
Titolo: La felicità del lupo
Autore: Paolo Cognetti
Editore: Einaudi
Data uscita: 26 ottobre 2021
Pagine: 152
Genere: Romanzo
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Il lupo obbediva a un istinto meno comprensibile […]
Arrivava in una valle, magari trovava abbondante selvaggina, eppure qualcosa gli impediva di diventare stanziale, e a un certo punto lasciava lì tutto quel ben di dio e se ne andava a cercare la felicità da un’altra parte.
Sempre per nuovi boschi, sempre oltre il prossimo crinale, dietro all’odore di una femmina o all’ululato di un branco o a nulla di così evidente, portandosi via il canto di un mondo più giovane, come scriveva Jack London.
Fausto Dalmasso ha quarant’anni, uno scrittore allo sbando che si è separato dalla moglie Veronica. Un giorno, decide di lasciare Milano per rifugiarsi in montagna, tra i ricordi della sua infanzia a Fontana Fredda, sul Monte Rosa.
E’ proprio qui, che Fausto conosce Babette, anche lei era scappata da Milano qualche anno fa. Fausto inizia a lavorare per Babette come cuoco e conosce Silvia.
Silvia è una ragazza che ama continuamente viaggiare, spostarsi e anche lei, inizia a lavorare nel ristorante come cameriera.
I clienti abituali del ristorante erano sciatori, tranne un uomo che aveva il vizio di bere un po’ troppo, di nome Luigi Eraldo Balma che a Fontana Fredda era conosciuto con il soprannome di Santorso.
Tutti i personaggi di questo romanzo si trovano in montagna per scappare da qualcosa, ma contemporaneamente ognuno di loro è alla ricerca della felicità e di un posto da poter identificare come “casa”. Ma è proprio questa continua ricerca alla felicità, che fa emergere l’inquietudine dei personaggi, perché per poter trovare la felicità bisogna riuscire a guardarsi prima dentro sé stessi.
La montagna è la protagonista indiscussa di questo romanzo, che ti porta ad immaginare il paesaggio fino alla fine del libro.
La descrizione dei personaggi si sarebbe potuta sviluppare di più, per riuscire a coinvolgere maggiormente il lettore, creando qualche intreccio tra di loro.
Lo stile di scrittura è poetico, delicato, in cui un semplice luogo di montagna diventa il posto della solitudine e delle delusioni dei protagonisti.
Nel complesso, la trama tiene abbastanza in sospeso il lettore.
Paolo Cognetti è uno scrittore che ha il dono di utilizzare la prosa in modo delicato, di guardare le relazioni umane dall’esterno a contatto con la montagna.
Dopo il successo “delle Otto montagne”, vincitore del Premio Strega 2017, non era facile accontentare i lettore/le lettrici, ma Paolo Cognetti, grazie al suo stile di scrittura riesce a sedurre i suoi lettori/lettrici e conferma il suo successo.