“Afrodite viaggia leggera. Sulle rotte dell’amore.” di Francesca Sensini

Titolo: Afrodite viaggia leggera. Sulle rotte dell’amore. 
Autore: Francesca Sensini 
Casa Editrice: Ponte alle Grazie 
Data uscita: 11 Giugno 2024 
Genere: Romanzo mitologico 
Pagine: 176 

I Greci mi chiamano Afrodite, Venere i Romani. Sono la dea dell’amore e della bellezza nel Mediterraneo antico. E tale sono anche oggi. Poco importa se gli esseri umani hanno perso familiarità con me e se nessuno porta i doni ai piedi delle statue né mi offre sacrifici sugli altari, come accadeva un tempo. Continuo a prendere quello che è mio, come fanno gli dei, senza chiedere il permesso. Il mio potere non è – forte oggi rispetto al passato. 
Il primo amore non si scorda mai, si dice. Ebbene io sono il primo amore dell’umanità intera. 

Durante il periodo scolastico, tutti abbiamo studiato Afrodite, la divinità greca dell’amore, della bellezza, del desiderio e tutti gli aspetti della sessualità. 
Ma in “Afrodite viaggia leggera. Sulle rotte dell’amore”, il lettore conoscerà nel profondo Afrodite, dalla sua nascita alle sue debolezze. 
In questo libro, Afrodite si racconta in prima persona, trasmettendo al lettore molte emozioni, sin dalle prime pagine. Afrodite si mette a nudo e descrive la sua nascita sconvolgente, i suoi amori, le sue fragilità, facendo viaggiare il lettore: un viaggio nel Mediterraneo antico, alla scoperta di Afrodite.
Ma chi è Afrodite? Quale è la sua descrizione?
Afrodite è una donna, nata tra le acque luccicanti del Mediterraneo, con “…le spalle scoperte, il seno piccolo e sodo, l’addome morbido e vasto come l’origine del mondo, la curva maestosa della schiena, le natiche, l’allusivo scivolamento della veste. Così mi arrendo alla versione disarmata di me stessa, mi consegno a voi ma è uno scambio di prigionieri: il mio segreto contro le vostre domande. 
Dal mio sguardo si dice che è impassibile. Io dico che riflette il vuoto su cui si posa. In quel vuoto si ingolfa la mia espressione e precipita la storia del mio atto mancante.”

La sua figura è diventata il soggetto di molte opere d’arte, sin dall’antichità, come la bellissima scultura “la Venere di Milo” e il dipinto “la Nascita di Venere” di Botticelli.
Afrodite in queste opere, viene rappresentata nella giovinezza, nel pieno del suo splendore, con il volto delicato, gentile e gli occhi profondi. 
In questo libro. Afrodite lascia il compito di raccontare la storia ad alcuni personaggi, fondamentali per la struttura narrativa e la credibilità della storia, dando loro la possibilità di narrare la loro vita senza la mediazione di altre persone, come Adone l’amante della dea, Melanione, che grazie ad Afrodite era riuscito a conquistare Atlanta; ma anche Saffo, la poetessa che riporta la storia d’amore con il pescatore Faone. 
Ma Afrodite viaggia leggera, in ogni luogo del Mediterraneo senza valigie, ma solo con la sua bellezza e il cinto magico. Il cinto magico ovvero la cintura magica di Afrodite, aveva il potere di persuadere e indurre il desiderio amoroso sia nei confronti dei mortali che negli immortali, rendendo qualunque donna la indossasse, ammaliante e seducente. 

Il cinto è una fascia  che si incrocia in mezzo al petto, risale sul collo, dove si chiude, e scende seguendo mollemente la linea dei fianchi. E’ d’oro, ma, come succede al manto del polpo, prende ogni colore immaginabile.

E’ così che il lettore si ritroverà a viaggiare, tra le bellezze del Mediterraneo insieme ad Afrodite, tra miti, amori, arte, storia e curiosità. 

Succede perchè, mentre mi guardate e vi chiedete chi io sia, io vi guardo e mi chiedo cosa volete davvero da me, perché vi sono venuta in mente e mi avete messo al mondo. Venire al mondo- dalla Terra, dal mare, non importa- è un trauma anche per una dea.

La scrittrice Francesca Sensini dopo il successo di “La trama di Elena” (2023), pubblica Afrodite viaggia leggera. Sulle rotte dell’amore”, offrendo ad Afrodite un’immagine nuova, piena d’amore. 
Immaginate di sentire il profumo del mare, caotico, calmo, tempestoso e spumeggiante… la brezza del mare che vi scompiglia i capelli e poi, dall’acqua del mare si intravide una figura, una donna bellissima: la Dea Afrodite. 

Tra Citera e Cipro, insomma Afrodite <<sorge>> dalle acque: in greco si dice anadyoméne.  E’ così che da allora, ci si riferisce alla dea, fissata nella sua emersione dal liquido amniotico del Mediterraneo.
E’ questa sua altra nascita, per così dire, la più nota e ricordata nei discorsi umani. 
Afrodite è una reazione chimica, lo spumeggiante risultato di una mescolanza, perchè la dea, nel mito della sua origine marina, non è solo fatta di onde ma anche di sperma, lo sperma del cielo.

La scrittrice Francesca Sensini attraverso la sua scrittura poetica, crea delle immagini potenti, forti, dinamiche che raffigurano Afrodite nei minimi dettagli. 
I temi trattati sono i miti, la forza, l’audacia, la fragilità, la dolcezza, i viaggi, l’arte, la cultura antica, l’arte, la guerra, il mare, la bellezza e l’amore. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, poetico, superlativo, spettacolare, pieno di dettagli, accurato e utilizzando il lessico adeguato. Alla fine della storia, il lettore troverà le note dell’autrice con le spiegazioni, la bibliografia, le annotazioni e le canzoni scelte da F. Sensini. 
Il personaggio di Afrodite viene descritto in prima persona facendo emergere le sue debolezze, i suoi sentimenti, la passione per viaggiare e la forza dell’amore.
Consiglio questo libro a tutte/i gli appassionati di mitologia, ma anche a chi desidera una lettura istruttiva, in grado di trasportare il lettore nel mondo di Afrodite.
Ringrazio la scrittrice Francesca Sensini per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di tuffarmi nelle acque spumeggianti del Mediterraneo per conoscere Afrodite.
Buona lettura📚📚!!

“Il secondo piano” di Ritanna Armeni

Titolo: Il secondo piano 
Autore: Ritanna Armeni 
Casa Editrice: Ponte Alle Grazie 
Collana: Scrittori 
Edizione: 6 
Data Uscita: 10 Gennaio 2023 
Pagine: 288 
Genere: Romanzo storico 
Acquista: https://www.amazon.it/secondo-piano-Ritanna-Armeni/dp/8833319539/ref=asc_df_8833319539/?tag=googshopit-21&linkCode=df0&hvadid=611016476320&hvpos=&hvnetw=g&hvrand=17165189435864744034&hvpone=&hvptwo=&hvqmt=&hvdev=c&hvdvcmdl=&hvlocint=&hvlocphy=1008337&hvtargid=pla-1947074980031&psc=1&mcid=6fee87bf26ce31d29ee8aa1da7f05193

C’è un cerchio rosso minuscolo, quasi invisibile. Indica un convento e una chiesa. Nel convento abitavano sette suore. 
Qui comincia la nostra storia. 

Il libro è ambientato a Roma nel 1944, presso il Convento delle Francescane della Misericordia, situato in periferia di un quartiere romano in costruzione. 
Nel convento abitano sette suore, guidate dalla Madre superiora Madre Ignazia, di origini tedesche. Ognuna di loro ha delle mansioni da svolgere, come gestire i conti e il cibo, cucinare, coltivare un piccolo orto nel giardino del convento e aiutare coloro che ne hanno bisogno. 
Mentre nella città di Roma, accadono degli episodi inumani nei confronti degli ebrei, il Vaticano tratta in segreto la resa nazista, e il pontefice sceglie la diplomazia e la via della cautela. 
Una mattina, un gruppo di sette ebrei suona il campanello del convento, chiedendo ospitalità alle suore. 

Erano in sette. Fermi sul piccolo piazzale davanti al convento. Dopo aver suonato il campanello si erano allontanati di qualche metro e ora guardavano in alto verso le finestre. 
[…]
Quando il portone si aprì, il gruppo rimase fermo e compatto. Solo gli sguardi si spostarono alla soglia dove era incorniciata la novizia, immobile e silenziosa. 

Queste persone vivevano nel Ghetto, tra di loro c’erano uomini anziani, giovani e bambini, che sono riusciti a scappare prima dell’arrivo dei tedeschi. 

Alle otto del mattino oltre un migliaio di ebrei, catturati al Ghetto e rimasti chiusi per due giorni nel collegio militare di via della Lungara, furono stipati nei suoi diciotto vagoni. Non conoscevano la loro meta né quanto sarebbe durato il viaggio. Avevano solo sentito parlare di campi di lavoro. Il treno non partì subito. Gli ebrei catturati aspettarono al chiuso per oltre sei ore. 
I lamenti, le grida, i pianti dei bambini non arrivarono alla parte della stazione adibita al trasporto passeggeri né alle strade vicine. 

Suor Ignazia e le sue sorelle (Suor Elisabetta, Benedetta, Maria Rita, Emilia, Grazia e la novizia Suor Lina), accolgono nel proprio convento questo gruppo di ebrei, nascondendoli nel secondo piano. 
Il secondo piano diventa il rifugio di queste persone, che devono stare rigorosamente in silenzio, al buio, perché tutte le finestre erano state chiuse dalle suore, per non far vedere dall’esterno gli ospiti al suo interno. 
Ma un giorno, due tedeschi decidono di far visita alle suore per informarle che dopo Natale, avrebbero allestito un’infermieria dove avrebbero portato i soldati tedeschi in via di guarigione. 

Suor Ignazia e le sue sorelle hanno coraggio, e si ritrovano in una situazione molto delicata e sempre di più pericolosa, con l’infermieria tedesca situata al primo piano del convento e gli ebrei da nascondere al secondo piano. 
Ma con coraggio e seguendo la strada della carità, Suor Ignazia e le sue sorelle, dimostrano di avere un grande cuore, pronte a sfidare il nemico posto al primo piano. 
I tedeschi si trovano ad un passo dalla sconfitta, e attuano delle misure sempre più repressive nei confronti degli ebrei. 
La bellezza della città di Roma, lascia il posto a una città devastata dalla guerra e dalle bombe, una città povera, piena di fame e di paura, dove gli ebrei vengono deportati e uccidi con una violenza spietata, fuori controllo. 
Riusciranno Suor Ignazia e le sue sorelle a nascondere il gruppo di ebrei, fino alla fine della guerra? 

La scrittrice e giornalista Ritanna Armeni dopo il successo del libro “Una donna può tutto”, pubblica “Il secondo piano”, che racconta una storia di coraggio, di carità, ambientata in un periodo storico molto difficile, con protagoniste sette suore che nascondono al secondo piano del convento un gruppo di ebrei, mentre nel primo piano si trovano i tedeschi. 
I temi trattati sono la guerra, l’amore, l’amicizia, la forza, la fame, la paura, la violenza, la Chiesa, il coraggio, le donne e la carità. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, imprevedibile, pieno di pathos ed emozionante, arricchito da alcuni racconti sull’occupazione nazista a Roma e da alcune pagine di diario delle protagoniste. In queste pagine di diario, le suore raccontano i loro sentimenti, dalla paura, all’angoscia, al senso di inquietudine e di smarrimento, che cercano di allontanare per aiutare e dare la forza agli ebrei situati al secondo piano. 
I personaggi sono strutturati molto bene, grazie allo stile narrativo utilizzato dalla scrittrice, che permette al lettore di emozionarsi insieme a loro. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che vogliono leggere una storia di donne coraggiose, che in nome della carità e dell’amore decidono di nascondere gli ebrei dai tedeschi. 
Ringrazio la casa editrice Ponte Alle Grazie per avermi inviato la copia cartacea del libro, che mi ha permesso di leggere una storia emozionante, ricca di riflessioni e che racconta un periodo storico in una veste nuova, dove il coraggio, la carità e l’amore diventano i protagonisti indiscussi della storia, insieme alle suore. 
Buona lettura 📚📚!!

“Solo vera è l’estate” di Francesco Pecoraro

Titolo: Solo vera è l’estate
Autore: Francesco Pecoraro
Editore: Ponte alle Grazie
Collana: Scrittori
Edizione: 2
Data uscita: 7 Marzo 2023
Pagine: 208
Genere: Romanzo contemporaneo
Acquista: https://www.amazon.it/Solo-vera-lestate-Francesco-Pecoraro/dp/886833867X/ref=sr_1_1?adgrpid=149209919706&gclid=CjwKCAjw4P6oBhBsEiwAKYVkq0JaRd-U0B0YkdmeQSGiMn9wPMtGOTc3J_Xe67uu3MatTQK9xFR28xoCQq0QAvD_BwE&hvadid=660236772671&hvdev=c&hvlocphy=1008337&hvnetw=g&hvqmt=e&hvrand=7460842531690223377&hvtargid=kwd-2082331884370&hydadcr=9103_2214912&keywords=solo+vera+è+l+estate&qid=1696592972&sr=8-1

Forse questa è l’unica cosa che ho imparato ieri, il pestaggio, le teste spaccate, l’uccisione sono parte del gioco. Al G8 ho capito che per lo Stato non sono una persona, sono un corpo, l’avevi studiato per dare filosofia del diritto, ma stavolta l’hai toccato con mano, non si è trattata di una cosetta studentile, come quella cui partecipavi a Roma, i cortei con qualche testa rotta. Se il potere non può agire sulla tua mente, può farlo ma ci vuole tempo e denaro, agisce sul tuo corpo, nel senso di provocare paure, dolore, ferite, morte; se non possono farti cambiare idea-quale era di preciso l’idea che mi aveva portato lì?- allora ti fanno male, animali tra animali, ci possiamo spezzare, leccare, baciare oppure menare, spaccare la faccia, ammazzarci, dipende dalle condizioni del contorno.
Dipende dal contesto.

Il 20 luglio 2001 è una data indelebile nella nostra memoria, ad eccezione delle nuove generazioni che difficilmente ricorderanno gli eventi accaduti. 
I protagonisti del libro sono un gruppo di ragazzi, Enzo, Giacomo e Filippo che vivono a Roma. Hanno frequentato il Mamiani, il liceo più politicizzato della capitale e tra scioperi, cortei avevano sviluppato le loro idee politiche. La loro amicizia è un legame particolare, legato da uno stretto filo invisibile che li unisce, per la presenza di una ragazza di nome Biba.
Biba è una ragazza molto attraente, alta, magra e con i capelli scuri, che frequenta tutti e tre i ragazzi, anche se convive con Giacomo. 
I tre ragazzi vogliono godersi intensamente l’estate, quell’estate afosa che vale la pena vivere senza alcun rimorso. Per questo motivo, si ritrovano in auto diretti verso il litorale romano, per andare alla festa di compleanno della cugina di Giacomo. 
Ma Biba non è con loro, ha deciso di recarsi a Genova insieme a Tiziana, per partecipare alla manifestazione no-global. Non sa esattamente il motivo che l’ha spinta ad andare a Genova, non si è mai sentita no-global, ma crede sia importante partecipare, piuttosto che andare al mare e fregarsene.

Durante il viaggio Biba, pensa al suo rapporto con i GEF (Giacomo, Enzo e Filippo), un legame d’amicizia/amoroso che intrattiene con tutti e tre, per cercare di trovare una propria dimensione, uno spazio che le faccia capire chi è realmente. 

Biba è Mamiani come lo sono Giacomo, Enzo e Filippo e, sotto le sedimentazioni che le persone che ha conosciuto e studi universitari e il lavoro e l’ambiente sociale e il quartiere e la città, insomma la sua esistenza essenzialmente romana le stanno depositando addosso, resterà sempre Mamiani. Sarà così anche quando riuscirà a lasciare GEF al loro destino, anche quando abbandonerà questa sua seconda famiglia di maschi svagati e titubanti con cui è cresciuta. 

Una volta che lei e Tiziana sono arrivate a Genova, si dirigono in Piazza Paolo Da Novi, dove si concentrano i Cobas. Biba vuole andare al centro del corteo, mentre Tiziana la saluta per allontanarsi a salutare un gruppo di compagni che non vedeva da tempo.
E’ una frazione di pochi secondi, Biba vede persone che corrono, una nube di gas lacrimogeno… e un ragazzo morto, disteso per terra. 

Per la prima volta Biba capisce l’importanza della vita: 

Credo che l’unica cosa importante sia vivere. Perché se sei morto, come quel ragazzo, sei morto e basta. 
Semplicemente non esisterai più.

Mentre Biba si trovava al centro di un vero e proprio attacco, i tre amici mentre erano in macchina, ignari che la loro amica, il loro amore, era proprio a Genova, apprendono dalla radio che un ragazzo di vent’anni era morto durante la manifestazione del G8.
I tre amici rimasero fermi, immobili come sempre, non riuscendo a trovare la forza, il coraggio o la determinazione che aveva spinto ragazzi, adulti di ogni età e luogo a dirigersi a Genova a manifestare. 

Lo scrittore Francesco Pecoraro con “Sola vera è l’estate”, vincitore del Premio Mondello 2023, riesce a raccontare un’episodio difficile e amaro della storia della Repubblica Italiana, utilizzando con maestria le parole.
Lo scrittore ha deciso di rivolgersi a tutti quei giovani nati negli anni Novanta/Duemila che non conoscono bene gli eventi accaduti in quella giornata estiva del 20 luglio 2001.
I temi trattati sono la politica, l’amicizia, l’amore, le debolezze e sofferenze dei protagonisti e la ricerca di sé stessi. 
Lo stile di scrittura è perfetto, scorrevole, autentico e accurato, con un messaggio chiaro e diretto rivolto ai giovani. 
I personaggi sono strutturati bene, Enzo è il classico ragazzo che si ritrova immerso nel lavoro e non riesce a stare al passo, Filippo ha abbandonato l’università convinto che aprire l’officina per riparare le biciclette, sia solo una situazione provvisoria e Giacomo e Biba sono molto simili, alla disperata ricerca di un posto dove poter trovare sé stessi.
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che non conoscono bene gli eventi accaduti nella giornata del 20 luglio 2001, perché lo scrittore Francesco Pecoraro ha creato una storia apparentemente leggera, con protagonisti giovani, ma ricca di significato e messaggi importanti che il lettore dovrà trovare durante la lettura. 
Ringrazio la casa editrice Ponte Alle Grazie, per avermi inviato la copia cartacea del libro che mi ha permesso di leggere una storia raccontata in modo travolgente tra passato e presente, da parte di uno dei maggiori scrittori italiani. 
Buona lettura 📚!!