
Titolo: La figlia del Reich
Autore: Louise Fein
Traduttore: Anna Rusconi
Casa Editrice: Sonzogno
Collana: Romanzi
Data uscita: 27 Maggio 2021
Pagine: 480
Genere: Romanzo storico
<<Mi piace quando mi baci. Solo che non possiamo…>>
<<Sì, invece. Approffittiamo di ogni occasione, finché ne abbiamo la possibilità. Chi può dire cosa accadrà in futuro.>>
Il libro è ambientato a Lipsia negli anni Trenta, durante l’ascesa del nazismo. La protagonista del libro si chiama Hetty Hofmann, una ragazza impetuosa e piena di entusiasmo, cresciuta con gli ideali e i valori di rinascita predicati dal nazismo. Suo padre ha il compito di gestire un giornale, compito molto importante per plasmare le opinioni delle persone, attraverso articoli di propaganda, volti ad esaltare il Führer e il nazismo.
Rimetto giù il giornale. Un paio d’anni fa papà aveva portato me e Karl in redazione. Non vedeva l’ora di mostrare a mio fratello quanto fosse meraviglioso quel posto e di convincerlo a prendere in mano le redini, prima o poi. Noi eravamo rimasti incantati ad ammirare l’andirivieni dei giornalisti e ad ascoltare i telefoni che squillavano e la gente che gridava da una parte all’altra della scala. Papà ci aveva spiegato la rapidità con cui era necessario scrivere gli articoli e scegliere le foto per ogni edizione.
Avevamo guardato le enormi macchine tipografiche in moto, la precisione con cui i tipi di metallo venivano disposti nelle gabbie, lettera dopo lettera, parola dopo parola. La fatica, le condizioni di lavoro, il sudore, la polvere, il calore e la passione: avevamo chiesto a nostro padre il perchè di tanto sforzo, se la gente si limitava quasi sempre a dare un’occhiata ai titoli, per poi buttare il giornale.
Lui aveva reagito con stupore: <<Questo è lo strumento più prezioso che abbiamo!>> Ci aveva risposto tutto infervorato: << Con queste parole d’inchiostro possiamo letteralmente forgiare la nostra nazione. Una notizia in sé non è niente: la notizia è potere confezionato in un messaggio che viene diffuso e ripetuto. Grazie a questo giornale, io ho il potere di fare circolare per il mondo quello che voglio e nel modo in cui voglio che le masse lo comprendano.
Hetty riceve un’educazione molto rigida, sia in casa che a scuola, lei rappresenta il modello “perfetto” della brava ragazza tedesca. Hetty crede ciecamente nel Führer e nella sua visione della “grande Germania”, che avrebbe portato prosperità e un futuro radioso, costituito solo dall’unica razza pura: la razza ariana.
<<Resilienti. Forti. Indipendenti. Ragazze degne di diventare le madri della razza padrona. Ecco che cosa si aspetta da voi il nostro Führer.>> […]
E non dimenticate mai le regole della BDM: purezza, pulizia, virtù, obbedienza e remissività. […]
Dice bene: una brava ragazza tedesca non fa mai domande e non si lamenta, ma agisce per il bene della comunità. Le ragazze devono essere alte, forti e belle senza ricorrere a trucchi ed espedienti. Dobbiamo avere un aspetto pulito e curare l’igiene personale. Dobbiamo essere modeste e pudiche.
Soprattutto, una ragazza deve sempre mettere gli uomini prima di sé e sostenerli nei loro sforzi per quanto stanche siamo, per quanto possiamo aver lavorato, i loro bisogni vengono prima dei nostri.
Il nostro dovere è servire il Führer, la Germania e i nostri futuri mariti.
Ma un giorno, Hetty scopre che Walter Keller, un tempo il migliore amico di suo fratello Karl, è ebreo. Hetty non riesce a credere che, proprio quel ragazzo che tanti anni fa, le aveva salvato la vita al lago, sia ebreo. A scuola, aveva imparato a distinguere tramite l’aspetto fisico un tedesco, da un ebreo… ma Walter non aveva gli occhi vicini, il naso grosso e sproporzionato, i capelli neri e crespi, come la loro compagna di classe Freda, Walter aveva i capelli biondi e perfetti, degli occhi bellissimi azzurri e profondi come il cielo.
Come è possibile che Walter sia un ebreo?
Come può una persona così generosa, che aveva rischiato la sua vita per salvarla, essere considerato “inferiore” e addirittura discriminato e perseguitato?
Hetty non riesce a capire, sa solo che adesso Walter è costretto a non andare più a scuola perchè è considerato da tutti un ebreo.
Un giorno, Hetty mentre passeggiava con il suo cane, incontra per caso Walter, un ragazzo proprio come lei ma considerato un “errore”, un “ladro” perchè ebreo. Ma agli occhi di Hetty sarà sempre Walter, il ragazzo gentile e affascinante, in grado di ascoltarla e farla sorridere.
<<Siamo stranieri in patria.>> […]
<<Provaci, per un attimo solo. Immagina se il tuo paese volesse liberarsi di te: sei una fedele cittadina tedesca ma non hai più un posto dove andare.>>
Giorno dopo giorno, Hetty incontra di nascosto Walter, incontri brevi e fugaci, ma molto importanti perchè lui le rivela gli aspetti oscuri del Reich, e le fa conoscere il vero volto del nazismo e del Führer.
E’ così che Hetty si ritrova smarrita, tutti gli ideali e i valori con cui è cresciuta e che ha sempre sostenuto, condiviso, erano solo menzogne e celavano il vero volto crudele, feroce e violento del Führer e del nazismo.
Hetty è confusa, lacerata ma le parole e il sentimento profondo che prova per Walter, sono più forti di tutto. I loro appuntamenti, sono pieni d’amore e anche se molto rischiosi per entrambi, rappresentano l’unico momento in cui essere semplicemente sé stessi.
L’atmosfera a casa di Hetty diventa sempre più oppressiva, specialmente da quando Karl, è stato arruolato nella Luftwaffe e lei, non ha più nessuno con cui parlare, confrontarsi e confidarsi delle recenti scoperte.
Hetty dovrà decidere che cosa fare: essere una brava tedesca o seguire il proprio cuore?
Riuscirà a fingere di essere una brava tedesca, adesso che conosce il vero volto del nazismo?
Che cosa sceglierà Hetty?
Se ripenso agli albori del Reich, alla speranza di un futuro magnifico, mi domando come abbiamo fatto in così pochi anni ad arrivare dove siamo ora. Perchè nessuno si è reso conto davvero che stavamo scatenando un mostro. Un mostro che ha potuto crescere fino a trasformarsi in una forza incontrollabile, che nessuno ormai può più fermare.
La scrittrice Louise Fein con “La figlia del Reich”, racconta una commuovente storia d’amore e sacrificio, durante l’ascesa del nazismo, ispirandosi alle vicende della sua famiglia.
Il lettore si ritroverà a vivere una struggente storia d’amore tra Hetty e Walter, che incarnano la storia di Romeo e Giulietta, ambientata in un periodo difficile.
I temi trattati sono il nazismo, le leggi razziali, i campi di concentramento, la notte dei cristalli, il giornalismo, l’educazione insegnata a scuola, la propaganda, i mezzi e la censura del Regime, i rapporti familiari, la morte, l’amicizia e l’amore vero, capace di sfidare ogni pregiudizio e pericolo, anche a costo di incorrere nelle morte.
Il giorno che sono arrivato, l’11 Novembre, ci hanno trasportato con dei camion all’ingresso del campo. Ci hanno fatto saltare giù e per raggiungere il cancello abbiamo dovuto correre tra due file di SS armate di mazze e sbarre di ferro che al nostro passaggio ci picchiavano. Al cancello c’è stato un ingorgo, cercavamo tutti di entrare per sfuggire alle guardie, per un attimo mi sono appoggiato con la mano al muro, in modo da mantenere l’equilibrio mentre gli altri mi spintonavano. Uno di loro, me l’ha colpita con una sbarra di ferro e con tutta la forza che aveva. Mi ha spezzato tre dita. Spappolata. La punta del mignolo era ridotta a una specie di poltiglia, un dolore indescrivibile. Sono svenuto e finito per terra, ma mi hanno picchiato finché non sono riuscito a rialzarmi.
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, emozionante e struggente, che racconta una storia d’amore e profonda tra due adolescenti considerati diversi agli occhi della società.
Per la prima volta, la scrittrice racconta la discriminazione razziale degli ebrei, servendosi degli occhi e della voce della protagonista, una ragazza educata con i valori e i principi predicati dal Führer e che un giorno, capisce di essere stata ingannata in virtù di un uomo senza scrupoli e violento.
I personaggi sono strutturati bene, grazie alla scelta della scrittrice di descrivere minuziosamente ogni personaggio (anche quelli posti ai margini). Ogni personaggio viene descritto sia dal punto di vista fisico che psicologico, incastrando la storia di ognuno di loro all’interno della storia, una storia appassionante, emozionante di un amore proibito durante il nazismo.
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro emozionante, profondo, che mette in luce come è nata la propaganda e il consenso al nazismo, una storia raccontata da una ragazza cresciuta con gli ideali del Führer che si ritrova a mettere in dubbio tutta la sua vita.
Consiglio questo libro perchè “le lezioni del passato non vanno mai dimenticate”, è fondamentale ricordare la storia e le azioni crudeli e inumane che sono state eseguite dai nostri simili.
Buona lettura 📚!!