviglia? 

La scrittrice Aurora Tamigio esordisce con “Il cognome delle donne”, una saga familiare che racconta la forza delle donne. Ogni donna della famiglia Maraviglia si ritrova a dover combattere, a dover faticare per cercare di farsi spazio nel mondo maschile. 
I temi trattati sono il fascismo, la società, la guerra, il rapporto genitori/figli, le differenze tra uomini e donne, l’amore e la forza e il coraggio delle donne. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, fluido, è una lettura piacevole con personaggi indimenticabili, che entrano sin da subito nel cuore del lettore. Ogni donna della famiglia Maraviglia farà divertire, piangere, sognare e incantare il lettore. 
Le protagoniste sono strutturare bene, con ampie descrizioni semplici, dirette e chiare. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che amano le saghe familiari, ma anche a chi desidera tornare indietro nel tempo, per conoscere le condizioni di tutte le donne nel Novecento in Sicilia. 
Buona lettura 📚!!

“Una fame da lupi” di Adelaide Tamm

Titolo: Una fame da lupi
Autore: Adelaide Tamm
Editore: Gruppo Albatros Il Filo
Collana: Nuove Voci. Vite
Data uscita: 20 Aprile 2023
Pagine: 60
Genere: Romanzo autobiografico/ disordini alimentari
Acquista: https://www.amazon.it/Una-fame-lupi-Adelaide-Tamm/dp/8830664499

La dottoressa che mi ha effettuato l’esame si è rivolta a me con un tono di disprezzo dicendomi che con tutto il grasso che avevo non poteva fare miracoli (lamentandosi anche del collega gastroenterologo che le aveva inviato una paziente così.) […]                                                                         Vorrei precisare inoltre, che la dottoressa non può sapere cosa ci sia “dietro al grasso dei pazienti”, nel mio caso ci sono circa 8 anni di bulimia e di dolore immenso, provocato da un mobbing, che mi hanno portato a usare quel “grasso schifoso” come scudo verso le cattiverie di determinate persone. 

Il libro racconta l’esperienza dell’autrice Adelaide Tamm; raccontando in modo diretto e delicato la bulimia. La protagonista è stata oggetto di mobbing sul lavoro, che nel suo libro definisce come Lupi. 
Adelaide non riesce a reagire, a rispondere alla continue provocazioni dei Lupi… riesce solamente a rifugiarsi nel cibo. E’ così che inizia ad abbuffarsi, mangia qualsiasi cosa, l’importante che sia commestibile e poi beve e corre a vomitare. 

La corsa a casa, il frigo, la dispensa, l’ingurgitare qualunque cosa (formaggio, pane, gelato, patate avanzate della sera prima, bastoncini di pesce ancora mezzi ghiacciati, nutella, prosciutto, mozzarella, paura, rabbia, i Lupi, me stessa), le dita in gola, il vomito, il vuoto. Il vuoto totale.
Avevo perso il controllo.
Mi ero persa.

Adelaide non riesce più a vomitare, a causa della fuoriuscita del sangue dalla gola. Inizia a prendere sempre più peso, come se potesse proteggerla dalle continue provocazioni dei Lupi.
A poco a poco emerge sempre di più, la mancanza di autostima che porta la protagonista a credere di essere sbagliata. 

Da allora ho veramente creduto che fosse colpa mia, che facessi del male alle persone che mi stavano vicino e che meritavo la mia fame da lupi. Se tu, che eri la persona di cui mi fidavo di più e che mi dava la sicurezza, avevi deciso di lasciarmi sola a combattere contro i Lupi e contro la bulimia, sicuramente lo meritavo. 

L’autrice Adelaide Tamm con “Una fame da lupi”, si mette a nudo raccontando i disturbi del comportamento alimentare in modo diretto, ma con quel pizzico di delicatezza, che riesce a far capire al lettore le tante difficoltà che ha dovuto affrontare. 


Dopo un’accurata prefazione, scritta da Andrea Mati, il lettore ha modo di leggere l’introduzione della scrittrice Adelaide Tamm e di apprendere le motivazioni che l’hanno portata a scrivere questo libro.  Adelaide si trovava in un centro per svolgere un’ecografia, ed è stata oggetto dell’ennesimo trattamento discriminatorio, da parte di una dottoressa. La dottoressa aveva manifestato disprezzo nei suoi confronti, facendola sentire una schifezza. 
Ogni giorno vengono promosse campagne, volte a curare e prevenire i disturbi del comportamento alimentare, che sono sempre più frequenti a causa della società odierna, sempre più rigida ai canoni della perfezione; ciò che a mio avviso manca è la sensibilità, la capacità di immedesimarsi negli altri, senza giudicarli. 
Per questo motivo, Adelaide Tamm ha raccontato la sua storia vera, profonda e toccante, per cercare di porre l’attenzione su alcuni temi che meritano di essere menzionati e conosciuti. 

In questo romanzo breve il lettore avrà modo di assistere al cambiamento della protagonista, che diventerà consapevole del suo disturbo alimentare, riuscendo a sconfiggerlo, partendo a mettere in discussione sé stessa ed imparando ad amarsi. 

I temi trattati sono i disturbi del comportamento alimentare, il mobbing sul lavoro, la mancanza di autostima, l’inadeguatezza, la rinascita e la consapevolezza di sè. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, fluido, delicato e toccante. La scrittrice è riuscita a raccontare la propria esperienza attraverso capitoli brevi, inserendo citazioni di canzoni, che le hanno permesso di raccontarsi senza avere timore. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che stanno affrontando un periodo fragile e delicato, perché imparerete ad amarvi e accettarvi, proprio come la protagonista del libro. Ma lo consiglio anche a tutte le persone, perché c’è bisogno di più informazione sui disturbi del comportamento alimentare, ma anche maggiore sensibilità. 
Ringrazio la scrittrice Adelaide Tamm per avermi inviato la copia cartacea del suo libro, che mi ha permesso di conoscere la sua storia, ma anche di sentire i sentimenti e il dolore che ha provato. 
Buona lettura 📚📚!!

“Continuare a respirare. Tratto da una storia vera” di Veronica Polverari

Titolo: Continuare a respirare. Tratto da una storia vera
Autore: Veronica Polverari
Editore: Brè Edizioni
Data uscita: 24 luglio 2022
Pagine: 135
Genere: Romanzo contemporaneo
Acquista: https://www.amazon.it/Continuare-respirare-Tratto-storia-vera/dp/B0B7FGQ4H8/ref=asc_df_B0B7FGQ4H8/?tag=googshopit-21&linkCode=df0&hvadid=611040980120&hvpos=&hvnetw=g&hvrand=9712873584405663121&hvpone=&hvptwo=&hvqmt=&hvdev=c&hvdvcmdl=&hvlocint=&hvlocphy=20555&hvtargid=pla-1718136577140&psc=1

Accompagnarmi verso quello stesso altare, nello stesso paese dove tutti ci conoscevano, la faceva essere ancora più fiera e contenta di spazzare via definitivamente il passato. La vita toglie e la vita dà. 
Mi prese la mano e percorreremo la navata accompagnate dalle note dell’Ave Maria. 
Io e lei insieme, nel giorno più bello della nostra vita.

Le protagoniste sono due donne, Aurora e Bibi, madre e figlia. Il loro è un legame molto forte, che supera il legame di sangue, sono due anime che vivono in due corpi strettamente intrecciati tra di loro.
Il libro è ambientato durante i giorni nostri, racconta l’inizio della pandemia e il dolore che ha causato il Coronavirus a tutte le persone. Aurora e Bibi si ritrovano a dover combattere contro un virus misterioso, capace solo di distruggere e di dividere una madre e una figlia. 
Aurora e Bibi si convincono che sia una prova lunga e dolorosa, ma che insieme sarebbero riuscite a superarla. Ma all’improvviso le condizioni della madre peggiorano e la figlia si ritrova a dover fare i conti con la realtà. 
“Il dolore è uguale e contrario all’amore. Entrambi per motivi diversi, sono totalizzanti e non lasciano spazio ad altri pensieri.”


La scrittrice Veronica Polverari con “Continuare a respirare. Tratto da una storia vera”, racconta senza filtri la sua storia con semplicità, riuscendo ad emozionare il lettore. 
I temi trattati sono il dolore, la pandemia, il legame, il rapporto madre-figlia, la forza e l’amore. 
Lo stile di scrittura è semplice e intenso, la scrittrice ha alternato il racconto della vita presente, con alcune descrizioni precedenti alla narrazione (ad esempio il suo matrimonio). 
La scrittrice Veronica Polverari, ha avuto la forza e il coraggio, di raccontare la sua storia dolorosa, traumatica per insegnare al lettore che “quando ci si sente allo sbando, quando non si sa che direzione prendere, l’unica salvezza è continuare a vivere e per vivere, l’unica cosa da fare è continuare a respirare.”
I personaggi sono strutturati bene, il lettore riesce a sentire il dolore, ma anche il coraggio e la forza di rialzarsi della scrittrice. 
Consiglio questo libro a tutti coloro che stanno affrontando un momento difficile, in modo da poter trovare la forza di riprendere in mano la propria vita e di “continuare a respirare”.
Ringrazio la scrittrice Veronica Polverari, per avermi inviato il suo libro che mi ha fatto ripercorrere i momenti tragici che abbiamo dovuto affrontare, che hanno provocato in tutti/e noi dei traumi lievi o gravi. 
Buona lettura 📚📚!!