“La maestra del vetro” di Tracy Chevalier

Titolo: La maestra del vetro 
Autore: Tracy Chevalier 
Traduttore: Massimo Ortelio 
Casa Editrice: Neri Pozza 
Collana: I narratori delle favole 
Data uscita: 17 Settembre 2024 
Pagine: 400
Genere: Romanzo storico 

La Città d’Acqua è senza età. Venezia e le isole che ha intorno danno l’impressione di essere fuori dal tempo. E forse lo sono. Venata di canali, la città è costruita su pali di legno della laguna, e la sua immagine e molta della sua squisita architettura sono rimaste immutate per centinaia di anni. 
Oggi le barche vanno a motore, ma il tempo sembra scorrere a una velocità diversa dal resto del mondo. […]
E’ sorprendentemente difficile valutare la velocità con cui scorre il tempo, se si muove più velocemente per gli altri che per te. Te ne accorgeresti, se in un luogo tutti gli orologi si muovessero a una velocità diversa da quella di un altro? O se gli artigiani della Città d’Acqua e dell’Isola di Vetro invecchiassero più lentamente che nel resto del mondo?

Il libro racconta la storia della famiglia Rosso, maestri del vetro di Murano. Murano è la famosa “città del vetro”, che segue la tradizione antica del vetro che ha visto sorgere intere generazioni di vetrai. 
La narrazione si protrae per ben cinque secoli, dal 1486 al 2019: dagli anni del Rinascimento, alla peste, all’Illuminismo, con i grandi pensatori come Rousseau, Locke, Voltaire, le due grandi rivoluzioni (Americana e Francese), la Grande Guerra e la narrazione termina ai giorni nostri, nel 2019, mostrando al lettore i grandi cambiamenti della famiglia Rosso e di Venezia. 
Immaginatevi di essere: 

Sulla riva settentrionale di Venezia, davanti all’isola di Murano, a mezz’ora di gondola sulla laguna. […] 
Siamo nel 1486, all’apice del Rinascimento, e Venezia gode della sua posizione al centro dei commerci dell’Europa e di gran parte del mondo conosciuto. Viene da pensare che la Città d’Acqua sarà ricca e potente per sempre. 
Orsola Rosso ha nove anni. Vive a Murano, ma ancora non lavora il vetro…

Orsola Rosso è una bambina di nove anni, figlia di Lorenzo Rosso un uomo semplice, con una propria bottega tradizionale dove lavora il vetro. Dalla sua bottega escono bicchieri, brocche e scodelle, cose semplici ma curate nei minimi dettagli. 

La bottega dei Rosso aveva garzonetti che alimentavano il fuoco e spazzavano il pavimento, tenevano in ordine gli attrezzi e andavano a prendere l’acqua per spegnere la sete incessante dei lavoranti. Dopo cinque anni diventavano garzoni, e servivano per altri sei come apprendisti, imparando il mestiere da Lorenzo e Paolo. 

Quando Orsola aveva diciassette anni, suo padre Lorenzo Rosso ebbe un brutto incidente in bottega, mentre con i suoi uomini stavano lavorando un tubicino di vetro a filigrana. Una scheggia di vetro era finita nel collo di Lorenzo Rosso, causandone la morte. 
Da quel momento, la bottega passò nelle mani di Marco, il figlio maggiore di Lorenzo. Marco è sempre stato un ragazzo con un carattere difficile, non è mai stato bravo nel lavorare il vetro come il padre o il fratello minore, ma doveva assumersi la responsabilità di proseguire la tradizione di famiglia. 
Su consiglio della madre Laura Rosso, Orsola decide di chiedere aiuto a Maria Barovier, una donna forte, intelligente che è riuscita a dimostrare agli uomini la sua bravura nel lavorare il vetro. 
Maria aveva il talento e il genio dei Barovier, da sempre artisti, artigiani e imprenditori di Murano. 

La vetreria Barovier era simile a quella della famiglia di Orsola, anche se la loro era più piccola e Lorenzo Rosso esigeva che fosse sempre tutto pulito e in ordine. […] 
Ogni bottega aveva uno stile diverso, dettato dal carattere del maestro. […] 
I Barovier erano le stelle più fulgide nel cielo dei vetrai. Da quel caos, Angelo Barovier, padre di Giovanni, aveva ricavato innumerevoli invenzioni, fra cui il cristallo veneziano -che aveva trasformato il lavoro di tutti a Murano, quando agli altri maestri era stato concesso di copiarlo- e il calcedonio, un vetro che somigliava alla pietra dura che porta lo stesso nome. Inoltre erano stati i Barovier a ideare la tecnica che consentiva di tirare il vetro in lunghi steli, adoperati ormai da tutti i maestri per le decorazioni di calici, lampadari e vassoi. 

Maria Barovier è conosciuta da tutti per le sue meravigliose perle, in particolare per aver inventato “la rosetta”, una perla particolare derivata da canne forate composte, come le murrine. 
Maria Barovier capisce che i Rosso stanno attraversando un periodo economico molto difficile e decide di aiutare questa ragazza. Per prima cosa Maria, consiglia ad Orsola di creare degli oggetti più semplici, senza tanti fronzoli e di proseguire con i rapporti commerciali con Klingenberg. 
Klingenberg è un uomo molto colto, di origini tedesche, ed è grazie a lui che i Rosso, sin dai tempi del padre, vendevano una parte dei loro manufatti. 
Ma Maria Barovier, consiglia ad Orsola di recarsi dalla cugina Elena Barovier, che le avrebbe insegnato a fare le perle. 
Orsola sarà sempre grata a Maria, una donna dotata di una forza unica, che la farà avvicinare al mondo delle perle. Grazie a Elena Barovier, Orsola impara a fare le perle diventando sempre più brava, creando una propria rete di affari grazie a Klingenberg. 
Nelle vene di Orsola, scorre il sangue dei Rosso e dimostra una grande passione per il vetro sin da subito. Orsola non può lavorare nella bottega di famiglia in quanto donna, ma con coraggio si dedica alla creazione delle perle, dapprima di nascosto, al lume della cucina, e poi apertamente, ma sempre in lotta con la famiglia, le consuetudini e i pregiudizi. 
Nel corso dei secoli i Rosso, vivranno straordinari trionfi creativi e perdite strazianti, a causa della terribile epidemia di peste, ma il tempo nella laguna si muove lentamente come il vetro fuso, e il dono di Orsola, continuerà a brillare, all’apparenza delicato come le sue creazioni, in realtà indistruttibile. 
Le perle sono per Orsola, tutto il suo mondo, capaci di curare e guarire un cuore spezzato. Orsola si era innamorata di Antonio Scaramal, un veneziano, figlio di pescatori che era diventato il loro garzone. 
Antonio era molto bravo a lavorare il vetro, creava dei candelabri meravigliosi, con dei delfini in rilievo. Ma Antonio era un veneziano, figlio di pescatori e la famiglia dei Rosso si oppone a questa unione. 
Non sarà facile per Orsola superare la partenza di Antonio… ma le sue perle, saranno la sua salvezza. 
Una storia che unisce arte, storia, cultura e bellezza del nostro paese, con una donna determinata, forte e coraggiosa come Orsola Rosso. 

<<Il vetro è difficile da addomesticare.>> 
<<Per questo mi piace>> replicò Maria Barovier. <<E’ un’amante imprevedibile. Segue solo le sue leggi. […] Non ci sono donne nell’arte del vetro perchè i nostri lavori devono essere perfetti per essere accettati dagli uomini. Ma nel vetro la perfezione non esiste. 
<<Voi però siete maestra in quest’arte.>> 
Maria Barovier si strinse nelle spalle. <<Io sono un’anomalia. L’eccezione che conferma la regola. Ma temo che ci vorrà molto tempo prima che le donne siano accolte nel nostro mondo.>>

La scrittrice Tracy Chevalier dopo l’incredibile successo con “La ragazza con l’orecchino di perla” (Neri Pozza, 2000), ha pubblicato molti romanzi di successo come “Quando cadono gli angeli” (Neri Pozza 2002), “La dama e l’unicorno” (Neri Pozza 2003), “L’innocenza” ( Neri Pozza 2007), “Strane creature” (Neri Pozza 2009), “L’ultima fuggitiva (Neri Pozza 2013), “I frutti del vento” (Neri Pozza 2016) e “La ricamatrice di Winchester” (Neri Pozza 2020). 
Quest’anno Tracy Chevalier pubblica “La maestra del vetro”, una storia che racconta le tradizioni antiche di Murano, città conosciuta per gli artigiani del vetro. Sarà un vero e proprio viaggio nel tempo per il lettore, un viaggio tra il 1400 fino ai giorni nostri, arricchito dallo stile unico di Tracy Chevalier, pieno di descrizioni sui luoghi e avvenimenti storici. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, profondo, emozionante, poetico, la scrittrice Tracy Chevalier, descrive minuziosamente i luoghi e gli avvenimenti storici, in cui è narrata la storia. 
I temi trattati sono l’arte, la cultura, le tradizioni, la bellezza, la storia, la morte, la città di Murano, l’arte del vetro, le donne, la società, l’amore e il destino. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni inserite della scrittrice, che permettono al lettore di entrare in empatia con la famiglia dei Rosso e non solo. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un romanzo storico ambientato tra il 1400 e i giorni nostri, a chi desidera leggere un libro pieno di cultura, di arte, in cui la protagonista Orsola Rosso, una donna forte e coraggiosa, decide di affrontare la società maschile per seguire la propria passione. 
Buona lettura 📚📚!!