“Il vento soffia dove vuole” di Susanna Tamaro

Titolo: Il vento soffia dove vuole 
Autore: Susanna Tamaro 
Casa Editrice: Solferino 
Data uscita: 6 Ottobre 2023 
Pagine: 240 
Genere: Romanzo contemporaneo 

Non c’è un sottilissimo filo di seta che lega tra di loro vite destinate all’incontro? Certo, negli inevitabili momenti di oscurità può capitare di pensare che quel filo invisibile, più che da un angelo, sia tessuto da un ragno per prepararci la sua trappola mortale. Ma alla fine sai cosa penso? Che bisogna accettare la nostra fragilità, il nostro essere comunque sospesi tra la luce e l’ombra.

La protagonista del libro si chiama Chiara, una donna di sessant’anni, che decide di assaporare la tranquillità e di godersi la solitudine nella sua casa in collina mentre suo marito e i suoi figli, sono in vacanza. Mentre è sola nella sua casa in collina, ripensa alla sua vita e decide di scrivere tre lettere. 
Il libro assume una forma epistolare, in cui la protagonista Chiara, si rivolge ai suoi interlocutori in modo spontaneo, riflessivo ed emozionante. 
La prima lettera è per Alisha, una ragazza di vent’anni, la figlia adottiva che Chiara e suo marito Davide, avevano deciso di far entrare nella loro vita perchè non riuscivano ad avere figli. Ad Alisha confida i suoi sentimenti e le paure che aveva avuto, prima del suo arrivo, ma anche le gioie e la fortuna, di avere al proprio fianco una figlia così intelligente, luminosa e spontanea, utilizzando parole profonde ed emozionanti. 

La luce era fioca ma sufficiente per scrivere. Appena ho appoggiato la penna sulla carta, mi sono resa conto di come tutto ciò che ha costruito la nostra umanità, nel corso del tempo, sia nato proprio così, sotto la luce traballante di una fiamma. Un piccolo cuore caldo e intorno il grande buio. 
Una debole fiamma sfida le tenebre della notte ma, con le sue ombre, i suoi scricchiolii, il buio permane e nell’oscurità danzano i fantasmi. 
Tutto quello che potrebbe essere e non è, così, come tutto ciò che è e potrebbe non essere, appare e scompare.

La seconda lettera è per la diciottenne Ginevra, la figlia naturale di Chiara e Davide, arrivata all’improvviso quando avevano deciso di adottare Alisha. Alisha non è mai stata invidiosa o gelosa di Ginevra, anzi, sin dall’inizio era contenta di poter essere la sorella maggiore. Ginevra invece, cercava sempre un modo per litigare con Alisha e con i genitori, avendo un carattere molto difficile e particolare. 
Chiara e Davide hanno sempre cercato di crescere i loro figli in un clima d’amore, di umanità, pieno di calore e costruito sul dialogo, e pur condividendo lo stesso sangue con Ginevra, erano agli antipodi. Ginevra desiderava crescere in un ambiente aristocratico, distaccato e costituito dalle convenzioni sociali (proprio tutto ciò che aveva odiato Chiara, sin da bambina). 
In questa lettera, Chiara, ha modo di raccontare a Ginevra la sua infanzia rigida e inaffettiva, essendo cresciuta in un ambiente aristocratico, dove contavano più le apparenze che i sentimenti. 

Le caratteristiche che mostri adesso -la frivolezza, lo snobismo sociale, il tuo senso di diversità e di superiorità- altro non sono che quelle tonnellate di corazza difensiva che hai avuto in eredità, rinfocolata peraltro dalla realtà che ti circonda: il mantra di questi tempi infatti è che tu devi essere privo di difetti socialmente riconoscibili; se poi sei un mostro, se ogni giorno, quando ti guardi allo specchio, ti accorgi che, sotto quel volto omologato, si nascondono il livore, la paura, il disprezzo di te stesso, in che modo potrai costruire con consapevolezza la tua vita? 
Una perfezione che non sia interiore cova sotto di sé il gene della distruzione.

E la terza lettera è per suo marito Davide, con il segreto intento che un giorno la farà leggere a anche al piccolo Elia, essendo ancora troppo piccolo per capire gli aspetti della vita. 
Il rapporto tra Chiara e Davide è sempre stato solido, pieno d’amore, di spontaneità e la bellezza, la forza del loro rapporto, consisteva nell’essere sempre se stessi, condividendo quotidianamente dubbi, paure e gioie. 
Tutte queste lettere hanno in comune l’amore, l’amore di una madre che si rivolge ai figli o al marito, senza filtro, utilizzando uno stile e un linguaggio diverso. 
Ogni lettera racchiude in sé il passato di Chiara, ripercorrendo la tappa della sua esistenza fino a quel momento. In queste lettere, Chiara, aprirà le porte del suo cuore, anche quelle più nascoste e segrete, che non sapeva di avere.

Mentre la stavo ripetendo, a un tratto ho avuto la sensazione che un vento leggero, quasi quanto un respiro, stesse sfiorando il mio volto; le foglie si erano mosse appena e, nello stesso istante, anche nel mio cuore si è mosso qualcosa, come un piccolo salto- un’extrasistole, avresti detto tu- ma a me era sembrato il fremito di gioia che pervade i cani quando rivedono i loro padroni dopo tanto tempo.
Avevo lasciato la finestra aperta e mi ero sdraiata sul letto, sospesa in una pace mai provata prima.
<<Il vento soffia dove vuole>> mi aveva detto qualche giorno prima padre Gianfranco.
In quel momento e per sempre, ho capito che aveva ragione.

La scrittrice Susanna Tamaro dopo il successo internazionale, ottenuto trent’anni fa con “Va dove ti porta il cuore” (Solferino, 1994), pubblica “Il vento soffia dove vuole”, un romanzo potente, pieno di sentimenti, in grado di catturare, consolare e guarire il lettore.
Il lettore si ritroverà all’interno della storia, piena d’amore, di sentimenti e di ironia; rappresentando alla perfezione i legami familiari e la vita.
I temi trattati sono le dinamiche generazionali, l’adozione, la società, le maschere, l’apparenza, gli ambienti aristocratici, i legami familiari, il cambiamento (negativo) delle relazioni sociali e dei rapporti tra umani, a causa della tecnologia e l’importanza di dare un senso alla nostra vita, rimanendo fedeli e coerenti con la nostra identità a prescindere dal volere della società di omologarci. 
Lo stile di scrittura è scorrevole, piacevole, emozionante, poetico, ironico e riflessivo, in grado di far riflettere in profondità il lettore, descrivendo poeticamente l’essenza della famiglia, degli affetti, dell’essere genitori e dell’essere sé stessi, a discapito di isolarsi dal resto della società. 
I personaggi sono strutturati bene, grazie alle ampie descrizioni inserite dalla scrittrice, in grado di far affezionare il lettore alla protagonista e ai suoi interlocutori. 
Consiglio questo libro a tutte/i coloro che desiderano leggere un libro travolgente, in grado di far viaggiare il lettore, un viaggio nei sentimenti, un viaggio dentro il cuore dell’essere umano e nell’umanità, che nella nostra quotidianità sta scomparendo per volere della società e del Sistema. 
Ma ognuno di noi, ha i mezzi e la forza per decidere che strada percorrere per dare un senso alla nostra vita. 
Buona lettura 📚📚!!

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